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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Hana Yori Dango
Titolo Fanfic: HOME
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/03/2005 18:46:55 (ultimo inserimento: 30/03/05)

<ti amo> quanto a lungo aveva aspettato quelle parole? e adesso tutto cambiava..l avrebbe persa di nuovo
 
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ONE
- Capitolo 1° -

Nuova fic su Hanadan, stavolta più impegnata rispetto alla precedente ^^ La canzone che troverete nei vari capitoli è quella bellissima di Michael Bublè contenuta nel suo ultimo album "it's time". I personaggi sono della bravissima senpai Kamio che ha creato questo manga splendido. ^^ Se vi va fatemi sapere che ne pensate.
Erikuccia.

.......

HOME
capitolo One


*Another summer day
has come and gone away
in paris and rome
but i wanna go home*

_______________________________

<Ti amo..>

Quelle due parole, quelle semplici parole che aveva aspettato tanto a lungo. Quell'unica confessione per cui aveva affrontato tante sfide, per cui aveva avuto tanta pazienza..
Finalmente quelle parole erano arrivate a dargli la soddisfazione di aver atteso, la gioia di essere amato. Tutto era stato perfetto.

<Domyoji, io ti amo>

Gli aveva detto così e sembrava che niente potesse essere sbagliato, che niente potesse più accadere. Finalmente si erano trovati, e di certo lui, Tsukasa Domyoji, non avrebbe più permesso che lei fluttuasse via.

Gli aveva detto che l'amava.
Tutto sembrava giusto.

Si ricordava benissimo quel giorno.

______________________________

Makino era andata da lui. Oramai erano già quattro mesi che si frequentavano. Avevano superato la soglia dei due mesi che si erano dati, poi Makino aveva chiesto altri due mesi per far maggior chiarezza. Sapeva di stare bene con lui, ma voleva essere sicura di quello che provava. Lui nn aveva fatto obiezioni, dopotutto l'unica cosa che voleva era proprio Makino. E quel giorno era andata da lui come faceva spesso da un po' di tempo, ma nessuno dei due poteva immaginarsi la burrasca che si stava per abbattere sulle loro teste.

Erano stati in salotto a chiacchierare ( o a litigare, dipende dai punti di vista ^^ ndErika), come facevano sempre. Ormai era un'abitudine. Finchè Tsubaki non era entrata correndo nella stanza e inciampando nei loro pensieri più intimi, e poi con il volto arrossato per via della corsa, e con il fiato corto aveva detto quella che suonò come una condanna.

<Tsukasa c'è la mamma>

Makino di colpo si era alzata. Era stata umiliata più di una volta da quella donna senza un briciolo di cuore e , sebbene le dispiacesse per Domyoji, non aveva nessuna intenzione di ripetere quei momenti. Aveva sempre odiato i ricchi. Pensavano di comprare il mondo con la loro american express o chissà cosa. Anche Domyoji un tempo era così, ma lui, poi, piano piano, aveva riconosciuto i suoi limiti e sempre passo dopo passo Makino aveva cominciato a conoscerlo veramente. Sua madre nn era così. Sua madre nn vedeva più in là del suo naso. Non voleva piegarsi a nessuno.

Kaede Domyoji entrò nella camera squadrando lettaralmente i due.

<Tsukasa pretendo una spiegazione> disse dura <cosa ci fa questa ragazza a casa nostra?>

Non si era neanche preoccupata di guardarla in faccia. Sarà stata anche ricca ma l'educazione nn sapeva dov'era di casa.

<Non si preoccupi> aveva risposto Makino <me ne stavo andando> C'era durezza nella sua voce. Domyoji la guardò con amore. Quel lato del suo carattere era la cosa che le piaceva più di tutto. Il fatto di non piegarsi davanti a niente e nessuno. Non si era mai piegata di fronte a lui, l' F4 più temuto di tutti. La prese per il polso, trattenendola. <No> disse < se a mia madre nn sta bene che tu stai qui, allora che se ne vada lei..>

<questa è casa mia> continuò sua madre

<fino a prova contraria è anche casa mia..e..nn vedo perchè Makino se ne debba andare> Non voleva che se ne andasse e se lei fosse stata costretta se ne sarebbe andato via anche lui.

<Tsubaki> si rivolse a sua figlia maggiore < ti dispiace lascirci soli?..>

<ma mamma..io..>

<Non hai sentito quello che ho detto? FUORI!>

Tsubaki alla fine obbedì e in quella grande stanza rimasero solo loro tre. La mano di Domyoji era ancora stretta intorno al polso magro di Makino.

<Makino..> iniziò Kaede < lei ancora non ha capito, nn ha capito ancora niente> e detto questo si bloccò, solo per sedersi e riprendere a parlare. <Tsukasa ha un grande futuro davanti a sè, è l'erede delle imprese Domyoji, tutte le porte del mondo gli si apriranno senza problemi. Mio figlio combinerà qualcosa di importante nella sua vita, come già fece suo padre prima di lui..>

< di certo io nn metterò mai al mondo un figlio per poi nn occuparmi di lui> disse tsukasa spingendo makino a sedersi.

<Non occuparmi...?> Kaede era davvero indignata <per chi pensi che io e tuo padre lavoriamo tanto? E' per te e tua sorella, è sempre stato così, è per permettervi di vivere nel lusso a cui siete abituati! Cmq, makino, come le stavo dicendo..Già in passato provai a tenerla lontano da mio figlio. Le ho offerto dei soldi, l'ho messa davanti alla realtà..Tsukasa sposerà solo un membro della nostra classe..Ma lei nn ha mai voluto capire, ed ha continuato a seguire la sua strada. Ora è giunto il momento che io faccia quello che avrei dovuto fare tanto tempo fa..Tsukasa, saluta la signorina, domani partirai per l' europa>

Una condanna.
L'europa, l'altra parte del mondo. Makino sentì il proprio cuore fermarsi. Già una volta aveva visto Domyoji partire, ma poi lui era tornato e , grazie al cielo, nn se ne era più andato. E adesso..?

<io nn vado da nessuna parte..> aveva risposto testardo lui

<nn puoi evitarlo> continuò la madre <per legge sei sotto la mia tutela.Domani partirai che tu lo voglia o no. Non ho nessuna intenzione di vederti rovinato tra le grinfie di questa parassita..> si alzò e fece per uscire..

Basta.
Non ne poteva più di quella donna.

<aspetti un attimo, madama dei miei stivali..> disse Makino, furiosa, che nel frattempo si era rialzata in piedi <E' vero ha provato ad allontanarmi da Domyoji. Sono mesi che lei nn fa altro che tormentarmi. Ma mi perdoni se nn credo quando dice che fa il bene di suo figlio..>

<tu infatti, razza di impertinente, non puoi capire..>

<E' lei a non capire, vacchia ammuffita!!! Mi da della parassita? E' lei la prima a sminuire l'intelligenza di Domyoji se pensa che una ragazza possa avvicinarsi a lui solo perchè ha i soldi..Sono le persone come lei a formentare queste voci,il fatto di fare sempre matrimoni combinati con persone ricche e tristi come lei..Siete voi che date importanza al denaro sopra ogni cosa. Domyoji nn è così, per lui tutto questo nn ha denaro e per nemmeno..I metto al primo posto i sentimenti..Doi Santo, signora, ma lei ha un cuore?>

E di colpo le lacrime avevano cominciato a scendere.

<lei vuole mandare Domyoji dall'altra parte del mondo solo per conservare i Suoi interessi, non quelli dei suoi figli! Non gliene frega niente di quello che provano, o di quello che provo io. Mi ha sempre dato dell'arrampicatrice sociale, della parvenue, e della parassita, senza mai preoccuparsi di quello che provo o di perchè sono così attaccata a suo figlio..E adesso lei vuole mandarlo in Europa, dall'altra parte del mondo..E nn gliene frega niente se io sono innamorata..> poi si volse verso il suo ragazzo <perchè Domyoji, io ti amo>

Il ragazzo sgranò gli occhi mentre vedeva Makino piangere e mettergli in mano il suo sentimento come lui aveva fatto tante volte in passato. Si alzò di scatto, la prese tra le braccia e la baciò.

<ora> disse Kaede < la prego di salutare mio figlio. L'aereo parte domattina all'alba.. >
E detto questo uscì, senza ascoltare quello che suo figlio stava provando a dirle.

<io nn partirò..> stava dicendo nel frattempo a Makino < non posso partire adesso..>

___________________________________

La Tour Eiffel si innalzava maestosa e solitaria verso il cielo, mentre il traffico negli champs elyseès era caotico come sempre. Nel cielo non c'era neanche una nuvola, ma il caldo d agosto pian piano stava scivolando via sulle spalla di un fresco e più piovoso settembre. Domyoji, attaccato alla finestra, guardava fuori, verso quella torre con cui, da quando era arrivato, si era identificato. Solo, senza nessuno. Tutti che lo sfruttano, senza preoccuparsi d'altro. Il telefono tra le mani.
"quanto pensi che tua madre ti terrà lì?" la voce di Rui gli giunse forte e chiara. In quel momento gli sembrava tutto lontano, troppo lontano, perso. Erano sei mesi e più che mancava dal Giappone. Aveva girato mezza Europa. Roma, Dublino, Amsterdam, Londra..Ma la sinfonia era sempre la stessa. Lui nn doveva essere in quel continente e non faceva niente per facilitare la vita dei suoi domestici.
"Dio solo lo sa" rispose Domyoji "e io nn ce la faccio più.."
"ma com'è la vita lì a parigi?"
"e chi lo sa" sbraitò Domyoji "non posso uscire se nn per andare a scuola, ma io i corsi nn li voglio seguire e me ne sto sempre rinchiuso in casa. E mia madre nn fa che spostarmi da un paese all'altro, senza contare che mi ha messo un segugio alle calcagna. Sono sicuro che adesso sta anche origliando la telefonate per sentire se sto parlando con qualcuno di compromettente"
"e nn puoi prendere un aereo e tornare a casa?" chiese ancora Rui
"ma che..mi ha bloccato tutte le mie carte di credito, e appena metto un piede fuori vengo pedinato. E' un inferno. Ma cambiamo argomento..Come stanno gli altri?"
"bene, tutti bene. Sai senza di te nn ci si diverte più come prima, non sappiamo più chi prendere in giro"
"è_é ah beh vedo che vi manco molto!" disse offeso "..e..lei come sta?"
"che vuoi che ti dica?" la sua voce era atona "fisicamente sta abbastanza bene..però..cerca di andare avanti.Sai com'è fatta, lei nn si piega di fronte a niente e nessuno.."
"si" sorrise "questo lo sto bene.."
"credo che prima o poi ucciderà tua madre.."
"se ci riesce dovrebbero darle un nobile..dico davvero"
"un nobile?" chiese Rui sconcertato
"si quel premio famoso.." disse Domyoji. Poteva essere così ignorante Rui?
"ah ho capto, stai parlando del premio nobel!" rise l'altro "cmq sta lavorando molto. Ha detto che vuole pagarsi un viaggio per venire in Europa a riprenderi" Domyoji arrossì violentemente "<gliela farò vedere io a quella bacucca chi sono> dice sempre così..è piuttosto divertente, anche se è impensabile che riesca a farcela..deve lavorare per sè stessa, per la famiglia e per questo ipotetico viaggio"
"e dateglieli voi i soldi!" disse entusiasta all'idea di ripoter vedere Makino
"c'abbiamo provato tutti, anche Shizuka, pensa un po'. Persino tua sorella, ma lei nn vuole sentir ragioni. Dice che se accetta soldi da noi dimostrerà a tua madre di essere solo una parassita.."
"come ti invidio" disse poi Domyoji rassegnato "vi invidio tutti. Voi potete vederla, sentila, chiacchierarci..io nn posso fare niente.."
"in qualche modo ne usciremo, sta tranquillo.."
"va bene. Allora ci sentiamo presto Rui"
"va bene, ciao Tsukasa"
"ciao"
E poi il tu-tu prolungato aveva messo fino alla conversazione,mentre il sole che tramontava sulla torre faceva capire che anche la giornata stava per finire.
Un altro giorno che se ne andava.
Domyoji guardò ancora quella torre che non si scalfiva per niente al mondo e per un momento volle essere esatammente come lei. Di ferro. Senza sentimenti. Si mise la testa tra le mani con un unico pensiero.

<voglio tornare a casa>


continua...
 
Continua nel capitolo:


 
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