GLI OCCHI DELLA MORTE
- Capitolo 1° -
CI TENEVO A PRECISARE CHE QUESTA FF E' THRILLER (NELLE OPZIONI C'ERA SOLO FANTASY-HORROR O AZIONE-AVVENTURA. HO PREFERITO SELEZIONARE LA SECONDA.). CI POTREBBERO ESSERE SCENE PIUTTOSTO "CRU" (COME LE CHIAMO IO, ALLE VOLTE MI SPAVENTO DA SOLA IMMAGINANDOMELE O SCRIVENDOLE! sono proprio messa male!!) VISTO CHE HO DECISO CHE IL MIO ASSASSIONO COME ARMA DEL DELITTO USERA' UN ARRICCIACAPELLI ROVENTE.
DA BUONA CANCERINA C'E' OVVIAMENTE LA MIA STORIELLINA D'AMORE! MA NON VI TRATTENGO OLTRE: BUONA LETTURA E MI RACCOMANDO SONO ANSIOSISSIMA DI RICEVERE I VOSTRI PARERI! BACIONI DA CRETIEN!
P.S. (UN BACIO ALLE RAGAZZE) <scherzetto>
VOLEVO SOLO DIRE CHE QUESTO SOLO QUESTO CAPITOLO SARA' SCRITTO AL PRESENTE E IN PRIMA PERSONA. LA SOGGETTIVA E' DELL'ASSASSINO... O DELL'ASSASSINA?...
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Eccola. E' lì davanti ai miei occhi. E' così bella, così irraggiungibile, quasi irreale.
Io mi trovo nello sgabuzzino del suo camerino. Lei è lì. Seduta davanti alla specchiera che si trucca gli occhi nocciola da cerbiatta.
Truccati, piccola sgualdrina. Truccati, hai un appuntamento con lui vero? Si che devi vederlo. Lui è innamorato di te e anche tu, vero? Lo ami vero piccola, lurida prostituta?
Devi fare presto, si certo che ti devi sbrigare. Devi sfilare e poi correre da lui? Mi hai detto l'altro giorno quanto lo ami ti ricordi? Mi hai detto che vi volevate sposare.
Mi hai detto tutto di lui. So tutto di te. Di lui, della vostra vita. So che lui ha ventiquattro anni e che tu ne hai amcora ventidue. So che racconti tutto a quell'altra sgualdrinella di Miranda. Anche lei ha ventidue anni come te, vero? Solo che lei sfilava solo per divertirsi, non prendeva sul serio il lavoro di modella, no! Lei ha mollato la carriere per andare all'università! Lei non è coerente come lo sei tu Elise.
Bella, Elise, sei fortunata. Hai avuto tutto dalla vita in questi anni, ma non l'hai apprezzato.
Si continua a triccarti gli occhi, svelta cambia vestito e sistemati quei capelli castani. Ecco ora sei perfetta... perfetta per me... perfetta per la morte...
Nessun suono, nessun rumore, nessuna voce... più nulla. Elise non ci fece caso a quel tranquillo silenzio che la circondava. Doveva fare in fretta. Aveva detto a Tom che sarebbe andata da lui per le nove.
Ancora non ci credeva. Si sarebbero sposati. Avrebbero passato la vita insieme. Una bellissima e lunghissima vita.
Bene... era perfetta. Gli occhi nocciola perfettamente truccati, i capelli castani pettinati alla perfezione, raccolti sul capo e trattenuti da un fermaglio d'argento che lasciava libera qualche ciocca. ELise prese l'arricciacapelli caldo che aveva lasciato sulla destra e cominciò a sistemarsi le ciocche libere trasformandole in bellissimi boccoli.
Si diresse verso l'appendi abiti, prese la gruccia dove era appeso l'abito da sera rosa, che doveva indossare per l'ultima passerella di quella sera.
All'improvviso la ragazza si guardò intorno. Nulla. Tutto silenzioso.
La porta dello sgabuzzino era socchiusa. L'interno era sommerso dal buio, ma la sensazione di essere osservata si fece più forte.
Sentì addosso gli occhi scintillanti e terrificanti della morte, della SUA morte. Rimase a fissare lo sgabuzzino buio. Ora lo sapeva. Era Lì. Doveva immaginarlo che l'avrebbe uccisa. Se lo sentiva che le avrebbe fatto del male prima o poi! E quel momento era arrivato. Era la fine, lo sapeva.
Si accorse di aver paura quando ormai era troppo tardi... tardi per scappare, tardi per tornare indietro...
La porta dello sgabuzzino si aprì violentemente facendola urlare...
"Sei... sei tu..." fece sollevata vedendo chi si nascondeva nello sgabuzzino.
Nessuna risposta. Elise si portò una mano al petto e sospirò "Mi hai fatto una paura... Credevo mi volessi..."
Nessun fiato. ELise guardava ogni suo movimento. Si stava avvicinando a lei. Elise non si mosse. Aveva uno strano sguardo... poi lo riconobbe... era lo sguardo della morte! ALlora aveva ragione! L'avrebbe uccisa! No! Non voleva morire! Non voleva!
La mano guantata di nero afferrò l'arricciacapelli ancora rovente pasato sul tavolo.
Elise terrorizzata fu sbattuta contro il muro. Provò a divincolarsi, ma fu tutto inutile. Panico e disperazione non erano sufficienti per la sopravvivenza...
Gli occhi sbarrati di Elise videro l'arricciacapelli fumante avvicinarsi pericolosamente alla sua bocca scarlatta, tenuta aperta dalla mano guantata.
Vide tutta la sua vita davanti agli occhi. Si rivide appena nata sporca di placenta, rivide il suo primo bacio, la sua prima volta, rivide Tom, il loro bacio, il loro amore...
Vide il giorno delle sue nozze, vide la donna vestita di bianco e Tom che l'aspettava all'altare, che le alzava il velo per guardarla in viso, ma non era Elise, no! Non era lei! Riconobbe immediatamente quella sposa! Allora era così che doveva andare?! Era questo che le aveva riservato il destino... Il suo ultimo pensiero fu rivolto al suo amore folle... a Tom.. Tom Becker... "Sii felice amore mio..."
L'arricciacapelli era ormai giunto alla sua bocca e a quel punto il terrore esplose.
"NO! NO! TI PREGO! NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!"
Il calore insopportabile del ferro ustionò le pareti della gola di Elise, cospargendole di piaghe e vesciche.
La mano guantata tolse l'arricciacapelli dalla bocca della sua vittima e si allontanò immediatamente dalla stanza.
La ragazza si accasciò al suolo, i suoi occhi videro per l'ultima volta la luce... poi tutto si oscurò e sprofindò nelle tenebre...
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