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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: CHIMERA
Genere: Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: shainareth galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/02/2005 16:27:40

``sarei voluta nascere uomo...``
 
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CHIMERA
- Capitolo 1° -

CHIMERA

Lo sguardo perso nel vuoto, il buio della notte che pareva soffocare tutto quello che avevo attorno, le lacrime che traboccavano dagli occhi, i singhiozzi repressi a stento. Non avrei mai creduto d’esser così fragile… ma le parole di mio padre risuonavano nelle mie orecchie come rintocchi funebri… pesanti… dolorosi… Il mio sogno, ormai, era infranto. Non potevo realizzarlo. Era tutta la mia vita. Cos’altro mi rimaneva? Pensieri come questi si susseguivano senza sosta nella mia mente, e più ci riflettevo, più mi sentivo piccola e vuota. Nascosta nel mio futon, le coperte tirate sul capo, nell’oscurità piansi ininterrottamente fin quasi al mattino, quando infine il sonno mi rapì con violenza, senza che potessi avere il tempo di accorgermene.
Mi svegliarono le solite urla dei ragazzini che venivano a prender lezioni da mio padre. Ma non volli saperne di unirmi a loro come al solito, per cui rimasi nel tepore del letto, a pensare a tutto e a nulla, ad ascoltare il baccano degli altri, delle spade di bambù che si incrociavano.
<<Zoro ha vinto!>> esclamò qualcuno. <<Zoro è il più forte! Perde solo contro Kuina!>>
Qualcun altro urlò: <<Sì, ma è una vergogna perdere contro una femmina!! Un giorno sarò in grado di sconfiggere anche lei!!>>
La voce di quel ragazzino, mio eterno rivale, risuonò odiosa alle mie orecchie: almeno per quella mattina avrei voluto non pensarci, e invece… Mi alzai di fretta e furia, gettando via le coperte con un calcio. Con passo deciso afferrai la prima katana che mi trovai sotto mano, e uscii fuori in cortile. Non appena mi vide, mi venne incontro con fare solenne. Stringeva l’elsa di una spada nella mano destra, quella di un’altra nella sinistra. Si fermò a pochi passi da me.
Restammo lì a fissarci per alcuni istanti. Infine lo vidi alzare un braccio nella mia direzione, puntandomi contro una delle due katane.
<<Ti sfido.>> disse solo.
Accennai un sorriso. <<Vuoi perdere la faccia anche oggi?>>
Sapevo che odiava esser preso in giro da me, e questo mi dava forza: lui sarebbe stato quel che io non potevo essere.
Come ogni volta, l’incontro non durò che una manciata di secondi.
<<Kuina ha vinto!>> decretò mio padre.
<<E invece Zoro ha perso anche con due spade!>> si meravigliarono i suoi allievi. <<Così Zoro ha perso con Kuina per ben duemila volte!>>
Sospirai a guardarlo lì a terra, dopo essersi beccato una solenne bastonata sulla testaccia dura che si ritrova. <<Ah… non ti vergogni? Sei un pappamolle… e dicono che tu sia un uomo!>>
Immediatamente gli altri presero le difese del loro beniamino: <<Ehi, Zoro non è debole!>>
<<E’ vero! E’ il più forte della nostra palestra!>>
<<E’ più forte di tutti gli adulti!>>
<<Davvero?>> li derisi. <<Ma è comunque meno forte di me. Anche se riesce a usare due spade contemporaneamente, è deboluccio, un rammollito!>> esclamai rientrando in casa apparentemente soddisfatta.
Sapevo perfettamente che quel mio periodo di gloria non sarebbe durato ancora a lungo… Mi portai una mano al petto, e mi convinsi che papà aveva ragione: presto Zoro mi avrebbe superata.
La sua voce si levò alta nel cortile. <<In futurò andrò per mare e diventerò lo spadaccino più abile del mondo. E giuro che d’ora in poi non perderò mai più con quella lì!!>>
Abbassai lo sguardo alla katana che ancora impugnavo, e strinsi la presa attorno all’elsa. Anche se un giorno sarei stata sconfitta, giurai a me stessa che avrei lottato fino all’ultimo.
Mi gettai a capofitto nell’allenamento, senza sosta, più motivata che mai. Quasi non mi accorsi che era scesa la notte. D’improvviso vidi un’ombra raggiungermi.
<<Kuina… ti sfido con una spada vera!>> disse guardandomi dritta negli occhi.
Il suo sguardo, quella sera, mi fece paura per la prima volta.
Ma non mi tirai indietro, accettando di buon grado la sfida. Bastò un attimo, e le sue due spade volarono nel chiarore del plenilunio, andando entrambe a conficcarsi nel terreno poco distante da noi, mentre vedendolo con le spalle a terra, vittoriosa esclamai: <<Ho vinto duemila e uno volte!>>
Si coprì il viso con una mano e scoppiò a piangere per la rabbia: non ammetteva di essere secondo a nessuno. Vederlo in quello stato, mi riportò alla mente la me stessa di ventiquattro ore prima, disperatamente in preda alla delusione di aver appreso la verità sul mio destino, sul quel mio sogno che mai sarebbe divenuto realtà.
Quando finalmente Zoro si fu calmato, fui io a lasciarmi andare.
<<Veramente sono io che provo dispiacere…>>
Mi guardò stranito, segno che non aveva compreso quanto volessi dire.
<<Sai che quando crescono, le ragazze diventano meno forti degli uomini?>> spiegai accovacciata su un gradino del doojo. <<Fra poco anche voi mi supererete… Tu dici sempre che diventerai lo spadaccino più forte del mondo… me l’ha detto papà…!>> e senza poter fare nulla per evitarlo, le lacrime tornarono a bagnarmi il volto. <<Beato te, Zoro… Perché sei un uomo. Anch’io vorrei diventare lo spadaccino più forte del mondo!>>
Aveva ascoltato il mio sfogo senza pronunciare parola. Si era limitato a fissarmi con quei suoi occhi scuri sempre attenti.
Ma quando aggiunsi: <<Il mio seno sta crescendo… Sarei voluta nascere uomo…>>
Vedendomi ormai preda dei singhiozzi, la sua rabbia esplose più di prima.
<<Ma se hai vinto…?! Non lamentarti!! Sei una vigliacca! Tu sei il mio obiettivo!>>
Quelle parole mi colpirono, ma mai tanto a fondo quanto quel che mi disse subito dopo.
<<Uomo o donna… che storia è?! Anche quando ti avrò vinto, dirai così?! Come se non fosse importante solo la propria abilità! Sembra che io sia un cretino ad allenarmi come una bestia per batterti! Non devi dire così!>>
Mi venne vicino, lo sguardo più determinato che mai.
<<GIURAMELO! Un giorno uno di noi diventerà senza dubbio lo spadaccino più forte del mondo! Facciamo a gara per chi di noi due lo diventerà!>>
Cercai invano di asciugare le lacrime, ma sorrisi ugualmente, non so se per rassegnazione o altro.
<<Sciocco…!>> farfugliai sdrammatizzando. <<Sei ancora deboluccio!>>

Ci scambiammo quel solenne giuramento. Nessuno di noi due si sarebbe mai tirato indietro.

Non so se ce la farò, ma le parole di Zoro mi hanno scaldato il cuore riportando la speranza nel mio animo avvinto dallo scoramento di quel mio esser nata semplicemente una donna. Quello sciocco ragazzino ha ragione: che importanza ha? Abbiamo lo stesso sogno, quindi saremo eternamente rivali! Continuerò ad allenarmi, e lo sconfiggerò ancora un’infinità di volte! Non devo lasciarmi abbattere davanti alla prima difficoltà… se anche è vero quel che dice papà, che la mia condizione di donna mi penalizzerà molto in futuro, io non mi tirerò indietro! Affronterò qualsiasi difficoltà e ne uscirò vincitrice! Manterrò la parola data al mio amico! Niente e nessuno mi fermerà, lo giuro!
E pensando a questo, impugno la mia spada, mia compagna d’avventura, e aspetterò con ansia il giorno in cui vedrò il mio sogno divenire realtà.



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05/02/2005
Heso! ^^
In attesa che io mi rimetta al lavoro con i successivi capitoli di "Piece Main" (ragazzi, una decina di giorni fa ho finito il 100°!!! o__o), dedico questa one-shot ad Aenea e Djibril-84! Era stata scritta per un concorso che non si è più fatto, quindi... nisba! Pazienza! ^^;
Un bacio e un abbraccio a tutti! ^-^
Shaina

 
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