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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SOMEWERE I BELONG
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: akanemikael galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/02/2005 13:52:16 (ultimo inserimento: 14/04/05)

come sono cambiata rispetto 4 anni fa...da selvatica musona solitaria a fenomeno da compagnia uragano!chi è riuscito nell`impresa!
 
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UNA STUPIDA FESTA!
- Capitolo 1° -

SOMEWERE I BELONG

PREMESSA:
Bonjour. Sono Akane. In questi giorni sono felice di comunicarvi che il mio estro creativo verso l'original etero si è ingigantito sempre più....e tutto grazie agli spunti sulla mia vita quotidiana! Non so se mi spiego. La settimana scorsa ho fatto una original su un episodio che mi è capitato a me e l'ho elaborato un po'. questa volta faccio un original etero su quel che mi è capitato nel giro di poco meno di 10 anni....diciamo 5 o 6...questo racconto a brevi capitoli....pochi anch'essi comunque, è autobiografico. Parla di me com'ero circa 5 annetti fa(non fatemi fare i conti precisi), e di come sono cambiata....chi mi ha fatto cambiare...da orso e lupo solitario e selvatico a animale da baraccone e compagnia...tutto iniziò ad una festa quando un giovane di nome Stefano si avvicinò ad una ragazza in disparte in un angolo col muso lungo e senza nessuno intorno...classico inizio, vero? Eppure è quel che mi è successo. Dovrò usare il mio vero nome perché altrimenti molte cose non avrebbero senso, lascerò invariato anche il vero nome di lui. Non è una storia d'amore...e tanto meno troppo banale come sembrerebbe. Finale assolutamente non scontato. Credo che non vi deluderà, spero...e vi assicuro che vi innamorerete tutti di lui. Ora vi auguro buona lettura. Baci Akane

CAPITOLO 1: UNA STUPIDA FESTA!

Era solo una stupida festa noiosissima di un amico...che conosceva da poco a dire il vero. Come diavolo era capitata in un gruppo simile? Dove tutti andavano felicemente d'accordo e si conoscevano dall'infanzia? Si sentiva un intrusa perché era questo. Completamente di un altro mondo.
Astrid si trovò seduta in un angolo della sala mugugnando fra se e se che anche se il festeggiato era molto carino e simpatico, non era per lei....tutto quello non era per lei, il gruppo stesso non lo era. Chi diavolo si credeva di essere? Perché era venuta? Controvoglia, non sapeva cosa mettere, che regalo portare, dove sedersi, chi salutare, come parlare e con chi, dove stare, cosa fare....però era uscita lo stesso...assurdamente. Avrebbe tanto voluto riuscire a fidarsi anche della gente che stava fuori casa. Ma lei era se stessa solo all'interno di quelle 4 mura. Fuori di esse diventava un orso, un lupo solitario....un gatto selvatico. Non parlava, non si avvicinava a nessuno, non guardava in faccia nessuno, solo per lanciare occhiatacce e allontanarli. Una come lei non poteva stare in certi posti. Proprio non poteva.
Accavallò le gambe coperte da una lunga gonna color porpora scuro in tinta con il maglione lavorato a mano dal collo che andava da spalla a spalla. Si tirò indietro seccata le bionde ciocche ricce mentre una morbida frangetta le copriva la fronte...avrebbe voluto che fosse più lunga per poter nascondere meglio il volto che non le piaceva minimamente. Quel filo di trucco che si era concessa(consisteva in un po' di matita nera sotto gli occhi e in un mascara...)era comunque poco notato dagli occhiali dal semplice taglio. Non l'ombra di un sorriso....che si stesse annoiando si capiva perfettamente. La musica era bella, le luci da discoteca ravvivavano l'ambiente, la gente allegra non aveva nulla che non andava....tutti si divertivano e stavano bene, ma lei era un pesce senza la sua acqua. Cominciò ad irritarsi profondamente per stare in quel posto dove non era calcolata(e la cosa in fin dei conti le stava bene). Avrebbe preferito starsene a casa con sua sorella a ridere e scherzare. Là dentro era il massimo, poteva mostrarsi e sapere di piacere e di andar bene così. Faceva ridere tutti, si faceva notare, stava al centro dell'attenzione. Era tutta un'altra musica. Incredibilmente.
Ma il problema erano gli altri. La gente. Passavano, la conoscevano, la facevano infatuare, le entrano dentro e poi la facevano soffrire e la ignoravano...solo una stupida delusione amorosa durata anni. Ecco quel era stata la sua condanna. Così giovane e aveva già sofferto per amore. Assurdo. Lei non si era detta innamorata ma al termine di tutto aveva deciso di odiare i ragazzi, che erano tutti bastardi e che nessuno meritava la sua fiducia. Del resto anche fra le ragazze non aveva avuto grandi esempi di amicizia. Non aveva ancora legato particolarmente con nessuno nella sua classe e non aveva un gruppo fisso con cui uscire. Il suo collegamento ere stata una ragazza, un amica delle medie, che usciva ogni tanto con quel gruppo, gli aveva presentato qualcuno e loro avevano insistito per farla venire altre volte. Non aveva conosciuto bene bene nessuno, per ora, ma aveva notato quel ragazzo così carino e simpatico che quella sera compiva gli anni. Così per conoscere qualcuno aveva pensato che non ci sarebbe stato nulla di male. Ma attualmente, alle dieci di sera circa, ci vedeva tutto il male del mondo nell'esserci andata.
Sbuffò pesantemente e disse di fingersi interessata ai balli...non ci riuscì. Se c'era qualcosa che le veniva male era mentire. Era maledettamente spontanea.
Fu quando tutti si erano circa scaldati e osavano ballare di più che arrivò un gruppetto di tre ragazzi. Le erano familiari ma non li conosceva molto bene. Erano venuti ogni tanto lì ma non ricordava nemmeno i nomi. Uno di essi mise subito banco e prese ad animare la festa. Si notò subito, era spigliato, vulcanico, chiaccherone, scherzoso, allegro, pazzo...tutto l'opposto di lei...almeno in pubblico.
Lo osservò per un po' ma preferì continuare a farsi prevalentemente i fatti suoi.
Quando cominciarono tutti a fare balletti di gruppo lei si notò perché rimase seduta...era l'unica...lei e quel ragazzo arrivato per ultimo pazzoide.
Fu lui a farle il primo cenno di alzarsi e di andare con gli altri.
Aveva notato che oltre a non ballare, non rideva e non faceva espressioni piacevoli o positive.
Astrid negò energicamente...per carità, ci mancava pure quella...si disse fra se e se..lei quei balli orrendi non li faceva nemmeno sotto tortura!
Così lui si avvicinò lasciando una o due sedie di distacco mentre il caos più totale esplodeva. Fortuna che qualcuno aveva cominciato ad andare.
- non balli?-
Non parlò ma tornò a scuotere il capo.
- perché? Dai!-
Lei in tutta risposta fece cenno di andare prima lui, ma senza addolcire o rallegrare il suo volto.
Lui mise le mani avanti come a dire che per carità lui non li ballava...
- e allora non chiedere di farlo a me!-
Era riuscito a farla parlare!
Anche se sgarbatamente ma ce l'aveva fatta.
Non si capì cosa fece di particolare...cosa fu che scattò, la cosa decisiva...ma lui non la mollò circa per tutta la sera...non da una vicinanza ristretta, ma da debita distanza, a gesti.
Fatto fu che lui si rivelò subito per quel che era...un tipo incredibile...fortemente incredibile. Non solo non si arrendeva ed era testone, ma anche spiritoso e sapeva farci.
Inoltre lui riusciva a fare le battute più esilaranti rimanendo serio. Non ci riusciva nessuno, nemmeno lei. Lui ce la faceva. Prendeva tutti per il culo in continuazione, ma non in modo pesante od offensivo, faceva ridere anche il bersaglio....lui la metteva in modo tale che tutti finivano per sperare di essere presi di mira da lui...quel ragazzo era carismatico...ne aveva dappertutto di carisma...era inarrestabile, un fiume...faceva morire dl ridere tutti e la parola serietà non sapeva che significasse...questo fu quello che sembrò come primo impatto. Più avanti avrebbe scoperto, Astrid, che se voleva poteva essere serio quanto voleva...e aver dei lati così profondi da far male a chi lo ascoltasse.
Raccontarne una? Il regalo che aveva fatto all'amico. Un enorme orologio con la foto sullo sfondo del festeggiate seduto in un cesso a defecare con il giornale in mano...diceva molto sulla personalità, questo.
Ma dire in due parole cosa fece, il miracolo che riuscì a compiere in sole due ore scarse, non si poteva. Bastava il risultato.
Astrid fece uno di quegli orrendi balli di gruppo seguita da Stefano...e rise a crepapelle per un lungo attimo!
Quel ragazzo era incredibile...ma lei lo avrebbe scoperto a sue spese, in seguito...che oltre ad essere incredibile, era anche terribile...in senso positivo, no?

FINE CAPITOLO 1



 
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