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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SPARK
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: diandraflu galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/03/2005 11:02:25

perché erano stati condannati a tutto ciò?
 
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SPARK
- Capitolo 1° -

Spark

*******

Una sera. Buio pesto.
L’ora non importava, perché per lei il tempo non aveva significato. Dall’alto della sua spropositata altezza, osservava il mondo.
Lo aveva sempre fatto.
Si chiedeva cosa sarebbe potuto cambiare, se lei fosse stata più alta o più bassa. Nell’ottica in cui guardava le cose e nel modo in cui si rapportava ad esse.
Forse.
Un motociclista sfrecciò sulla strada, ma non la vide affatto.
Nessuno poteva vederla.
Per questo non aveva bisogno di indumenti, né di trucchi, né di altre maschere del genere. Eppure desiderava disperatamente tutto ciò, pur sapendo che era un mero mezzo umano per sentirsi sicuri di sé e migliori. In realtà tutti avrebbero dovuto essere come lei, anche se nemmeno lei stessa ne era consapevole.
Si sentiva sola e fuori luogo. Anche se il luogo non importava, perché, per quanto concerneva la sua vita, il concetto di luogo non era rilevante.
Quello che faceva, era osservare il mondo.
Lo aveva visto tutto, e non gli dava mai le spalle.
Invidiava la Terra, brulicante di uomini che, dalla sua spropositata altezza, le apparivano come milioni di formiche impazzite.
Forse non aveva ancora preso coscienza che il suo destino non sarebbe mai potuto cambiare, o forse sì, fatto sta che era tremendamente sola e lo sarebbe sempre stata.
Quanti secoli erano passati dalla sua nascita? Nemmeno lei lo poteva ricordare.
Nessuno poteva.
La malinconia pervadeva il suo animo di donna. Non poteva diventare umana, ma i sentimenti che provava lo erano.
Lei era innamorata.
Ed era infelice.
Era infelicemente innamorata.
Poteva vedere talmente raramente l’oggetto del suo desiderio, che provava una sofferenza infinita. Si sentiva appagata e felice solo in quei brevi istanti in cui potevano sfiorarsi, istanti non più lunghi di un soffio, se rapportati all’interminabile lunghezza della loro vita.
Lui era l’unico che poteva vederla, e si trovava esattamente nella stessa condizione di lei. Il loro amore era destinato a rimanere inappagato per sempre, fino alla fine dell’universo. Ogni tanto potevano scorgersi durante il loro cammino, e questo non faceva che accrescere ancor di più la loro lacerazione interiore.
Perché erano stati condannati a tutto ciò?
Ma soprattutto, chi o che cosa li aveva condannati a tutto ciò?
Nessuno lo sapeva, tantomeno loro stessi.
Erano destinati a rimanere separati, per custodire quelle due sfere splendenti, così simili ma diverse, l’una così tenue, l’altra così brillante.
Non avevano scelta.
Non gli era mai stata concessa.
La loro situazione non ammetteva rimostranze di alcun tipo.
A cosa sarebbero potute servire?
A niente.
Assolutamente niente.
Ma perché?!?
Proprio perché erano quello che erano.
Perché…
Perché Lei era la creatura della notte, Lui del giorno.
Lei era la custode della Luna, Lui proteggeva il Sole.
Cosa potevano fare?


*******

 
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