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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: MALINCONIA D`AMANTE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/02/2005 16:17:55

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MALINCONIA D`AMANTE
- Capitolo 1° -

Il sole stava tramontando sul suo quartiere quando, una volta parcheggiata la macchina si stava dirigendo verso il suo appartamento. Il caldo estivo le attanagliava le ossa stanche. I piedi, troppo utilizzati per arrivare fino a casa sua, fecero un ultimo sforzo. Aveva guidato per otto ore e si sentiva tutta intorpidita. Una volta aperta la porta gettò la valigia a terra e cominciò ad aprire tutte le finestre, a far prendere aria a quella casa che per un mese era stata chiusa. Era tornata a casa.
Aprì l'acqua, e mentre la vasca si riempiva lentamente, corse in salotto per ascoltare i messaggi della segreteria.

<ehi bellissima, sei ancora in vacanza? Appena torni chiamami, ho un bel po' di lavoro da darti. La pachia è finita. Ciao bella, a presto>

..Il suo capo era una macchietta. Per essere il proprietario di un giornale di testata nazionale, con un grande pubblico, un giornale che tratta temi seri e di cronaca, era troppo vanesio. Ogni scusa era buona per scherzare, per ridere, per fare baldoria. In effetti l'aver trovato un capo così era una fortuna. Una persona che sapeva divertirsi, ma che era anche estremamente responsabile, intelligente, colto e brillante. Persino di bell aspetto. Sarebbe stato il suo tipo se il boss nn avesse avuto gusti diversi da quelli convenzionali. Nn che ci fosse niente di male, ma era un tale spreco..

Nel frattempo il bip segnalò un altro messaggio in riproduzione.

<Maria? Ciao sono Fede, sono appena rientrata, avevo voglia di fare due chiacchiere, ma nn ci sei. Chiamami d accordo?>

La sua collega nn che migliore amica, che come al solito, ne era sicura, cercava conforto per qualcosa andato male, andato storto. Non sapeva dire perchè, ma fede amava proprio lamentarsi..doveva vincere un oscar, o meglio ancora un nobel solo per quella categoria.Come lamentarsi e farsi voler bene lo stesso. Nn c'era nessuno in grado di farlo come lei.

<amore? sono io. Nn dovevi tornare oggi? Forse sei ancora in autostrada..Hai il cellulare spento da un eternità. Nn mi starai tradendo vero? Chiamami>

E poi Roberto. Il suo Roberto.
Stavano insieme da due anni, e due mesi prima lui le aveva chiesto di sposarlo. In quel momento, quando di solito bisognerebbe immergersi nella gioia e basta, lei aveva cominciato a soppesare la sua vita, il suo futuro, le sue ambizioni. Come sarebbe stata la vita, tutta passata al fianco di quell uomo? Sarebbe stata felice?S sarebbe sentita realizzata? E con lucidità aveva risposto che nn s sentiva ancora pronta. Lui aveva risposto che l'avrebbe aspettata,e ancora l'aspettava. Eppure era proprio a causa d quella proposta che tutto era cominciato.

Si immerse nella vasca prima di richiamare tutti. L'acqua la nascose quasi del tutto, e in quella frescura potè riflettere.i pensieri correvano veloci, si susseguivano come immagini di un film già visto, conosciuto a memoria. Nella sua mente le parole scherzose di Roberto -nn mi starai tradendo vero?-
Era un mostro. Come aveva potuto fare una cosa del genere? Ma nn si era mai sentita tanto viva come in quel momento, tra le onde di un mare cristallino, mano nella mano per una festa locale, seduta sulla scalinata di una chiesa mentre il sole tramonta.E un bacio, e un altro, due corpi che si fondono. Non aveva mai saputo dire cosa fosse l'amore. Se gliel avessero chiesto in uno di quei momenti avrebbe risposto -è vivere-
Nn che con Roberto nn stesse bene. Avevano molti interessi in comune,e con lei era sempre molto dolce, ma nn era abbastanza.Quando gli aveva chiesto di sposarlo lei si era sentita infastidita e scocciata dal dover trovare una risposta adatta.E così un mese dopo aveva deciso di andare in vacanza da sola.

"Tutta sola? Sarà una noia!" aveva obiettato Roberto
"Sono stanca di avere sempre intorno qualcuno che mi fa da baia" aveva risposto lei,tranquilla,mentre già si faceva i bagagli
"quindi io sarei una balia.."
"sai bene quello che voglio dire. Nn ho mai fatto niente veramente da sola,e adesso che ho 22anni vorrei farlo.."

Era sempre stata testarda e così con armi e bagagli era partita nella sua lancia y grigia alla volta della Calabria, la terra che conosceva meglio dopo la sua.

La proposta di matrimonio l'aveva spinta alla fuga.Di solito si dice che un viaggio si affronta per ritrovare sè stessi. Maria nn era sicura di aver mai conosciuto il suo ego.


Arrivò in quel paesino sperduto fra due montagne quando era mattina inoltrata. La sua solita casetta la stava aspettando, con le chiavi nascoste sotto il contatore del gas. Una vita vecchio stampo, all'insegna della vita passata. Don Diego, il cane che abitava davanti a quell'abitazione le corse incontro, tempestandola di feste. Maria aveva sempre avuto una fobia pazzesca per i cani. Appena ne vedeva uno avvicinarsi le gambe cominciavano a tremarle,e se si avvicinava ancora di più poteva anche scoppiare a piangere. Ma Don Diego, nonostante la sua stazza, oramai nn la spaventava più. O meglio, aveva sempre il batticuore, ma pian piano cominciava a domarla. Si perchè ormai quel cane lo conosceva bene. Tutti gli anni era andata in quella casa in vacanza, e anche tre mesi prima era scesa insieme alla sua famiglia. Era strano scendere a maggio una volta tanto: si era abituata a scendere sempre in agosto, ma quell anno i suoi volevano andare a Venezia per il mese estivo. Poco male. S sarebbe goduta quella casa da sola, e poi lei venezia l'aveva già vista.
"Ciao Maria" le disse Fabio quando la vide. Fabio era suo vicino di casa estiva da quando aveva 11 anni. "sei sola?"
"si ^_^ mi sono presa una vacanza tutta mia" rispose tranquilla
"bene, allora ci penserò io a farti divertire.."
"Ci sto"
Poi era entrata in casa, aveva aperto tutte le finestre, aveva pulito in ogni angolo e poi si era sdraiata sul letto calando in un sonno profondo. Guidare per tutte quelle ore da sola..Doveva essere completamente pazza.
Non aveva mai vissuo una vacanza come quella. Dal momento in cui riaprì gli occhi al giorno della sua partenza, Fabio fece davvero tutto per farla divertire. "nn t posso vedere tt sola" le diceva sempre, il che era una balla. Nn era mai sola.

Immersa nella vasca ripensò a quell otto agosto in cui la sua vita decise di svoltare per un'altra strada. "Maria lei è giorgio, giorgio lei è maria" Fabio aveva fatto le presentazioni normalmente, senza immaginare lo scompiglio che s agitava in Maria. Aveva smesso di dare troppa importanza all aspetto fisico di una persona quando aveva 18 anni, ma appena vide giorgio qualcosa cambiò. Colpo di fulmine? Probabilmente. Giorgio era bello, estremamente bello. Aveva 4 anni più di lei, ma era così carismatico.. Se lo ricordava ancora quel giorno, mentre si stringevano le mani. Con la maglia nera attillata con le scritte argentate, i pantaloni bianchi che gli stavano d'incanto..Se lo ricordava abbronzato, con il suo sorriso nn perfetto ma magnetico. Si ricordava i suoi sguardi pieni di intensità, i suoi occhi come quelli di un bambino, ma anche pieni d esperienza come quelli di un uomo. Ricordava perfettamente la sua voce, il suo accento, tutte le parole che le aveva detto. Giorgio dal canto suo aveva notato subito la fedina all anulare della ragazza, ma non aveva potuto fare altrimenti, se ne era innamorato.

Mentre negli occhi compariva la prima commozione, Maria accese il cellulare e cominciò a leggere i messaggi nuovi, tutte le persone che l avevano cercata. Ma con il dito esperto cercò i messaggi che per troppo amore nn aveva avuto il coraggio di cancellare.

"So che sei fidanzata, nn faccio che ripetermelo nella testa, ma nonostante questo nn posso fare a meno di pensarti, non posso smetterla. Dimmi cosa posso fare. Giorgio"

Ma lei nn aveva mai dato la risposta, perchè era la stessa domanda che si poneva lei. Come poteva fare a nn lasciarsi andare a quel ragazzo che sembrava essere stato creato solo per lei? E alla fine cedette. Non poteva stare lontana da lui. Sapeva che nn era giusto nei confronti di Roberto, ma doveva pensare a lei...E così pian piano i sensi di colpa sparirono e lei si immerse in quella relazione. Era troppo bello. Il pomeriggio andavano al mare, e ci stavano fino alle sei,o alle sette e stavano sempre stretti. Si giuravano amore, allontanavano il pensiero di Roberto o della partenza e si immergevano l'uno nelle braccia dell'altra. In acqua si baciavano al ritmo delle onde, sfiorando con il mento l'acqua salata. E poi quando tornavano al paese ancora nn si staccavano, si sedevano dovunque c era un posto, e se ne stavano abbracciati a guardare il sole sparire dietro una montagna. E Maria sentiva di aver raggiunto l'irragiungibile. Poi un giorno avevano fatto il grande salto, e per la prima volta entrambi fecero l'amore. Non erano più vergini, ma non l'avevano fatto mai prima. Un mescolarsi di nuove sensazioni, di giovani emozioni, fisicità, spiritualità..Lo fecero con lentezza e Maria pianse..Non per un dolore, ma per l'estasi raggiunta. Sentire le braccia di Giorgio che la stringevano, sapere che stavano diventando un tutt'uno la faceva stare così bene..

Poi era arrivato il momento della partenza..Il momento delle separazioni..Giorgio che tornava a Monaco dove abitava da tre anni e lei che se ne tornava a casa.

"che pensi di fare na volta a casa?" chiese giorgio in modo innocuo. Ma maria sapeva bene quello che nascondeva quella domanda.
"Nn lo so. Nn posso fargli questo.." rispose guardandosi le mani."però..."
Però gliel aveva già fatto ed era contenta di aver tradito Roberto, nn tnt per il gesto in sè, ovviamente, ma per il fatto che facendolo aveva vissuto veramente.
E adesso che doveva fare?
"Vorrei chiederti di lasciarlo, di restare con me, ma so che nn ne ho il diritto.."continuò Giorgio "perciò..promettimi solo che nn mi dimenticherai e che farai di tutto per essere felice lo stesso..Se sarai felice allora tutto questo avrà avuto un senso.."
"..come?.." chiese Maria la cui vista era stata annebiata dalle lacrime
"Nn voglio che questo sia solo una storiella estiva..Io sono innamorato pazzo di te Maria, ti amo"
Era la prima volta che glielo diceva. Lei gli si butò al collo e ripetè le due paroline magiche. Dopo altri baci Giorgio l'allontanò. "Salutiamoci adesso..odio gli addi."disse "fai buon viaggio e ogni tnt fatti sentire.."
Maria aveva visto le sue lacrime combattere per nn cadere. Non avrebbe mai detto che uno come giorgio, forte, bello, simpatico piangesse. L'aveva baciata e poi se ne era andato.
Due giorni dopo lei se ne stava nel bagno di casa sua.

Ma adesso era così malinconica.
Le mancava tutto. Le mancava il modo in cui lui la proteggeva da tutto, anche senza volerlo. Le mancava il suo sapore, la sua dolcezza, le risate che si facevano insieme, il tocco della sua mano,i loro baci, i loro discorsi.
Le mancava tutto di quell'amante che aveva scoperto, tutti i momenti da salvare, le foto scattate. Tutto.

Il cellulare poi cominciò a suonare. La suoneria sconvolse l'ambiente nel silenzio. "..e lo stadio che ci crede a gran voce lo richiede..fate entrare vincenzino che ci fa l'aereoplanino.." Era Roberto. Non c voleva parlare, ma non poteva evitarlo per tutta la vita.

"pronto?"
"ah finalmente ho segnali di vita.." disse Roberto "sono giorni che ti chiamo..dove sei?"
"a casa, sono appena tornata.." perchè il volto di Giorgio nn spariva?
"e nn mi hai chiamato??"
"Sn tornata da poco..e ho preferito farmi un bel bagno.."
"e com è andata?" Roberto era tranquillo, ma lei..Com'era andata? Era andata da favola..
"bene"..benissimo, grazie e Giorgio.
"Cos'hai? T sento strana.."

<C'è che nn sono innamorata di te, c'è che amo giorgio..>

"Maria ci sei?"
"Roberto devo parlarti.." disse mentre le lacrime cominciavano a mescolarsi con l'acqua calda. Sapeva che l avrebbe ferito, ma continuando a mentirgli nn avrebbe ottenuto niente, solo un doppio dolore.
"che succede?"chiese
"sono innamorata d un altro" disse tutto d'un fiato.
"cosa?"
"sono innam..."
"Ho sentito" era arrabbiato " e chi sarebbe?"
"l ho conosciuto giu in calabria.." era limitativo, avrebbe dovuto spiegargli tutto, ma era difficile
"e che intenzioni avresti?"
"lasciarti" disse
"vuoi rompere una storia di due anni per un avventura estiva?"
"Nn è stata un'avventura" questo la faceva sempre imbestialire. Roberto voleva sempre avere il controllo su ogni cosa, senza ascoltare gli altri. "Roberto..io nn t ho mai amato"
"..e me lo dice dopo due anni?"
"nn sapevo che cosa volesse dire amare fino a queste vacanze..Io amo lui, nn te. So che sei arrabbiato, che mi odi, ma meglio che io sia sincera no?"
"come puoi amare così tnt uno che conosci da poco + di un mese?"
"è la mia anima gemella, e nn voglio nessuno apparte lui"
Poi il tu-tu continuo aveva segnalato che Roberto aveva messo giu.
Era stata un mostro, ma adesso sapeva quello che voleva. Non poteva sopportare altro tempo lontano da Giorgio. Con le mani tremanti compose il numero. Come avrebbe reagito?

"pronto..?" la sua voce, il suo accento. Era proprio lui.
"Giorgio sono io" disse mentre ricominciava a piangere. ERa così cntenta d risentirlo.
"Amo..ehm..Maria, che c'è? tutto bene?" chiese preoccupato.
"io.."le mancava il respiro "l ho fatto" nn riusciva a smettere di piangere "l ho lasciato. So che io..e tu..però io..davvero.."
Giorgio dall'altra parte sorrise. "Mi sei mancata, amore" disse dolcemente,e queste parole tirarono su il morale della ragazza, asciugando di colpo le sue lacrime. "dove sei?"
"in autostrada"
"Stai andando a Monaco?"
"No. Sto venendo a Roma.." rispose sorridendo. Aveva deciso che senza di lei vivere nn aveva senso, nè in calabria, nè in Germania. E aveva deciso di combattere per riaverla. E invece lei aveva fatto tutto.
"^_^ Tra quanto sarai qui?"
"Tre ore al massimo..il tuo indirizzo è sempre lo stesso?"

^_^


FINE



 
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