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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: ..::UNA SERA AL PONTE::..
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: tifawow galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/02/2005 21:07:31 (ultimo inserimento: 07/09/05)

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L`INCONTRO
- Capitolo 1° -

Morgana, pensierosa come al solito, camminava lungo il ponte a passo molto lento e tranquillo; dalla sua espressione, in apparenza calma e rilassata, si poteva percepire una strana inquietudine, come se qualche oscuro pensiero si fosse destato nella sua mente, forse dovuto al fatto che stava girando in territorio vampirico in piena notte, o forse dovuto alla malinconia che in quei giorni la pervadeva.
I lunghi riccioli scuri erano appena smossi dal lieve e freddo vento che soffiava su Praga, e ondeggiavano sulla schiena ad ogni suo passo; gli occhi castani si guardavano intorno, distratti, come se poco le importasse di ciò che era al di fuori della sua mente…allo sguardo dei pochi passanti, poteva sembrare quasi un fantasma, così pallida e silenziosa, così assorta nella sua dolce tristezza da essere quasi irreale.
A una folata di vento più forte delle altre si fermò…rabbrividì appena stringendosi nel leggero giubbotto di jeans…aveva freddo, ma con lo scarsissimo stipendio che prendeva al night non poteva permettersi di meglio...si voltò verso il muretto del ponte, e vi si appoggiò con gli avambracci, osservando il fiume che scorreva al di sotto. Un lieve e malinconico sospiro le uscì dalle labbra; gli occhi scuri le si riempirono di lacrime di amara tristezza, mentre i sentimenti che da settimane teneva repressi sembrarono essersi risvegliati dentro di lei come un fiume in piena: Sephiro se ne era andato.
Senza una parola di addio, senza una spiegazione…la sera prima si erano coricati insieme, e il mattino dopo lui non c’era più, come volatilizzato; non aveva preso nemmeno la sua roba, ancora era tutto lì, come se presto fosse tornato…ma erano più di tre mesi che non si faceva vivo, e sembrava ormai chiaro che non sarebbe tornato mai più da lei.
Le prime settimane era state terribili: interminabili ore aveva passato piangendo nella sua camera, senza voler ne vedere ne sentire nessuno; non mangiava, non dormiva…passava le sue giornate sdraiata su quel letto dove molti notti insieme avevano passato stringendo a se una sua maglietta, quasi a voler ricordare l’odore della sua pelle, senza staccare gli occhi dal suo anello viola, un piccolo anellino di vetro che lui le aveva regalato quando si erano conosciuti.
Poi arrivò qualcuno che le cambiò la vita…Max, quel carissimo amico con il quale fin dal suo arrivo a Praga aveva condiviso morte e guerra, al fianco del quale aveva combattuto contro mannari e vampiri e al quale aveva giurato di stare sempre a fianco, nel bene o nel male….quell’amico che un pomeriggio venne a farle visita per informarsi della sua salute, e che quello stesso giorno la baciò ardentemente, risvegliando il lei le sensazioni che da tempo si erano sopite nel suo essere…grazie a lui aveva ripreso a vivere, ad amare, ad essere felice.
Oh, lei lo amava, lo amava da impazzire…avrebbe fatto di tutto per lui, per quell’amore si sarebbe persino gettata tra le fauci dei mannari...eppure il ricordo di Sephiro ancora la tormentava; ancora si svegliava nel cuore della notte con la sensazione che lui fosse al suo fianco, che la accarezzasse con dolcezza sussurrandole tutto il suo amore, e ancora in segreto versava per lui lacrime amare.
Un nuovo sospirò le uscì dalle labbra mentre di colpo scostò gli occhi dal fiume, cercando di destarsi da quei pensieri che le opprimevano l’anima; i sensi di colpa nei confronti di Max erano forti ma non riusciva a non pensare all’uomo che per molto tempo le era stato a fianco quasi con la dedizione di un marito, che l’aveva aiutata ad accudire la bambina che le era stata affidata e che spesso aveva sopportato le sue stranezze. Non ci riusciva proprio.
Con estrema lentezza si voltò, posando le castane iridi sulla strada avanti a sè: a quell’ora ormai non passava più nessuna macchina…con fare distratto spostò lo sguardo verso la parte del ponte che dava sul territorio dei vampiri…dentro di se, qualcosa la mise in allarme quando vide un ‘ombra avanzare lentamente.
Un oscura presenza, camminava con lento incedere avanzando nella sua direzione. Una figura maschile: portava una giacca nera lunga sino a terra che pareva danzare al ritmo dei suoi passi. Mentre si avvicinava, Morgana potè notare che al di sopra portava una camicia rossa e dei pantaloni neri, di quelli leggermente sfrangiati alle estremità inferiori. Lo sguardo, cinereo ed inespressivo scrutava avanti a se, e per il momento sembrava non averla notata.
Morgana subito, in un gesto istintivo lasciò scivolare la mano sulla pistola nascosta sotto il giubbotto, allarmata, pronta ad estrarla immediatamente in caso di bisogno.
I passi dell’uomo erano lenti e delicati, nonostante i pesanti anfibi che indossava. Giunse infine davanti a lei, fermandosi a pochi passi di distanza…gli occhi castani delle ragazza si fissarono per un attimo in quelli chiari di lui…trattenne il fiato riconoscendo nell’uomo, nelle sue movenze e nei tratti del suo volto, la persona che da molti mesi l’aveva lasciata.
<Sephiro….>mormorò senza staccare gli occhi da quelli di lui, quasi incredula, mentre sentiva il colore rosato sparirle della guance…il cuore pareva un tamburo nel petto, mentre dalla sua bocca non usciva più una parola, quasi a voler attendere la sua reazione.
<Morg…>un sussurro…una parola velata, appena pronunciata ma ben udibile…Morgana vide gli occhi chiarissimi di lui dilatarsi per la sorpresa…il viso di lui, chiaramente visibile nella notte, pallido ed esangue, era sorpreso di vederla. Attendendo d `esserle maggiormente vicino alzò le braccia verso Morgana, come cercandone l `abbraccio.
La donna rimase immobile qualche istante, scrutando i delicati e pallidi lineamenti del volto di lui, prima di scostarsi di scatto dal muretto a cui era appoggiata e buttarsi tra le sue braccia aperte.
<Sephiro..>mormorò di nuovo cingendogli forte la vita con le braccia, mentre calde lacrime iniziarono a trovare sfogo dai suoi occhi e a rigarle le guance.
Le braccia del ragazzo si serrarono intorno al suo esile corpo, stringendola a se quasi con bramosia…la mano destra di lui risalì la schiena della ragazza in una lenta carezza, poggiandosi tra i suoi morbidi riccioli.
Per molti istanti nessuno parlò…nella notte era udibile solo il loro debole respiro, quasi il tempo si fosse fermato a suggellare quell’attimo…Morgana sentiva il cuore batterle all’impazzata nel petto, sentiva il suo corpo tremare lievemente per l’emozione, mentre lente e silenziose le lacrime le rigavano il volto…quasi supplicante, alzò lo sguardo verso di lui, cercandone ancora gli occhi.
Sephiro, senza più dire una parola, abbassò il volto, incontrando gli occhi di lei…a lungo la fissò, spostando lentamente la mano sulla sua guancia come per asciugarle le lacrime…Morgana socchiuse gli occhi, aspettandosi di sentire il suo solito tocco, familiare e caldo.
<Sephiro…>mormorò<sei…sei gelido…la tua mano è freddissima…>disse nel sentire la mano di lui fredda ed estranea sulla sua pelle…di nuovo aprì gli occhi, guardandolo supplicante, desiderosa di una parola di affetto.
Lui non smise di accarezzarle il volto, nemmeno quando la mano di lei, lieve si posò sulla sua intrecciandovi le dita.
<Molte cose sono cambiate Morg…>disse con il suo solito tono di voce, quella voce dolce e bassa che lei ricordava averla consolata nelle lontane notti che vivevano assieme…prese fiato prima di continuare, come se gli servisse coraggio<si, è vero…la mia pelle è gelida, ma non solo quello è cambiato. Vorrei non doverti dire questo ma…ora…ora sono uno di Loro>gli occhi di lui erano sempre fissi in quelli di lei, quasi a trarre coraggio dalla donna che amava.
Loro!
Quella parola per un attimo parve rieccheggiare nella mente di Morgana mentre i suoi occhi castani si piegavano in una posa interrogativa…poi parve capire…istintivamente serrò le dita alla mano di Sephiro, stringendola con forza, quasi a volersi assicurare che fosse reale.
Loro…era così che chiamano i Vampiri.
<No…>mormorò sentendo la voce venirle meno<non è possibile…non è vero…tu mi giurasti…>scosse violentemente il capo per scacciare quelli che parevano essere solo incubi<ti prego Sephiro! Dimmi che non è vero…ti supplico! Dimmi che stai mentendo, che mi stai solo prendendo in giro…Dimmi che non è vero!>.
Silenzio.
Una rubinea lacrima solcò il viso di Sephiro, cadendo lieve sino a perdersi sulla fredda pavimentazione del Ponte<Purtroppo non posso, Morg... Io non posso farlo…>una pausa, lo sguardo di lui s’accese di nuovo di residui d `umani sentimenti<Mi dispiace...>mormorò appena, lasciando cadere gli occhi al suolo, fuggendo lo sguardo di lei.
Morgana sentì di nuovo le lacrime scivolare sulle guance…non più di gioia, ma di dolore…terribile sofferenza. Lo guardò di nuovo, con quello sguardo da ragazzina tradita che aveva i primi giorni del suo arrivo in quella città<mi avevi giurato che loro non ti avrebbero mai portato via da me...>mormorò in tono basso, ma a lui perfettamente udibile<avevi detto che...che non mi avresti mai lasciata...>un singhiozzo le sfuggì dalle labbra mentre lasciò le mani di lui, ricordandosi ora le parole che qualcuno disse molto tempo addietro<allora era vero...era vero che tu andavi da Loro di tua spontanea volontà...era vero.... >.
Lo sguardo di Sephiro nuovamente tornò a cercare gli occhi della ragazza, pieni di lacrime, tristi e disperati<Hanno armi contro le quali non possiamo combattere...>disse come in tono di giustifica<Sai quanto sia forte la mia Volontà, ma ho incontrato qualcuno a cui il mio animo non ha saputo opporsi ed ora...>si fermò per qualche attimo guardandola affranto…sofferente<Oltre alla mia anima sto perdendo anche te...>permise che la ragazza lasciasse la propria mano, restando di fronte a lei, ma non facendo alcun tentativo di opporsi alla sua volontà.
Morgana lasciò che le braccia ricadessero ai suoi fianchi, inermi...gli occhi incrociano un ‘ennesima volta quelli di lui<tu sei...tu sei un vampiro...>mormorò<io...noi...>altre lacrime si aggiunsero a quelle versate in precedenza<perchè?...perchè non hai lottato...non...>esitò un attimo<forse non mi volevi abbastanza bene per restare con me?>.
Nuovamente la destra di lui si levò, sino a sfiorare piano il caldo viso di lei segnato dal pianto, seguendone piano i contorni, saggiandone le lacrime con un leggero tocco di gelo impregnato<Non devi dirlo... Morgana... Questo non devi mai pensarlo...>i suoi occhi si addolcirono quando si posarono di nuovo in quelli di lei<Sei stata la prima persona che ho conosciuto qui, quella che mi ha accolto senza chiedere null altro in cambio...colei che mi ha donato il suo amore…colei a cui ho donato il mio cuore e alla quale sempre apparterrà…Non pensare mai che io mi dimentichi di te... Mai…Soltanto questo ti chiedo...>.
Di nuovo Morgana sentì tutto l’amore che per lui aveva provato farsi strada in lei…vivo, bruciante, come se mai l’avesse lasciata…appoggiò la sua mano su quella di lui che le carezzava il volto<come faccio...>singhiozzò disperata<come faccio senza di te?>le lacrime continuavano a rigarle il volto<sei diventato irraggiungibile,,,distante...>un`altro singhiozzo le uscì dalle labbra…pareva quasi una bimba, dolce, spaventata tra le sue braccia.
Il calore delle dita delle ragazza contro le proprie, generò un contrasto di sensazioni dolci amare nell `animo del Vampiro...una nuova lacrima rosso sangue uscì dal cinereo degli occhi di lui, che irrimediabilmente cercarono quelli della ragazza<Ci sono, ci sarò sempre... Sempre per te... Oltre anche la Morte>sussurrò piano il avvicinando le proprie labbra all`orecchio della ragazza per sussurrarle quanto appena detto... La destra scese alla vita di lei, scivolandole contro, piano, attirandola verso di sé con dolce bramosia.
La giovane sentì lui tirarla a se...non si ribellò, continuando solo a singhiozzare, cercando di non cedere alle sensazioni provate in quel momento<giuramelo...e questa volta sul serio...>disse infine<promettimelo...>.
Occhi contro occhi in sguardi che si sfioravano, toccandosi dolcemente amari.
Silenzio sfiorò le labbra del Vampiro, ancora per un istante, prima di dissolversi nuovamente, lasciando che quelle sottili labbra illividite tornassero a schiudersi in lieve sussurro<Sai che è così...>mormorò accostando appena le labbra al viso di lei, appena sfiorando le labbra della ragazza, senza mai toccarle davvero<Oltre la morte…Ci sarò…io ti amo Morgana>le parole si spensero, mentre la destra scivolò contro il fianco della ragazza, adagiandovisi leggera.
Morgana chiuse gli occhi per scacciare, inutilmente, le lacrime<lo so...>mormorò appena, questa volta senza singhiozzare con la voce carica di tristezza...alzò piano una mano, portandola a sfiorare la gelida guancia di lui<...lo so che è così...>ripete a bassa voce<anch’io ti amo…nonostante tutto…amerò sempre e solo te….>.
Con un gesto quasi supplichevole, lasciò che le proprie labbra si unissero a quelle di lui, baciandolo con dolcezza e profonda passione, sentimenti che aveva tenuto repressi, sentimenti che in quel momento non riusciva a provare per nessun’altro se non per lui…non riusciva a pensare a nient’altro che a lui in quel momento, ne a Max che la stava aspettando nel piccolo appartamento che ora dividevano, ne alla figlioletta che probabilmente si stava chiedendo dove fosse la madre.
Il ragazzo non si ritrasse a quel gesto, si limitò solo a stringerla più forte a se, baciandola con passione a calore, nonostante il gelo che attanagliava il suo corpo ormai privo di vita umana…le sue braccia la stringevano dolcemente, mentre la mano di lei saliva piano ad accarezzargli il freddo volto.
La mano del Sephiro salì a seguire la carezza della ragazza sul proprio viso, cercando le dita di lei per intrecciarvi le proprie…con rammarico, lentamente, staccò le labbra da quelle di lei…<Ora... devo andare, Morg... Ma sappi che io ci saro` sempre... Dovrai soltanto chiamarmi>delicate, le labbra del vampiro si dischiusero di nuovo, posandosi sull`angolo della bocca della donna, appena sfiorandola. Gli occhi si socchiusero per quell `attimo, tornando ad aprirsi, poi, in quelli della ragazza<ci sono e ci sarò sempre, per la donna che amo>.
Morgana gli strinse piano la mano, socchiudendo gli occhi al tocco delle sue labbra...poi li aprì alzandoli verso di lui, ancora carichi di lacrime<Sephiro...>mormorò<io...lo sai che non potrò mai dimenticarti...vero?>alzando leggermente il tono di voce<lo sai che nonostante...nonostante tutto sei sempre nel mio cuore...?Che qualsiasi cosa ci possa succedere io ti amo..?>quasi non riusciva a guardarlo in volto per le troppe lacrime che le rigavano il viso…ma sapeva che quella poteva essere l’ultima volta che gli parlava, quindi si sforzò di non staccare gli occhi da lui, nemmeno per un solo istante.
Il vampiro rispose al caldo tocco delle dita della donna, stringendole alle proprie di rimando<Lo so, Morgana... Come tu sai che io non dimenticherò te...>una pausa, come a cercare di dare conforto all’amata<Lo sai>la mano che era sul fianco della ragazza, l’abbandonò, portandosi ancora al viso di lei, appena sfiorandolo nuovamente in una carezza, mentre lui faceva un passo indietro.
Morgana lo guardò allontanarsi...portò la sua mano su quella di lui che le accarezzava il volto<si lo so...nessuno può farmi dimenticare le persone che amo...e tu sei una di queste...>non cercò nemmeno di asciugarsi le lacrime, sapeva che era inutile, che tanto presto sarebbe tornata a piangere.
Le labbra di Sephiro ancora si dischiudono, come se questi volesse ancora aggiungere parole, ancora qualcosa d`altro, le ultime parole prima di abbandonarla, forse per sempre... Eppure nessun suono uscì quei sottili accenti di rubineo livrore. Fece un altro passo indietro, mentre le dita si sciolsero da quelle della ragazza. Il viso del vampiro era ancora solcato da rosse lacrime di vampirica Vita...<A presto, Morg...>e di nuovo fece un passo indietro.
<a presto sephiro...>disse lei guardandolo con gli occhi che non accennavano a smettere di piangere...lasciò a sua volta la mano di lui indietreggiando di un passo...rimase in silenzio, lasciando che le iridi castane indugiassero ancora sul corpo di colui che amava.
Un attimo ancora.
Lo sguardo di lui restò immobile in quello di Morgana, dolente ricordo di un umanità perduta... Un attimo, un altro ancora, poi lentamente il vampiro si voltò, avviandosi nella direzione da cui era giunto con passo lento, come di consueto, accompagnato dal metallico tintinnio dei grossi anfibi.
Morgana rimase in silenzio per qualche istante, guardandolo allontanarsi...<non ti dimenticherò mai....>mormorò a bassissima voce...poi si voltò, scoppiando in irrefrenabili singhiozzi, sentendosi di nuovo irrimediabilmente sola, distrutta, come se la sua vita fosse finita nel giro di pochi attimi...rimase ferma lì qualche attimo, poi iniziò a correre verso casa, piangendo disperata...non si voltò più, continuò a correre sentendo il cuore che batteva all’impazzata, gonfio di angoscia.
In pochi attimi la sua figura sparì tra le vie della città, lasciando Sephiro solo al ponte.
Eglì avvertì i singhiozzi della ragazza, sebbene ormai fosse lontano... Faticò a non voltarsi ulteriormente, sapendo che sarebbe stato inutile, poiché quella era ormai la realtà…non poteva tornare da lei, sebbene l’amasse più di quanto un tempo avesse amato la vita.
Decise, così, di continuare per la propria via, verso il Castello…si voltò più volte per vedere se Morgana fosse tornata da lui…ma vi era solo la notte a fargli compagnia…oscura, tetra…era quello ciò che ora aveva, l’oscurità lo aveva incoronato come Re, mentre lei non poteva che essere una semplice umana.
Sapeva di doverla lasciare andare…eppure perché il cuore gli doleva così tanto?

 
Continua nel capitolo:


 
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