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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: IL RICHIAMO DEL MARE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: cry86-rika86 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/03/2005 22:21:38

1 ragazza sola.1 strano passato.riuscirà a svegliare la parte sopita di se?
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -

PROLOGO


I raggi del sole nascente si riflettevano sui suoi lunghi capelli di un caldo castano, facendoli sembrare quasi rossi. Il vento glieli scompigliava continuamente e lei aveva un gran daffare a evitare che le ricadessero in viso. Guardava estasiata il sole sorgere, sorprendendosi ogni volta per quello spettacolo così naturale quanto magnifico.
Fece qualche passo verso il bagnasciuga, lasciandosi accarezzare i piedi dall'acqua tiepida.
In mano aveva i suoi sandali, in modo che non ci andasse la sabbia sopra, e con l'altra si teneva un lembo della veste bianca per evitare che si sporcasse o si bagnasse con l'acqua.
Adocchiò uno scoglio sulla spiaggia e ci si sedette sopra,finendo di osservare l'alba e il cielo, che da rosso, si faceva rosa, azzurrino, per poi finire all'indaco e al blu scuro man mano che sollevava lo sguardo.
Quando il sole fu completamente sorto, con un sospiro si alzò, pensando che un'altra giornata era iniziata. Un'altra noiosissima giornata.
Cercò di prepararsi psicologicamente al lavoro che ormai faceva da anni: filare, vendere tessuti, cucinare, riassettare la casa e accogliere gli uomini che ritornavano dalla pesca. Non che trovasse terribile tutto ciò: solo noioso e monotono. Soprattutto le seccavano gli sguardi interessati dei giovani del villaggio, e pure degli uomini adulti. In fondo aveva 19 anni, era tempo di sistemarsi. Ma lei proprio era contraria. Le sue amiche la esortavano a sistemarsi con quello a quell'altro, ma a lei quei ragazzi facevano ribrezzo. Non solo non erano molto belli da guardare, ma erano dei gran spacconi, dei buoni a nulla che però si vantavano di aver preso enormi prede, insomma, erano solo dei superficiali che non sapevano niente dei veri valori dell'esistenza, che non sapevano accontentarsi e sorprendersi delle piccole cose, che tutti danno per scontate ma che poi senza non si riuscirebbe a vivere. Tipo l'alba.
Gettò un ultimo sguardo al mare che per la luce sembrava oro, e poi si accinse a ritornare al villaggio, del quale purtroppo faceva parte.



"No Arvath. Non puoi uscire!"
"Dai fratello, che cosa ti costa? Non scappo mica! Mi annoio a stare qui..."
"Ho detto di no! Hai delle responsabilità! Devi prenderne atto!"
"Quanto sei noioso Seifer..." sbuffò.
"Lo sai cosa pensa nostro padre su tutto questo"
"Si, lo so...nostro padre ci ha sempre raccontato di Aldir, no?" si sedette su una morbida poltrona e accavallò le gambe.
"È una favola..."
"No Seifer...è una storia che è successa davvero"
"Sephiroth..."
"Bentornato fratello! Siediti qui dai!" Arvath gli indicò un'altra poltrona.
"La storia di Aldir è successa veramente. Si è avventurato nel mondo esterno e non è più tornato. Non bisogna minimizzare storie come queste, hanno sempre un fondo di verità"
Arvath si alzò, facendo un giro per la stanza.
"Dicono che abbia trovato una donna e che per questo non sia tornato. Non è così Seifer?"
Quello annuì "Si è così"
"Qui ci sono un sacco di leggende sui mezzosangue....mi piacerebbe incontrarne uno!"
"Arvath, sei il solito impulsivo!"
"Ma dai, Seifer, dicono che abbiano un aspetto meraviglioso e che siano dotati di poteri incredibili!"
"Questo credo sia falso" intervenne Sephiroth "Non ho trovato documenti riguardo a questo nei nostri archivi"
"Mh...vabbeh...." Arvath si diresse al portone "Devo andare da nostro padre. A dopo"
"A dopo fratellino"



"Niel, Niel!!" una ragazza con lunghi capelli biondi le corse incontro.
"Deoris, che succede?" disse lei con finto interesse.
"Si tratta di Domaris!" sfoggiò un sorriso immenso "Aniron le ha chiesto la mano!"
"Oh, ma che bellezza...." Chiuse gli occhi e continuò a filare.
Deoris incrociò le braccia "Potresti anche cercare di essere più contenta per mia sorella!"
"Deoris, non mi interessano cose di questo genere, lo sai" smise di filare e si sistemò i lunghi capelli, fermandoli con uno spillone in legno.
"Dovrebbero invece! Niel, sei così bella! È un peccato che tu abbia un tale carattere! Non fai avvicinare nessuno!"
"Solo perché quegli idioti sono troppo idioti..." lasciò perdere il telaio e si incamminò per la via principale del villaggio, quella che poi portava alla spiaggia.
"Ti saluto Deoris, torno a casa. Buonanotte"
"Buonanotte Niel..."
Prima di tornare alla sua casetta si fermò a comprare del cibo con i pochi soldi che aveva guadagnato con i suoi tessuti, che tra l'altro erano i migliori del villaggio.
Arrivata a casa, una casettina vicino alla scogliera, piuttosto distante dal villaggio, posò il cibo e uscì nuovamente per assistere al tramonto.
Con le mani dietro la schiena, guardava il cielo rosso fuoco, e si sentì completamente giù di morale. Non c'era nulla per cui valesse la pena vivere, i ragazzi erano degli inetti, sua madre non vedeva l'ora di farla sposare per potersi liberare di lei, suo padre era scomparso in mare durante una tempesta. Non aveva nulla di importante nella sua vita.
Si sedette su uno scoglio a fissare il vuoto, quando si accorse che ormai era calata la notte. Si alzò e si stiracchiò, pronta per andare a dormire, quando udì uno sciacquio innaturale nell'acqua del mare. Si avvicinò, tenendosi nascosta dagli scogli e vide qualcosa.
Illuminato dai raggi della luna piena, un ragazzo stava nell'acqua. Un ragazzo che non aveva mai visto. Si stava tirando indietro i lunghi capelli neri e aveva in viso un'espressione di beatitudine che non aveva mai visto.
Le gocce d'acqua, dai capelli, gli scivolavano sul viso, per poi passare a bagnare il collo sottile e il petto scolpito. L'acqua rifletteva la luce della luna, e il ragazzo sembrava immerso nell'argento.
Niel rimase incantata da quella visione. Non aveva mai visto ragazzo più bello di lui, il viso pulito, i capelli lunghi, bagnati, che gocciavano l'acqua del mare, il suo fisico snello e agile. Nel cercare di avvicinarsi, inciampò e quasi cadde. Ma riacquistò l'equilibrio e quando ritornò a guardare l'acqua, non c'era più nessuno.
Una visione? Un sogno ad occhi aperti?
Niel non sapeva spiegarselo.
Tornò nella sua casetta come in trance, si mise a letto, ma per tutta la notte non riuscì a prendere sonno.





Continua...




Questa ficq è nata da un sogno di Cry. Mi ha chiesto se potevo farci una storia, e con il suo aiuto la sto realizzando, ovviamente sotto la sua supervisione XD
È un genere che non ho mai provato, ma mi sto divertendo molto a scriverla! Spero vi piaccia!!
Bene, ora vi salutiamo, commentate please TT

Rika e Cry

 
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