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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: REGIO LUCIFERIS
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: crystall galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/03/2005 14:07:16 (ultimo inserimento: 18/05/05)

okkei... non sono brava nei riassunti... sò ke è odioso non sapere kosa si legge... ma... ke vi costa dare un`okkiata al primo chap?
 
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CAP. 1°
- Capitolo 1° -

[i]Lo sapevo che non avrei dovuto accettare. Lo sapevo. Ma come potevo dire di no quando Blake è arrivato da me, con gli occhi che già gli luccicavano dall'emozione, chiedendomi se mi andava di fare un viaggio con lui e Kyle? E, poi, anche Noha era entusiasta! Siamo partiti due giorni dopo, con la macchina di Kyle. Sembrava tutto perfetto! Cantavamo a squarciagola e in maniera stonatissima canzoni che uscivano a tratti dalla radio un po’ scassata dell'auto. Mika, il cucciolo di gatto bianco di Kyle, era nascosto tra le gambe di Blake, spaventato da quel trambusto. "Vorrei essere al posto di Mika, in questo momento." Sia io che Blake ci mettemmo un po’ a capire la frase di Kyle, ma quando ci riuscimmo le nostre reazioni furono completamente diverse. Io scoppiai a ridere mentre Blake avvampava in maniera indecente. Noha ci guardò entrambi con la sua solita aria ingenua. Ovviamente non aveva capito la sua battuta. Blake si sporse un po’ in avanti mollando un leggero schiaffo sulla nuca di Kyle che rideva. Cos'è successo poi non sono ancora riuscito a capirlo. L'auto ha iniziato a sbandare. Mika a soffiare. Kyle a imprecare. Noha ad urlare. Strinsi mio fratello reggendomi al sedile di fronte. "Blake!" Mi voltai verso Blake. Doveva aver preso una botta perché sanguinava. Ed era Svenuto. Quando finalmente Kyle riprese il controllo della macchina il paesaggio attorno a noi era molto cambiato. Ci trovavamo in quello che sembrava un piccolo paesino di Provincia. Sembrava disabitato. Misi la mano sulla maniglia della porta. Dovevamo stendere Blake da qualche parte. E, magari, trovare un medico. Mika mi graffiò la mano. Quasi ad impedirmi di uscire. E ne capì presto il motivo. Degli esseri dalla pelle verdastra uscirono dal terreno. La testa era calva e due tagli obliqui sulla parte frontale dovevano rappresentare, evidentemente, gli occhi. Noha urlò ed io non riuscii a fare altro che stringerlo a me. "Non guardare, Noha. Non guardare." Non riuscivo a dire altro. Stringevo mio fratello e stringevo la mano di Blake. Quella di Kyle le strinse entrambe. Un po’ per tranquillizzare me ed un po’ per tranquillizzare sé stesso. Gli esseri si avvicinarono alla macchina, muovendola e tentando di rompere i vetri. "Il finestrino!" Kyle si voltò di scatto verso il finestrino alla sua sinistra dove un essere stava per acchiapparlo dai capelli. Chiuse rapidamente il vetro. La mano dell'essere si staccò dal polso cadendogli in grembo. Se la levò velocemente da dosso, appiattendosi schifato contro il sedile. "Kyle… sta diventando freddo…" Si mise in ginocchio sul sedile prendendo Blake tra le braccia e tirandolo a sé. "Blake? Cucciolo? Cucciolo, mi senti? Blake, per favore. Resisti. Tra poco saremo fuori di qui. Te lo giuro." Uno degli Esseri diede un pugno al finestrino accanto a me. Incrinandolo. Noha urlò. "Lui sarà il primo che prenderanno." Quel commento mi scivolò dalle labbra senza che io potessi impedirlo. Kyle strinse maggiormente a sé il giovane fidanzato. Conscio della verità delle mie parole. L'essere diede un secondo pugno al vetro, rompendolo. Questa volta l'urlo fu generale. D'un tratto si fermò. Esattamente come tutti gli altri. Si guardarono intorno barcollando. Poi esplosero. Le loro interiora si sparsero intorno. Spiaccicandosi sul vetro. E finendomi in faccia. Trattenni a stento un conato di vomito. Cosa che Noha non riuscì a fare. "Hey! Avete bisogno di una mano?"Chi parlava era un ragazzo di trenta-trentacinque anni. Non di più. Io, che mi stavo pulendo la faccia con uno straccio trovato lì in macchina, e Kyle ci guardammo. Si. Certo che avevamo bisogno di una mano, ma… "Chi sei?" Gli chiese Kyle, senza abbassare il finestrino. "Mi chiamo Vladimir Ghynne. Ormai sono l'unico umano in questo Paese." Kyle mi lanciò un'occhiata. Poi guardò Blake. Sempre più pallido e freddo. Si fissò la mano insanguinata. Poi annuì "Dobbiamo fidarci." Aprimmo insieme la portiera. Ed insieme uscimmo. Lui prese Blake tra le braccia. Io strinsi Noha. "Puoi aiutarci con lui?" Domandai indicando Blake. Vladimir ci pensò su. Poi annuì "Si… venite. Dobbiamo stenderlo." Ci accompagnò in una casa e stendemmo Blake su un letto "Dovete promettermi di non urlare." Io e Kyle non ci guardammo. Ma sapevamo di pensare esattamente la stessa cosa. Perché mai avremmo dovuto urlare? Annuimmo in sincronia. E lui allungò una mano sulla nuca di Blake. Sulla ferita. La sfiorò e la fece rimarginare. Si portò le dita insanguinate alle labbra. Pulendosele lentamente con la lingua. "Anche tu sei uno… di quei cosi." Bisbigliò Kyle parandosi istintivamente davanti a me e Noha. "Quasi. Io sono la persona più vicina ad un umano che mai potrete trovare qui." Noha si allontanò da me, avvicinandosi a Vladimir. "Bugiardo! Tu non sei Umano! Non lo sei assolutamente!" Lui sorrise malinconico "No. E' vero. Non lo sono. Vi chiedo perdono per la mia bugia. Ma, sapete… è raro vedere gente, qui. Speravo di potervi conoscere meglio. Prima o poi ve l'avrei detto." Ci credetti. Ci credetti sul serio. E sapevo che anche Kyle ci credeva. Noha no. "Sei un bugiardo!!" Il ragazzo ringhiò irritato "E d'accordo! Se ci tenete a saperlo io sono il Grande Lucifero. Re degli Inferi." Spiegò mentre una sfera di fuoco gli compariva tra le mani. La lanciò contro Noha. Mi gettai su mio fratello spingendolo a terra. La sfera mi sfiorò il braccio. Il dolore che sentii fu indescrivibile. Sentivo il mio corpo avvolto da fiamme. Mi sembrava bruciasse anche il cuore. "Dominik! Noha!" Tentai di guardarmi attorno all'urlo di Kyle. Ma non vedevo altro che fiamme. E sangue. Il mio Sangue. Quando finalmente la mia vista si normalizzò ed il mio corpo smise di bruciare mi guardai intorno. Blake aveva aperto gli occhi e Kyle gli stava accanto. Spiegandogli cos'era successo. Noha… mi alzai di scatto. Dov'era Noha? "Kyle! Dov'è Noha?" Kyle parve impallidire alla mia domanda. "Beh… ecco… Lucifero l'ha portato via." Mi spiegò tutto d'un fiato. Con il capo basso. Non ci potevo credere. Quel maledetto aveva rapito mio fratello! Rialzai lo sguardo lucido su Kyle. "Che altro c'è?" Sobbalzò a quella domanda "Niente! Assolutamente…. Niente! Perché me lo chiedi?" Lo fissai senza rispondere. Sapevo che c'era qualcos'altro. Kyle aveva lo sguardo di quando non riusciva a dire qualcosa. "Ha detto che vuole violentarlo." Spiegò tenendo lo sguardo fisso su Blake ed accarezzandogli il capo. A quelle parole mi sentii morire. Noha. Il mio fratellino. L'essere più dolce e puro di qualsiasi altra persona. Violentato? Scossi con foga il capo, deglutendo. La testa mi girava. Non riuscivo a non pensare al suo corpo violato. Magari sanguinante! Scosso dai singhiozzi. Il suo volto rigato dalle lacrime. Senza neanche accorgermene incominciai a piangere "No… non è vero…" Bisbigliai. "Non è vero!" Kyle si inginocchiò accanto a me. Abbracciandomi. "Mi dispiace, Dominik! Io non volevo dirtelo! Lo sai!" Lo spintonai via "Non è vero! Sei un bugiardo!" Mi ignorò. Riabbracciandomi. "Lo vorrei anch'io, Nik! Lo vorrei con tutto il cuore!" mi strinsi a lui. Non ci potevo credere. Quel bastardo aveva rapito mio fratello! Oh, ma giurai con tutto me stesso che l'avrei ripreso. E l'avrei fatta pagare cara a quel maledettissimo Lucifero. Lo promisi e lo riprometto. La pagherà. Ed ho già un piano."[/i] Che piano?" Dominik sobbalzò facendosi cadere la penna di mano "Kyle! Non lo sai che è maleducazione leggere un diario segreto da sopra la spalla di qualcuno?" Kyle alzò le spalle, disinteressato "Beh, per quanto mi riguarda potresti anche essere un seguace di Lucifero, devo tenerti d'occhio!" Nik riprese la penna, fissando il pavimento "Lo diventerò." Vide l'amico sbarrare gli occhi ed arretrare "C… cosa?" Il ragazzo dai capelli Blu sospirò "E' questo il mio piano. Fingerò di voler diventare un seguace di Lucifero e salverò mio fratello. E troverò il libro di cui si parla nel diario per rispedire quel Demonio a casa sua." Il diario a cui Dominik si riferiva era un libricino dalla copertina nera che i tre ragazzi avevano trovato nella Soffitta della casa in cui si erano rifugiati. "Non sappiamo neanche se esiste ancora! Lucifero potrebbe averlo bruciato!" Lo freddò Kyle. Si guardarono per un lungo istante "Lo so, ma dobbiamo provare." Ribatté, infine, Dominik con uno strano tono di voce. Decisione mista a Paura e a Consapevolezza. La Consapevolezza dell'esistenza del rischio della distruzione di quel libro. Loro unica salvezza. "Dominik ha ragione, Kyle. E' la nostra unica speranza. Dobbiamo crederci con tutti noi stessi." Si voltarono entrambi verso Blake. S'era ripreso molto bene dalla ferita. Gli occhi, colorati grazie alle Lentine di rosso, in quel momento, avevano ripreso già da giorni la loro solita vivacità, seppur con l'ovvia ombra di malinconia e preoccupazione che aleggiava anche nello sguardo degli altri due ragazzi. Una striscia più risplendente al centro della stellina rossa tatuata sotto l'occhio faceva ben intuire che una lacrima era sfuggita a quegli occhi, costretti da tempo a trattenerle. "Si, hai ragione." Mormorò Kyle accarezzando dolcemente il rosso capo del fidanzato, per poi baciargli la fronte. Dominik chiuse il diario alzandosi ed iniziando ad abbottonarsi la camicia "Voi resterete qua. Voglio che non usciate per nessun motivo. Intesi? Vi manderò Noha il prima possibile. E poi verrò io con il libro." Fu sempre Kyle a freddare questa sua logica "Come pensi di scappare e far scappare Noha da casa di Lucifero?" Il ragazzo restò qualche attimo in silenzio, abbottonandosi l'ultimo bottone. "Non lo so ancora." Ammise infine prendendo la felpa dalla sedia e piegandosela sul braccio "Allora…. Io vado…" Deglutì "Ci vediamo presto… spero…" Vide gli occhi di Blake brillare e lo strinse a sé, baciandogli una guancia "Non piangere, Black, per favore! Non piangere." Gli sussurrò all'orecchio mentre le lacrime gli pizzicavano gli occhi. Si scostò dal ragazzino abbracciando Kyle "Sta' attento, Dominik. Dobbiamo ancora condividere un appartamento, ricordi? E devi ancora pubblicare il tuo libro! E mi hai promesso che avresti convinto François a baciarti, un giorno di questi. Me l'hai promesso. Non puoi morire." Si sorrisero entrambi, trattenendo a stento le lacrime che li inumidivano gli occhi. Fu Kyle il primo a cedere, iniziando a piangere "Ho paura, Nik." Dominik lo segui a ruota, lacrime cristalline iniziarono a scivolargli sulle guance "Anch'io ho paura, Ky. Tantissima. Ma immagina quanta ne ha Noha, in questo momento. Dobbiamo salvarlo. Devo salvarlo!" Il ragazzo dai capelli tinti d'azzurro annuì "Hai ragione… allora… ciao… a presto…" Dominik si affrettò ad uscire, annuendo. "A presto." Bisbigliò.
 
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