ONE SHOT
- Capitolo 1° -
Ciao
ho letto la tua lettera.
La Solitudine……
Ottimo argomento mia cara…………………ed alla tua domanda, voglio rispondere con un'altra domanda:
Per la tua felicità, che cosa saresti risposta a sacrificare?
È vero, la solitudine può essere opprimente………e per me, lo è stata……Dio solo sa quanto il soggiorno ad Azkaban è stato opprimente.
Fuggire, respirare ancora l’aria fresca e pulita del mondo è stato magnifico, ma, neanche per un momento mi è saltato alla mente di non vendicare ciò che le persone che amavo di più avevano subito.
La vendetta, farla pagare a quel viscido essere era più importante. Cercare Harry, spiegargli come erano andate veramente le cose, lo era ancora di più.
La mia felicità passava in secondo piano.
Non mi importa se il mondo, mi considera un assassino, o il peggiore degli uomini. Ciò che pensa la gente, non è importante.
Quello che conta veramente, è ciò che tu pensi di te stesso.
È impossibile avere il consenso universale.
Quando ero ad Azkaban, non mi importava del giudizio della gente. Ciò che mi tormentava era, la consapevolezza di essere responsabile della morte di James e Lily.
Un pensiero che mi tormenta tutt’ora.
La mia solitudine, è stata molto particolare……quindi, non so se sia un buon metro da paragone………
Ma, se veramente vuoi sapere la mia opinione, beh, rifarei tutto ciò che ho fatto. Sono fuggito dalla prigione con uno scopo ben preciso. Non era la mia libertà che cercavo……non mi interessava la mia salvezza. Sarei morto, prima di lasciare quel viscido verme schifoso in libertà.
Quindi, a parer mio, anche la seconda opzione e possibile. Per me lo è stata.
Ma io, avevo un compito ben preciso da portare a termine.
Anche adesso, che sono caduto nell’ombra, continuo a credere di aver agito nel migliore dei modi.
Sto pagando per aver portato alla morte i miei amici.
La solitudine, è la mia nuova prigione.
Ma, non posso far altro che ripetermi:
chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
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