IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA
- Capitolo 1° -
Vita di ragazzi.
La storia che sto per raccontare non ha nessuna morale, non vuole insegnare niente a nessuno, è scritta per un bisogno costante di sognare e far sognare, è scritta per emozionare. Questo non vuol dire che vi riesca. I protagonisti di questa storia sono giovani ragazzi alle prese con i primi amori. Hanno nomi orientali, ma non vuol dire che siano effettivamente asiatici, vivono in una città senza un nome e frequentano un istituto superiore senza un particolare orientamento né specializzazione.
Capitolo 1
Il primo giorno di scuola
Ero emozionata. È strano essere emozionati il primo giorno di scuola. Forse è più strano ammetterlo. Per me lo è ancor di più perché mi apprestavo ad incominciare il secondo, perciò pensavo che non fosse necessaria tanta emozione. Ma, siamo sinceri, difatti non ero emozionata per il primo giorno di scuola, ma per chi avrei visto, anzi rivisto dopo lunghi mesi di vacanze estive.
Di Hiro conoscevo solo il nome e che frequentava il terzo anno della mia stessa scuola. Poi era bellissimo, aveva un fare schivo, se ne stava sempre sulle sue. Si, lo osservavo parecchio, praticamente non facevo altro tutto il giorno, e durante le lezioni i miei pensieri si perdevano nei suoi occhi, nei suoi sguardi, nei suoi movimenti. Si, ero proprio cotta.
Ma non avevo mai parlato con lui e fra tutte le amicizie di mio fratello sfortunatamente lui non c’era. Ma forse parlavo presto di sfortuna, ancora non sapevo che le cose sarebbero cambiate.
Ho citato sopra mio fratello. Lui è il mio gemello e si chiama Toji. Toji è un ragazzo speciale: è mio fratello! No, dai, obiettivamente parlando è davvero molto apprezzato dai professori, dai ragazzi e dalle ragazze. Credo possa considerarsi uno studente modello, un figlio modello, un ragazzo modello…. Ma state certi che è solo apparenza. Fidatevi di me, sono sua sorella, è un gran cafone. Non sapete quante volte mi fa arrabbiare, però gli voglio bene e se ho bisogno di lui so di poterlo trovare sempre.
Stavo parlando di quel primo giorno di scuola e infatti io e mio fratello eravamo proprio sulla strada per andarvi. Come ogni mattina al primo incrocio si unì Sato. È il migliore amico di Toji e, per transitività, anche per me è una persona importante. Sato è un tipo strano: allegro, ottimista, sorridente, porta sempre una grande folata di allegria, senza di lui non ci si diverte quasi mai. Ho detto che è strano perché è un tipo che non si cura mai delle apparenze e lui per primo agisce quasi sempre di impulso non curandosi di quello che possano pensare gli altri. Sato però ha un punto debole: è un fifone e noi per dispetto qualche volta affittiamo dei film horror, anche se poi finisce che non li guarda nessuno. Si, perché Sato ha paura, mentre noi altri ci annoiamo.
Anch’io ho una migliore amica: Rika. Lei è l’antitesi di Sato, è molto coraggiosa, a volte scettica, testarda, cocciuta e molto timida. Sembrerebbe un lupo solitario, ma con noi è proprio di grande compagnia.
Siamo tutti e quattro molto affiatati, ci conosciamo fin dalle medie, passiamo molto tempo assieme e al liceo siamo finiti pure nella stessa classe. Siamo davvero indivisibili.
Tornando a quel primo giorno di scuola, come ogni anno, era prevista la cerimonia di inizio dell’anno e un piccolo spettacolo organizzato da quelli del club.
Ma la rappresentazione tardava ad iniziare. Da dietro le quinte arrivava un brusio che sapeva di agitazione. Forse c’era qualche problema.
|
|
