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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Holly e Benji (Captain Tsubasa)
Titolo Fanfic: HOLLY E BENJI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: pikkolina91 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/02/2005 13:50:43 (ultimo inserimento: 13/03/05)

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UNA GIORNATA DI LUNGHI RICORDI
- Capitolo 1° -

Salve lettori di fanfiction! Voglio premettere di avere solo 13 anni quindi, per la grammatica e per la stesura del testo non fate caso, sono un disastro in italiano ^_^!
Che dirvi? Spero che la fanfiction vi piaccia, i personaggi principali sono Philip e Jenny del cartone Holly e Benji (in giapponese: Capitan Tsubasa).


Dunque voglio farvi una piccola legenda per capire meglio:
J = Jenny
P = Philip
M = Mark
Pa = Patty
A = Amy
N.B. = nota bene
NDJ = nota di Jenny
NDA = nota dell’autore
“ ” pensieri
* inizio o fine di un sogno
R = ragazzi/e, studenti/esse
T = tutti i ragazzi/e presenti in quel momento


Ed ora BUONA LETTURA!!!!!!!!
By Pikkolina91 (nome: Elisa)





N.B. la lettera trascritta qui sotto è presa da una pagina del diario personale di Jenny

02nd agosto 2005Mia dolce Francy,ieri sera, come promesso a Judy (mia coetanea e vicina di casa, NDJ), sono uscita con lei e suo cugino Justin; lui non è male, anzi è carino, biondo occhi marroni chiari, bel fisico, diciannovenne, fa nuoto e palestra, ripeto: non male!Ma non so, non è il mio tipo, parla poco, è troppo timido, tiene continuamente il capo rivolto verso il basso e, se dice qualche cosa, quel qualche cosa è rivolto a sua madre o alle sue ex, capisci perché dico che non è il mio tipo?Ufff, non so il perché, ma ora mi è venuto in mente Phil, lui non è così, lui è l’opposto.Sempre allegro, iperattivo, chiacchierone, ma soprattutto lui è un ragazzo felice, con il sorriso stampato sempre sulle labbra che ti contagia. Già Phil, il mio campione…il mio capitano (sigh. NDJ).Sono passati ormai 4 anni, 4 lunghi anni di disagio, dolore, disprezzo per questa vita che mi ha separato da lui.È da quando avevo 12 anni che sono innamorata di lui, di lui che mi incoraggiava ad andare avanti, a guardare oltre la punta del mio naso, a non farmi sconfiggere da niente nessuno.Ma ora sono pronta, ho fatto richiesta all’università di psicologia a Tokyo e…indovina un po’?! sono stata accettata! Sai questo che significa? Rivedrò Phil, anzi ora lo chiamo e lo avviso!Notte dolce Francy, ti voglio bene xxx

Appena appoggiata la penna sulla scrivania, Jenny prese in mano una foto dove vi era lei con un ragazzo moro, con due occhi color nocciola e il fisico atletico abbronzato.
Quella foto per jenny era importante e stava a ricordare la gita fatta in California, dove Phil aveva la casa, e dove, per la prima volta, Jenny e Phil si erano dati un bacio (avevano entrambi 13 anni circa. NDA). Alla solo vista di quella figura maschile, i suoi occhi brillarono come due zaffiri sotto il sole, sorridendo disse:
J. sei proprio bello amore mio!
Poi, afferrato il telefono, compose il numero di casa di phil e attese:
TU … … … … TU … … … … TU … … … … TU … … … … TU … … … … TU … … … …
Il segnale libero del telefono combaciava con il ritmo del cuore della ragazza. Poi una voce maschile rispose:
P. pronto? Che parla?
J. ciao Phil sono Jenny!
P. ciao Angel come va?
J. bene te?
P. bene bene! Mi fa piacere sentirti!
J. anche a me!
P. scusa ma in questi giorni ero un po’ preso
J. fa niente, non ti scusare…piuttosto ora ai 2 minuti per me?
P. veramente stavo andando agli allenamenti
J. …
P. è importante?
J. no no!
P. “maledetti allenamenti, al diavolo”
J. anche domani ai gli allenamenti?
P. sì, dall’una alle sei
J. bene allora ci vediamo domani, ciao
… … … CLICK!
P. aspetta!
Philip guardò il telefono e pensò:
P. “come ci vediamo domani?”
Durante il tragitto da casa al campetto, il capitano della Flynet continuava a chiedersi:
P. “vederci? Domani perché ha detto ci vediamo e non sentiamo? Che si sia sbagliata? E perché ha chiuso la conversazione così in fretta? Al diavolo, avrà cercato di dirmi qualcosa ma come al mio solito io ho pensato al calcio e non a le, sono un coglione!!!

Arrivato al campo, notò che Mark lo fissava e molto aggressivamente chiese:
P. che cazzo hai da guardare?
M. ehi! Callaghan calmati! Non sto facendo niente di male
P. scusami
Poi sedendosi sulla panchina fissò il campo da calcio, dove la squadra faceva gli allenamenti e abbassò il volto. Mark, molto stranamente, fissò comprensivo Philip e, cercando di non fare mosse false, chiese:
M. non stai bene?
P. macché!
M. allora centra Jenny?
P. esatto!
M. …?
P. non so, oggi mi ha chiamato e mi ha detto che ci vediamo domani
M. ma come?! Jenny torna a casa e tu non sei felice?
P. che hai capito? Jenny non torna a casa!
M. e allora che significa quello che ti ha detto?
P. bella domanda!
M. che ne dici di prendere una birra e fare due chiacchiere?
P. e gli allenamenti?
M. il coach capirà!
Philip alzandosi in piedi guardò l’amico e disse:
P. va bene Mark
M. perfetto!
I due ragazzi, salutati i compagni di squadra, si allontanarono dal campo e iniziarono a parlare:
P. come mai così gentile oggi?
M. eddai Phil, lo sai bene che noi due in campo siamo dei bastardi che litigano, ma che nella realtà siamo grandi amici!
P. hai perfettamente ragione! La prima volta che ci siamo conosciuti avevamo solo tre anni, ricordi?
M. ricordo eccome se ricordo!
Poi, essere entrati in un bar, aver ordinato due doppie birre, si sedettero al bancone e continuarono a parlare:
P. io giocavo a pallone con Jimmy, mentre tu ti eri appena trasferito
M. già, ricordo anche che tua zia era infuriata nera con te perché…
P. …perché ero tutto sporco di fango, lo ricordo bene!
M. che risate, lei che ti urlava dietro e tu che giocavi con la palla come se niente fosse!
P. ehhh già! Ricordo anche in seconda elementare!
M. come? In seconda elementare?
P. come? Non te lo ricordi? In seconda c’è stata la nostra prima sospensione!
M. ora ricordo, la cicca nei capelli di Ketty!
P. ancora ricordo i suoi urli!
M. e il giorno dopo? È arrivata in classe con un capello in testa e niente riccioli d’oro sotto!
P. già quelli sì che erano bei tempi!
M. bellissimi tempi…e in quarta?
P. (ride) quando in piscina abbiamo slacciato il costume sia sopra che sotto a Jessy?
Mark ridendo come non mai fece cenno positivo col capo:
P. come no! Il grasso le faceva da salvagente, e lei imperterrita continuava a nuotare!
M. e oltretutto io ho filmato tutto e il giorno dopo tutto era nella home page di internet!
Ridendo e scherzando, dietro una birra e l’altra, Philip e Mark persero il senso dell’ora e, guardando l’orologio, dissero:
M e P. cazzo è tardi!
Entrambi pagarono le doppie birre prese poi si incamminarono a casa!
P. stasera che fai?
M. non so, sono a casa da solo!
P. anch’io sono a casa da solo!
M. ehi! Che ne dici ai voglia di dormire da me?
P. perché no! Ottima idea!
Mentre si incamminarono, il freddo del vento cominciò a pizzicare le guance dei due amici. Philip rise:
M. perché ridi?
P. niente, ho solo ricordato quel giorno, verso Aprile, dove ero uscito con Michelle!
M. hai avuto un appuntamento con Michelle? Ma se litigavate solo?
P. appunto! Ma questo dopo l’appuntamento! All’inizio lei mi correva dietro!
M. allora cos’è successo?
P. è successo che quel giorno stesso, eravamo in piazza, sul bordo della fontana…il vento si è alzato e a lei è caduto il capellino nell’acqua della fontana, si è chinata per raccoglierlo quando un’altra folata di vento le ha alzato la gonna e io le ho tirato un calcio sulle sue mutandine bianche con i cuori rossi facendola cadere dentro!
M. grandissimo! (pausa) e ora?
P. beh…ora lo ha detto te! Mi odia!
Entrambi ridendo e scherzando, raggiunsero l’abitazione del capitano della Mappet:
M. finalmente a casa!
Philip entrato in casa cominciò a guardarsi intorno:
M. cosa succede Phil?
P. non mi avevi detto che avevi cambiato disposizione dei mobili
M. davvero? E comunque non abbiamo fatto grandi modifiche solo spostato il televisore, la disposizione di quadri e divani…lavori recenti!
P. …
M. e ora che c’è?
P. la preferivo prima!
M. anch’io, ma ho deciso di andare a vivere da solo, quindi!
P. come mai?
M. innanzitutto odio il fidanzato di mia madre, seconda cosa ho 18 anni ormai non 2!
P. anch’io ho già fatto un pensierino a questo
M. e cos’hai deciso?
P. che andrò a vivere per conto mio!
Dopo 2 minuti di pausa, Mark chiese a Philip:
M. che ne dici, ti posso cucinare una pizza?
P. piuttosto sto a digiuno!
M. eddai phil!
P. mi spiace Mark, ma l’ultima pizza che hai cucinato non era salata, ma in compenso era bruciata!
M. ok ho capito, ordino due pizze!
P. bravo!
I ragazzi ordinarono due pizze, quella di Mark condita con frutti di are freddi e quella di philip con funghi freschi importati dall’Italia. Dopo 10 minuti presero i cartoni contenti le pizze e, dopo aver acceso il televisore, si sedettero sul divano a guardare una partita e a cenare:
M. quell’Holliver Khan è davvero un grandissimo portiere
P. già! E sono sicuro che il nostro Benji diventerà bravo quanto lui e Buffon messi assieme!
M. già Buffon! Non sai quanto darei per giocare nella Juventus!
P. io, invece, preferisco il Manchester United!
M. Inghilterra?
Philip annuì col capo:
M. dev’essere di sicuro un gran bel posto!
P. puoi dirlo forte, sono nato e vissuto lì fino all’età di tre anni, ma ancora me lo ricordo come ieri!
M. dev’essere stato duro il trasferimento!
P. già, non è nel mio stile, ma piansi per tre giorni di fila!
M. posso farti tre domande che non ho mai avuto il coraggio di farti?
P. certo chiedi pure!
M. comemaitiseitrasferitoqua? Nonandavabenel’Inghilterraecomemaivivicontuazia? Dovesonoituoigenitorieituoifratelli? (come mai ti sei trasferito qua? Non andava bene l’Inghilterra e come mai vivi con tua zia? Dove sono i tuoi genitori e i tuoi fratelli? Lo dice veloce per paura della risposta. NDA)
P. (volto coperto)
M. ok, piuttosto non rispondere ma non rimanerci male
P. vedi…mio padre picchiava mia madre
M. (volto sconvolto) …
P. e mio fratello maggiore (33anni. NDA) arrabbiato… prima mi ha spedito da mia zia qua ad Hokkaido…
M. (intimorito) … e poi?
P. poi Devid (il fratello maggiore. NDA) ha ucciso mio papà!
M. “povero phil”
P. è stato in carcere, poi all’età di 22 anni è stato rilasciato
M. “e la madre?”
P. ti starai chiedendo, e la madre?
M. …!
P. mia madre dalla disperazione si è uccisa
M. e tuo fratello?
P. Devid ora abita a Palm Spring, America. È sposato ed ha un figlio di circa tre anni, anche se è ancora in libertà vigilata è felice e sta bene!
M. che complicazione!
P. già…
M. mi spiace
P. “anche a me” …
M. …
P. basta pensarci (alzandosi) piuttosto che ore sono?
M. sono le 24.oo di notte
P. ma guarda avrei detto di giorno! (ride)
M. ah ah ah
Chiacchierarono ancora per 2 orette poi si affrettarono e andarono a letto.
La notte fu calma e tranquilla per Mark ma burrascosa e terribile per Philip:
P. “Devid (pausa) è da un anno che non lo sento. Chissà come starà!”
Poi appoggiò il capo sul cuscino e chiuse gli occhi e sprofondò in un sogno orrendo.


(questo è un sogno di un ricordo passato. NDA)
*Era una fredda notte di Maggio (23 Maggio 1989. NDA) il vento gelido della costa ululava nell’aria e, al sol contatto con i rami degli alberi, picchiettava sui vetri delle finestre.
Philip, tutto sudato e spaventato, si alzò di colpo sul letto cercando di prendere fiato e pensò:
P. “è un incubo, solo un incubo!”
Poi Phil si guardò intorno e continuò a pensare:
P. “Devid non ucciderebbe mai papà, ma perché l’ho sognato?!”
Poi alzò lo sguardo e guardò il muro. La sua faccia si contrasse in un volto angosciato, la sua bocca si spalancò e urlò:
P. mammaaaaaaaa!!!
Niente! Non successe niente, Philip con gli occhi che tremavano si avvicinò al muro e lo fissò:
P. non può essere!
Il ragazzo affondò il dito in quella macchia sul muro, lo portò sulle labbra e lo assaggiò:
P. sa di ferro (sconvolto) … (pausa) ma allora…
Poi sputò tutto e fissò nuovamente la macchia, guardò il colore, la consistenza, la forma. La sua bocca spalancata fece uscire un urlo di terrore:
P. …è sangue!!!
Poi fece per uscire dalla stanza quando notò che, quelle macchie, vi erano anche sulle scale e giù scendendo fino al salotto. Corse giù e, aperta la porta, lo scenario del padre morto in un lago di sangue, iniziò a scurirsi fino ad arrivare a toccare il colore nero*


Philip si svegliò si colpo tutto sudato e senza fiato. Era sconvolto… quei ricordi, quei brutti ricordi che Philip credeva di aver cancellato dalla sua memoria, erano ricomparsi.
Grazie alla curiosità di Mark (non che fosse colpa sua. NDA), gli incubi di Philip, dopo essere rimasti nei luoghi più remoti del suo cervello, avevano di nuovo toccato il cuore del ragazzo.
Voleva piangere, voleva nascondersi, scappare via, rinchiudersi nella sua mente e rimanere perso, ma non poteva!
Non capiva il motivo, non riusciva a capire e comprendere il perché, ma nel suo profondo sentiva che, di lì a poco, sarebbe successo qualcosa di bello. All’idea sorrise poi, fissata una foto di Angel (il nome che da, in americano, a Jenny per indicare il suo angelo. NDA), appoggiò nuovamente il capo sul cuscino e iniziò a sognare:


*(11 Settembre 1998. NDA) il vento freddo di Hokkaido punzecchiava il viso a tutti quegli studenti che, appena tornati da tre mesi di vacanze, dovevano già andare a scuola. I volti assonnati dei ragazzi vestivano degli imbronciati sguardi, il sorriso non esisteva, tutto era grigio intorno a loro:
R1. che palle, di nuovo a scuola!
R2. possibile che sono già passati tre mesi?
R3. già ed è possibile che in tre mesi nessuno abbia tentato di bruciare, demolire, allagare, distruggere o buttar giù la scuola?!
Tutti iniziarono a ridere, dimenticandosi quasi che oggi era il primo giorno di scuola dopo tre mesi:
J. salve ragazzi!
T. salve Jenny!
R3. prima ti cercavan Philip, Mark e Benji!
J. perché? Ho combinato qualcosa?
R2. non lo so
R3. comunque hanno detto di andare al campetto di calcio dietro la scuola , dovevano solo parlarti!
J. ok (sorridendo) buona giornata
T. grazie anche a te!
Jenny si allontanò dai tre ragazzi e pensò:
J. “chissà cosa vorranno da me! Non so, ma Phil quando mi guarda mi fissa stranamente! E io divento rossa e lui se ne accorge, che dio mi salvi almeno questa volta!”
Nel pensare ciò sorrise e intanto iniziò ad incamminarsi verso il retro dell’istituto. Il suo portamento era al dir poco grazioso, poi con la divisa alla marinara della scuola, faceva girare la testa a tutti, compreso a Philip!
La ragazza, con calma, raggiunse il campetto dove, molto stranamente (scherzo. NDA) i ragazzi stavano giocando a calcio.
J. salve a tutti!
T. ciao jenny
P. (fissandola intensamente negli occhi) ciao Angel
J. (visibilmente rossa) salve capitano!
P. cosa succede? Perché sei diventata tutta rossa?
J. (in difficoltà) ehm…ecco io….vedi….è che….
A. (intervenendo) fa caldo!
P. caldo?
A e J. (ridendo) Già!
P. (poco convinto) ok..
A. a proposito, come mai mi avete convocata?
J. (alzando il braccio) la stessa domanda vale per me!
P. bene ora ve lo spiego!
J. “smettila di fissarmi così…ma che mi prende? Perché divento rossa appena mi guarda?”
P. io e gli altri ragazzi volevamo sapere se per questa stagione calcistica avevate voglia di fare da manager insieme a Patty alla squadra della scuola! Sempre se vi va!
A. e ce lo chiedi anche?
J. perfetto! È solo un piacere!
P. quindi è un sì
A e J. Certo!!!
P. perfetto grazie mille ragazze (guardò e sorrise a Jenny)
Jenny imbarazzatissima accennò un sorriso a Philip. Il ragazzo, prima di raggiungere gli altri giocatori in campo, fece una corsa in bagno e, prima di tornare nel campetto, si fermò ad origliare la conversazione tra Patty, Amy e Jenny.
J. non posso crederci! Philip l’ha chiesto proprio a me!
A. (ride) quel ragazzo ti vuole bene, molto bene
J. anch’io gli voglio bene
Pa. non in quel senso sciocchina
In quell’istante ci fu un momento di occhiate e sorrisi:
J. (imbarazzata) voi dite che…
A. certo! Tu piaci a Phil, ma non come amica, ma come ragazza!
Pa. ma…io dico anche che a te piace Phil
Philip in quell’istante si illuminò.
J. si nota tanto?
A. beh… ogni volta che ti sorride o che ti guarda tu abbassi il volto e diventi rossa in faccia
Pa. E questo significa che ti piace, e molto!
J. in effetti avete ragione
A. lo sapevo
Philip, sapendo di aver sentito già abbastanza, si avvicinò alle ragazze e disse:
P. noi iniziamo già con gli allenamenti, abbiamo le selezioni, voi che fate?
A. noi stiamo qua!
Pa. Ti dispiace?
P. figuratevi!
J. Philip?
P. sì?
J. ti posso parlare?
P. due minuti?
J. sì
P. ok!
I due si allontanarono dalla panchina e si diressero sotto un ciliegio quasi di ghiaccio dal freddo:
P. dimmi pure Angel, hai bisogno?
J. sì vorrei chiederti un paio di cose!
P. (sorrise) fa pure!
J. beh…tu mi chiami Angel, ma che vuol dire?
P. beh…Angel in Inghilterra e in America significa angelo!
J. (sorrise) e perché mi chiami così?
P. perché mi ricordi un angelo!
A Jenny brillarono gli occhi:
J. dici sul serio?
P. (sorrise) certo!
J. (sorrise) altra cosa…volevo sapere, perché hai chiesto proprio a me di fare da manager? Cioè Patty c’è sempre stata, mentre Amy da una mano a Julian, ma perché lo hai chiesto anche a me?
P. perché senza te…non so come dirtelo, mi sentirei….perso!
J. …?
P. nel senso, tu sei il mio Angel, e poi mi piaci, mi piaci tanto e mi fa piacere averti vicina!
Jenny visibilmente imbarazzata lo guardò in segno di approvazione e poi disse:
J. anche tu mi piaci Phil!
P. lo so!
Entrambi risero:
J. (sorrise) si vede tanto?
P. solo un pochino, per me che ti fisso sempre
Poi le accarezzò il viso e, ridendo sotto i baffi, tornò verso il campetto mentre lei un po’ incantata tornò dalle amiche dove (probabilmente. NDA) descrisse tutta la situazione nei minimi particolari, dai sorrisi e sguardi che lui le mandava, alla carezza finale che lui le aveva dato*


La mattina sbucò dalla finestra della camera da letto di Mark. Il ragazzo appena sveglio fissò Philip e sorrise:
M. da come dorme deve aver fatto un bel sogno!
Poi avvicinandosi al ragazzo infilò in braccio sotto il piumone di lui e dopo averlo osservato nuovamente, si chinò e fissò la foto che, con molta tenerezza, Philip abbracciava.
M. Jenny! Ecco cosa stava o aveva sognato! Dormi bene amico mio, oggi sarà una giornataccia!

FINE PRIMO CAPITOLO
Spero vi sia piaciuto, non dico niente solo che il prossimo capitolo, lo sto già scrivendo, sarà meno noioso di questo, o almeno lo spero, comunque voglio consigli, aiuti, suggerimenti, e commenti sulla mia fanfiction.
Mi potete contattare sulla mia e-mail: Elisa91@fastwebnet.it
Per consigli, incomprensioni sulla fanfiction e per chiarimenti contattatemi, sarò felice di aiutarvi!
Grazie e al prossimo capitolo!

 
Continua nel capitolo:


 
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