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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Detective Conan (Meitantei Conan)
Titolo Fanfic: UNA NUOVA REALTÀ
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sivvi87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 14/02/2005 15:59:49 (ultimo inserimento: 28/04/05)

allora, che dire? ho provato a mettermi nei panni di shinichi, ma non sono sicura di averlo capito a fondo. leggete e commentate.
 
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TRA I PENSIERI DI UN DETECTIVE
- Capitolo 1° -

Capitolo 1
Tra i pensieri di un detective

È strano come dopo tanto tempo solo adesso mi renda conto dello stato in cui vivo e di come mi faccia soffrire.
Vivo in un corpo ristretto di un bambino. Ho come amici dei marmocchi e vivo all’ombra di un detective spiantato e spaccone.
Mi è difficile vivere in questo stato. Comincio a credere io stesso che quel Shinichi sia realmente occupato in un caso complicato, a causa del quale rimanda sempre il suo ritorno. Forse rimarrò per sempre in questo corpo e forse, per il processo vitale, quando avrò diciassette anni Ran riconoscerà quel ragazzo che tanto ha aspettato, ma che ha deciso di rimuovere dalla sua mente e dal suo cuore perché un ragazzo tale non merita dei sentimenti così nobili.
E quei bastardi degli uomini. Hanno fatto perdere le loro tracce, lasciandomi in questo stato. Riuscirò mai ad incastrarli?
Ero lì: una cantina o una stanza sotterranea e attorno a me mobili di legno scuro; che fossero librerie, tavoli o sedie non mi era chiaro non capivo neppure se ci fosse anche un camino. Ero lì a battere i miei piccoli pugni contro uno di quei mobili ignoti con il peso sulle mie ginocchia quando qualcosa di caldo e morbido si impadronì delle mie labbra, della mia bocca e prima che potessi tirarmi indietro Ai teneva strette le mie spalle tra le sue mani. Mi apparve allora, nel suo corpo da bambina, assurdamente bella e sensuale. Quando lasciò libere le mie labbra si fece padrona del mio corpo in un abbraccio forte. Piangeva. Disperata. Ricambiai il suo abbraccio nella speranza di un conforto, nell’illusione di non sentirmi solo.

Quando mi svegliai ero nel mio letto, nella stanza a fianco a quella di Ran. Mi sembrava tutto molto strano. Capii di aver sognato.
Mi rivestii e andai in cucina dove Goro era perennemente assonnato e nello stato della post sbronza e Ran che preparava la colazione.
Si, avevo sognato.
Mentre consumavo la colazione pensavo che non mi era ancora successo di sentirmi carico di tanto sconforto come in quel sogno, tutto sommato avevo reagito piuttosto bene e non avevo mai perso la speranza di poter tornare quello che sono.
Finita la colazione presi lo zaino e dissi che sarei passato prima dal prof. Agasa. Quando arrivai al laboratorio il professore era in cucina ad armeggiare con pentole e mestoli. Ai dormiva ancora. Il professore, accortosi di aver finito i biscotti preferiti di Ai decise di correre ai ripari correndo al supermercato vicino. Quei biscotti erano una componente fondamentale per addolcire almeno un po’ il carattere scorbutico della ragazza. In sua assenza mi recai nella stanza dove poltriva ancora Ai.
Si, dormiva ancora. Sembrava non avesse alcuna intenzione di andare a scuola. Decisi di svegliarla. Ero diventato improvvisamente vendicativo.
Di che volevo vendicarmi? Di aver scombussolato il mio sonno e il mio risveglio.
Come era prevedibile non era molto felice della mia iniziativa.
- Che ci fai qui?
- Niente. Passavo da queste parti.
- Ah, si? Strano, perché la scuola è dall’altra parte della zona.


 
Continua nel capitolo:


 
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