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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: LETTERA A SIRIUS BLACK
Genere: Sentimentale, Autobiografico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: gwin galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/02/2005 00:27:40

in una notte di solitudine mi sorge spontanea una domanda a cui solo sirius potrebbe dar risposta....
 
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ONE-SHOT
- Capitolo 1° -

Non è proprio una FanFiction, è nata in un mio momento di "depressione" e l'idea di dedicarla a Sirius appartiene alla mattina dopo, cmq ciò che c'è scritto non è inventato quindi non prendetelo come un attacco volutamente diretto a lui, cm già detto me ne sono accorta dopo che era "azzeccato" per lui quindi l'impostazione è posteriore alla "lettera" vera e propria.

Bene, basta con le ciance!


Ciao Sirius Black,

In qualsiasi parte “Oltre il Velo” tu ti trova, vorrei farti sapere alcune cose e chiederti un parere da “esperto in materia” quale dovresti essere.



Questa sera/notte ho compreso un po' di più il significato della parola "solitudine".

Fin ora ne avevo colto maggiormente solo il lato positivo: tranquillità e pace.



Ma non c'è solo questo, me ne sono accorta!



La solitudine è anche tristezza.

Un' immenso vuoto dentro che sembra doverti costringere a rimanere per sempre in quel baratro, senza nessuna speranza di felicità futura:

<< Come se non dovessi mai più esser felice >>

<< Come un'incontro con un Dissennatore. >>



Chissà se la Rowling ha pensato a qualcosa di simile...



Ho scoperto di non amare questa solitudine, e chi mai l'amerebbe?


Ho scoperto di aver bisogno di gioia e allegria, ma soprattutto delle persone che mi circondano, e che, in questi momenti sarei disposta a far di tutto perché le persone intorno a me non siano ostili nei miei confronti, anche a chiedere scusa per colpe non mie.



Mi basta superare questo momento, in qualsiasi modo, a qualsiasi prezzo o trattativa.



E’ possibile vivere a lungo in un simile stato?

No, non è concepibile dalla mia mente una vita in queste condizioni, è troppo atroce!


Però il riuscirne a uscire fuori deve essere una grande liberazione, una grande gioia.

Sentire finalmente l’amore intorno a se, dove prima c’era solo odio, vuoto, che sollievo sarebbe.


Mi chiedo inoltre se sia possibile continuare a odiare dopo un simile dono (la “liberazione”).


Come si fa ad avere il solito comportamento di prima?



E’ da pazzi uscirne e cercare l’odio o la vendetta.



Bisognerebbe fermarsi un momento e focalizzarsi sulle cose davvero importanti tralasciando i capricci infantili.



Non posso comprendere a fondo la solitudine solo dopo un paio d’ore “d’esperienza”, ma se solo questo breve tempo mi ha fatto tale effetto, a dove può portare anni di simile trattamento?

Riuscire a parlare con una persona qualsiasi, o anche solo sentire delle voci serene dovrebbero riempire il cuore di felicità e contentezza:



<< Ne è possibile un effetto contrario? >>



A te la risposta,

Veronica R.

 
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