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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: TRA CIELO E TERRA
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/03/2005 19:33:00

song dei dhamm sul più bello dei 4 boys *_*
 
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TRA CIELO E TERRA
- Capitolo 1° -

*Hai preso troppi calci ormai
il cuore è livido
Ma questo sale non va giu
e nn c'è andato mai*

La mia vita davvero si riduce a queste cicatrici che ho in faccia?
Sono diventato quello che sono per il mio passato?
L'amore di una madre crudele..un amore che ho sempre cercato, senza mai raggiungerlo. Un amore che è finito nel sangue che sporcava le mani di mio fratello, il cui viso, senza cicatrici, veniva ferito dalle lacrime calde di un omicidio compiuto, scegliendo tra una madre e un fratello.
No, la mia vita non si riduce, purtroppo a queste due cicatrici. Vorrei che fosse così facile, ma la mia intera esistenza è sempre stata tappezzata da eventi orribili che non avrei mai voluto vivere, ma che mi hanno caratterizzato, in un modo o nell'altro.
La visione di mio fratello davanti al cadavere di mia madre non se ne andrà mai dalla mia mente, nonostante quello che faccio. E' quella la mia sola cicatrice. Il dolore che sono costato a mio fratello. E da quell'istante ho perso la mia strada. Ho cominciato a vivere a metà, e così sono cresciuto. Nascondevo la mia vera indole dietro una quotidianità fatta di donne e di imbrogli verso gli altri. Ero così lontano del cielo che non mi sembra di ricordarlo.C'era un muro alto e freddo tra me ed il resto del mondo,e per lungo tempo non ho mai fatto niente per abbatterlo. Mi andava bene così. Con un minimo sforzo potevo sopravvivere e la mia unica preoccupazione era quella di uccidere quel silenzio che ogni tnt mi faceva degli agguati. Ho sempre avuto bisogno di rumore nella mia vita, quel rumore che ha sempre coperto il brulicare dei miei pensieri e dei miei ricordi. Quei ricordi che di notte potevano assalirmi, facendo apparire tutta la vita come uno stupido gioco in mano di qualche divinità sciocca e capricciosa.E così di notte mi appartavo con una donna qualsiasi che almeno poteva assicurarmi una notte tranquilla, un passaggio dal buio al sole, che io comunque vedevo nero, senza troppi affanni. Questa per lungo è stata la mia vita.Una vita che io non volevo perchè era costata l'integrità di mio fratello. Se ancora vivo è per lui, è perchè lo devo ritrovare..( nn ti preoccupare, lo troverai piccolo mio ** ndErika ehm..io avrei fame ndGoku -_-' ora li ammazzo tutti ndSanzo). Da quel lontano giorno della mia infanzia nessuna lacrima è stata versata e ho continuato a vivere come un essere formato a metà, con i miei impulsi ma senza sentimenti, senza emozioni. Non voglio mai più mostrare le mie fragilità, non voglio più essere attaccato, non voglio mai più ferire qualcun altro che cerca di salvarmi.
Nella mia vita ho fatto molte stupidaggini, ho tolto senso ad ogni gesto che facevo.
Ho preso molti calci, sono stato picchiato da donne che lasciavo dopo una notte, picchiato dai nemici,o meglio loro ci provavano..tze..illusi..picchiato da mia madre, picchiato dal destino. Il mio cuore, sempre che uno come me ne abbia uno, è stato provato a lungo, ed ora è livido, sento quest'aria intorno a me..Pesa troppo. C'è un vuoto,mentre questa vita mia segna le distanze. Ho questo amaro in bocca da quando sono nato, e ancora non è andato giu. In questi anni ho fatto finta che il mio dolore non esistesse, e ho sorriso, ammaliante (concordo *_* ndErika)

*E' tempo di dire che ci sei
segnare la differenza tra vivere e morire*

Poi è arrivato il momento del mio viaggio verso Ovest. Non so bene perchè l'ho intrapreso. Non so bene perchè ho risposto presente all'appello fatto da quel bonzo corrotto. Ho capito che era il momento di cercare quel fratello a cui, comunque, devo la vita. Ho intrapreso questo viaggio anche per questo. Forse anche perchè c'è quella stupida scimmia che fa tanto fracasso da inebriarmi la mente, da farla andare in corto circuito. Probabilmente l'ho fatto perchè c'è un momento nell'esistenza di tutti in cui si accende un sentimento di rivalsa, quella voglia di uscire dal guscio che tutti, volontariamente o no, ci costruiamo per vivere in modo più o meno normale in questo sporco mondo. L'ho fatto per me stesso, per ritrovare chi sono, chi ero, per decidere chi vorrò essere. Perchè so che solo in compagnia di questi tre strani personaggi provo l'autostima di cui ho sempre avuto bisogno. Perchè non volevo più il dubbio tra vivere e morire, non volevo più stare in bilico sul filo di una vita che non mi aveva dato niente d quello che volevo.

*Fammi sentire il cuore che grida dal dolore
E sputa il sangue finchè puoi
Cammina a denti stretti
vivi tra cielo e terra
E fai sentire che ci sei*

Probabilmente il Gojyo che sono adesso è nato dall'incontro con quello che poi divenne il cadavere e la pietra tombale di quello che un tempo veniva chiamato Cho Gono. Fu l'incontro con quell'anima persona che mi fece capire quanto la mia vita fosse vuota. Mi ero trascinato nei miei giorni senza uno scopo, scansando gli altri, senza affezionarmi a nessuno. Ero vissuto nella solitudine, quella solitudine in grado di chiamarmi per nome.
In Cho gono avevo visto lo stesso dolore, avevo sentito le urla del suo cuore. Avevo visto i suoi occhi asciutti dalle lacrime che non aveva mai versato. Avevo visto la sua vita macchiata di sangue, come la mia. E nel momento in cui era a terra, in attesa, forse, della morte, gli ho visto sul viso sporco di terra e di sangue un sorriso, un sorriso complice. Mi sono domandato sempre se anche lui avesse visto in me tutte quelle caratteristiche che io avevo riconosciuto in lui. Fu la prima volta che mi presi cura di un altro essere umano, un altro che aveva lottato per non cadere giu nella disperazione. Uno che, come me, faceva a pugni con i suoi fantasmi in continuazione.
E da quell'incontro tutti i miei canoni erano rovesciati, il cielo era caduto ed io vivevo solo sulla terra, come era giusto che fosse. Quel giorno ho incontrato i miei compagni di viaggio, e da quel giorno ho deciso che voglio far sentire che ci sono.


*Sarà la vita a dirti se
e dove arriverai
E sarà il tempo a dirti se
e quanto fiato avrai*

E' inutile interrogarsi sulle proibizioni e sui tabù. Ho capito che ormai è inutile cercare le motivazioni di un passato troppo remoto per poterlo comprendere fino in fondo. E' inutile chiedersi quello che sarò domani, dato che neanche oggi so esattamente quello che sono, chi sono. Sarà il tempo che scorre, e che dunque formerà la mia esistenza di tanti piccoli e grandi attimi, a dirmi, alla fine dei miei giorni, quello che sono stato un tempo, quello che ero al tempo del mio presente attuale, e quello che sarà. La vita cambia sempre, lo so, e quindi quello che sarò oggi, domani non lo sarò più. Credo che la vita infondo sia tutta una metafora.

*Ma in fondo qui non si arriva mai
e quello che vuoi toccare
Lo perdi in un momento*

Ho smesso di credere che un giorno arriverò a toccare la verà felicità. In primis non credo che esista per davvero, e poi so che con le esperienze che ho alle spalle non potrò mai raggiungerla.Quindi è inutile affannarsi alla ricerca di qualcosa che, seppure con un poò di fortuna riuscissi ad agguantare, durerebbe solo qualche misero istante, misero ma così potente da farmi sprofondare di nuovo nella consapevolezza che tutto sia vano e inutile.

*Cancella il tuo destino
scrivi da te la vita
E ferma il tempo finchè puoi
Cammina a denti stretti
vivi tra cielo e terra
e fa sentire che ci sei
Fammi sentire il cuore
che grida dal dolore
e sputa il sangue finchè puoi
Cammina a denti stretti
vivi tra cielo e terra
e fa sentire che ci sei*

Quindi basta.
Ho intrapreso il viaggio verso Ovest per capire, nell'attuale presente chi sono e magari progettare un mio ipotetico ego del domani. Ho intrapreso questo viaggio per convincere me stesso che non tutto è perso.
Che nonostante tutto, magari, posso ancora ritrovare mio fratello.
Ho intrapreso questo viaggio per capacitarmi che sono in grado di vivere, che sono in grado di scegliere cosa è meglio e cosa invece non lo è, senza lasciarmi preda del destino che di guai me ne ha già procurati a sufficienza. Ho deciso di impegnarmi nell'andare verso ovest con le mie forze, stringendo i denti intorno a quello che rimane della mia esistenza. Per salvare il poco che mi resta. IO esisto e questo voglio che si ricordi. Se fermiamo questo folle piano di risvegliare il male puro, il mio nome verrà ricordato e avrò dato un senso a questa mia esistenza. Soffrirò, perchè la vita è dolore, ma almeno saprò di essere vivo, saprò di aver combattuto e di aver fatto qualcosa per cui, comunque valeva la pena di vivere. Nel bene o nel male. In un modo o nell'altro.
E così, ancora una volta, sarà trasportato tra i mali della terra e le soddisfazioni del cielo.


FINE


 
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