BENVENUTO AL MONDO
- Capitolo 1° -
Correva lungo il corridoio deserto. Doveva avvertire quell'uomo, Gulka, della notizia prima che tornasse a casa. Sì, ma come avrebbe reagito?
Al tramonto di un giorno che non conosco, nell'ospedale di una città che non vi dico, un'infermiera raggiunse correndo la sala d'aspetto dove un uomo, seduto su una sedia, si teneva la testa fra le mani con i gomiti appoggiati alle ginocchia.
-Signore...-disse piano l'infermiera.
Lui alzò la testa -Perchè mi avete chiamato così di fretta?- chiese -c'è qualche problema?-
-Ha partorito.-
-Marianna?-
-Sì-
-Allora?-
La donna stette in silenzio un momento, poi disse:-Le notizie sono due, una buona e una cattiva-
-Allora me le dica- rispose calmo l'uomo
-Lei non ce l'ha fatta...-disse con un filo di voce l'infermiera.
-Come?-
-Purtroppo il parto le è stato fatale-
Gulca rimase in silenzio, mentreuna lacrma silenziosa gli rigava la guancia.
-E i gemellini?- domandò infine, asciugandosi con il dorso della mano.
"Ci siamo." pensò l'infermiera "Questo è il momento. Ma come reagirà?"
-Dunque?- la riscosse la voce di lui
-Ecco... lei non ha due figli...ora...-
-Perchè no?-
-Uno... si è strozzato... col cordone ombelicale- mormorò la donna.
Gulca chinò il capo e rimase in silenzio.
L'infermiera si sorprese. Ma come? Certa gente sarebbe impazzita a sapere che la propria famiglia è stata dimezzata da un parto mal riuscito, invece quell'uomo non si era nemmeno alzato dalla sedia.
-Be'? Non ha mai visto un uomo piangere?- chiese Gulca.
-Scusi. Mi ha solo sorpreso-
-Perchè?-
-Non tutti avrebbero reagito come ha reagito lei, a una notizia del genere-
-Non serve disperarsi-
-Prego?-
-Perchè piangere? Perche disperarsi? Tanto Marianna non tornerà in vita con le mie lacrime.-
Cadde il silenzio, poi l'infermiera si schiarì la voce e chiese:-Come lo chiamerà?-
-Uh?-
-Il bambino. Dopotutto ha bisogno di un nome, no?-
-Posso vederlo?-
La donna uscì un attimo, poi tornò con un fagotto bianco in braccio.
-Ho pensato potesse avere piacere prendere in braccio il suo unico neo/parente- porse il fagotto a Gulca -è stato facile convincere le colleghe-
Gulca scostò un lembo della coperta.
Una testolina dalla pelle scura fece capolino dal lenzuolo.
-Benvenuto al mondo, Dunga- mormorò a un fil di voce Gulca, l'ex scudo sacro.
Fine del primo capitolo. Evviva. Finalmente.
Spero che quel poco che ho iniziato a scrivere vi garbi. ;)
|
|
