torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: COMPAGNI DI STANZA
Genere: Sentimentale, Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, AU, Shounen Ai
Autore: rekishi galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/03/2005 15:34:34

più che sentimentale romantico è sentimentale - comico...d`altronde che altro poteva essere tra gaara e sasuke?
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
CAPITOLO UNICO (PER FORTUNA)
- Capitolo 1° -

Allora…in questa FF si cercherà di stabilire chi è più stronzo tra Gaara e Sasuke, il che, a dirla tutta, è una bella lotta.
Si potrebbe trovare qualche squilibrio caratteriale rispetto ai personaggi delineati da Kishimoto (inchino), ma consideriamo che in NARUTO non sono alle prese con matematica, latino e, tremate studenti del bioscentifico e non, scienze, quindi qualche scatto di nervi in più è naturale (qualche? Ok, diciamo pure un’infinità…Nd Rekishi che molto spesso parla da sola). Comunque ci troviamo alle prese con un Sasuke che si ammazza di studio sui libri (il povero ragazzo fa lo scientifico…che il Signore abbia pietà di lui e dei suoi simili Nd Rekishi) e sclera ogni cinque secondi, e un Gaara che non fa nulla dalla mattina alla sera, eccetto attentare alla vita degli insegnanti per entrare più tardi alle lezioni (o uscire prima) e anche al profitto scolastico del suo compagno, visto che lo “distrae” continuamente proprio nel bel mezzo delle “Studiate” strategiche dei libri il giorno prima dell’interrogazione (Studiate? Ma non si ammazzava di studio? Nd Lettori) (Se fate queste domande non sapete quanti compiti danno allo scientifico…una studiata a settimana ci scappa sempre, anche se studi fino a tardi! ND Rekishi molto alterata, visto che ha dovuto fare la studiata a storia proprio in questo periodo e l’aspettano anche una ad italiano e (argh!) a latino(anche a fisica…ok, praticamente a tutto! vedete cosa ci si guadagna a scrivere FF? non seguite il mio esempio! ND Rekishi nella ND Rekishi)) e (reggetevi forte, avete allacciato le cinture? Bene perché questa è tosta…Nd Rekishi) ride anche abbastanza spesso…(Svenimento totale…Autrice medesima)
Inizialmente doveva essere una FF drammatica, anzi tragica, ma, visto il mio gusto malato per le battutacce (ragazzi, non fate quelle facce, sono arrivata a corredare una storia con un file ipertestuale in cui erano segnate le battute che non avevo scritto per non incasinare lo svolgimento), dopo le prime nove – dieci righe si notano già le prime tracce di contaminazione comica, fino a quando, circa nella seconda – terza pagina, non si precipita completamente nella farsa e, da lì, la situazione è destinata al peggioramento.
Comunque i due personaggi sono completamente fuori tutti e due (chi più chi meno), ma considerando che stiamo parlando di Gaara e Sasuke credo che nessuno si stupirà più di tanto…lo sappiamo che i soggetti sono mentalmente instabili (ragazze…Sasuke è instabile! Uno che accetta di farsi trasportare dentro una botte, e per di più VUOTA!, non ha tutte le rotelle a posto, quindi smettetela di protestare! Quanto a Gaara…lo ammette lui stesso nel numero 6 o 7 del fumetto di non essere del tutto a posto col cervello, quindi… ND Rekishi)!!! A questo punto avrete già smesso di leggere, pensando “se questa è già fuori nello scrivere la prefazione figuriamoci la storia”, quindi potrei anche chiudere, ma per i coraggiosi (probabilmente usciti di recente dal manicomio, ragazzi lo dico per il vostro bene, se è così non leggete, rischiate di tornarvi ND Rekishi) che hanno intenzione di continuare a leggere, andiamo avanti e iniziamo questa FF. (Nota: l’assicurazione non ripaga i danni mentali ai vostri cervelli)
..............................................
POV Gaara
Stupido, stupido e stupido! E per chi non l’avesse capito sono uno stupido!
Ma cosa mi era saltato in mente? Perché diamine lo avevo fatto?
La mia solita mania di complicarmi l’esistenza, forse?
Eppure andava tutto a gonfie vele…la scuola era ok…stavo con Sasuke che era anche il mio compagno di stanza e lo amavo. Tra di noi non c’erano litigi e tutto andava bene…ma allora perché avevo deciso di rovinare tutto per uno stupido capriccio??
Non avevo la più pallida idea di cosa mi fosse preso…fatto sta che adesso dovevo dirlo a Sasuke…
E chi ci aveva il coraggio? Come minimo mi sbranava! Forse avrei fatto meglio a stare zitto, ma probabilmente l’avrebbe scoperto lo stesso…anche perché mi aveva visto quasi tutta la scuola! Oddio…proprio tutta no…ma qualcuno sì e non potevo di certo uccidere tutti quelli che erano stati presenti alla scena! O forse sì…
L’idea mi sembrò buona, ma poi scossi la testa, ricacciandola dentro la mia mente. Uccidere i testimoni non mi avrebbe salvato dall’ira di Sasuke se la cosa gli fosse giunta alle orecchie e chissà perché scopriva sempre tutto…
Sospirai, entrando nella nostra stanza. Sasuke era al computer e mi dava le spalle. Non mi aveva sentito nemmeno entrare, tanto era concentrato a scrivere la relazione di scienze che doveva consegnare per il giorno dopo...era su tre libri, e lui era a malapena a metà del primo. Come al solito si era messo a studiare all’ultimo minuto, anche se io non avevo la coscienza pulita, visto che ogni volta che si metteva al lavoro trovavo il modo per distrarlo…e dopo chi diamine ha più voglia di mettersi a scrivere un tomo sui protozoi (che poi che diamine sono?)?
<<Sasuke…>> mormorai, mentre lui, senza voltarsi minimamente, sfogliava le pagine come se volesse strapparle e mandare al diavolo tutti quegli organismi unicellulari che Asuma si ostinava a fargli studiare.
<<Che c’è?>> chiese nervoso, rimettendosi alla tastiera.
Lo osservai un attimo, mentre si metteva le mani nei capelli, in preda alla disperazione più totale…
Forse non era il caso di dirgli nulla…però dopo sarebbe stato peggio.
<<Dimmi che sono un imbecille!>> dissi afflitto.
<<Sei un imbecille…>> rispose con tono indifferente. Grazie tante!
<<Avresti potuto anche dirmi che non lo sono…>> mormorai.
<<Non sei un imbecille…contento?>> chiese, senza badarmi minimamente, mormorando poi qualche frase che suonava molto come: “La prossima volta Asuma se la fa da solo ‘sta cazzo di ricerca sui protozoi! Non saprà manco che sono ‘sti cosi…” già…perché lui lo sapeva…il genietto della situazione…stavo per fargli la battutaccia ma mi trattenni.
Lo abbracciai da dietro, baciandolo sul collo, mentre lui reclinava leggermente la testa, senza però smettere di scrivere. Grazie della considerazione!
<<Sasuke…>> sussurrai, baciandolo di nuovo.
<<Gaara non stasera…ho da finire questa roba per domani e sono al primo libro…e, come se non bastasse, ho anche da fare un tema di filosofia di sette colonne minimo che Kakashi ha avuto la bella idea di affibbiarci oggi per domani!>> spiegò, snervato dal carico di compiti.
Uno dei motivi per cui non facevo il suo stesso indirizzo…troppo da studiare…
<<Sasuke…sai che ti amo, vero?>> gli dissi, cercando di addolcire il discorso.
Lui si voltò di scatto, fissandomi negli occhi, irritato.
<<Ok…cosa hai combinato stavolta?>> chiese, profondamente scocciato.
<<Cosa ti fa pensare che abbia fatto qualcosa?>> domandai, indignato che lo sospettasse…anche se in effetti era così.
<<Intuito…>> commentò.
<<Femminile?>> scherzai.
<<Vaffanculo…>> replicò lui. Ok…era molto di cattivo umore. <<Allora? Cosa hai fatto? Dimmelo subito che devo rimettermi a lavorare.>> lo guardai sconsolato che pensasse così male di me. Sospirò <<Non fare la faccia da cucciolo bastonato perché ho da fare!>>
<<Sei cattivo…perché pensi subito male?>> domandai.
<<Perché? Entri, non tenti di violentarmi sul computer come fai di solito…mi dici che mi ami…fai sempre così quando ne hai combinata una delle tue! Quindi parla, così torno ai protozoi!>> esclamò al colmo del nervosismo.
<<Vuoi più bene ai protozoi che a me…>> dissi triste.
mi lanciò un’occhiataccia ed era talmente incazzato che preferii dire tutto e subito.
<<Ok…confesso…sai che ti amo, vero?>>
lui annuì.
<<E che sei tutto per me?>>
<<Taglia corto…>> disse secco.
<<Va bene…sono andato a letto con Naruto!>> esclamai, chiudendo gli occhi e aspettandomi il computer in testa.
Invece nulla…
Riaprii gli occhi…non è che Sasuke mi era schiantato sul colpo? No. Era sempre lì…con un’espressione impassibile dipinta in viso. Si morse il labbro inferiore, senza dire una parola. Brutto segno…brutto, bruttissimo segno…preferivo quando mi appioppava tutti gli epiteti peggiori che gli venivano in mente (ne conosceva un’infinità…chissà dove gli aveva imparati)(“Dizionario degli insulti” N.d.A.)(… N.D. Gaara) o mi lanciava qualche pezzo dell’arredamento in testa.
<<Beh…non dici nulla?>> chiesi, aspettando lo scoppio della bufera da un momento all’altro.
<<Mh…>> mugolò, rimanendo impassibile.
<<Sasuke…ti prego dì qualcosa…mi fa paura questo tuo silenzio…>> ammisi.
<<Che ti devo dire?>> chiese con tono piatto, voltandosi verso il pc e rimettendosi al lavoro.
Mi alzai dal letto dove mi ero messo seduto e lo squadrai.
<<Sei arrabbiato…>> annunciai.
<<Non sono arrabbiato…>> replicò.
<<Scusa…non so cosa mi è preso! È…è stato un momento d’instabilità…>> cercai di giustificarmi.
Sasuke si voltò verso di me, sospirando.
<<Gaara…non è stato UN momento di instabilità per il semplice fatto che tu sei sempre instabile…non a momenti!>> spiegò lui, esasperato.
<<Lo so…però Naruto ci stava…>> tentai come difesa.
<<Ah…ok…allora se ci stava cambia tutto…>> disse ironico, tornando ai suoi protozoi e ignorando i miei fragili tentativi di difesa.
<<Sasuke…per favore…perdonami! Credimi…non volevo…io…>>
<<Devo studiare Gaara.>> disse secco.
<<Sasuke…dimmi qualcosa…>>
<<E che cosa? Che ti perdono? Va bene…sei perdonato, ok? E ora lasciami studiare che la mia situazione per domani è già abbastanza critica senza che ti ci metta anche tu!>> sbottò, rimettendosi al lavoro e ignorandomi completamente.
Sasuke stette a studiare fino alle tre. Io ero a letto (avevamo avvicinato i due lettini per poter dormire insieme) e aspettavo che finisse…sentivo il ticchettare della tastiera e ogni tanto qualche imprecazione di Sasuke che smadonnava contro i protozoi e contro Platone (si era messo in testa di fare il tema contemporaneamente alla relazione di scienze…e il risultato era che Platone era diventato anche lui un protozoo, mentre i protozoi erano diventati filosofi…almeno a giudicare dagli insulti che gli appioppava!). Alla fine, dopo aver ultimato il lavoro, preso a calci il computer e bestemmiato contro la stampante che non stampava in maniera tale da far cadere giù tutti i santi del paradiso, si infilò il pigiama e venne a letto.
Si accoccolò su un fianco, dandomi le spalle e chiudendo gli occhi.
Mi avvicinai timidamente, sperando di riuscire a riconciliarmi con lui, e lo abbracciai, sollevandomi un pochino e baciandolo sulla guancia, in prossimità della bocca.
Lui non mi scansò, ma non fece nemmeno nient’altro. Non si girò come le altre sere verso di me, baciandomi e facendo l’amore insieme. Rimase fermo, rigido, nell’indifferenza più totale.
Provai di nuovo.
<<Sasuke…che hai?>> chiesi, pur sapendo benissimo cos’era che non andava.
<<Nulla…>> rispose secco.
<<È per quella cosa che ti ho detto?>> azzardai.
<<Devo anche risponderti?>> replicò, con una punta d’irritazione.
<<Sasuke…ti ho già detto che non volevo! Non mi sono controllato! Eravamo alle docce tutti e due e…non so…in breve mi sono trovato avvinghiato a lui…non ho realizzato nemmeno quello che succedeva finché ormai non era finito tutto…scusami…>> implorai. <<Ti prego…dammi un’altra possibilità…lo sai quanto ci tengo a te!>>
Sasuke sospirò, senza voltarsi.
<<Fa come ti pare…facciamo finta che non hai detto nulla altrimenti chissà quanto va avanti questa storia.>> acconsentì esasperato. <<Ora fammi dormire Gaara…è tardissimo e sono stanco morto…>> disse. Gli diedi un altro bacio, poi lo lasciai riposare mentre io continuavo a rigirarmi nel letto.
Che non potessi dormire ormai si sapeva...ma quella notte avrei dato tutto l’oro del mondo per cadere anch’io nel mondo dei sogni, scordando tutto e tutti come aveva fatto Sasuke. Mi voltai verso di lui, ascoltando il ritmo del suo respiro. Gli accarezzai la curva della spalla, per sentirlo vicino, e lui si rigirò nel sonno, voltandosi verso di me. Rimasi fisso ad osservare il suo volto che appariva sereno durante il sonno, come mai lo era quando era sveglio.
Dava una parvenza d’innocenza che invece non era propria di lui e del suo carattere. Quel carattere ombroso e scostante, così simile al mio che avevo imparato ad amare e di cui non avrei potuto fare a meno. Non sapevo perché mi ero innamorato di lui, né lui di me. Era successo e basta. Per caso eravamo capitati in camera insieme, per caso eravamo andati a letto e per caso ci eravamo innamorati. Tutto per caso, per coincidenza.
Eppure non riuscivo a capire…perché mi ero innamorato di lui? Era un pezzo di ghiaccio come me…ci dicevamo pochissime volte di volerci bene, e ancor meno di amarci. Tuttavia riuscivo ad essere sereno. Da quando stavo con lui ero diventato molto più allegro. Avevo ritrovato la voglia di ridere, di stare bene…tra i due era lui quello più irritabile e nervoso, anche se i miei sbalzi d’umore erano molto frequenti. Mi divertivo a disturbarlo mentre studiava, eccitandolo e istigandolo a far l’amore con me, al posto dei compiti. E provavo una sorta di piacere sadico nel vederlo, dopo il rapporto, affrettarsi a rimettersi sui libri per non prendersi l’insufficienza il giorno seguente, mentre io me ne restavo in panciolle, tornando a stuzzicarlo. A volte mi rimproverava che, da quando stava con me, il suo rendimento scolastico era notevolmente precipitato (il mio rimaneva stabile, anche perché copiavo, copiavo, copiavo…mentre Sasuke durante i compiti era tenuto d’occhio affinché non usasse lo sharingan, così si doveva ammazzare sui libri…). Litigavamo anche tanto, e spesso, ma alla fine, dopo la sfuriata da parte di tutti e due, con relativo lancio d’oggetti, ci rappacificavamo sempre. Questa volta invece non aveva urlato, non aveva fatto scene, non mi aveva lanciato nulla. Non aveva fatto niente che facesse trasparire la sua rabbia, ma mi aveva chiaramente fatto capire che non l’avrei passata liscia così facilmente. Ed era per questo che ero preoccupato…l’indifferenza che aveva esternato era solo sintomo che era così infuriato che la sua rabbia non trovava sfogo nemmeno nelle urla…
Non lo avevo mai visto così freddo, così gelido nei miei confronti. Anche se aveva detto di far finta di nulla chissà quando avremmo potuto recuperare quel rapporto che c’era stato fra noi.
Ed era tutta colpa mia. Se non mi fossi fatto trascinare dall’istinto…se mi fossi controllato…
Ma non avevo resistito. Ripensai al corpo nudo di Naruto, e alla strana sensazione di trionfo che avevo provato quando si era piegato, dopo un momento di tentennamento, alle mie carezze, davanti agli altri ragazzi che ci guardavano stupiti. Come se non avessi saputo che tutti lì avevano, chi più chi meno, le loro tresche. In una scuola esclusivamente maschile non era strano trovare storie dello stesso genere mio e di Sasuke, anche se i più le tenevano nascoste.
Ricordo di aver pensato, mentre lo facevo con Naruto, a quanto erano ipocriti quei ragazzi che esternavano la facciata di studenti modello, deprecando quello che stavo facendo sotto le docce, mentre nei loro letti facevano esattamente lo stesso. Forse era per quello che avevo preso Naruto lì, davanti a tutti. Oltre all’eccitazione che mi aveva procurato mentre si lavava, c’era un ben più profondo desiderio di far vedere a quella massa di ipocriti come non ci si dovesse vergognare di cose perfettamente naturali.
Oppure era solo il desiderio puramente carnale di gustarmi un ragazzino che non aveva fatto mai niente con nessuno e che conservava ancora tutta l’innocenza che né io, né Sasuke avevamo più? (perché? Un tempo Gaara e Sasuke sono stati innocenti? ò_O??? N.d.A.). Ok…forse era stato per questo. Comunque, qualunque fosse stato il movente non credo che Sasuke avrebbe giustificato né l’uno, né l’altro…stavolta l’avevo fatta veramente grossa e non sapevo se me l’avrebbe perdonata così facilmente, senza farmela scontare, considerando il tipo molto vendicativo. Il problema era come me l’avrebbe fatta pagare…

La mattina dopo…
Svegliai Sasuke, che dormiva ancora, considerato l’ora a cui si era addormentato.
<<Sveglia pigrone! È tardi…>> sussurrai, baciandolo.
Lui aprì lentamente gli occhi neri, rigirandosi nel letto. Poi vide la sveglia e s’alzò in piedi di scatto.
<<COSA? Tra dieci minuti devo essere in classe!>> esclamò disperato, afferrando l’uniforme e infilandosela in fretta e furia.
Lo guardai mentre si vestiva. Io ero ancora in pigiama…quel giorno le lezioni mi iniziavano un’ora più tardi…il prof aveva avuto un “casuale” incidente quando era al mare…pare gli fosse cascata addosso una valanga di sabbia (così impara a mettermi tre! Eh, eh, eh…).
<<Merda…merda…merda...merda…>> ripeté, cercando furiosamente le scarpe.
<<Sotto al letto…>> suggerii.
<<Grazie…>> bofonchiò prendendole e infilandosele.
Infilò le relazioni dentro la cartella e si precipitò fuori dalla stanza.

Lo rividi a pranzo, quando mi andai a sedere al suo tavolo. Aveva i libri aperti e stava studiando, ignorando completamente il ramen che si stava freddando.
Mi sedetti davanti a lui, che non si accorse della mia presenza finchè non gli tolsi il libro da sotto il naso.
<<Ah…sei tu…>> disse, riprendendosi il libro.
<<Come è andata con la relazione sui protocosi?>> chiesi.
<<Protozoi…>> mi corresse, afferrando la “Divina commedia” e tentando di leggerla contemporaneamente al libro di fisica. Qualcosa mi diceva che non avrebbe capito assolutamente niente in nessuna delle due materie, ma lasciai correre.
<<E come è andata?>> ripetei.
<<Ho Asuma a scienze…>> commentò, passandomi la relazione. Le diedi un’occhiata. Non sapevo che i protozoi flagellati ora fossero noti sotto il nome di “Platone”, mentre gli sporozoi si chiamassero “Idee”, ma se non altro aveva preso un bel voto. Tanto Asuma non le leggeva nemmeno…metteva i voti sulla fiducia…per questo non capivo perché Sasuke ci si fissasse tanto.
<<E a filosofia?>> domandai
<<Beh…mi ha detto che avrebbe indagato sul fatto che Platone era un’ameba…ma non ha fatto commenti…nemmeno quando mi sono addormentato in classe.>> spiegò, cambiando libro per l’ennesima volta e passando da fisica a storia dell’arte.
Scocciato, gli tolsi i libri da sotto il naso, fissandolo negli occhi.
<<Fermati un minuto, ok? Ti prenderà un collasso nervoso a furia di studiare.>> lo rimproverai.
<<Hai la minima idea di quando sono indietro?>> replicò lui, guardandomi stancamente.
Scossi la testa.
<<Minimo cinque capitoli a materia…e sai il perché.>> aggiunse, mentre diventavo più rosso dei miei capelli. Beh…non aveva tutti i torti. Ma non poteva ammazzarsi di studio così!
<<Ciò non giustifica il tuo tentativo di suicidarti mediante i libri!>> ribattei.
<<Sono affari miei se mi voglio suicidare con i libri!>> sbottò, riprendendosi il volume <<E poi perché ti preoccupi tanto?>> domandò irritato.
<<E me lo chiedi anche? Io ti amo Sasuke…>> esclamai esasperato. <<Lo sai che non l’ho fatto apposta! Sono un cretino, un deficiente, un ninfomane! Quello che ti pare…basta che mi perdoni! Lo sai quanto ci tengo a te…>>
<<Hai uno strano modo di dimostrarlo…>> obiettò lui, riprendendo a leggere, senza degnarmi di uno sguardo.
<<Mannaggia a te!>> urlai <<Ti amo…ti amo! In che lingua devo dirtelo per fartelo ficcare in quella testaccia dura che ti ritrovi?>> mi lanciò un’occhiata stupita, mentre numerose teste si voltavano nella nostra direzione, tanto avevo parlato a voce alta. Bene, che ascoltassero pure…chi se ne frega…
Sasuke aprì la bocca per rispondere, quando lo sguardo gli cadde su Naruto che ci stava guardando. Il ragazzo moro s’irritò nuovamente, lanciandomi un’occhiata di sfida.
<<Prova in aramaico…>> suggerì, buttando i libri in cartella, alzandosi e uscendo dalla sala.
Mi accasciai sulla sedia, profondamente depresso. Cavoli se era arrabbiato! Stavolta avrei fatto veramente fatica a far pace con lui. Tanto più che…dove cavolo lo trovavo un vocabolario di aramaico?

POV Sasuke.
Uscii fuori dalla sala da pranzo, infuriato. Perché diamine doveva dirmi quelle cose se poi dopo se la faceva con Naruto alle mie spalle? Eppure sembrava sincero quando mi aveva detto che mi amava. Lì per lì stavo anche per perdonarlo, ma poi avevo visto lo sguardo stupito di Naruto e mi ero arrabbiato di nuovo.
Perché aveva la mania di dirmi sempre tutto quello che gli passava per la testa o che combinava? Perché?
Una ne pensava e cento ne faceva. Di solito erano cose da niente, ma questa…questa avrei preferito non saperla. E l’aveva fatto anche davanti agli altri ragazzi! Come se non bastasse il fatto che era andato a letto con un altro aveva dovuto anche renderlo pubblico!
Sbattei la porta della camera, gettando i libri da una parte e buttandomi sul letto, avvinghiato al cuscino. Stupido! Stupido! Stupido!
Perché dovevo essermi innamorato proprio di lui? Perché?
Tesi la mano nella parte di letto dove dormiva lui, ricordando la prima volta che avevamo fatto l’amore insieme.

flash back
Ero nel mio letto che, come al solito, studiavo come un matto per l’interrogazione del giorno dopo. Faceva un caldo terribile ed ero a torso nudo, con i libri appoggiati sulle ginocchia. Mi stropicciai gli occhi, cercando di resistere al sonno, mentre Gaara, nel letto dalla parte opposta della stanza, era immerso nella lettura di un fumetto.
Ma quello lì non aveva mai da studiare? Non lo avevo mai visto toccare un libro di scuola…in più i suoi insegnanti stavano sempre male per strani incidenti, così o entrava più tardi o usciva prima.
Beh…i miei prof erano tanto sani quanto erano malati quelli di Gaara. In poche parole mai che qualche bacillo si decidesse a fare il suo dovere…
Lanciai un’altra occhiata perplessa al ragazzo dai capelli rossi, poi tornai a quei maledetti libri. Ma quei poeti del cavolo la sera, du’ pippe, invece di scrivere, proprio no?
Stavo smadonnando contro l’ennesimo poeta di non so quale corrente, quando sentii qualcuno che mi baciava sul collo. Mi voltai di scatto, vedendo Gaara lì vicino a me. Avvampai. Che diamine stava facendo?
<<Gaara…che cavolo vuoi?>> chiesi un po’ preoccupato.
<<Non si capisce…?>> domandò di rimando, baciandomi sulle labbra e scostandomi una ciocca di capelli dal viso.
Mi ritrassi, profondamente convinto che il mio compagno di stanza non aveva tutte le rotelle a posto. Ok…questo già si sapeva…ma diciamo che mi ero appena convinto che non ne aveva nessuna che funzionasse decentemente, mentre prima pensavo che qualche neurone fosse collegato o facesse contatto con gli altri di tanto in tanto.
Gaara mi posò le mani sulle spalle, costringendomi a sdraiarmi e riprendendo a baciarmi.
<<Ehi…sì può sapere che diamine ti è preso?>> sbottai, cercando di liberarmi, mentre lui mi teneva bloccato col suo peso.
<<Si può sapere perché fai domande scontate?>> replicò lui, sorridendo. Gaara che sorrideva? Questa mi era del tutto nuova.
<<Non lo so…forse perché mi stai schiacciando?>> ribattei io, nervosamente.
<<Sei preoccupato Sasuke?>> mi domandò ironicamente. Nooo! Certo che non ero preoccupato! Il mio compagno di stanza con cui scambiavo a malapena due parole al giorno mi baciava e poi mi bloccava sul mio letto tentando di fare chissà cosa…no…ero tranquillissimo. Cose normali…routine quotidiana…e poi ero io quello che faceva domande scontate.
<<Sei deficiente o cosa?>> gli chiesi <<Certo che mi preoccupo cretino! Mi salti addosso e non dovrei preoccuparmi? E la smetti di tenermi bloccato?>> replicai, cercando di divincolarmi, mentre lui continuava a tenermi inchiodato al letto.
In tutta risposta mi afferrò i polsi, impedendomi di muovermi e baciandomi di nuovo.
Rimasi sorpreso sentendo la sua lingua che s’insinuava nella mia bocca, ma rimasi ancora più sorpreso nell’accorgermi che stavo rispondendo al suo bacio.
Smise di baciarmi per un attimo, in cui ci fissammo negli occhi. Lui mi osservava divertito, mentre io ero più imbarazzato che mai.
<<Allora?>> chiese.
<<Allora cosa?>> replicai
<<Devo ancora lasciarti andare?>> domandò baciandomi sul collo e mordicchiando un punto sensibile che mi fece fremere dal piacere. Ehi, ehi…piano…era un maschio! Un maschio! Che diamine stavo facendo? Cercai di riprendermi, mentre Gaara continuava a baciarmi e a stuzzicare dei punti particolarmente sensibili, annebbiandomi la mente con quelle sensazioni piacevoli. Comunque i polsi non me li aveva ancora lasciati andare…anche perché se li avesse lasciati si sarebbe beccato un ceffone assurdo…o forse no? E chi lo sapeva più in che modo avrei reagito? Ormai la mente era completamente scollegata dal corpo…
Gaara mi baciò nuovamente sulla bocca, mentre io rispondevo al bacio appassionatamente.
<<Non mi hai risposto…>> sussurrò Gaara, riprendendo fiato. In tutta risposta lo baciai di nuovo.
<<Mollami subito…>> mormorai.
<<Niente ceffone?>> chiese divertito.
<<Vedremo…>> commentai.
Lui sorrise, lasciandomi i polsi. Gli tirai uno schiaffo, lasciandogli l’impronta sulla guancia, mentre lui mi fissava stupito e sconvolto allo stesso tempo. Sorrisi.
<<Questo è per prima…>> scherzai <<E questo è per ora…>> aggiunsi, tirandolo verso di me e baciandolo (UAOOOO! CONTINUA COSì SASU – KUN! Nd Rekishi). Ok…la pazzia era contagiosa…
La mattina dopo mi risvegliai abbracciato a lui, entrambi completamente nudi.
Mi baciò sulla bocca, sorridendomi, appena vide che ero sveglio. Ricambiai il sorriso, poi lo fissai con aria indagatrice.
<<Perché Gaara?>> chiesi. Ancora non mi era chiaro il motivo del suo comportamento. Era stato solo sesso o…
Lui fece spallucce, con aria indifferente.
<<Così…mi ha eccitato da impazzire vederti sudare sui libri…>> mormorò, baciandomi di nuovo. La parola libri mi riportò sul pianeta terra. Lanciai un’occhiata alla sveglia e vidi che era non tardi…di più! Le lezioni erano cominciate da un pezzo!
<<Cazzo! Sono in ritardo assurdo!>> esclamai, cercando di alzarmi, ma Gaara mi trattenne.
<<Dicevo…>> riprese, sorridendo divertito <<Che mi ha eccitato moltissimo…>>
<<Non è il momento!>> dissi in preda ad una crisi nervosa, mentre tentavo invano di liberarmi dalla sua stretta.
<<Mi ha eccitato moltissimo…>> ripeté, cercando di concludere la frase, ma io già non lo ascoltavo più.
<<Gaara! Tu probabilmente entrerai a mezzogiorno come al solito, ma io dovevo essere in classe da due ore!>> protestai, riuscendo finalmente a liberarmi e iniziando a cercare la divisa nel monte di panni ammucchiati alla rinfusa.
La trovai e mi vestii velocemente, afferrando la cartella e cercando di uscire, ma Gaara mi bloccò davanti alla porta.
<<Vuoi farmi finire o no?>> domandò.
<<NO! Sono in super ritardo e dovevo essere interrogato! E per di più a matematica! Ora Morino chi lo sente…>> mormorai, in preda alla disperazione più totale. <<Gaara…per favore…qualsiasi cosa tu mi debba dire, può aspettare. Quindi fammi uscire!>> urlai.
<<Ma se tu mi facessi finire…>> replicò lui. Gli lanciai un’occhiataccia stile “spostati entro cinque nanosecondi o nemmeno la sabbia ti salverà da morte certa”, e lui, dopo aver sospirato, mi lasciò passare.
Mi precipitai correndo per i corridoi, arrivando davanti la porta della mia classe.
<<Scusi professore sono in rit…>> m’interruppi, vedendo l’aula deserta.
Sentii Gaara che veniva dietro di me e mi abbracciava da dietro, cingendomi il collo con le braccia e sussurrando con tono divertito al mio orecchio:
<<Dicevo…che mi ha eccitato da impazzire vederti sudare sui libri come un ossesso quando il giorno dopo è Domenica.>> m’informò.
<<E perché non lo hai detto subito…>> mormorai, sempre più depresso.
<<Non mi hai lasciato finire…>> disse Gaara sorridendo.
fine flash back

Sospirai. Era solo il giorno prima che avevamo litigato e già mi mancava. Ma se da un lato volevo ritornare a come eravamo stati una volta, dall’altro non riuscivo a perdonarlo per quello che aveva fatto. Ma come aveva potuto? Eppure le cose non andavano male tra noi…erano ben tre giorni di fila che non c’era il consueto lancio d’oggetti che si verificava un giorno sì e l’altro pure…
Sentii la porta che si apriva, ma non mi voltai a vedere chi fosse. Tanto lo sapevo già.
<<Sasuke…>> iniziò Gaara
<<Che vuoi?>> sbottai, innervosito.
<<Che hai?>> domandò. C’era anche da chiederlo? Ma era deficiente o cosa?(Probabilmente la prima…Nd Rekishi) Stavo per dirglielo, ma mi trattenni, ricordando lo sguardo stupito di Naruto quando Gaara aveva letteralmente urlato davanti a tutta la scuola di amarmi.
Possibile che quel cretino patentato non si fosse reso conto che Naruto era letteralmente cotto di lui? Bastava vedere come lo guardava…e mi mandava in bestia quello sguardo, tanto che ero dovuto uscire per non pestare a sangue né lui, né Gaara, visto che sarebbe stato difficile trattenermi, pensando che erano andati a letto insieme.
<<Affari miei.>> replicai, senza guardarlo in faccia.
Lui si sedette, sospirando, sul bordo del letto vicino a me.
<<Sasuke ti prego…non fare così. Io…non so più cosa fare per farmi perdonare! Più di urlare davanti a tutta la scuola che ti amo…più di ripetertelo continuamente…ho anche cercato il vocabolario di aramaico…ma non l’ho trovato…>> aggiunse. Repressi a fatica una risata, pensando a Gaara che frugava alla ricerca di un vocabolario di aramaico. Possibile che fosse così scemo da non capire che era una presa in giro?
<<Sbaglio o è un sorriso quello che vedo?>> scherzò, avvicinandosi a me e baciandomi dolcemente sulle labbra.
<<Sei il solito deficiente…>> sbottai, cercando di tornare serio. Ero ancora arrabbiato…anche se il vocabolario…scossi la testa. Mica gliela volevo dar vinta così facilmente…
“Ok...ok…però basta con i baci sul collo…lo sai che mi sciolgo come neve al sole altrimenti…” pensai, mentre Gaara mi baciava. “No…fermo…sono ancora arrabbiato…lo sono davvero?” mi chiesi perplesso. “Ok…non più come prima, ma ancora un po’ sì…sul serio? Mmh…accidenti! Ma sono scemo a caderci in questo modo? Possibile che come mi fa un po’ di coccole mi sciolgo? Evidentemente sì…” conclusi, tirandolo verso di me e baciandolo appassionatamente.
<<Posso ritenermi perdonato?>> mormorò sorridendo.
<<Ti odio…>> sussurrai <<Però ti amo.>> aggiunsi. Evviva la coerenza!
Mi sfilò la felpa, mentre io gli toglievo la maglietta e iniziò ad armeggiare con la cintura dei miei pantaloni. Avevo appena iniziato a dargli una mano quando si sentì bussare alla porta che si aprì subito dopo. Ci voltammo, mentre Naruto appariva sulla soglia, al massimo dell’imbarazzo.
<<S – scusate…>> balbettò <<T – ti cercavo Gaara…n – non sapevo che…>> mormorò qualche scusa, ma il mio cervello si era fermato alle parole “ti cercavo”. Lanciai un’occhiataccia a Gaara, che era sbiancato come un lenzuolo per poi assumere il colore dei suoi capelli e mi tirai da parte. Quello era veramente troppo! Lo scansai, alzandomi e raccogliendo la felpa che era stata buttata da un lato e rinfilandomela, mentre il mio sguardo andava da Gaara a Naruto, il primo in evidente stato di shock, mentre il secondo profondamente imbarazzato.
<<S – Sasuke…>> mormorò Gaara, cercando di trattenermi.
<<È meglio che stai zitto Gaara.>> sbottai, prendendo la mia cartella e uscendo.
<<Sasuke dove vai?>> mi urlò Gaara, uscendo per il corridoio a torso nudo.
<<Vi lascio la camera libera così vi potete divertire in santa pace!>> gridai in risposta.
Mi allontanai, raggiungendo la biblioteca e infilandomi là dentro. Come al solito era deserta…tanto meglio. Almeno non avrei incontrato nessuno che mi avrebbe fatto domande. Diedi il pugno contro la parete, infuriato.
Meno male che aveva detto che mi amava…poi però si portava Naruto in camera.
Mi misi a sedere al solito tavolo che occupavo quando dovevo studiare e preferivo evitare che Gaara mi distraesse.
Aprii un libro e mi gettai a capofitto nello studio. Chissà perché, ma in quel momento qualsiasi cosa, perfino il latino, mi sembravano meglio che pensare a quello che era successo.

La sera.
POV Gaara.
Sasuke rientrò verso la mezzanotte. Probabilmente lo avevano buttato fuori dalla biblioteca perché chiudeva, visto che non mi degnò di uno sguardo e si mise alla scrivania a studiare.
<<Ancora non hai finito i compiti?>> domandai, cercando di instaurarci una conversazione. Certo che l’arrivo di Naruto in quel momento non ci voleva proprio…soltanto…perché si arrabbiava in quel modo? Non avevo fatto assolutamente nulla adesso…era lui, e non Naruto che mi stavo scopando sul letto.
<<Sì.>> rispose secco.
<<Allora perché stai ancora a studiare?>>
<<Affari miei.>> sbottò, accendendo il computer e mettendosi a scrivere. Gli andai dietro per vedere cosa stesse facendo, e lo vidi scrivere la solita relazione di scienze (Asuma gliela affibbiava circa una ogni settimana).
Cercai di abbracciarlo da dietro, ma lui mi scansò con gesto brusco.
<<Lasciami in pace.>> disse.
<<Insomma Sasuke! Si può sapere che ho fatto adesso?>> domandai esasperato. Ok…ero andato a letto con Naruto, ma pensavo che ormai mi avesse perdonato…
<<Lo devi anche chiedere?>> chiese di rimando, voltandosi e lanciandomi un’occhiata furiosa. <<Ora lasciami stare che voglio finire questa roba per domattina.>>
sospirai, senza sapere cosa fare e mi misi a sedere sul letto, aspettando che avesse finito per parlargli a quattr’occhi.
Erano le cinque del mattino quando smise di scrivere e si decise a venire a letto. Oltre alla relazione di scienze si era messo a riordinare tutti i suoi appunti d’italiano e a fare gli esercizi di matematica che, oltretutto, erano per la settimana dopo! Era stremato e, quando finalmente si sdraiò, si addormentò non appena toccò il cuscino, così che non riuscii a parlargli nemmeno stavolta.

A scuola
POV Sasuke
<<Sasuke!>> mi sentii chiamare per i corridoi. Mi fermai per vedere chi fosse, ma appena vidi Gaara che si faceva largo tra gli studenti per raggiungermi ripresi a camminare. Non mi andava di vederlo, né di parlargli.
Era tutta la mattina che cercavo di evitarlo al cambio dell’ora e che non faceva altro che seguirmi. Purtroppo l’enorme massa di studenti mi impedì di accelerare ancora di più, così che mi raggiunse.
<<Sasuke…ascoltami…>> disse, mentre aumentavo il passo, ignorandolo.
<<Devo andare in classe…>> replicai
<<Bugiardo…è ricreazione e non è ancora finita…>> mi smentì, parandosi davanti a me e tirandomi di lato. Mi bloccò contro il muro, in modo che non potessi sfuggirgli ancora.
<<Ti ho detto di lasciarmi in pace…>> sbottai.
<<Si può sapere che ti è preso?>> domandò, ignorando quanto avevo appena detto <<Stavolta proprio non capisco che ti ho fatto…è da ieri pomeriggio che ho il sospetto che tu cerchi di evitarmi.>>
ma va? Che ragazzo intuitivo…che cosa glielo faceva pensare?
<<Sospetto confermato.>> affermai <<E ora fammi andare…>> feci per muovermi, ma lui mi bloccò di nuovo.
<<Non finché non abbiamo chiarito questa faccenda…>> annunciò con decisione.
<<Non c’è nulla da chiarire Gaara…stop, Kaput, chiuso, sbarrato, finito e cancellato, chiaro? Non c’è più nulla che noi due dobbiamo dirci.>> gli dissi infuriato.
<<Ma perché? Sasuke, dimmi solo il perché!>> esclamò esasperato.
<<Perché? Vallo a chiedere al tuo amichetto biondo il perché!>> urlai, sfuggendo alla sua presa e guardandolo negli occhi. Mi veniva quasi da piangere, ma non lo feci per non dargli quella soddisfazione.
Lui mi guardò perplesso per un attimo, poi sorrise.
<<Allora è per questo!>> esclamò <<Sei geloso!>>
avvampai.
<<Non sono geloso!>> affermai deciso, sicuro di quello che dicevo.
<<Si che lo sei…>>
<<No!>>
<<Allora perché sei tutto rosso?>> mi prese in giro.
Ok, va bene…forse un po’ geloso lo ero…il fatto era che quando avevo visto Naruto…mmmmh…che tentazione di strozzarlo…e va bene…ero geloso marcio. Non riuscivo a sopportare l’idea che Gaara potesse amare Naruto o anche solo andarci a letto. Diciamo che mi disgustava il pensiero che Gaara andasse a letto con qualcun altro che non fosse il sottoscritto, non necessariamente Naruto, ma se sperava che lo ammettessi se lo scordava.
<<NON SONO GELOSO!>> urlai, scandendo bene le parole, come se dovessi spiegare una cosa ovvia ad un bambino piccolo.
<<Certo, certo…>> continuò a sfottermi.
<<Vuoi che te lo metta per iscritto?>> domandai.
Lui sorrise, baciandomi sulla bocca.
Un giorno avrei dovuto chiedergli il suo senso del pudore di quanto era inferiore al meno diecimila…ci stava guardando tutta la scuola! Mi ritrassi, mentre avevo la certezza matematica di essere arrossito talmente tanto che i capelli di Gaara erano bianchi al confronto.
<<Stupido…>> mi sussurrò all’orecchio. <<Lo sai che amo solo te…>> ripeté per l’ennesima volta.
Lo guardai con aria di sfida.
<<Forse…però intanto te la fai con Naruto alle mie spalle.>> gli dissi, scostandolo e allontanandomi.
Stavo per entrare in classe, quando Gaara mi bloccò di nuovo, prendendomi per un braccio e costringendomi a voltarmi e a guardarlo in faccia.
<<Stammi a sentire Sasuke…questa storia sta andando troppo per le lunghe. Ti ho chiesto scusa in mille modi ma ti entrano da un orecchio e ti escono dall’altro! Si può sapere come posso farti capire che ti amo e che sono sincero?>>
<<Magari non facendo venire Naruto in camera nostra!>> sbottai infuriato.
<<Ma non l’ho chiamato io!>> protestò.
<<E speri che ci creda? Andiamo Gaara…prima di metterti con me ti eri fatto metà scuola!>> replicai.
<<Non è vero!>> si giustificò. Lo guardai esasperato, poi iniziai a fare l’elenco sulle dita.
<<Shikamaru, Neji, Kiba….>> elencai una dozzina di ragazzi, poi mi fermò.
<<Ok…ok…è vero…ho avuto molti rapporti interpersonali…ma che ci posso fare se sono un tipo socievole?>> domandò.
<<Il punto è questo Gaara…tu non sei un tipo socievole! Quando ti interessi a qualcuno significa che ci vuoi andare a letto!>> spiegai. Tutte le persone con cui aveva scambiato più di tre parole erano quelle con cui voleva andare…avevo ancora la scorta di tappi per le orecchie di quando non stavamo insieme, per poter dormire la notte…
<<Va bene…ma con te è diverso!>> esclamò.
<<No che non è diverso!>> replicai <<Non è diverso, altrimenti non saresti mai andato con Naruto!>> urlai furibondo.
<<Ti ho detto che non era mia intenzione…>> tentò di giustificarsi ancora.
<<Non importa! È questo il problema Gaara! Tu non ti sai controllare! Se chiudiamo qui questa faccenda e facciamo finta che non è successo niente, come pensi che io possa fidarmi di te se sei in perenne preda dei tuoi istinti? Non c’è nulla che mi garantisca che non succederà un’altra volta!>>
Gaara mi afferrò per le spalle, stringendole fino a farmi male.
<<Come puoi pensare questo? Io ti amo! Non lo rifarei mai più!>>
<<Forse…ma qua bisogna vedere se l’amore è più forte del tuo istinto.>> sbottai, fissandolo freddamente.
Mi guardò infuriato.
<<Sasuke…stai attento a quello che dici perché stai tirando troppo la corda. Non sono disposto a sopportare più certe insinuazioni!>> disse con tono minaccioso.
<<Allora lasciami in pace così non sarai più costretto a farlo!>> replicai, liberandomi dalla sua stretta ed entrando in classe, proprio mentre suonava la fine della ricreazione.
<<Te ne pentirai Sasuke.>> mi disse, prima di andarsene.
Me ne pentirò? Me ne ero già pentito, ma il mio stupido orgoglio, aiutato di gran lunga dall’entrata di Morino in classe, mi impediva di corrergli dietro a chiedergli scusa.
Per la prima volta mi misi a sedere in fondo all’aula, salvo evitare che il prof si accorgesse che quel giorno avevo di tutto in testa fuorché la matematica.
Speravo di poter riflettere sulla situazione a mente fredda, ma, ironia della sorte, vicino a me si venne a sedere nientemeno che Naruto, così, tra il resistere alla voglia fortissima di strozzarlo e il cercare che Morino non si accorgesse delle mie mire omicide, dovetti salutare la mia già scarsa lucidità mentale e fare esercizi di autocontrollo.
<<Sasuke…>> sussurrò Naruto.
Cosa voleva ora quello? Già dovevo starci vicino di banco, e non lo avevo ancora ucciso per grazia ricevuta, se poi mi parlava anche quella sera non sarebbe tornato intero in camera…
Cercai di ignorarlo, concentrandomi sulle disequazioni alla lavagna.
<<Sasuke…>> chiamò di nuovo.
X + Y al quadrato…concentrati…fratto radice di tre…
<<Sasuke…>>
maggiore- uguale a radice cubica di 7x +…ignoralo…
<<Sasuke…mi dispiace per quello che è successo tra te e Gaara…>>
metto a sistema…CRACK…matita rotta…
<<Naruto stai zitto…>> gli sibilai, prendendo un’altra matita dal mio astuccio. Per fortuna ne avevo un’ampia scorta. Avevo rotto più matite io in quel periodo che tutti gli studenti della storia.
<<Ti giuro che non sapevo che stavate insieme… >> continuò, in preda all’agitazione più totale. Insisteva?
Crack! Seconda matita…sbuffai.
<<Naruto, se dici solo un’altra parola la prossima matita te la rompo nel naso!>> lo minacciai, furibondo.
<<Credimi, se lo avessi saputo…>>
<<Non sarebbe successo niente?>> chiesi ironico…niente matita nel naso…le avevo finite…potevo usare una penna però…
<<Credo di no…>> si giustificò.
<<Beh, quando lo hai saputo non ti sei fatto problemi a venire a rompere le scatole in camera…o pensavi che a mensa stavamo provando una recita scolastica?>> commentai sarcastico. Non rispose. Vabbé che la stupidità del ragazzo è proverbiale, ma credo che anche lui arrivasse ad un concetto così elementare quando viene praticamente urlato davanti a tutta la scuola…o no?
<<Mi dispiace…>> mormorò.
<<Sta zitto che è meglio…>> lo rimbeccai.
<<Mi dispiace veramente…>>
<<Naruto taci! Tanto lo so che ti piace Gaara. Benissimo. Continuate pure la vostra storia, ma stavolta non lo farete alle mie spalle perché non voglio più saperne nulla né di te, né di lui! Chiusa questa conversazione!>> sbottai innervosito. Bene…la calma era praticamente andata a farsi benedire…
<<Ma Sasuke…>>
<<Che succede là in fondo?>> ringhiò Morino, staccandosi dalla lavagna (con cui faceva corpo unico, visto che stava sempre voltato verso di lei e a noi studenti ci considerava solo quando eravamo alla presenza della tavola nera (interrogati) e rischiavamo di offenderla scrivendoci boiate assurde), e lanciando occhiate minacciose a tutta la classe. Il suo sguardo scrutatore da pazzo omicida passò in rassegna ogni singolo studente, per poi soffermarsi su me e Naruto.
<<Voi due…>> disse in un mormorio appena percettibile ma che, nel silenzio di tomba che era calato, si sentiva benissimo. <<Eravate voi due…>> ma come cazzo faceva quello a scoprire sempre tutto? <<Uchiha! Uzumaki! Alla lavagna!>> tuonò <<Visto che avete tanta voglia di chiacchierare lo farete davanti a tutta la classe, e, considerando che non seguivate, vuol dire che sapete già tutto, così potrete spiegarci l’argomento di oggi! >>
Ci alzammo a malincuore, pronti a prendere un bel tre a testa.
<<Uchiha, comincia tu!>> mi ordinò il prof.
Presi il gessetto in mano, per intraprendere il vano tentativo di dimostrare un teorema sconosciuto, Naruto aprì la bocca per sussurrare qualche scusa, ma gli lanciai un’occhiataccia.
<<Appena suona la campana…scappa più veloce che puoi perché se ti prendo sei morto!>> lo minacciai in un sibilo. Lui deglutì, sbiancando, e alla fine della lezione si dileguò sul serio. Fece bene perché avevo tutta l’intenzione di ucciderlo seriamente.

La sera di Natale, al ballo delle scuole…
POV Gaara.
Era un mese che io e Sasuke ci eravamo lasciati e non ci parlavamo quasi più. Quasi, se si contavano i “Cazzo sono in ritardo! Perché la sveglia non ha suonato?” della mattina, che erano le immancabili formule di rito di Sasuke per salutare il giorno, (non rivolte a me però…) e i “Abbassa il volume della play che sto cercando di studiare” (questo era per me), in seguito al quale lo alzavo ancora di più e, o era costretto ad andarsene in biblioteca, o si doveva mettere i tappi per le orecchie, di cui aveva rinnovato la scorta.
Quella giornata tuttavia eravamo tutti e due più silenziosi del solito. Era il giorno di Natale e, come ogni anno, c’era quello stramaledetto ballo delle scuole che, per chi come me odiava con tutto il cuore ballare, era più appropriato chiamare TORTURA! Era l’unica occasione in cui si riunivano sia l’istituto maschile che quello femminile, ma non era strano trovare delle coppie non miste, sia dall’una che dall’altra parte. Solo un mese prima, per la prima e ultima volta della mia vita, ero quasi contento che ci fosse quel ballo, per andarci con Sasuke, invece…
Sospirai, alzandomi dal letto, che era stato nuovamente diviso da quello di Sasuke, e iniziando a vestirmi. Non avevo punta voglia di andarci, ma siccome avevo ancora meno voglia di passare la serata chiuso in camera da solo a girarmi i pollici…e poi avevo invitato Naruto e non mi andava certo di litigare…avevo fatto scorta per un anno di litigi…
Da quando io e Sasuke ci eravamo lasciati avevo iniziato ad uscire con Naruto, non perché ne fossi innamorato, ma tanto per far rabbia al mio ex…mi dava un senso di soddisfazione incredibile vederlo incazzarsi e reprimere l’ira ogni volta che ci vedeva insieme per i corridoi. Glielo avevo detto che gliel’avrei fatta scontare…
Lanciai un’occhiata all’orologio. Le otto e cinquanta…il ballo iniziava alle nove e io avevo appuntamento con Naruto tra cinque minuti! Mi misi alla ricerca delle scarpe che, come sempre quando si è in ritardo, non si trovano mai e non potevo nemmeno andarci con le solite scarpe da ginnastica che, dopo anni d’usura, erano in condizioni a dir poco pietose.
Sasuke era stato più previdente stavolta. Si era preparato mezzora prima e si era messo a leggere. Come me aveva una voglia di andare al ballo pari a quella che aveva di passare una giornata in compagnia del suo prof di mate, almeno a giudicare dalla faccia.
“Se stavamo ancora insieme potevamo restare in camera e fare cose molto più divertenti…” pensai malinconico.
<<Se cerchi le scarpe sono sotto l’armadio.>> mi disse con voce piatta. Andai a guardare ed erano proprio lì.
<<Grazie…>> dissi.
<<Di nulla…>> bofonchiò, posando il libro e guardando l’orologio. Si alzò dal letto. Stava per uscire, ma lo fermai.
<<Ehi aspettami! Tanto vale si scende giù insieme, no?>> in fondo mi dovevo solo allacciare le scarpe.
<<E perché dovremmo?>> chiese.
<<Perché così sarà qualche minuto di supplizio in meno…>>
<<Ok…mi hai convinto.>> acconsentì. La prospettiva di rimanere anche solo un minuto in più del necessario in quel luogo lo faceva sentir male anche a lui…
<<Dovresti sbrigarti…>> mi rimproverò.
<<Perché? Manca cinque alle nove…>> replicai.
<<Appunto…>> disse tra i denti, ricordando l’ora del mio appuntamento con Naruto.
<<Ah, è vero…devo incontrare Naruto…l’avevamo deciso qui davanti qualche giorno fa…>> lo punzecchiai.
Lui strinse i pugni, fino a farsi diventare bianche le nocche. Quel giorno i nervi gli erano saltati a mille. L’avevo visto arrivare per il corridoio carico di libri, così avevo preso Naruto e lo avevo invitato, dandogli l’appuntamento, proprio mentre Sasuke ci passava davanti e parlando a voce molto alta perché sentisse e poi l’avevo baciato davanti a lui e, se Naruto ci fosse stato, lo avrei anche portato in camera, ma credo che non si divertiva a stuzzicare Sasuke come me, specie da quando lo aveva minacciato di morte sicura durante l’interrogazione di matematica…
Alla fine scendemmo con dieci minuti di ritardo.
<<Te con chi vai?>> domandai, mentre scendevamo le scale. Avevo sentito Neji che lo invitava qualche giorno prima, ma non sapevo la risposta perché mi ero allontanato per non uccidere il ragazzo dagli occhi bianchi. Mi ero anche lasciato con Sasuke, ma ciò non toglieva che ero ancora innamorato e in più geloso marcio! Certo che ero un bell’ipocrita, visto che secondo la mia mentalità io potevo essere geloso e Sasuke no, ma siccome si sa che la mia mente è instabile va bene così!
<<Con nessuno.>> disse.
<<Non vai con Neji?>> chiesi.
<<Gli ho detto di no.>> rispose. Trattenni un respiro di sollievo, ma mi trovai a interrogarmi sul perché…in fondo era un bel ragazzo, ma poi ricordai le numerose seghe mentali che si era fatto per accettare l’idea della nostra relazione, così non mi stupii più di tanto…
In fondo alle scale trovai Naruto che mi aspettava e che, appena mi vide, sorrise felice, anche se ero in ritardo. Sasuke mi avrebbe ucciso al suo posto…
Lanciai un’occhiata al ragazzo moro, che ignorò deliberatamente me e il mio compagno, entrando nella sala, mentre Naruto mi si avvinghiava felice al braccio.
Mi piaceva Naruto…era così ingenuo… Non si arrabbiava mai e perdonava ogni mia scappatella…in più sapeva perfettamente che stavo con lui solo per far rabbia a Sasuke. Glielo avevo detto chiaro e tondo, non mi andava di approfittare così della sua ingenuità, ma mi aveva lasciato sconvolto la sua risposta:
<<Non importa…>> aveva detto <<Mi basta stare con te finché posso…>>
il suo amore disinteressato e spontaneo mi turbava. Avrei voluto ricambiarlo, ma non ci riuscivo. Non era lui la persona di cui ero innamorato e, per quanto ci avessi anche provato, non riuscivo a dimenticare Sasuke.
Entrammo nella sala, gremita di gente, e ci mettemmo a sedere. L’ultima cosa di cui avevo voglia era di ballare.
Vidi Sasuke seduto dalla parte opposta della sala, nel posto più isolato, assieme a Shikamaru che era così misogino che non si avvicinava alle ragazze nemmeno con un bastone. Il club degli asociali si era formato. Se avessi potuto sarei andato anch’io…

A metà serata.
Era quasi mezzanotte e ancora non ci eravamo mossi dal tavolo, nonostante Naruto mi avesse chiesto più volte di ballare, ma mi ero sempre rifiutato. Dovevo controllare che Sasuke non andasse con Shikamaru, altrimenti avrei fatto la strage, e così avevo bloccato le proteste del biondino in un modo molto convincente.
Mi stavo seriamente annoiando. Ormai potevo anche smetterla di controllare Sasuke, visto che Shikamaru si era messo a ballare con mia sorella Temari (mi sarei dovuto ricordare di ringraziarla un giorno o l’altro) e potevo stare tranquillo, forse fin troppo…dovevo vivacizzare un po’ la serata…
Misero un lento e mi lasciai convincere da Naruto a ballarlo insieme. Chissà, magari Sasuke si sarebbe arrabbiato e mi avrebbe fatto la scenata davanti a tutti…allora sì che sarebbe stato divertente! In fondo era un mese che tentavo di farlo arrabbiare fino al punto in cui avrebbe dovuto ammettere che gli piacevo ancora.
Iniziai a ballare, anche se mi sentivo ridicolo, considerando le mie scarse capacità da ballerino, ma in mezzo alla folla non si notava quanto ero imbranato.
Notai con soddisfazione che Sasuke evitava di guardare nella nostra direzione ed era sul punto di incazzarsi sul serio.
Ma questo sadismo ce l’avevo dalla nascita o si era sviluppato con la crescita? Probabilmente era innato…
A un certo punto non lo vidi più. Che se ne fosse andato? Lo cercai con lo sguardo, trovandolo in piedi davanti al tavolo dove si trovavano Sakura ed Ino, mentre invitava la ragazza dai capelli rosa a ballare.

POV Sasuke.
Vidi Gaara che iniziava a ballare un lento con Naruto e la mia pazienza, già quasi finita, si esaurì del tutto. Era un mese che faceva così, che mi provocava in quel modo solo per farmi star male. Ma che gusto ci provava quel maledetto? Stavo per alzarmi e iniziare a fargli la parte a culo davanti a tutta la scuola, ma poi pensai che era proprio quello che voleva e, miracolosamente, riuscii a riacquistare il controllo quel tanto che bastava a non uccidere nessuno.
Non riuscivo a sopportare quella situazione…per fortuna che ero io quello che tirava troppo la corda, vero? Bevvi un bicchiere di un alcolico non meglio specificato. Quasi, quasi mi veniva voglia di prendermi una sbronza colossale, ma il mal di testa il giorno dopo con le battutacce di Gaara annesse era più di quanto potessi sopportare, così mi venne un’altra idea…voleva ingelosirmi? Vediamo se gli piaceva essere ripagato con la stessa moneta!
Mi alzai, andando verso il tavolo di Sakura e Ino che, appena mi videro arrivare, ammutolirono di botto, lasciandomi alquanto in imbarazzo. Perché dovevano zittirsi sempre appena mi vedevano? (E da qui si capì che Sasuke di ragazze ne capisce quanto di fisica nucleare applicata, quindi praticamente nulla. E non fate quelle facce perché secondo me, nel fumetto, finché Sakura non glielo urla praticamente dietro per farlo restare nel numero 20, non lo ha ancora capito che la ragazza è cotta marcia di lui, quindi sarà bravo nelle arti ninja e tutto, ma in faccende sentimentali è un imbranato come tutti gli esseri di genere maschile e anche femminile se consideriamo la sottoscritta! ND Rekishi)
Stavo quasi per cambiare idea, ma una seconda occhiata a Gaara e Naruto abbracciati mi fece decidere.
<<Sakura, vuoi ballare?>> la invitai.
La ragazza arrossì come un peperone, ma accettò, mentre Ino le lanciava occhiate di fuoco.
Iniziammo a ballare, anche se mi sentivo incredibilmente goffo (era lei a portare, lo ammetto, come ballerino sono peggio di un sacco di patate gettato dentro uno sgabuzzino).
La guardai negli occhi, sorridendole. Era veramente molto carina. Se non ci fosse stato Gaara, chissà...ma c’era, e non potevo di certo dimenticarlo, per mia sfortuna, e se quella sera avevo invitato Sakura a ballare era solo perché c’era lui.
Gli lanciai un’occhiata di sfida che, dopo un attimo di stupore, ricambiò. Ora era una guerra tra chi dei due fosse scoppiato per primo. Mentre continuavamo a ballare ogni tanto continuavamo a squadrarci a vicenda, per vedere chi sarebbe crollato in quella sottile battaglia fatta di nervi tesi come corde di violino.
La battaglia si stava svolgendo alla pari, finché Gaara non baciò Naruto, con passione, lanciandomi un’occhiata strafottente, tipo “Vediamo se resisti anche a questo”.
Mentre lo fissavo stupito mi venne la tentazione di andare lì e pestare Naruto a sangue…chissà perché me la prendevo con Naruto poi…in fondo lo stronzo era Gaara. Lo stava usando per farmi ingelosire proprio come io stavo utilizzando Sakura per lo stesso motivo. Cacchio che coppia di bastardi! Iniziavo a sentirmi in colpa nei confronti di Sakura, ma quella era una battaglia che non volevo perdere…ad ogni costo.
<<Sakura…scusami.>> le sussurrai all’orecchio, prima di baciarla. Lei rimase un attimo sorpresa, ma non si ritrasse, finché la lasciai andare, lasciandola leggermente sconvolta.
<<Sasuke…e di che dovrei scusarti?>> domandò.
<<Del bacio…>> ammisi, arrossendo.
<<E ti sembra una cosa da chiedere scusa?>> chiese divertita dal mio imbarazzo, lasciandomi spiazzato.
<<Beh…sì…>>
<<Sei proprio stupido…e perché?>>
<<Perché ti ho baciata solo per far rabbia a un’altra persona…>> confessai, aspettandomi come minimo uno schiaffo.
Invece, con mia grande sorpresa, sorrise.
<<Lo so…il fratello di Temari, quello rosso, vero?>> chiese.
La fissai sconvolto.
<<Oh, non sorprenderti…lo sa tutto l’istituto femminile!>> disse con noncuranza.
<<Fantastico…>> mormorai depresso. La notizia era già stata messa su internet, o non c’era più spazio sul sito della scuola così avevano preferito mandarla ad un’emittente televisiva?
<<E non te ne importa niente?>> domandai.
<<No…se per stasera mi fai da cavaliere…>> disse sorridendo in modo malizioso. Uao…cinismo al 100%…ottimo. Diminuiva le complicazioni.
La baciai di nuovo, lanciando un’occhiata di traverso a Gaara che era rimasto pietrificato come una statua di sale in mezzo alla pista…
“Hai visto cosa si prova?” pensai. Improvvisamente si voltò di scatto ed uscì dalla sala.
Mi sentii prendere da un vago senso di colpa, ma lo ricacciai…non era proprio il caso di ripartire con le mie solite seghe mentali per lui, anche perché non mi avrebbero portato a niente se non a un gran mal di testa.

POV Gaara.
Mi precipitai fuori dalla sala, come un fulmine.
Già vederlo invitare Sakura mi aveva mandato fuori, poi vederli mentre si baciavano, per poi parlare e baciarsi di nuovo…e meno male che avevo lasciato la sabbia in camera, altrimenti a quest’ora non ci sarebbe stato più nulla che si potesse chiamare scuola o studente.
Non era tanto il fatto che fosse andato con qualcuno che non fosse il sottoscritto, il che contribuiva a circa il 30% della mia furia, quanto il fatto che fosse andato con una ragazza! E per di più con quella ragazza! che tra tutte le amiche di quella scema di mia sorella era proprio quella che non sopportavo! Uscii fuori dalla scuola. Nevicava forte e faceva un freddo incredibile, ma non avevo voglia di rientrare, né di andare in camera, né di vedere Naruto. Mi misi a sedere sui gradini innevati, a fissare i fiocchi bianchi che scendevano dal cielo scuro.
Mi sentivo un idiota. Uno stupido idiota. Ed ero arrabbiatissimo con Sasuke, ma più che con Sasuke con me stesso. In fondo ero stato io a iniziare con le provocazioni. Ero io che lo avevo tormentato per un mese flirtando con Naruto davanti a lui, solo per farlo ingelosire. Dovevo aspettarmi una cosa del genere. Sasuke non era tipo da far passare liscio un tormento di un mese. Ma perché dovevo essere così cretino?
Iniziavo ad avere freddo, ma non rientrai. Meglio morire assiderati che dover rivedere Sasuke in compagnia di Sakura.

Due giorni dopo.
Mi risvegliai nel mio letto, con una pezzuola bagnata in testa.
Mi sentivo da schifo e la testa mi girava in modo incredibile. Ma come ero ritornato in camera? Tenni gli occhi chiusi. Dovevo star male, visto che avevo dormito e il demone non si era svegliato. Le uniche volte in cui mi era concesso il riposo era quando avevo la febbre alta…e il demone stava peggio di me…
Sentii qualcuno che mi cambiava la pezza sulla fronte, mettendone una più fresca. Socchiusi gli occhi, intravedendo sfocatamente la figura di Sasuke.
Che diamine faceva?
Aprii gli occhi, e sorrise triste quando mi svegliai.
<<Ah…sei sveglio…>> disse semplicemente
<<Che è successo?>> domandai.
<<Ti sei preso un febbrone da cavallo. Hai passato due giorni con la febbre altissima che non scendeva…>> spiegò, togliendomi il termometro che mi aveva messo chissà quando.
<<38.5…accettabile…rispetto al 40…>> commentò, posando il termometro sul comodino.
Tentai di tirarmi su, per mettermi a sedere, ma non ci riuscii e Sasuke mi diede una mano, sollevandomi e sistemandomi i cuscini dietro la schiena.
<<Ho mal di testa…>> mi lamentai.
<<Sarebbe strano il contrario…>>
<<Chi mi ha portato in camera?>> domandai.
Lui non rispose, alzandosi e andando a prendere un flaconcino dalla scrivania.
Versò un po’ del contenuto in un cucchiaio.
<<Apri la bocca…>> ordinò, cercando di darmi la medicina.
<<Chi mi ha portato in camera?>> ripetei di nuovo, senza inghiottire lo sciroppo. Il comportamento di Sasuke era troppo strano.
<<Prendi la medicina, Gaara.>> disse di nuovo, ormai esasperato.
<<Non finché non mi dici chi mi ha riportato in camera!>> protestai deciso. <<È stato Naruto?>> chiesi con tono sospettoso.
Sasuke mi lanciò uno sguardo triste, poi con un sospiro disse:
<<Esatto…è stato Naruto. Ora prendi questa roba.>> aggiunse, infilandomi lo sciroppo in bocca con un gesto deciso, in modo che non potessi replicare. Inghiottii il liquido schifoso, iniziando a tossire e a sputare…ma che era benzina allo stato puro? Faceva schifo!
Sasuke fece per alzarsi di nuovo, ma lo afferrai per un polso, bloccandolo. Se era stato Naruto a riportarmi in camera, perché non era lì al posto di Sasuke a prendersi cura di me? Ero certo che il mio compagno non me la cantasse buona.
<<Gaara…lasciami il polso…>> disse, senza voltarsi a guardarmi,
<<Prima dimmi perché sei qui…>> ribattei.
<<Per sport…cretino…è anche la mia camera.>> replicò sarcasticamente.
In effetti era vero…la febbre mi aveva un po’ scombussolato i neuroni.
<<Intendevo…perché mi stai curando?>> domandai. Lui mi lanciò una strana occhiata, in seguito alla quale abbassai lo sguardo.
Mi vergognavo quasi di averglielo chiesto. Perché poi? Che cosa c’era da vergognarsi di chiedere una cosa così naturale? Ma forse era proprio il fatto che era scontato che il mio compagno di stanza mi desse una mano a guarire che mi faceva arrossire per la stupidità della domanda.
Mi aveva detto chiaro e tondo che era stato Naruto a portarmi in camera, che cosa credevo? Che fosse venuto fuori al freddo a cercarmi?
<<Non dovrei?>> rispose semplicemente.
<<No…solo credevo…Naruto…>> balbettai al colmo dell’imbarazzo.
<<Già…dovevo immaginarlo…>> mormorò tra sé. <<Se vuoi Naruto te lo vado a chiamare…>> aggiunse, rivolgendosi a me.
<<NO!>> urlai improvvisamente. Lui si voltò a guardarmi stupito.
<<N – no…non voglio Naruto…>> ammisi, evitando di guardarlo negli occhi. <<Io…io voglio che resti tu con me.>> dissi, trattenendolo per la manica. Lui sorrise, e si sedette vicino al mio letto.
<<Sasuke…>>
<<Che c’è?>> chiese, cambiandomi la pezza umida sulla fronte. Sentii un po’ di frescura sulla mia pelle bollente, e mi rilassai.
<<Non è stato Naruto a portarmi in camera.>>
lui non rispose, evitando il mio sguardo indagatore.
<<Sei stato tu, vero?>> insistetti.
Annuì lentamente, sempre evitando di guardarmi in faccia.
<<E perché mi hai detto che era stato Naruto?>>
alzò le spalle con fare indifferente.
<<Così…pensavo avresti preferito sapere che era stato lui…>>
<<E perché avrei dovuto preferire che mi avesse soccorso Naruto?>>
Non rispose alla mia domanda.
<<Dovresti riposare…hai ancora la febbre alta.>>
Si alzò, aiutandomi a sdraiarmi di nuovo. Non gli chiesi più nulla, chiudendo gli occhi, restando ad ascoltare il rumore di sottofondo di Sasuke che rimetteva a posto i medicinali.
Ad un tratto non sentii più il trafficare con le bottigliette. Aprii gli occhi, girandomi per vedere cosa fosse successo, e lo vidi di spalle, che piangeva.
<<Sasuke…>> mormorai preoccupato.
<<Scusa…ti ho svegliato…>>
<<Lascia perdere, non dormivo…che è successo?>>
Lui si asciugò il viso con la manica, ma invano, visto che nuove lacrime scendevano a prendere il posto delle prime.
<<Sasuke…>>
ero perplesso. Non sapevo perché stesse piangendo. Non ne vedevo il motivo…e non lo avevo mai visto piangere. Era quello che mi sconvolgeva…
Mi abbracciò, singhiozzando ormai senza ritegno.
<<Mi hai fatto prendere un colpo! Ti ho trovato in mezzo alla neve, con la febbre, semi – assiderato…credevo…credevo che non scendesse più. Avevo paura che non ti saresti più svegliato! Ma perché sei stato così stupido da andare fuori, al freddo, senza coprirti? Perché?>> urlò, lanciandomi addosso una scarica di rimproveri che nemmeno mia madre mi avrebbe mai fatto. Non parlava molto, ma quando iniziava…che qualcuno lo fermi, per carità!
Rimasi spaesato. Che potevo dirgli? Che ero andato fuori per lui? Perché non sopportavo di vederlo con Sakura? Non c’era bisogno che lo dicessi io, visto che lo stava urlando in quel momento.
<<Sei uno stupido! E anch’io lo sono! Se non mi fossi fatto prendere dalla gelosia non sarei andato con Sakura, e se non fossi andato con Sakura non ti saresti arrabbiato, e se tu non ti fossi arrabbiato non saresti andato fuori ad ammalarti!>> s’interruppe un attimo per riprendere fiato <<Ma perché devo essere SEMPRE COSÌ IDIOTA?>>
<<Sasuke…perché sei venuto fuori a cercarmi?>>
<<Sei cretino o fai finta di esserlo?>> domandò scrutandomi con i suoi occhi neri. <<Era passata più di un’ora e non rientravi…Naruto non ti trovava da nessuna parte e in camera non c’eri…pensavo avessi fatto qualche sciocchezza…e se ti fosse accaduto qualcosa non me lo sarei mai perdonato.>>
<<Solo questo?>> domandai deluso. Era solo per un…senso di colpa?
<<No…è che ti amo. Non ho mai smesso di amarti e mai lo farò. Anche se tu preferisci stare con Naruto…>>
gli sollevai il viso e lo baciai (e se gli attaccavo la febbre? Mamma santissima!).
<<Se tu il cretino…>> dissi, fissandolo negli occhi pieni di lacrime che mi fissavano stupiti. <<Non ho mai preferito stare con Naruto, anziché con te, anche se lui è molto più paziente, gentile, dolce, disponibile…>> mi lanciò un’occhiataccia <<Ok, taglio corto. È il compagno ideale, a differenza di te che sei il peggior fidanzato che si possa immaginare. Ma io amo te, non lui. Ti amo. Te l’ho detto in mille modi ma tu non mi credevi.>>
<<Non è che non ti credevo…è che non volevo crederci…>> ammise. <<Mi dispiace di essere andato con Sakura per ripicca.>>
<<Non dirlo nemmeno…me lo sono meritato. Sono io quello che ha giocato con i tuoi sentimenti per un sacco di tempo, solo per farti star male…perdonami. Stavolta non me lo meriterei proprio, ma perdonami.>>
<<Perché la prima sì, vero?>> aggiunse ironico.
<<Ancora? Sasuke sei una piaga! Te le leghi proprio al dito!>> protestai, esasperato.
<<Allora devi imparare a sciogliere i nodi.>> ribatté divertito, baciandomi sulla bocca. Lo strinsi a me, assaporando il bacio che avevo desiderato da tanto tempo e trascinandolo sul lettino assieme a me.

POV Sasuke
Mi sciolsi dal bacio che avevo dato a Gaara, prendendo fiato. Ero felice come non lo ero da tempo. Circa da quando era incominciata tutta quella storia. Ci baciammo ancora, poi ad un tratto Gaara chiese:
<<E Naruto?>> sembrava preoccupato. Probabilmente aveva anche lui i suoi problemini di coscienza.
Mi guardò preoccupato, pensando che mi sarei arrabbiato, invece sorrisi.
<<È tutto a posto. Ci ho pensato io…>>
<<Non gli hai infilato una matita nel naso come lo avevi minacciato, vero?>>
<<No, anche perché ho finito le matite, ma abbiamo parlato la sera quando mi ha visto con te sulle spalle che ti riportavo in camera.>> spiegai.
<<E che vi siete detti?>>
sorrisi, ripensando alla conversazione tra me e il biondino, avvenuta dopo che mi aveva aiutato a riportare il ragazzo rosso in camera e a prestargli le prime cure. Stranamente era successo quasi tutto in silenzio, come se ci fosse stato un copione prefissato. Era bastato uno sguardo a farci decidere che, per il momento, l’unica cosa che importava era che Gaara guarisse e avevamo rimandato il tutto a quando la febbre aveva cessato di alzarsi.
Si era messo a piangere e avevo dovuto consolarlo. Alla fine se ne era andato dicendomi solo:
<<Sei veramente fortunato!>>
Mi aveva fatto anche pena, a dir la verità. Provava per Gaara un amore così spontaneo che mi ero ritrovato a pensare:
“Che diritto ho di privare Gaara di una persona che lo ama accettando tutti i suoi difetti per uno come me che non fa altro che litigarci”. Dovevo ammettere di aver pensato veramente male di lui, ma per amare bisogna essere in due e, con mio grande sollievo, non era lui la persona che Gaara chiamava nel sonno, in preda alla febbre. Anche se non avrei mai detto al mio ragazzo di questa sua piccola debolezza. Non me l’avrebbe mai perdonata!
<<Nulla…ha pianto e ho dovuto consolarlo.>> risposi a Gaara
<<Povero Naruto! Se consoli allo stesso modo in cui mi sopporti, lo avrai traumatizzato…>>
<<Allora sono un ottimo consolatore…comunque il traumatizzato sono io…>>
<<E ora come sta?>>
<<Vuoi i particolari della sua vita privata? Se vuoi posso procurarti l’elenco di quello che mangia la mattina!>> replicai, fingendomi arrabbiato. Gaara aprì la bocca per farmi calmare, ma ci pensai io. <<Comunque gli ho fatto conoscere la cugina di Neji, Hinata. Amore a prima vista…>> conclusi, sorridendo alla faccia sconvolta di Gaara.
<<Ci ha messo poco a dimenticarmi!>> disse ridendo, ma con una punta di delusione.
<<Nemmeno tanto poco, se consideriamo che era innamorato di te…sei facile da scordare, l’unico imbecille che non ci riesce sono io…>>
<<E non farlo mai…>> mi ammonì, baciandomi.
<<Non ci penso neanche….>> risposi, appoggiando la testa sul suo petto.
<<Sasuke…>>
<<Mh?>>
disse qualcosa in una lingua strana.
<<Beh, non dici nulla?>> chiese poi.
<<Non conosco il sabbiese…>>
<<Non è sabbiese…è…aramaico…ti ho detto “ti amo” in aramaico…come mi avevi detto quel giorno in mensa>>
lo fissai stupito. Se…se n’era ricordato? E era anche riuscito a trovare il vocabolario! Scoppiai a ridere. E io che lo avevo detto per battuta!
Lui mi lanciò un’occhiata scocciata.
<<Perché devi sempre rovinare ogni momento romantico?>> protestò. <<Ecco perché dico che come fidanzato sei una frana…>>
<<Lo so…e tu sei unico…>> mormorai, baciandolo di nuovo.
<<E io ti amo…>>
<<Dimmelo ancora…>>
<<Che ti amo?>>
<<Sì, ma stavolta in sanscrito!>> scherzai
<<Ma Sasuke…!>> si lamento, spaesato e depresso.
<<Scherzo, sciocco…>> lo rassicurai, mentre riprendevamo a baciarci.
Iniziammo a spogliarci, ansiosi di far l’amore insieme dopo tanto tempo, quando Gaara si fermò.
<<Che ti prende?>>
<<E se ti attacco la febbre?>>
<<Non mi attacchi nulla perché ce l’ho già…per venirti a cercare fuori mi sono ammalato anch’io, anche se non ai livelli tuoi…e ora, se non ti dispiace…>> aggiunsi con tono malizioso, sfilandogli la maglietta. <<Vorrei far l’amore con la persona che amo, per una volta senza preoccuparmi dei compiti per il giorno dopo…>>

Fine…

Lo so…il finale è schifoso…(Nuova questa!!!!), ma spero vi sia piaciuta…Sasuke in crisi di gelosia mi fa morire…è troppo PUCCHU!!!!
Harigato



 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: