INTRODUZIONE
- Capitolo 1° -
La Casa di Elrond era immersa nella quiete ombrosa di una profonda valle solitaria, costruita tra verdi boschi, limpidi corsi d’acqua e cascate: ogni cosa era pace e silenzio, là, e di tanto in tanto si potevano udire i dolci canti degli Elfi.
Ormai Willow ci era abituata...
Erano esattamente due mesi che era arrivata lì. Quel posto era bellissimo, strabiliante...ma Willow si sentiva terribilmente sola...
In più a complicare le cose c’era anche il fatto che lei era diventata da donna a...Hobbit, come l’aveva chiamata Elrond. Era alta poco più di un metro, aveva le orecchie a punta e in più aveva grossi, raccapriccianti piedi pelosi.
Ricordava perfettamente il motivo per cui era arrivata lì...Tara...Willow la amava con tutto il suo cuore...
Due mesi e mezzo prima, lei e Tara erano a casa di Buffy, quando un proiettile (lanciato da Warren per sbaglio) l’aveva colpita dritta al cuore uccidendola sul colpo...
Willow era arrabbiata, voleva vendetta...era piena di magia nera...
Aveva trovato Warren. Lo aveva legato a due alberi, e lo aveva scuoiato vivo con un incantesimo...perchè Willow era una strega...la più grande delle streghe...successivamente aveva tentato di distruggere il mondo, ma il suo migliore amico, Xander, l’aveva fermata in tempo...
In quel momento era seduta per terra, nell’erba verde de giardini di Gran Burrone. Davanti a lei un fiore dagli stupendi colori viola e azzurri. E’uno stupendo fiore esotico.
“Quello non appartiene a qua”disse Gandalf il Grigio avvicinandosi
“No...infatti...”rispose Willow tenendo lo sguardo fisso sul fiore
“E’ il Flora Kua Alaya, proveniente dal Paraguay. Se la mia botanica serve”continuò lui
“C’è qualcosa che lei non sappia su tutto?”chiese Willow sorridendo leggermente
“Il nuoto sincronizzato, un vero mistero per me”disse Gandalf avvicinandosi ancora “L’hai fatto venire dal Paraguay fino nella Terra di Mezzo?”
“E’tutto connesso...il sistema di radici, le molecole, l’energia...ogni cosa è connessa”disse lei tornando a fissare il fiore.
“Qui non ti trovi bene, vero?”disse Gandalf sedendosi accanto a lei e guardando in alto
“Qui sono tutti... sono le persone più incredibili che io abbia mai conosciuto, ma hanno tutti quell’ espressione… come se avessero paura che io li trasformi tutte in purè o qualcosa di simile”disse Willow
“Loro sono prudenti...credo che tu lo capisca”disse Gandalf guardandola
“Non ho un potere così grande. Non credo.”rispose lei alzando finalmente lo sguardo dal fiore e guardando Gandalf
“Tutto è connesso...tu sei connessa ad un grande potere, che tu lo senta o no”disse Gandalf sorridendole
“Bè, lei dovrebbe portarmelo via”il fiore appassì e scomparve, mentre lei si alzava e arrabbiata prese a camminare. Gandalf la seguì calmo.
“Lo sai che non possiamo. Non è un hobby o una dipendenza. E’dentro di te questa magia. Tu ne sei responsabile”disse lui
“Avranno sempre paura di me?”chiese Willow che camminava con sguardo basso.
“Forse...riesci a sopportarlo?”le disse Gandalf. Willow si fermò e lo guardò
“Io merito molto peggio...ho ucciso delle persone, Gandalf”disse lei
“Non l’ho dimenticato”disse lui abbassando lo sguardo.
“Quando mi ha portata qui, pensavo fosse per uccidermi. O rinchiudermi per l'eternità in qualche mistica prigione, sottoposta a torture. Invece si comporta come una specie di Silente”disse lei.
Gandalf la guardò sconcertato “Vuoi essere punita?”chiese
“Voglio essere Willow”disse la rossa.
“Lo sei. Alla fine tutti noi siamo quelli che siamo, non importa come possiamo apparire o quanto siamo cambiati”disse lui sorridendo.
“Gandalf! Gandalf!”esclamò Elrond vedendolo e correndo verso di loro “E’arrivato, ma sta malissimo!”
Gandalf sbiancò e prese a correre dietro a Elrond.
Willow lo seguì di corsa, ma fece una fatica enorme, visto che un passo di Gandalf equivaleva a cinque dei suoi. Continuarono a correre, finché non arrivarono ad una porta, e quando Willow entrò, vide uno Hobbit steso sul letto. Era molto pallido e respirava a fatica.
“Cosa gli è successo?”chiese Gandalf seriamente preoccupato.
“Arwen mi ha detto che è stato colpito da un pugnale Morgul. Lui e gli altri tre Hobbit hanno incontrato Aragorn. Senza di lui non ce l’avrebbero fatta”
“Gandalf...”mormorò Willow e Gandalf si inginocchiò di fronte a lei
“Ho bisogno che tu vada nei giardini, e attendi l’arrivo di tre Hobbit, con un uomo. Vai” disse lo stregone. Era veramente preoccupato per quell’Hobbit.
Willow annuì e uscì di corsa. Si sedette su una panca di marmo, e iniziò a leggere un libro.
Dopo qualche ora, un cavallo e due pony entrarono nei giardini.
“Tu sei Aragorn?”chiese Willow chiudendo il libro. L’uomo annuì, ma assunse la tipica faccia da purè “Gandalf mi ha chiesto di aspettarti”
“Dov’è Frodo?”chiese scendendo da cavallo. Dietro di lui c’era uno Hobbit molto giovane.
“Se ti riferisci a quello Hobbit malconcio, Gandalf e Elrond lo stanno curando”disse lei con un’alzata di spalle.
“Come sta?”chiese uno Hobbit abbastanza robusto, seduto su un pony
“Era messo male...”disse lei, e lo Hobbit abbassò lo sguardo “Ma...ma penso che sopravviverà”aggiunse sorridendo. Non aveva la più pallida idea se quello Hobbit sarebbe sopravvissuto o meno, ma quello Hobbit preoccupato le faceva pena, e voleva farlo sentire meglio.
Gandalf si avvicinò a loro “Appena in tempo...tranquilli, ragazzi, Frodo sopravviverà” e lo Hobbit robusto sorrise felice “Posso vederlo?”chiese scendendo dal pony.
“Certo, Sam”rispose Gandalf e condusse Sam nella stanza di Frodo.
Gli altri due Hobbit lo seguirono, e Willow restò da sola di nuovo, a meditare...
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