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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: IL PIÙ FORTE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/03/2005 18:23:11

cos` è veramente la forza? solo chi fa canestro è forte?solamente i nemici s sfidano?
 
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IL PIÙ FORTE
- Capitolo 1° -

Ecco una nuova ficcy su Slam Dunk ovviamente,mica ciufoli cari miei ^______^ Vediamo...Come sapete i personaggi di cui già conoscete il nome sono i pargoli di inoue sensei, gli altri sono mie invenzioni. Beh, nient altro. Spero che vi piaccia e che troviate il tempo di farmi sapere quello che ne pensate ^^
Erikuccia,come sempre.

IL PIU FORTE
Capitolo unico

________________________________

*prima di toccare il cielo
mi sono dovuto costruire le ali*
Michael Jordan
________________________________

Kanagawa
5 anni dopo la sconfitta dello Shohoku con il Sannoh

"Oh mio Dio..AMORE!! guarda là!" una ragazza sui 25 anni stava strattonando la camicia di un annoiato ragazzo che procedeva al suo fianco. I volti di entrambi si illuminarno quando i loro sguardi confluirono insieme nella direzione indicata dalla ragazza."Quello è...KAEDE RUKAWA!" disse il ragazzo riconoscendo il campione di basket che giocava in una famosa squadra degli USA. Il ragazzo, ormai ventenne, continuò a camminare come se niente fosse, come se quelle parole nn fossero giunte alle sue orecchie. Si era alzato di qualche centimetro, aveva i capelli leggermente più lunghi ma era sempre lo stesso. Dopotutto come si dice in un famoso fumetto le leggi che regolano l'unverso sono immutabili ( Saint Seiya ^_^ ndErika) E poco di quanto era Kaede Rukawa al liceo era cambiato. I suoi occhi erano ancora freddi e glaciali.Il suo procedere per strada era ancora quello di un ragazzo assonato e anche completamente infastidito dell'esistenza del resto del mondo.La coppia nel frattempo, tutta sorridente e sorniona, si era avvicinata, porgendo al ragazza un agenda. "S-s-scusami.." disse la ragazza arrossendo davanti alla bellezza del ragazzo "Siamo tuoi grandi fans, nn ci potresti fare un autografo?" Rukawa nn aveva cambiato per niente il suo modo di camminare, e aveva totalmente snobbato i due che,spinti dall'emozione di aver conosciuto un V.I.P nn volevano saperne di lasciarselo scappare. "Scusami"proseguì sempre la ragazza "ci terrei davvero..che ti costa? Solo un autografo.."
A quel punto Kaede si bloccò di colpo, e senza guardare in faccia i due poveri malcapitati, disse, con tono austero e deciso "ANDATE A CAGARE!". La ragazza arrossì indietreggiando, mentre il ragazzo continuava a tacere.
"Sempre a fare la prima donna, eh volpino?" una voce raggiunse l'orechio di Kaede, spingendolo a fare un gran sospiro del genere mi- ci- mancava-solo- questa- cerchiamo- di-essere-pazienti.Dietro di lui infatti, un abbronzato Hanamichi Sakuragi con i capelli più lunghi del solito, sorrideva marpione. "Salve" disse poi rivolgendosi ai due ragazzi "volete che vi faccia io un autografo?" La ragazza, ammaliata d nuovo, non riusciva a ricordare chi fosse. "Perchè dovrei volere un tuo autografo?" disse il ragazzo, con fare decisamente maleducato. Hanamichi ci mancava poco che cadesse a terra "Ma come nn sai chi sono io??" disse sconvolto
"Il solito idiota, ecco chi sei.." disse a mezza voce Rukawa, mentre Hanakun si legava i capelli in un codino di modo che il suo viso fosse visibile e quindi riconoscibile "io sono il grande genio del basket (questo vizio nn se lo perderà mai ndErika).."
"Hanamichi Sakuragi!" disse poi la ragazza illuminandosi "Con i capelli lunghi nn ti avevo riconosciuto.."
"Eh si" disse toccandosi una ciocca rosso fuoco "in effetti sono cresciuti parecchio..Devo decidermi a tagliarli"
"Falli crescere" disse Rukawa riprendendo a camminare "Ti nascondono quel viso da deficiente!"
"EHI!" disse Hanamichi mentre firmava uno dei suoi molteplici autografi "Aspettami razza di fallito"
Rukawa nn si era fermato, non aveva dato peso a quello che Hanamichi gli aveva detto, e imperterrito, come sempre, se ne era fregato di tutto, eccezion fatta per sè stesso. Il rossino invece, solare come sempre, aveva preso la rincorsa e l'aveva raggiunto. "Certo che nn sei proprio cambiato.." disse mettendosi le mani tra i capelli
"Razza d idiota" disse il ragazzo esasperato "ci siamo visti una settimana fa!"
"Non ho ancora smesso di credere che un giorno, la grazia si preoccupi di farti diventare un po' + estroverso e meno prima donna.."
"io sono anni che spero che ti diano un cervello"proseguì Rukawa "ma come vedi nn sono ancora stato esaudito.."
Poi i due si separarono ognuno per la propria strada. Giocavano insieme, nella stessa squadra da tre anni. Rukawa era partito per l'america a metà del secondo anno ed era rimasto lì,senza problemi. Dopotutto niente lo legava a Kanagawa.Niente famiglia, niente amici veri..Niente d niente, e l'america era sempre stato il suo sogno. Così, su raccomandazione di Anzai, Rukawa aveva preso un aereo lasciandosi tutto alle spalle, anche il destino dello Shohoku. Hanamichi aveva preso il suo aereo una volta diplomatosi. I voti nn erano tra i migliori e senza una buona raccomandazione e un vero talento nn sarebbe mai potuto riuscire ad entrare in un college prestigioso. Ma in quei tre anni di liceo era maturato moltissimo e finalmente aveva scoperto di avere un talento per davvero. In pochi anni era diventato uno dei giocatori migliori della prefettura. E così anche per lui le porte dell'America si aprirono. Ricordava sua madre sulla soglia salutarlo,mentre una lacrima le rigava il volto. Le dispiaceva lasciarla sola, ma lei stessa l'aveva spinto a fare quel salto e lui avrebbe voluto guadagnare abbastanza per farla vivere in pace, serenamente.
"Ma guarda tu, il genio è tornato!" una voce lo raggiunse alle spalle. Non aveva bisogno di guardarlo per capire chi avesse parlato. Quella voce l'aveva accompagnato sin dal primo giorno di cui aveva memoria. "Inchinati, Yohei" disse senza voltarsi. L'amico sorrise sereno e complice come aveva sempre fatto. "Adesso nn esageriamo" disse, avvicinandosi. I due si guardarono sorridendo e poi si diedero un abbraccio, di quelli tipicamente maschili. Poi Yohei tornò a guardarlo. "^_^" scoppiò a ridere "Ma che razza d capelli ti sei fatto, s può sapere?"
"Ti dirò..alle americane piace molto questo genere" disse Hanamichi malizioso
"O__O Vuoi dire che il re dei due di picche..."
"Nn esiste più mio caro..Sono una persona nuova, ma il solito re dei rimbalzi e genio del basket.." rise sproporzionatamente
"Vedo che hai anche la solita modestia.." rise l'altro divertito
"è_é che vorresti dire???"
"Niente,niente" rise ancora Yohei facendo gesti con le mani.Poi tornando serio "Hai saputo di Haruko?"
"Si" rispose Hanakun "me l'ha detto il gorilla"
Ricordava il giorno in cui quelle parole erano uscite dalle labbra di Akagi. <ma lo sai che mia sorella si sposa?> E poi due giorni dopo gli era giunto l'invito con La grafia ordinata e pulita di Haruko che lo pregava di essere presente.E ci andò. Per due motivi principali. Il primo era quello che nn poteva rifiutare: nn aveva una buona scusa e probabilmente il gorilla ne sarebbe uscito offeso. Ricordava troppo bene il sorriso di quei pugni per cercare di riprenderseli.E poi c'era Meg, la sua piccola adorata Meg che gli aveva promesso di andare con lui. Haruko era stato un capitolo chiuso.
"E dimmi" disse Mito per cambiare argomento "La tua bella Meg?"
"Meg? Aveva le registrazioni di un film e nn è potuta venire" rispose il ragazzo, mentre nella mente si riformaa l'immagine della ragazza dai capelli castani e dagli occhi che sembravano magenta. La ragazza più bella che avesse mai visto.
"é un peccato"
In effetti avrebbe preferito che Meg fosse con lui in quell'esperienza, ma anche lei aveva un lavoro, ed era giusto che lo rispettasse. Raggiunse casa sua in un batter d'occhio. Sua madre lo stava aspettando sulla porta, cn gli occhi rossi. Faceva csì ogni volta che tornava a casa. E dire che nn lo faceva così di rado. Capiva bene che per una madre una volta ogni tre o quattro mesi era davvero poco, ma rispetto a Rukawa..
"Ciao Mamma" disse lasciandosi abbracciare dalla donna che gli arrivava a malapena al petto. La donna lo strinse, come per paura che potesse sparire, poi insieme entrarono in casa. "quanto pensi di rimanere?" chiese. Sapeva che suo figlio aveva delle scadenze importanti,ed ogni volta che tornava lo faceva giusto per 5 o sei giorni. "Siamo a fine campionato" rispose il ragazzo "Penso che almeno tre settimane posso concedertele ^_^"
"tre settimane?" chiese sua madre esterefatta
"nn vorrai dirmi che vuoi cacciarmi, vero?" scherzò il ragazzo mentre si metteva più a suo agio
"No, è solo che nn ti sei fermato così tnt"
"lo so" disse " è solo che essendo arrivati primi quest'anno e con la maggior media di punti fatti e minor punti subiti possiamo saltare le eliminatorie e abbiamo dalla nostra anche il fattore campo.." spiegò Hanamichi
"bene..l'importante è che tu sia qui.."
Poi un trillo continuo interruppe la conversazione. "Cos'è?" chiese la donna
"il mio cellulare" disse il ragazzo, ripescandolo dalla borsa. "Pronto?"
"Ma allora sei arrivato!"
"Ciao Ryochan!" disse Hanamichi lasciandosi cadere sul divano "Come stai?"
"Bene, bene e tu campione? Ho letto che siete arrivati primi.." disse l'altro
"Che ti aspettavi? Con un genio come me in squadra.."
"Mammamia..che ripetitivo che sei!"
"e tu, Capitano?" chiese Hanamichi, ricordando che comunque anche Ryota ne aveva fatta di strada nel mondo del basket, diventando capitano della sua squadra e giocava anche in nazionale.
"Non mi lamento proprio" rise l altro "Ma sai chi ho incontrato due mesetti fa in centro?"
"chi?" chiese Hanakun, anche se immaginava già la risposta.
"Ayakuccia" rispose l'amico. Hanamichi dalla voce si immaginò bene anche la faccia di Myagi.
"quindi è tornata da Roma?" Ricordava il giorno in cui Ayako aveva annunciato a tutti che sarebbe partita per Roma, Italia, a studiare arte. Nessuno prima di allora aveva mai saputo che avesse quella passione.
"si, si è laureata e poi ha deciso di tornare a casa. Abbiamo parlato un po' e da allora ci frequentiamo regolarmente"
Hanakun colse nella voce dell'amico la contentezza. Erano secoli che voleva uscire con Ayako e finalmente la sua costanza veniva premiata. "Bene, bene" rise allora il rossino
"Ci sarai domani?" chiese Ryota
"certo, che domande, nn me lo perderei per nulla al mondo"

Il giorno dopo Hanamichi si alzò di buon ora. Appena in piedi trovò che sua madre era già in piedi pronta per uscire. "Che fai?" chiese strofinandosi gli occhi
"Sto andando a lavoro" rispose la donna.
"a lavoro?" disse il ragazzo sopreso "Nn ti bastano i soldi che ti ho mandato?" chiese allarmato.
"si, mi basta eccome. Ma nn ho voglia di stare sola, tutto il tempo a casa senza fare niente,preferisco andarmene in giro. "
"Capisco" disse il ragazzo sedendosi e cominciano a mangiucchiare la colazione.
"esci oggi?"chiese la donna mentre prendeva la borsa
"Pensavo di andare dal gorilla tra poco..è da un po' che nn lo vedo..E poi, sai cos'è stasera vero?"
"me l hai detto mille volte, anche volendo nn avrei potuto dimenticarlo"
E detto questo la donna uscì, lasciando Hanamichi solo. Mangiò tranquillo, con lentezza come ormai nn faceva da tanto tempo. Poi accese lo stereo e sentì un po' di musica e finalmente si divertì a parlare sempre e solo la sua lingua. Finalmente era tornato a casa. Si vestì a ritmo di musica, imporvvisando anche un'esibizione individuale. Poi si pettinò, legandosi i capelli in un codino che, tuttavia, faceva sfuggire molte ciocche che gli ricadevano sul viso. "Ma guarda come sono abbronzato" disse a se stesso. Per essere un giapponese, come gli dicevano sempre in squadra, aveva una carnagione scura di suo, ma stare in AMerica lo aveva 'Annerito' ancora di più. "faccio proprio la mia sporca figura" disse ancora ridendo. No, nn era cambiato. Era il megalomane di sempre. Si mise gli occhiali da sole e fece per uscire, ma proprio in quel momento cominciò a squillare il cellulare, che aveva dimenticato in camera sua. "Pronto?" disse una volta risposto
"Ciao Hana, sono io" disse una voce femminile dall'altra parte
"Meg *_* Ciao amore" rispose riavvicinandosi alla porta e uscendo finalmente "Come va?"
"Bene, bene" rispose la ragazza. POi Hanakun si ricordò che doveva esserci per forza il fuso orario. "Ma che ore sono?" chiese "Nn dovresti essere a letto?"
"Veramente sono in Europa"
"In europa?" ripetè il ragazzo
"Si, dovevamo girare alcune scene ad amsterdam nel pomeriggio..Io sono rimasta qui e sto aspettando il volo per Kanagawa" disse la ragazza
"Aspetta, aspetta" continuò il ragazzo "vorresti dire che stai arrivando?"
"Nn proprio. Arriverò fra nn meno di sei ore" rispose la ragazza "so che quello di stasera è un evento importante per te, e nn voglio proprio perdermelo"
"tu sei pazza" disse Hanamichi ridendo "Quindi..ora sono le dieci..fra sei ore..Arrivi per le 4 no?"
"Il mio aereo, se tutto va bene dovrebbe atterrare alle 16.12 in punto"
"vorrà dire che per le quattro mi farò trovare lì"
"Guarda che nn è la prima volta che vengo a casa tua"rise la ragazza "posso sempre prendere un taxi e venire da sola."
"affatto, nn se ne parla. Nn è cnsono per un attrice famosa girarsene da sola. Senza contare che è la ragazza di un asso del basket!" rispose Hanamichi "Nn se ne parla. Ti vengo a prendere io" disse
"come vuoi" si arrese meg "allora ci vediamo dopo"
"ok, perfetto, A dopo"
"Ciao"
"ciao meg"
E quando la conversazione si esaurì Hanamichi si accorse d essere arrivato davanti casa del gorilla. Viveva ancora con i suoi, quindi nn ci mise niente ad arrivare. Aveva camminato poco. Ma era stato bellissimo. In america doveva muoversi sempre con le guardie del corpo, sempre tartassato dai media. Non che la cosa lo infastidisse più di tanto. Aveva sempre amato essere al centro dell'attenzione, però ogni tnt gli mancavano quelle passeggiate in solitario. Suonò al campanello, aspettando che qualcuno venisse ad aprire. Si immaginava di vedere la figura possente del gorilla e invece..
"Salve cosa posso fare per...HANAMICHI!" Haruko si era illuminata nel vedere il suo vecchio compagno di classe. Le si era aperto un sorriso stratosferico in faccia. Lo abbracciò con amicizia. "Ciao Haruko" rispose il ragazzo, baciandola sulla guancia. C'era un periodo in cui avrebbe fatto di tutto per un accoglienza come quella, e invece..Certo che era strana la vita. "Quando sei arrivato?" gli chiese, lasciandolo sempre sulla porta.
"ieri pomeriggio sul tardi" rispose il ragazzo "Ho pensato d venire a salutare tuo fratello, nn immaginavo proprio di vederti qui" disse
"lo so. Mio marito è andato a lavoro e nn mi andava di stare da sola a casa, così sono venuta qui. Ma che maleducata che sono!! Dai, entra. Mio fratello è già sveglio. Vieni, accomodati.."
Hanamichi era entrato e si era accomodato sul divano mentre Haruko andava a chiamare Takenori. La casa nn era cambiata da quando si erano riuniti tutti insieme per studiare, per superare quei maledetti esami.."Ma guarda chi si rivede, l'idiota!" disse Akagi con le braccia conserte.
"Gorilla!" disse Hanamichi alzandosi, il che servì solo ad agevolare Akagi nello sferrare il suo pugno. "ahio!" disse ancora il rossino portandosi le mani sul punto in cui era stato colpito "ma sei scemo?"
"Te l'avrò detto un miliardo di volte di nn chiamarmi così!!" rispose Akagi "sei il solito mentecatto"
"e tu il solito manesco. E pensare che hai l'onore di avere un pezzo grosso come me come ospite"
"sai che onore" rispose Akagi. Nel frattempo Haruko era rientrata, portando del thè. "Prendi pure Hanamichi" disse
"Ti ringrazio Haruko" rispose sorridendo "Ma oramai sono un caffeinomane.."
"è diventato un americano" rise il gorilla.
Haruko si era accorta d quanto Hanamichi fosse diventato carino. Ma lei era una donna sposata e aveva visto subito la fedina al dito di Hanakun.
"puoi scommetterci" disse il ragazzo "lì almeno mi ammirano..Non mi prendono a pugni come qualcuno che conosco.."
"e la tua attrice?" chiese Haruko, introducendosi nella conversazione
"arriva nel pomeriggio. Doveva girare alcune scene del suo nuovo film." rispose orgoglioso.
"oramai ti si vede molto sui giornali ^_______^" continuò Haruko "sei diventato un pezzo grosso.."
"nn dirgli così" la interruppe Akagi " se no si gonfia talmente tanto da cominciare a volare da solo..questo pallone gonfiato!"
"è_é certo che di mattina sei proprio intrattabile" disse ancora Hanamichi "e pensare che io ero venuto a farti un salutino.."
"Hanamichi" disse Haruko "nn farci caso. E' solo che mio fratello è molto contento e come sai.."
"HARUKO!" la sgridò
"...nn sa esprimere i suoi sentimenti..ma guarda.." disse aprendo un vecchio libro "cosa si è tenuto!"
Hanamichi lesse a voce alta l'articolo che si ricordava benissimo. Un giornalista nipponico l'aveva raggiunto sino in America per fargli un intervista. Lo lesse ridendo, ricordandosi quell'episodio." < Non avrei mai scommesso di diventare un giocatore di basket, ma nn poteva essere altrimenti dato che i miei geni sono quelli del genio del basket. Semplice. E QUINDI LEI NN RINGRAZIA NESSUNO PER QUESTO SUO SUCCESSO? nn sono così megalomane. Ringrazio i miei che mi hanno procreato, il nonnetto che mi ha dato una mano a diventare un componente di questo college, ma credo che la persona che devo ringraziare sia il gorilla. IL GORILLA? Si, Takenori Akagi,il capitano dello Shohoku.Mi ha insegnato molte cose, inutile negare che avendo talento io apprendevo subito, ma lui mi ha insegnato molto, dalle stupidaggini, come lo sguardo che uccide a quelle più serie, come lo schiaccia mosche e via discorrendo. Mi ha fatto fare tanti di quei fondamentali..E INSOMMA E' GRAZIE AD AKAGI CHE E' ARRIVATO SIN QUI? Diciamo che prima di toccare il cielo mi sono dovuto costruire le ali (come ho già sottolineato questa frase nn è mia, ma di Michael Jordan ^^ ndErika)..> Gorilla nn dirmi che ti sei commosso ^_^ "
"Nn ti sopravvalutare mio caro" disse Akagi, anche se nn poteva nn ammettere che quell'intervista l'aveva sconvolto. Non avrebbe mai neanche lontanamente pensato che uno come Hanamichi potesse dire cose di quella portata. "e dimmi" s'intromise ancora Haruko "com'è la convivenza con Rukawa?"
"è_é Non me ne parlare. E' sempre la solita prima donna.."
"eppure"continuò Akagi "siete stati scelti entrambi come Mvp, il che è sensazionale, e pare che siate la coppia d oro del vostro campionato.."
"è vero..Ai tempi del liceo" ricordò Haruko "solo raramente vi passavate la palla, per di più s trattava sempre di sbagli..e ora invece.."
"ora invece siamo ancora più in competizione" spiegò Hanamichi "vogliamo vedere chi fa meglio, chi è il più forte..il fatto è che abbiamo giocato molto insieme e ormai nei passaggi ci troviamo a memoria (come totti, cassano e montella insomma ^_^ ndErika)"
D'improvviso il cellulare di Hanamichi riprese a squillare ancora. "scusate" disse prima di rispondere. "Hallo?..Yes i'm. Who? David! How are you,fool?..Fine, thanx. I'm in Japan..yes, and you what are you doing?..Great!.Yes, well, you know, i'm a basketman,Great Sakuragi,number one ^_^. What a mess! where are you? We start a week after you since we're first..Truly..Well, thanx for calling. See you bye..bye.." E poi aveva riattaccato mentre il gorilla e sua sorella nn riuscivano a capacitarsi che quello che aveva parlato era stato proprio Hanamichi Sakuragi, quello che per tutti e tre gli anni di liceo era stato rimandato in inglese. "David, è un mio vecchio compagno di college, quante ne abbiamo combinate insieme" disse Hanamichi "ehi..cosa sono quelle facce?"
"Hanamichi" disse Haruko "hai una pronuncia..perfetta!" Il gorilla si limitò ad annuire
"E di cosa vi sorprendete? Ve l ho sempre detto che sono un genio, no?" rispose
I tre risero e poi continuarono a parlare di tante cose, di quello che era stato e di quello che continuava ad essere. Finchè l'orologio nn segnò le dodici. "Resti a mangiare con noi?" chiese Haruko
"sei molto gentile, ma mia madre torna tra poco dal lavoro e voglio stare un po' con lei" rispose il rossino
"Capisco, nn c avevo pensato" continuò Haruko
"Così poi vado a prendere Meg all'aereoporto ^_^"
"Vieni stasera?" chiese Akagi
"Ma cos'è nn vi fidate di me?? Me lo state chiedendo tutti!! Certo che vengo, ti pare che mancherei ad un occasione così mondana??"
"-_-' sei proprio il solito" disse Akagi rassegnato.

Rukawa aveva appena aperto gli occhi. Da quant'era che nn dormiva così tanto? Era proprio una bella sensazione. Aveva recuperato 12 mesi di allenamenti e fatiche. Si alzò lentamente e si mosse a stento in quel piccolo monolocale che adesso era così lontano dal suo tenore di vita. Al liceo aveva pensato che nn si potesse stare meglio. Senza più sentire i suoi genitori urlare, attaccarsi l'un l'altro, senza preoccuparsi di avere un figlio piccolo che ascoltava e vedeva tutto. Si, perchè i suoi genitori nn avevano mai avuto il buon senso di litigare quando lui nn era in casa. Sarebbe stato troppo. Erano due egoisti che nn si curavano affatto della sua educazione, di quello che sentiva, di quello che pensava. Si ricordava che ogni volta che li sentiva gridare lui si chiudeva in camera, con qualche pezzo rock alto e apriva una qualsiasi rivista di basket (..aprire un libro per studiare, no? ^^ ndErika -_-' ndKacchan) e cercava di concentrarsi su qualsiasi altra cosa. Aveva capito che la solitudine era la miglior cosa. Forse ci sarebbero stati dei momenti difficili, ma almeno non avrebbe mai dovuto ascoltare una persona in cui aveva riposto tutte le sue speranze chiamarlo idiota, bastardo, stronzo, fallito..Per questo si era costruito quella maschera, quella corazza che nn aveva più abbandonato. Voleva che nessuno si avvicinasse a lui, nn voleva affezionarsi a nessuno perchè sapeva che sarebbe stato ferito, umiliato,mortificato. E così al primo anno di liceo si era preso quel monolocale e pensava che nn ci poteva essere niente di meglio. Ora invece poteva permettersi una casa immensa, con piscina e invece che la camera degli ospiti, che nn aveva mai, aveva allestito una piccola palestra con l'anello. Dopotutto a lui interessava solamente giocare a basket. <chi me l ha fatto fare di tornare qui..> pensò desolato. Non solo si doveva trovare quel mentecatto in squadra, ma l'avrebbe visto anche durante il riposo. E l'ironia era che era stato proprio quel mentecatto, l'ultimo a cui dava ascolto, ad averlo coinvolto in tutta quella storia.

Alle quattro, puntualissimo, Hanamichi era all'aereoporto. L'aereo di Mag atterrò con circa un quarto d'ora di ritardo. "Ciao Hana" disse la ragazza una volta che l'ebbe raggiunto. I due si diedero un bacio e poi Hanamichi, da vero gentiluomo, le prese le borse. "andiamo" disse raggiungendo la zona taxi, completamente vuota. "oh no..adesso ci toccherà aspettare!" si lagnò, gettando le borse della ragazza a terra. "Mammamia che sfaticato..e pensare che sei un'atleta." rise Meg
"Non puoi neanche immaginarti quanto mi manca la mia spider..Così siamo troppo scoperti..siamo due V.i.p. oramai.."
"quanto la fai lunga con questa storia.." proseguì Meg mettendosi gli occhiali scuri.
Arrivarono a casa nn molto dopo. La mamma di Hanamichi strinse Meg tra le braccia, considerandola ormai una di famiglia anche se si rendeva conto che probabilmente sarebbe stata proprio lei a portarle via il suo piccolo bambino (piccolo?? 1.90 quasi! ndErika). "come sta signora?" chiese in giapponese
"Bene Meg, e tu? com'è andato il film?" chiese la donna
"nn mi posso lamentare"
In effetti da quando, bambina, doveva rinunciare a molte cose che amava per stare sempre attenta al denaro, la sua vita era migliorata di parecchio. Volendo adesso si poteva permettere ogni capriccio. Tuttavia la lunga educazione adibita al risparmio l'aveva cambiata per sempre. Anche ora che era famosa in tt il mondo, ora che poteva avere tutto ciò che desiderava, stava sempre attenta a quanto spendeva. Ovviamente comprava molte pù cose di prima, ma la sua filosofia era quella del risparmio. Eppure era diventata una persona nuova. Da piccola era timida e spacciata e nessuno avrebbe mai scomesso che sarebbe cambiata tanto da diventare un attrice di portata mondiale. E invece era successo. Era successo perchè aveva sentito il desiderio di uscire, scappare da un mondo che nn le dava quello che voleva. Che nn le dava la possibilità di vivere. E di colpo tutte le porte le si erano aperte. La sua vita aveva smesso di essere incolore, monotona. E questo lo doveva anche all'incontro con la sua anima gemella. Hanamichi Sakuragi.
Ricordava il giorno in cui si erano incontrati, due anni e mezzo prima. Lui era da pochi mesi in America e il suo inglese era ancora un po' insicuro. Erano ad una festa organizzata da suo cugino David e appena entrata aveva visto quei capelli rossi, quel viso imbronciato che litigava con quello che poi seppe essere Kaede Rukawa. Fu un colpo di fulmine. E pensare che lei nn c aveva mai creduto. Non era mai stata una di quelle anime romantiche che vedono amore da tutte le parti. Eppure appena l'aveva visto qualcosa si era mosso nel suo stomaco. Non seppe dire se erano le proverbiali farfalle, ma nn le importava neanche definirlo. Poi suo cugino li aveva presentati. <ciao, io sono Meg> disse in un giapponese alquanto buono. Si ricordava il sorriso che lui aveva fatto nel sentire la sua lingua e per essere altrettanto gentile disse< nice to meet you, Meg>. Aveva continuato a guardarlo, con i suoi splendidi occhi nei quali ancora adesso adorava perdersi. Si erano piaciuti da subito. David aveva fatto in modo di rifarli incontrare e da allora non si erano più separati. Si erano frequentati per un mese come amici, per conoscersi meglio. E più Meg scavava nell'animo contorto di Hanamichi più se ne innamorava. Poi giunse il primo bacio e dopo quello due anni e mezzo molto simili. Finivano molto spesso sui rotocalchi rosa, ma a nessuno dei due importava. Quando le chiedevano se la infastidisse il fatto di essere sempre in copertina lei sorridendo aveva risposto <sono un attrice, è il prezzo da pagare. E poi sono insieme al mio ragazzo, quindi nn vedo che ci sia di male>.
In effetti nn trovava un solo difetto al suo stare con Hanamichi Sakuragi. Era una frase profondamente banale, ma la completava e nn voleva nessun altro.

Quella sera faceva abbastanza fresco. Era una serata calma, tranquilla, le stelle brillavano in cielo come sempre. Ma c'era quell'aria fresca... "etciù!!" Ayako starnutì in modo vistoso. <mannaggia a me e quando mi sono messa questo vestito scollato> pensò mentre Ryota, pazientemente e con infinita dolcezza le mise la sua giacca sulle spalle. "tieni" disse "o ti prenderai un malanno"
"grazie" rispose lei sorridendo. Non avrebbe mai detto che rivedendo Myagi dopo tutto quel tempo avrebbe provato le stesse cose di un tempo. Il fastidio quando lui esagerava nell'attenzione, per esempio. Il problema che aveva con Ryochan era che, mentre lui nn aveva scrupoli a dire quello che provava,lei si sentiva sempre in imbarazzo. Però Myagi aveva sempre qualche momento di serietà che lo faceva vedere quale era in realtà. Un ragazzo dolce, carino, pieno di premure e che sapeva assumersi le sue responsabilità.

Lo shohoku era tutto illuminato e un diffuso vociare si alzava. Al cancello si vedeva bene la scritta. "raduno ex studenti, anni accademici XX XX XX..". Rukawa sospirò. L'avevano praticamente obbligato ad esserci. Era un pezzo grosso dello Shohoku e non poteva assolutamente mancare. E pensare che invece lui avrebbe voluto starsene a letto a poltrire.Con passo moscio si apprestò ad entrare, quando una risata lo raggiunse alle spalle. "Kitsune,nn vorrai mica entrare prima del genio, vero?" Hanamichi era elegantissimo nel suo abito scuro e accanto a lui, Meg, in abito rosso, brillava quanto il sole stesso. "Sono già entrato" rispose Kaede, fermandosi per guardare il rossino con aria di sfida. "Razza di montato.."
"senti da che pulpito.." rispose Rukawa "ciao meg" disse salutando la ragazza con un bacio sulla guancia. Nonostante il suo carattere chiuso e introverso aveva fatto amicizia, o almeno un prototipo di amicizia con Meg, anche perchè, quand era possibile, Hanamichi se la portava sempre dietro. "giu le mani!" disse ancora Hanamichi. "-_-' ma quando ti comporterai un po' meno da pagliaccio?!"
"ripetilo se hai coraggio!"
"ehi voi due, sempre a bisticciare?" Mitsui aveva così fatto la sua comparsa "nn siete cambiati per niente!"
Hanamichi lo guardò sorridendo,mentre una donna vicino a lui teneva la mano sulla pancia. Una piccola vita stava nascendo lì dentro. Eccolo, il numero 14 dello shohoku a 23anni da poco compiuti già sposato,in attesa del suo primogenito. I due si abbracciarono. "Ciao Keiko" disse Hanamichi baciando anche lei "come sta il piccolo Mitsui?"
"Scalcia un po'" rispose la donna, sorridendo. Era molto carina. Occhi neri, capelli dello stesso colore.Una bellezza tipicamente orientale. "speriamo che nn venga su come il padre che se no sono guai!" scherzò
"^_^ Ma cosa dici?" rise Mitsui "io sono un angelo..Ciao Meg" disse poi rivolto alla ragazza "come procede la vita con questo mentecatto?"
"è la mia missione" rise di rimando Meg. Era bella quella sensazione. Conosceva tutti gli amici di Hanamichi e loro conoscevano lei. Era parte integrante del gruppo.
"è_é ma come sarebbe a dire?" chiese Hanakun risentito
Tutti risero. "e guarda chi c'è qui"continuò Mitsui "il campione dei campione, Kaede Rukawa" Anche loro due si abbracciarono. "come va la vita teppista?" chiese il volpino.
"Bene. Nn pensare, anche io sono ancora piuttosto bravo. Anzi guarda" disse tirando fuori dalla giacca una busta "la convocazione per la nazionale"
"vuoi dire questa?" disse Rukawa aprendo una lettera "e questa?" disse Hanamichi mostrando la sua. ( ma perchè se la sn portata tutti dietro? ndErika se nn lo sai te che sei l autrice ndKacchan ) "quindi anche voi sarete in nazionale?" Akagi era quasi ridicolo nel suo frac, ma nessuno glielo disse apertamente, si limitarono tutti a ridere. "che c'è?" chiese arrossendo.
"oh niente, stai davvero bene.." disse sarcastico Hanamichi "mai visto un gorilla in frac"
Sdong.
Altro gorilla, altro pugno.
"state festeggiando senza di noi?" e infine ecco Ryota e Ayako. Di nuovo ci furono abbracci, risate, battutine, finchè tutti entrarono nella scuola, dove un ammasso di fotografi, vedendoli arrivare cominciò a scattare. "lo shohoku al completo.." disse qualcuno nella sala. "Sakuragi..una domanda..per favore.."chiedeva un giornalista che riconobbe all istante. "hikoichi??" chiese, sebbene sapesse bene che era lui. "Vedo che ti ricordi" disse il ragazzo portandosi una mano dietro la testa. "che ci fai qui?"
"beh, ho seguito le orme di mia sorella..Non ero abbastanza bravo per il basket..e invece per il giornalismo..Anzi se tu e Rukawa mi concedeste un intervista mi farete un favore"
"RUKAWA??" lo chiamò a gran voce "Vieni qui..dobbiamo concedere un intervista"
"pensaci te, visto che ti piace tnt stare al centro dell'attenzione.."
In tutta risposta Hanamichi lo raggiunse, lo prese per la giacca e se lo trascinò dietro.
"Nn credo ai miei occhi" disse Ayako "quei due..."
"fanno di tutto per nn darlo a vedere "disse meg sorridendo "ma la realtà è che sono grandi amici. In campo nn c'è nessuno che possa reggere il confronto quando Hanakun e Kacchan giocano insieme. E anche al di fuori..Litigano quasi sempre, ma se serve una mano se la danno"

"bene" disse Rukawa sedendosi sulla sedia di un aula vuota "vediamo di sbrigarci"
"Ok. Farò una domanda per uno, ma se volete intervenire.."
"andiamo" disse Kaede spazientito.
"Bene..Che effetto vi fa essere tornati allo shohoku?" chiese Aida, accendendo il suo registratore. "che razza di domanda" sussurrò Kaede. "è sempre casa nostra, quindi l effetto nn può che essere buono" disse Hanamichi
"siete stati contenti di rivedere i vostri amici?" chiese ancora Aida
"Ma che razza di domanda è? Nn ci serviva mica uno stupido raduno per rivederci!" disse Rukawa
"Esatto" sorrise Hanamichi, sebbene nn approvasse affatto il tono poco diplomatico del compagno.
"Hanamichi" continuò Hikoichi "sei tornato in Giappone da protagonista. Insieme a Rukawa e a tutta la vostra squadra siete arrivati primi. E tu torni accompagnato da una delle attrici più belle e famose del mondo."
"^_^ esatto. E' un gran bel periodo" rispose Hanamichi "il basket va bene, la mia vita anche"
"rukawa" chiese Hikoichi leggermente spaventato "i maligni ti definivano come egoista, pensavi solo a metterti in mostra, invece si vede benissimo, nella tua cooperazione con Hanamichi, che vi sacrificate per la squadra. Probabilmente tu sei il più forte che ne pensi?"
"penso" disse Kaede serio "che quello che dice la gente nn mi interessa. Io gioco per vincere, come la squadra.Io e Hanamichi siamo ale, ed è il nostro compito andare a canestro. Nn è egoismo o sacrificio, è solo il nostro dovere, ci pagano per vincere. Per quanto riguarda il fatto che sia più o meno forte..So di giocare bene. Molto bene. Ma la forza nn si realizza solo sul campo di calcio. In realtà io sono un debole. Gioco bene, ma nn ho quella personalità che mi fa vincere anche nella vita. Guarda questo mentecatto.Gioca benino a basket.."
"benino?" chiese Hanamichi offeso "se nn sbaglio sono stato scelto anche io come Mvp!"
"a cuccia!" disse Rukawa "nn giochi bene come me! Insomma...nn ha i miei livelli però tutti ne rimangono affascinati. Dovunque va trova gente che gli si affeziona, mentre a me vedono solo come il musone in grado di fare un sacco di punti"
Hanamichi lo guardò. Forse un alieno era sceso e aveva rapito Rukawa mettendosi nel suo corpo? Non era affatto dal lui parlare in quel modo, così da vittima. Si era sempre comportato come un vincente, Rukawa era un vincente. Lo era sempre stato e lo sarebbe stato ancora. In effetti però per tutto quel tempo che lo conosceva nn l aveva mai sentito parlare di un genitore, di un amico, una ragazza, uno zio, un nonno, un cugino. Era davvero così solo come voleva far credere? "e quindi tu dici che il più forte è Hanamichi?"
"diciamo" disse proprio quest ultimo "che è ancora una questione aperta. Nessuno dei due si fermerà finchè nn avrà dimostrato di essere il più forte"
Poi si alzò, aspettando che Rukawa facesse lo stesso "Mi spiace Hikoichi, ma dobbiamo andare, siamo le star di questo show"
Hikoichi ringraziò sorridendo. "sei il solito egocentrico" disse Rukawa al compagno di squadra
"è_é Sei davvero insopportabile!" stava per aggiungere il solito soprannome -ghiacciolo- ma in quel momento nn volle dirlo, nn ne aveva voglia.
"sei tu che mi ci fai diventare" rispose il ragazzo allontanadosi. Hanamichi sorrise. Era davvero uno strano tipo. Ma in fondo era convinto che, almeno per il momento, era proprio lui, proprio Kaede Rukawa ad essere il più forte. Era vero anche lui, oramai, era un asso del basket, ma per lui, Hanamichi Sakuragi, era sempre stato più facile, aveva avuto una madre che aveva concentrato il suo amore solo su quel bambino che per sempre le avrebbe ricordato il suo adorato marito defunto. Aveva avuto amici di vecchia data, persone che avevano sempre creduto in lui. Rukawa per molto tempo aveva dovuto fare tutto da solo. Si era creato un personaggio, un muro davanti per nn essere attaccato. E in tutto questo aveva sempre trovato la forza di andare avanti da solo. Si, fino a quel momento era stato di certo lui il più forte. Ma il suo momento era finito, la vera gara iniziava proprio in quel momento, nel momento in cui entrambi, nel bene o nel male, sapevano di avere nell'altro un appoggio. Da quell'istante in poi sarebbe stata guerra, davvero. E lui sarebbe stato davvero il più forte. <così con le mie mani toccherò il cielo, davvero> pensò sorridente,mentre la voce di Meg, la voce della sua stessa anima, lo invitava a raggiungerla. Lui si incamminò sorridendo verso la sala, verso la sfida con Rukawa che nn avrebbe mai avuto fine. Si incamminò verso la vita stessa, una vita che, lo sapeva, avrebbe brillato per molti secoli ancora.

Fine
 
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