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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: IL POTERE CAMBIA? -COMPLETE VERSION-
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: ignoto82 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/02/2005 16:49:34

la versione completa ora che sò come aggiungere capitoli!!!
 
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- Capitolo 1° -

Una mia amica mi ha definito (a ragion veduta) "un genio nell'immaginare delle scene clou unito all'abilità di una capra nell'unirle e creare un racconto", quindi capirete se mi limito a delle scene collegate tra loro da poche parole. Sarebbe utile aver letto il 5^ libro prima onde evitare di rovinarsi sorprese nel caso mi scappasse qualcosa. Il capitolo 1 e due servono a spiegare i successivi ecco perché sono così corti. Leggete tutta la seconda predizione per favore.

1.Privet Drive

Estate piena ed afosa nei giardini di Privet drive. Un ragazzino che passeggia fà brutti pensieri:
Quest'anno l'irrigazione è consentita. Forse zio Vernon non urlerà troppo oggi. Oddio… non urla più di fronte a me da quando la mia nuova famiglia mi ha salutato alla stazione due settimane fa… Ormai Voldemort si è scoperto e forse qui non è più sicuro… Ma non m'importa, non mi è mai piaciuto qui… Avrei preferito morire se cinque anni fà Agrid non fosse venuto da me.
Il ragazzo rientrò a casa pensieroso. Rientrò nello stanzino (non voleva più una stanza con finestra) e si guardò allo specchio: un ragazzo sciupato dai begli occhi verdi gli restituì uno sguardo triste e sofferente. La cicatrice cominciava a prudergli e non era un buon segno.
Quella cicatrice a forma di saetta lo rendeva speciale nel suo mondo (non quello popolata da stupidi zii babbani, no… nel suo mondo: quello dei maghi), era la prova di essere sopravvissuto (e unito mentalmente) a colui che non lasciava scampo: Voldemort il più grande mago oscuro…
E quando pizzicava era un brutto segno: Voldemort stava per arrabbiarsi. Di solito riusciva a stendersi in tempo per evitare le convulsioni ma oggi no.
Cadde all'indietro sbattendo prima sulla porta e poi rimbalzò sul cugino (un campioncino di box estremamente borioso e odioso). Un sonoro crack provenne dai suoi pantaloni e nella dolorosa "trance" vide la sua bacchetta che cadeva. Spezzata in due! Allungò la mano verso le estremità ma le mancò di poco. Stranamente la mano gli bruciò. Poi più nulla, era svenuto.
Al risveglio era sul suo letto. Forse il cugino aveva ospiti e ce lo aveva scaraventato su "gli devo un favore" penso, ma si ricordò di essere così in credito che cancellò senza paura il pensiero.
La mano pizzicava ancora e la guardò. Una piuma rossastra (come una bruciatura) si era disegnata sulla pelle. Infine ricordò: la sua bacchetta era rotta…
"Maledizione, era speciale! Magari la posso ancora riparare." pensò "Domani a Diagon Alley da Olivander. Non mi piace ma è l'unica…"

2. Il giorno dopo
La scena presenta Harry da Olivander che gli spiega la situazione

Harry "Sì sig. Olivander. Mi si è spezzata la bacchetta e quei cretini degli zii hanno buttato le due parti mentre ero svenuto."
Il sig. Olivander (un omino bassetto dagli occhi bianchi) scosse la testa "Sarebbe stato inutile." esclamò "Quando una bacchetta viene spezzata perde l'anima. Rimane solo una pallida imitazione di ciò che era."
"Un'anima di fenice" balbettò Harry "che ha punito la mia sbadataggine. Guardi" disse mostrando la mano all'ometto.
Gli occhi di Olivander brillarono stranamente, poi sussurrò "Forse non tutto è perduto. L'anima di fenice non l'ha ancora abbandonata. Io posso ricreare una bacchetta con quell'anima ma dovrò usare mmmh…. vediamo…. Legno di tasso, 13.5 pollici. Sarà uguale alla gemella ma…"
"La voglio!" Harry non esitò nemmeno un secondo
Olivander scrutò il ragazzo "Cosa vuoi come base? Devo usare una sostanza per ''intrappolare'' l'anima di fenice. Butterò il resto. Allora: corde di cuore di drago o peli di unicorno?" intercettò lo sguardo del ragazzo e… "Non posso usare nuove piume di fenice, mi spiace…"
I peli di unicorno gli ricordavano la bacchetta di Cedric e Harry non voleva, doveva essere lucido durante l'esecuzione degli incantesimi "Drago, ungano spinato se possibile… ma l'anima la deve proprio buttare?"
"Non ho scelta. Buona scelta l'ungaro spinato, le servirà per magie d'attacco e trasfigurazione." Il venditore prese la mano di Harry e con una pinzetta (magica, of course) prese l'anima.
Si girò veloce e prese una corda di drago su cui appoggiò la piuma fantasma…
Un secondo e qualcosa schizzo via dalla corda viscida rimbalzando più volte sui muri e infine puntando verso Harry.
"Si abbassi" urlò Olivander, ma con una frazione di ritardo: l'anima era ormai ben fissata al petto di Harry.
"Non mi fa male, quindi non è nulla. La lasci pure lì." Disse in fretta il giovane sopravvissuto.
"Non dovrei ma … Però non lo dica a nessuno. Potrebbe esserle utile un nuovo amico." e gli strizzo un'occhio.
Harry non capì a cosa si riferiva Olivander, ma gli ricreò la bacchetta. Inoltre aveva ancora una commissione da fare: gli serviva un cerchietto metallico d'argento.

3. A Hogwarts
Sono passati mesi e ormai Harry è a Hogwars. La scena si svolge nei giardini durante l'ora del club dei duellanti.

Harry e Malfoy litigano come sempre ma ora possono usare magie normalmente senza rischiare punizioni e ne approfittano:
"Perché non la smetti di prendere in giro i miei amici, eh Drachetto?" inveì Harry
"Troppo divertente umiliarvi" esclamò Malfoy "Anzi guarda, la tua ragazza sta per morire" disse indicando verso il lato.
Harry si girò e vide Cho con al fianco Luna e qualche ragazzina di corvonero mentre si avvicinavano. Non capiva.
Ancora. La voce di Malfoy gli fece comprendere "Avada…" Gli occhi di Harry si tinsero di rosso mentre saltava verso Luna "Luna, giù!!" "…Kedavra". Vide un raggio verde passargli accanto e lo afferrò. Si girò su se stesso perché non toccasse Luna e lo strinse al petto. Non faceva troppo male dopotutto. Forse Malfoy aveva sbagliato. Sentì il contatto con la dura terra poi nient'altro. Non ci fù il buio completo che ci si aspetta, divenne solo molto scuro ma poteva ancora vedere i suoi amici. Poi una luce gli parlò "Quindi esiste qualcuno come me, dopotutto."
Harry rimase spiazzato dalle parole "Eh?"
"Ho detto che mi somigli nonostante le apparenze," spiegò la voce "anche tu ti sei sacrificato per colei che ami"
"A-amo? Ti riferisci a Luna?" mormorò il sedicenne "Smettila, oramai è tardi."
"Forse no. Io ora sono solo una parte di me. Sono il pezzo d'anima che dimorava nella corda di drago." Esclamò al voce.
"E allora? Cosa vuoi fare?" Harry cominciava a capire le parole di Olivander << Potrebbe esserle utile un nuovo amico>> Luna piangeva su di Lui
"Se apri la porta del regno dei morti e resisti al suo richiamo potrò evocare il resto della mia anima e allora uniremo i nostri due spiriti. Tu sopravvivrai e io con te. Ma da uomo sarai anche drago e da drago uomo" il drago non era molto chiaro ma la proposta allettante. Avrebbe rivisto Luna, forse anche abbracciata. "Allora, cosa fai?"
Harry si sforzò di sollevare un braccio ma mosse solo le dita "A-accetto!". Il drago sembro sorridere "I tuoi occhi cambieranno, diverranno come i miei. Così sarai drago da uomo. Da drago preserverai la tua, anzi la nostra, volontà. Sicché sarai uomo da drago"
L'arco dell'ufficio misteri apparve di fronte a lui e la stessa attrazione di pochi mesi addietro si ridestò in lui, ma nessun'altro parve notarlo. Però vide che Luna si era alzata e sembrava fargli da scudo con il corpo. Uno sguardo a Malfoy gli chiarì cosa stava succedendo: l'ignobile biondino aveva visto Harry muovere le dita e ora voleva completare l'opera con un altro maleficio. "Presto drago, muoviti!" urlò disperato e strappo il velo. Un drago nero apparve in tutta la sua grandezza e gli penetrò nel petto. Il dolore era inimmaginabile, ma in continua diminuzione. In pochi secondi diventò sopportabile, poi nullo.
Sentì Malfoy urlare "Allora muori con lui stupida ragazzina! Avada Kedavra!"
Scatto in piedi gridando "Luna!" e pensando "Uno scudo, presto!". Quasi in risposta al pensiero del giovane Potter le sue spalle si trasfigurarono e diventarono ali nere e spesse che si chiusero su di lui e la ragazza facendo volatilizzare la maledizione.
"Tutto bene, piccola?" chiese al tremante fagotto che Luna era diventata nelle sue braccia.
"Uh, sì. Ma toglimi la tua veste di dosso. Mi soffoca." rispose la ragazza.
Il giovane mago aprì le ali e mormorò "Sono ali. Scusa comunque."
Richiuse e cancellò le ali (rispondevano come se avesse sempre avute).
"Bene, bene, bene. Cosa abbiamo qui?" Harry tirò fuori una voce maliziosa che non era mai stata sua "Un giovane mago oscuro. Allora Malfoy cosa conti di fare? Resti qui o torni dal babbo. In questo caso digli di riferire a Voldemort che devo parlargli. Il prossimo fine settimana a Hogsmeade." Nessuna risposta: il biondino era scappato da Hogward dopo l'ultima sillaba di Harry!
Harry strinse il galeone dell'ES e pensò "stasera alle cinque" ben sapendo che il messaggio sarebbe arrivato a tutti. "Ora ti porto in infermeria a farti dare un'occhiata da madama Chips, va bene Luna?"
Luna per tutta risposta si aggrappò al suo braccio e lo strinse forte.
Stranamente gli occhiali gli offuscavano la vista, poi ricordò: <<i tuoi occhi cambieranno, diverranno come i miei. Così sarai drago da uomo>>.Pensò che forse avrebbero spaventato Luna. Tolse gli occhiali e li diede a Hermione quando le passarono vicino "Potresti stregarli in modo da far sembrare i miei occhi normali?" le disse in un soffio. Poi si allontanò con Luna a braccetto.
Per la strada dell'infermeria Harry chiese a Luna di guardarlo negli occhi "Ti fanno paura?"
Luna si stupì un secondo ma disse "Non troppo, ma dovresti nasconderli o riveleranno la tua nuova natura di drago"
Stavolta toccò a Harry stupirsi "ma come fai…?"
"Bhe, ali e occhi da gatto. Due più due quattro!" disse semplicemente Luna "puoi trasformarti?"
Harry non rispose subito ma ricordò le parole del drago (le sue stesse parole a ben vedere, poiché era in lui) << da drago preserverai la tua, anzi la nostra, volontà. Sicché sarai uomo da drago>> e capì: era un animagus, anzi di più! Era un uomo ed era un drago. "Credo proprio di si".

4. Riunione dell'ES
Alle cinque nella sala delle necessità tutti i membri dell'ES arrivavano. Hermione ha già consegnato gli occhiali camuffanti a Harry. Hermione è stata talmente gentile da rimuovere anche la gradazione.

Harry non dà tempo a nessuno di parlare "Ascoltatemi bene: io voglio trovare una tregua con Voldemort" nessuno tremò, ormai Harry li aveva abituati a quel nome, in compenso caos totale a quell'affermazione.
"ZITTI!" urlo Harry "Ho già i mezzi di scambio. Non rifiuterà."
"Ora però è tempo che voi conosciate il mio destino, e, se accetterete di seguirmi, il suo riflesso su di voi" Harry declamo la profezia: <<Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi dal settimo mese...l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro soppravvive...il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese...>>
"Questa la profezia di Sibilla Coman, una profezia vera, fatta a Silente. Darò a Voldemort una versione leggermente corretta. Comunque da questa profezia si deducono tre possibili soluzioni:
uno: Voldemort mi ammazza, in questo caso voi tutti dovrete fuggire il più lontano possibile. Ho faticato ad addestrarvi, non voglio vedermi accompagnare da voi rompiscatole anche nel viaggio dell'aldilà.
due: io e Voldemort ci ammazziamo a vicenda. In quel caso dovrò lasciare a coloro che mi hanno seguito il gravoso compito di AMMAZZARE i mangiamorte. Niente prigionieri o potrebbero riuscire a far rinascere ancora l'oscuro signore.
tre: io ammazzo Voldemort. Ammazzerò io stesso i magiamorte, niente paura. Ma in questo caso l'impegno più gravoso di tutti ricadrà sulle vostre spalle e io sarò così egoista da posarvelo senza esitazioni: dovrete giudicare se io sono ancora me stesso. In fondo mi porto dentro un pezzo d'anima di Voldemort da sempre, potrebbe usare qualche incantesimo e prendersi il mio corpo. Se io non sarò più io dovrete ammazzarmi senza pietà."
A quest'ultima affermazione un'onda di gelo calò nella stanza.
Il mago dagli occhi verdi mostrò di non farci caso "Questo è il destino che ricadrà sulle persone a me vicine nel momento decisivo. Quindi ora vi chiedo: chi mi vuole seguire?"
Nessuno seppe bene quando e come ma tutti alzarono le mani. Tutti presero una decisione coraggiosa che poteva anche essere tragica.
"Bene" proseguì Harry "ora che questo è deciso devo dirvi una cosa: il segreto che ci unirà" si tolse gli occhiali "e ci permetterà di riconoscerci anche sotto false sembianze. Io non sono più Harry. O meglio, non sono solo Harry. Dentro di me ora vi è anche l'anima di un drago e la prova sono questi occhi da gatto, come li chiama Luna."
"Mitico Harry! Sei un animagus" esclamò estasiato Neville
"No Paciock, sono un uomo con sangue di drago e posso mutare in drago con sangue d'uomo"
"In pratica meglio di un animagus" disse Hermione "perché puoi trasfigurarti anche solo parzialmente. Ma come…?"
Un sorriso compiaciuto apparve sulle labbra di Harry "Posso dire grazie a uno scatto d'ira di Voldemort che mi ha fatto rompere la bacchetta, la mia testardaggine che mi ha spinto a non distruggere un'anima e un drago che si è commosso al mio sacrificio per salvare Luna. Ora tutti a nanna e ricordate, vi dovrò allenare molto nei prossimi tempi."
"Ma perché hai cercato di salvare Luna? Normalmente saresti morto! Per la seconda volta." Dean parlò velocemente quasi si sentisse obbligato.
Harry rispose sinceramente "Quando una persona mi sta simpatica posso diventare un mostro per salvarla. Sacrificarmi per lei non è nulla se questo salva la persona in questione. Avrei fatto la stessa cosa per tutti voi."
Padma ridacchiò sottovoce "Allora perché hai urlato Luna e non Cho o ragazze? Potresti anche dirlo chiaramente, sai?"
"Padma, zitta o me la paghi cara" sbottò Harry, punto sul vivo "Questi non sono affari tuoi. E ora a nanna! Veloci pettegole."
Tutti si accinsero a uscire ma all'ultimo Harry chiamò "Neville, Luna restate per favore" I due compagni si tornarono indietro e si sedettero mentre Harry continuava "e lei Silente per favore se ne vada. Ha sentito le mie scelte e le loro decisioni. Ciò che sto per dire non la riguarda." Nessuno rispose ma la porta si aprì e si chiuse da sola. Harry aveva visto giusto. Quando non si sentirono più passi nel corridoio Harry si voltò verso Neville "Ascolta bene: io voglio scambiare la profezia con una donna. Non te la potrò regalare, mi servirà per un patto con un certo Aragog. Tuttavia…" Neville non capiva ancora quello che Harry gli stava dicendo "…prima che io la dia in pasto a un'acromantula, vorresti giocare un po' con una certa Bellatrix? Sarà tutta tua per circa mezzora, non posso lasciartela di più o l'ammazzi. La potrai trattare come vorrai visto che sarai … ehm… solo ed avrei deciso di trasformarla in una babbana. Accetti?"
Neville non rispose direttamente ma chiese allibito "Perché lo faresti?"
Harry sorrise "Nel caso tu non l'avessi notato Voldemort avrebbe potuto scegliere te, quindi le nostre vite sarebbero potute essere scambiate. Me la legherei al dito anch'io quella carognata."
Il ragazzo ancora non era totalmente convinto. Si fidava di Harry ma qualcosa non quadrava "Come farai a trasformarla in babbana?"
Il mezzo drago rispose "Giusto. Domanda più che lecita, direi. Dimmi, secondo te perché un mago divorato da un drago non gli spara un qualche incantesimo nello stomaco?"
Neville rispose istintivamente "Perché è morto!"
"No. Mica vero. I ricordi di drago mi dicono che i maghi si agitano da matti nello stomaco. È perché il morso di drago strappa i poteri ai maghi. Allora, accetti?"
Gli occhi di Neville ribollirono di vendetta "Ovvio, altroché! Sembra un patto col diavolo ma accetto volentieri."
"Vai ora. Devo parlare a Luna adesso." disse gentilmente Harry
Il mago dagli occhi verdi non capì il significato del gesto compiuto dal giovane Paciock mentre usciva: un inchino.
"Ha ragione, sai…" mormorò Luna quando Paciock uscì "sembri diventato un demone. E sembra che tu voglia trasformare anche Neville".
"È l'unico con un potere sufficiente ad ammazzarmi, solo che non lo sa. Questo è uno dei due motivi per cui sei ancora qui. Dovrai dirgli che questa è la mia ultima volontà nel caso Voldemort dovesse prendermi." Lo disse tutto d'un fiato, come se sentirlo tutto insieme fosse meno doloroso.
Il viso di Luna non mostrò cambiamenti significativi, ma quando parlò era leggermente incerta "Anch'io demone, vero? Uff uff. Accetto ma non sono contenta. Potevi chiederlo alla tua Cho. Ma dimmi l'altro motivo prima che me ne vada."
Harry sussulto al nome di Cho, quando parlò la sua voce era incerta come quella di Luna ma disse ugualmente "È da molto che non mi piace Cho. Non vede in me Harry Potter, ma un Cedric Diggory #2. Io non lo sopporto. Io sono io, non il sostituto di Cedric." poi in tono di scusa, quasi per giustificarsi "A me piaceva Diggory ma odio vedermi paragonato a lui. So che era molto più bello di me, non è invidia. Semplicemente, anche se mi ripeto, non sopporto queste cose."
"Ah…" esalò la ragazza, ma si riprese subito "Comunque non mi hai detto il secondo motivo…"
Harry si tinse di un dolce color pomodoro acerbo (era in parte drago d'altronde) sulle guance mentre frugava nelle tasche e ne estraeva un anello d'argento "Vuoi essere la mia ragazza?"
Luna non rispose subito, ma gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia "Ne sarei onorata".


5. Hogsmeade
Arrivato il fine settimana ad Hogsmeade Harry ha presi accordi con Voldemort sul luogo dell'incontro convenuto (la testa di porco) invitandolo a portare i suoi più fidi mangiamorte in quanto lui avrebbe portato un insegnante che non era Silente e i suoi amici.

Harry incappucciato in stile mangiamorte insieme ai suoi compagni,vestiti alla stessa maniera, si avvicina al locandiere e gli sussurra qualcosa mentre i ragazzi continuano a chiedergli perché si era portato dietro Piton. Il locandiere fa cenno di seguirlo su per la scala. Nel corridoio trovano il signore oscuro e la compagnia di mangiamorte. Hary si volta verso il locandiere e gli lancia un sacchetto "Questi sono dieci zellini, per tre stanze" il padrone fa per parlare ma Harry lo zittisce lanciandogli un secondo sacchetto "Questi sono venti falci perché a parte quattro di noi che entreranno nella stanza centrale gli altri si suddivideranno nelle due stanze laterali. Tu controllerai che nessuno esca sino a quando io non lo dico." Ancora una volta l'uomo fa per parlare e nuovamente Harry lo zittisce con un sacchetto di monete "Invece questi sono cinquanta galeoni, per dimenticare tutto ciò che sentirai stasera. Se anche solo una di queste tre richieste verrà infranta pagherai con la vita."
Il barman stupefatto si inchinò e disse "Come vuole lei, mio signore"
Harry si voltò verso Piton e lo chiamò, avvisando gli altri di entrare nella stanza più vicina alle scale.
Voldemort disse semplicemente "Bellatrix. Gli altri dentro."
Quando la porta fù chiusa Voldemort disse "Potter, sei uno sprecone. Ti sarebbe bastato minacciarlo. O ammazzarlo."
"Già" rispose "ma quello è il tuo stile, questo il mio. Inoltre potrebbe servirmi ancora. Ma veniamo a noi."
Si sedettero e il signore Oscuro disse "Quindi volevi farti una chiacchierata con me. Ansioso di morire?"
Harry non si lasciò intimorire "Vorrei che tu mi lasciassi guidare un attimino la conversazione. Dunque, sai che io possiedo tutti i tuoi vecchi poteri?"
"Non ti servono" rispose Voldemort "se non sai utilizzarli. E non hai ancora imparato."
Harry scosse il capo "Puoi far conto che li so usare tutti. La dimostrazione l'avrai fra poco. Sarà un tuo ex mangiamorte a confermartelo." Puntò la bacchetta su Piton e sussurrò "Silencio", poi "Crucio"
Voldemort fù non poco stupito: Harry usava bene la maledizione cruciatus, quasi quanto lui. Piton infatti era aggrovigliato a terra a contorcersi senza emettere un rumore.
Harry interruppe il contatto proseguendo "Questo dovrebbe bastare. Quindi io ho i tuoi poteri, i miei e anche quelli di qualcun altro. Te lo dico solo per chiarire la situazione."
Voldemort sembrava ancora calmo ma Bellatrix deglutii.
Il ragazzo si tolse gli occhiali e Lestrange gridò. Il giovane mago mostrò un piccolo sorriso soddisfatto nel proseguire "Ciò che ho fatto serviva a far capire a Piton chi è il suo nuovo padrone. Ma veniamo al punto: voglio due anni di tregua a fronte di uno scambio".
Un Voldemort sempre più perplesso chiese "Che scambio? Cosa potresti avere che mi interessa?"
Harry estrasse una sfera di ricordi del tutto simile alla profezia che andò distrutta alcuni mesi prima "Questa è la registrazione di ciò che mi ha mostrato Silente. La profezia che tanto cerchi."
"Cosa vuoi? Parla!" esclamò Voldemort sovreccitato
Harry si limitò ad indicare Bellatrix, poi aggiunse "Ovviamente dopo che Piton avrà controllato se è quella vera. Piton, vai." Piton non fece obbiezioni ma si limitò ad alzarsi e a toccare il viso di Lestrange. Poi fece un cenno affermativo al nuovo padrone.
"Andata?" chiese Harry
"Solo se riesci a prendertela" rispose Voldemort
"Piton, seduto!" ordinò mentre si alzava passando la sfera a Voldemort. Arrivò alle spalle della donna e trasfigurò la testa in quella del drago. Prima di rendersene conto la donna perdeva sangue a fiotti e sveniva.
In quello stesso momento Voldemort disse "Animagus come Black, vero? Affare fatto." e fece cadere la sfera. La Cooman declamava i seguenti versi:
<<Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi dal settimo mese...l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...e l'oscuro signore dovrà morire per mano dell'altro, poiché l'oscuro distruttore comanderà il modo con morte e distruzione… il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese...>>
Voldemort impallidì ancor di più mentre Harry si sedeva nuovamente.
Ed ora il tocco finale pensò Harry, poi disse "Vuoi conoscere il tuo più grande errore? Tentare di ammazzarmi. Sai che c'è profezia e non mandi un sicario? Ma sei cretino o cosa? O almeno prendermi come figlio, così hai un nuovo servitore. Hai due anni di vita. Spero che te li saprai godere."
Harry uscì dalla porta e fece cenno al proprietario di avvicinarsi e gli sussurrò alcune parole. Egli se ne andò, poi Harry si voltò verso Voldemort "Ancora qui? Vai via. Devo gustarmi il mio nuovo giocattolo." Voldemort si smaterializzo senza una parola e i botti provenienti da una stanza gli fecero capire che i mangiamorte lo avevano seguito.
Si affacciò nell'altra stanza e chiamò gli altri "Ora Piton vi riaccompagnerà a Hogsmeade. Divertitevi. Neville, tu resta. Dobbiamo parlare nell'altra stanza."
Tutti furono stupiti nell'ascoltare un Harry così deciso. Neville era sovreccitato ma Luna scosse la testa e gli disse "Non tardare, da Madama piediburro, tra un'ora. Spero ti basti, demonietto." Harry tentenno "Ehm, non conosci qualche altro locale? Quella donna non mi sopporta." La scena dello scorso anno bruciava ancora al giovanotto ma Luna lo guardò storto "Senti, vediamoci a Mielandia e poi decidiamo. Se proprio ti piace il locale di Madama Piediburro la affronto di nuovo. Per te questo e altro piccola."
Harry si sedette di fianco a Bellatrix e disse "Silencio" poi le appioppo un calcio per svegliarla.
Nello stesso istante entrò Neville a cui Harry si rivolse velocemente "Considerala di tua proprietà per mezzora. Fa conto che sia il prezzo che ti pago per il compito che Luna ti affiderà, se tutto andasse male. Io resto a guardarti, per evitare che l'ammazzi. Mi serve viva, anche se per poco."
Neville aveva appena alzato la bacchetta quando qualcuno busso ed entrò senza aspettare. Era il barman che portava un vassoio con due bottiglie "Pensavo che durante lo spettacolo avrebbe gradito della buona burrobirra, mio padrone"
"Grazie, ma non entrare più così. Ne va della tua vita, sai?" lo rimbeccò Harry
Il servile omino uscì biascicando scuse e si chiuse la porta alle spalle con fare servile.
Neville sembrava indeciso ora, ma Harry lo spronò "Non preoccuparti, non verrà più nessuno. E se vorrai potrai assistere alla sua fine. Divorata." Puntò la bacchetta verso la porta e sussurrò "colloportus". Poi cominciò a sorseggiare la burrobirra.
Se non fosse stata resa muta nella mezzora seguente Bellatrix avrebbe svegliato i morti con le sue urla. Non c'era dubbio: la nuova bacchetta di Neville faceva miracoli nelle sue mani. E anche quella di Harry non scherzava, aveva visto soffrire Piton esattamente come desiderava.
Harry ora poteva dirsi al sicuro: Voldemort aveva paura di lui, l'avrebbe ucciso di là a due anni. Avrebbe ucciso anche i mangiamorte, senza dubbio, o magari li avrebbe regalati ad Aragog. La sua vendetta per Sirius l'aveva lasciata a Neville e alle acromantule, ma Neville la meritava più di lui: aveva penato troppo senza la consolazione che i genitori avessero almeno smesso di soffrire. Inoltre Harry aveva avuto, anche se per un periodo troppo breve, qualcuno come un genitore vicino, Neville mai.
Grazie al corpo di Bellatrix avrebbe strinto alleanza con Aragog, da drago forse avrebbe potuto ottenere l'aiuto dei suoi simili, come rettilofono avrebbe creato un paio di basilischi che avrebbero obbedito solo a lui. L'amicizia con Agrid e suo fratello l'avrebbe portato, insieme a un po' di doni, all'alleanza con i giganti. Poi aveva abbastanza oro in banca da convincere anche i gobelin. Voleva dalla sua anche i centauri, ma era tosta: magari con la spada di Grifondoro e tanto lavoro li avrebbe convinti. Diamine, se voleva poteva anche realizzare la sua profezia rivista.
Avrebbe potuto rendere i membri dell'ES i comandanti del suo esercito, e fare di Luna la regina della Terra, perché no?
E se i suoi amici lo avessero considerato invasato da Voldemort avrebbe rivisto sua madre e suo padre. Per non parlare di Sirius. Tutto andava bene. Era l'oscuro distruttore ma non avrebbe distrutto il mondo, né tantomeno comandato. Voleva solo evitare la nascita di altri cretini esaltati stile Oscuro Signore.


 
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