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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: XDONAMI SE NN T XDONO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: cattychan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/03/2005 11:32:01

capitolo unico. triste. l’avevo mandata v.m. ma la rimando aggiustata x ricevere commenti….
 
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XDONAMI SE NN T XDONO
- Capitolo 1° -

Ciao a ttt, sn Francesca. (in arte Catty!) Vi faccio il riassunto di questa storia: Catty ha 26 anni e vive cn sua madre che ora ha un compagno. Il padre di Catty esce di prigione tra 6 giorni e lei nn sa se xdonarlo x ciò che le ha fatto… <dai, è carina!! Capitolo unico.>

L’avevo mandata v.m. ma la rimando aggiustata x ricevere commenti…. Sxo ke serva!



(in macchina, guida mia madre, il suo fidanzato è seduto accanto a lei, io dietro..)
Mamma: Catty, che hai?! Sei strana, è successo qualcosa?!
Catty: no.
Mamma: ma sei sicura?! Che hai?!
Catty: NIENTE!!
Angelo: dai, lasciala stare, ha appena finito di lavorare, sarà stanca!
Catty: mh!
Mamma: ok. ^ ^ (è triste la mia mammina, lei sa sempre quello che ho. ho paura che abbia capito ttt.)

Passa la sera, “l’ intruso” va via, ed io, per evitare mai madre, mi addormento subito.

Mattina. Come al solito Angelo è venuto a portare i cornetti caldi alla sua amata, io mi sveglio, entro in cucina con lo sguardo spento. Mia madre guardandomi si rattrista subito. Mi avvicino a lei, che è seduta, e la abbraccio forte forte da dietro.
Mamma: piccolina ti amo.
(sorrido. Angelo sorride e mi guarda. Ho quasi le lacrime agli occhi. Mia madre si alza veloce, mi prende per mano e mi porta in cucina. Mi abbraccia fortissimo. Sento il suo profumo, il suo cuore che batte… piango. Le mie lacrime vengono soffocate in quell’abbraccio. Qualche secondo dopo le spiego della lettera che avvisava l’uscita dal carcere di mio padre. Parlo piano per nn farmi sentire da quel “ladro di mamme”, ma so che lei gli spiegherà tutto. scappo via. Corro da Ale.)

Ale: gattina, che ti è successo?! Che hai?
Catty: tieni, è la lettera del carcere. Mio padre esce tra una settimana.
(Ale mi guarda. È arrabbiato.)
Ale: ti proteggerò io, amore mio, nn ti toccherà mai quel…
Catty: ALE!!!. È mio padre. Nn capisci?! È stato via per 20 anni, mi scrive ogni giorno, io gli voglio ancora bene! è mio padre!
Ale: MA 6 SCEMA? QUEL PEDOFILO TI HA CAMBIATO LA VITA, QUASI ROVINATA! COME PUOI VOLER BENE AD UNO COSì?! CATTY!!!!
Catty: lo sapevo che non avresti capito.
(nemmeno l’amore mio mi capisce. Devo trovare qualcuno che possa aiutarmi. )

telefono alla mia psicologa. Ormai nn mi faccio problemi a dire che ci vado.
(ebbene sì, lo ammetto, da quando mio padre mi ha violentato da ubriaco vado sempre dalla psicologa!!)

Psyco: allora, che ci fai qui questa volta?!
Catty: per una volta è una cosa seria. mi è arrivata una lettera (la cerco ma nn la trovo, e certo… è da Ale!) dice che mio padre esce la settimana prossima dal carcere.
Psyco: vuoi rivederlo?
Catty: si. (sussurro, stupita di essere capita.) secondo lei è sbagliato? Insomma, è mio padre! Io mi ricordo quando mi portava ai giardinetti, al parco, al cinema, quando mi abbracciava, il suo profumo, le sue braccia forti…
Psyco: e che mi dici di quel giorno… parlamene
Catty: ma già…
Psyco: parlamene! (sembra un ordine!)

Catty: ricordo che era il mio compleanno. Mia madre era uscita a prendere la torta perché mio padre era tornato ubriaco fradicio. Quando lei uscì mio padre entrò nella mia stanza. Non avevo paura di lui. Mi accarezzò i miei bellissimi capelli rossi e ricci. Mi guardò intensamente, e poi…

Psyco: continua…
Catty: mi prese e mi bloccò le mani. *CENSUUURA *. Si allacciò i pantaloni ed uscì di corsa.
Da quel giorno non lo vidi più, ma ho letto tutte le lettere che mi manda. È PENTITO! Lui… era ubriaco…

Psyco: e tu nonostante questo vuoi vederlo?! (sembra stupita.)
Catty: una volta mi scrisse una lettera dove diceva che non sapeva se le leggevo, se lo pensavo, se lo voglio vedere…
Così gli mandai una lettera. Era un foglio completamente bianco. Accanto c’era un cartoncino piccolo blu spillato con scritta una frase che mi ripeteva sempre: “a volte tutto è niente e niente è tutto.”
Chissà se ha capito tutte le cose che avrei voluto dirgli con quel foglio.

Psyco: perché non vuoi vederlo?!
(ma io nn l’ho detto!! Come fa a capire che son confusa?!)
Catty: per colpa sua io sono cambiata, son diventata asociale, evitavo i ragazzi, e un po’ lo sono ancora, ma lo amo più di quanto lo odio. E le sue lettere… mi ha chiesto scusa miliardi e passa di volte, e gli manco… voglio rivederlo.

Psyco: tua madre?!
Catty: lo odia e basta. Devo parlarci. Io lo rivedrò…
Psyco: riflettici, e fai la cosa giusta. Se ci riesci perdonalo.



(passò una settimana velocissima. La mattina presi la macchina ed andai davanti il carcere. Vidi uscire un uomo. Era lui. Sentii un’angoscia, un dolore, una rabbia… lui aveva paura. I suoi occhi erano stanchi e bassi. Era solo. Scesi ed andai a parlargli.)

Papà: Catty… piccola mia… (prova ad abbracciarmi)
Catty: NN TOCCARMI!!! TU… (dovevo mantenere la calma. Lui piangeva immobile davanti ai miei occhi, con la testa bassa.)
Catty: mamma ha deciso di sposarsi con un tipo, (dico nervosamente), io sto studiando per diplomarmi, voglio aprire un ristorante. (piango.) Come facesti tu. Io… non voglio più vederti. Lo so, tu mi vuoi ancora bene, mi hai chiesto scusa, ma io nn ci riesco… perdonami tu per non poterti perdonare. Tieni, 300 euro, ti ho affittato un monolocale e ti ho trovato un lavoro. Scusami, ma nn ci riesco.
Papà: e tu? Ti sei sposata?
Catty: ho odiato gli uomini per anni… (sottinteso: x colpa tua. Ti odio!!)
(papà stringe i pugni e piange di più. Mi sento in colpa per quello che gli sto dicendo)
Catty: papà… scusami!!!
(quando ho detto “papà ha alzato gli occhi, mi ha guardato in faccia e mi ha fatto un mezzo sorriso mentre piangeva)
(vado in macchina, giro l’angolo e accosto. Lui mi guarda andare via in silenzio. Che mi sia comportata male? Beh almeno se cambio idea so dove trovarlo!)

addio papà… buona fortuna…



….

Fine





non continua. Finisce così. Vi piace? Commentate, se volete…

inutile dire che è completamente inventata. Mi è venuta l’ispirazione mentre ero in macchina e fuori pioveva. Che tristezza!!




Ciao.

 
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