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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Pokémon
Titolo Fanfic: POKEMON - QUALCUNO DENTRO ME -
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: ignoto82 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/02/2005 18:04:35

non sò se ho scelto bene il genere...
 
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:-)))
- Capitolo 1° -

Qualcuno dentro me


L’ho già detto in “Il potere cambia?” di Harry Potter: io sono una mezza capra (senza il mezza) nel creare racconti ma un mezzo genio nell’immaginare scene clou. Non disprezzatemi se scrivo un qualcosa che potrebbe essere un episodio e non un racconto completo. Sono aperto tutti i commenti: aiutatemi a migliorare. Ringrazio “ulin”, poiché avevo deciso di pubblicare solo la fanzine di HP ma il suo commento mi ha spronato a continuare. Spero per il piacere di tutti!
Non do una collocazione precisa nella serie e forse (sicuramente) cambio i pokemon di Ash, mi spiace: anche se mi piace il cartone Pokemon non riesco a seguirlo a causa del lavoro.

1. Incontro e scontro

Il pensiero di Ash (n.d.a. sì, pensa anche lui ogni tanto >_O) <<Abbiamo appena passato forestopoli, cavolo quanta via prima della prossima palestra! Non c’è n’è neanche una a porto alghepoli!>>
Quello di Vera <<Uffa, voglio diventare stilista, non escursionista!>>
Brock <<Chissà quante ragazza a porto alghepoli!>>
Max <<Che staranno a pensare ‘stì qui?>>
Erano ormai a mezza giornata da porto Alghepoli: oramai era quasi in vista.
Però era ben in vista una sagoma sulla strada: informe, larga, urlante e nera. L’urlo che proveniva da quella massa era inquietante ma si doveva proseguire. Stranamente Vera non si stava spaventando. Ancora.
La massa prendeva velocità il loro direzione e Ash le puntò contro il pokedex: Shuppet! Pokemon fantasma che si nutrono dei sentimenti negativi.
Ash perse tempo ad ascoltare la definizione e a decidere di non prenderne: non si sentiva mai negativo! (n.d.a. Al solito, un cretino!) e non si accorse che Vera era impietrita alla vista dei fantasmi. Che ormai erano vicini. Troppo per nascondersi. Qualcosa si mosse nel cervello di Ash (n.d.a. Strano!): fantasmi, quindi planavano raso terra! Fece lo sgambetto a Vera, che sbatté la faccia (n.d.a. tanto per cambiare) per terra. Lui, però, non fece in tempo. Non sentì dolore mentre centinaia di fantasmi lo attraversavano, quello arrivò dopo aver visto l’ultimo di essi, un piccolo appena nato. Forse non era abbastanza incorporeo, fatto stà che il corno sulla fronte gli fece molto male, tanto che svenne.
Brock si precipitò su di lui, ma non disse a nessuno, nemmeno al giovane Ketchum, ciò che gli sembrava di aver visto, e forse era solo un parto della sua immaginazione quel pezzo di lenzuolo nero che usciva dal petto di Ash per poi sparire immediatamente. Si accamparono sullo stesso posto.

2. I primi segni

Il mattino dopo Ash si alzò con un mal di testa tremendo accompagnato da un fischio nelle orecchie, ma andava tutto bene <<BUONGIORNO DORMIGLIONI!!!>>
Gli altri si svegliarono di botto, ancora intontiti.
Ash si avvicina a Brock e gli fa <<Oggi la preparo io la colazione? Ho fame per cinque!>>
A Brock sembrò normale che Ash avesse fame, strano che stesse già bene e terribile che lui volesse preparare la colazione <<NOOOO! Fermo! Cucino IO! Ormai ho solo una padella! Fermo!>>
Max scattò su sbalordito e irritato <<Sto cretino ieri ci ha fatto prendere un colpo e oggi fa il gradasso.>> però sorrideva radioso: era contento della guarigione di Ash.
Vera sprofondò di nuovo in catalessi: era il suo modo di dire <<Bene Ash, sono contenta. Ma sta zitto>>
Un urlo lacerò la foresta <<Anche oggi qui! Ma ora basta! Sparisci.>>
Seguirono molti latrati, come se un pokemon fosse preso a calci. Senza pensarci su due volte Ash corse nella direzione dei latrati seguito a ruota dai fedeli compagni d’avventura…
Era nello stesso punto dove si trovava il giorno precedente la massa di shuppet. Come già detto si nutrono di sentimenti negativi, e forse…
Arrivati trovarono un ragazzo che prendeva a calci un pokemon dal pelo bianco latte e dalla carnagione rossa, un Mr. Mime glielo permetteva tenendo legato a terra il pokemon con uno scudo luce.
Ketchum non capì perchè, in fondo non era violento, ma si trovò lanciato con un pugno teso verso il giovane. Mr. Mime non stette fermo ma gli frappose uno schermo che Ash, stranamente, attraversò facilmente. Il ragazzo però si voltò verso di lui e scansò il pugno.
<<Che volete?>> esclamò <<Non sarete anche voi tolleranti verso gli Absol? Questo è addirittura rosso!>>
Ash non lo stette ad ascoltare, ma , dandogli un poderoso spintone, si avvicinò al povero pokemon <<Ora ci sono io…>> poi si voltò verso il ragazzo <<Combatti!!>> estrasse una sfera pokè e liberò Kirlia.
Kirlia però si girò verso Ash e sembrò spaventata. Non sembrava in grado di combattere <<Non devi combattere>> disse comprensivo Ash <<nasconditi e comincia a usare Calmamente. Capisco che la mia rabbia ti spaventa.>>
Kirlia sembrò rassicurato ed eseguì gli ordini mentre Ash si avvicinava.
Manco a farla apposta ecco il team Rocket: <<Siamo noi i tuoi avversari>> fà James mentre Jessie lancia una sfera <<Seviper, attacco velenocoda!>>
La rabbia di Ash era percettibile, e qualcosa dentro di lui cambiava. Anche fuori, per la verità: gli occhi perdevano le pupille e diventavano variopinti dal giallo al verde e infine celeste: sembravano di uno shuppet. Il gruppetto se ne accorse e anche il serpente rimase sorpreso, tanto da fermare l’attacco. Ash agitò la mano contro la coppia di ladri e dal palmo fuoriuscirono dei lampi neri che spararono via il team rocket: un attacco sgomento!
Ash non ci fece caso, quasi fosse normale. Invece si voltò immediatamente verso il ragazzo.
Anch’esso non perse tempo e urlò a Mr. Mime <<Teletrasporto, presto!>>. Erano scappati! Con loro erano spariti anche gli occhi strani di Ash.
Quest’ultimo si avvicinò al pokemon ferito <<Allora Absol, ascolta: se mi prometti di stare calmo…>>
Absol non sembrava in vena di stare calmo e gli rifilò un morso alla mano. Ash si liberò mentre il pokemon chiudeva gli occhi come in attesa di un calcio <<…dicevo, se stai calmo ti porto a farti curare.>> per tutta risposta Absol si addormentò. <<Credo sia un sì.>> pensò il ragazzo. Sorrise e prese in braccio il pokemon, poi chiamò <<Kirlia!!>>
Kirlia si avvicinò e Ash tese una mano ad accarezzarle la testa. A quel punto successe qualcosa: l’evoluzione. Kirlia aveva accumulato abbastanza energia da evolversi in Gardevoir. Ash sembrò stranito, ma si riprese subito <<Bene, ora ti stancherai molto meno. Anzi per te sarà uno scherzo la mia richiesta, piccola: potresti teletrasportarci tutti nella città di fronte?>>
Il pokemon non rispose, preferì avvicinare la testa ad Ash e strofinare la propria guancia contro quella dell’allenatore e dirgli mentalmente <<Non sei cambiato nonostante tutto>>. Ketchum lo guardò strano, non aveva mai sentito kirlia parlare, ma non ebbe il tempo di ribattere che tutta la combriccola si trovò di fronte al centro medico di porto Alghepoli.
Scattò subito dentro mentre urlava a Gardevoir <<Grazie>> e lo faceva rientrare nella sfera.

3. La tempesta si scatena

Di fronte al banco del centro medico trovò il ragazzo di poco prima, che non attese l’inizio del secondo round e scappò immediatamente.
Ash non ci fece caso ma esclamò <<Infermiera Joy! Infermiera!!!>>
L’infermiera non si fece attendere << Che succede ora? Prima quel cretino che dice di aver visto un ragazzo fantasma, ora un cretino urlante?>>
Forse avrebbe continuato se non avesse visto il pokemon <<Oh Dio! Qui si scatena l’inferno!>>
<<Non vuole curarlo?>> esalò Ash evidentemente irritato.
<<Non è questo. Ma conosci la legenda che circonda gli Absol?>> disse di rimando l’infermiera
Ad Ash non importava, quindi sbuffo.
<<Fra poco avremo mezza città qui. Se hai altri pokemon tirali fuori e preparati a difendere questo posto. Avremo la città qui in dieci minu…>> Joy non finì la frase. Agli allenatori di porto Alghepoli non servivano dieci minuti, erano già lì. Il ragazzo di poco prima disse <<Vattene. Ora. Quel pokemon qui non lo vogliamo. E se l’infermiera lo cura distruggeremo il centro pokemon.>>
La rabbia aumentava dentro Ash, e nuovamente gli occhi del giovane mutarono. Aprì le braccia e la sua ombra si animò: l’attacco ombra notturna lanciò fuori dal locale tutti i nuovi arrivati. Non si voltò, si limitò a dire <<Lo curi. Al resto penseremo noi.>> poi uscì.
Alcuni allenatori erano ancora a terra storditi, ma non gli facevano certo pietà. Ora era davvero arrabbiato: come potevano odiare tanto un pokemon? Inoltre sembrava una consuetudine contro gli Absol.
<<Andatevene tutti. Non vincerete contro di me.>> Ash lo disse sottovoce, ma tutti lo sentirono.
Nello stesso momento un Latias scese alle sue spalle e lui si girò. <<Sento il tuo cuore ferito. E quello di colui che custodisci soffrire con il tuo. Tuttavia lui si nutre delle tue ferite, e più si nutre più cresce. Presto potrà lasciarti. E il suo dolore con lui.>> La telepatia sembrava una consuetudine tra i pokemon psichici, chissà come mai non l’aveva mai sentita. E poi quello che custodiva era …? Ma non importava ora <<Vai, o potrei cedere alla tentazione di catturarti… Potrei farcela, sai?>> soffiò gentile Ash ricordando che i Latias leniscono le ferite delle persone…
<<Non lo faresti mai ora…>> ma per precauzione Latias sparì…
<<Dunque, dicevamo… Andatevene, ora. Anzi, no. Prima voglio sapere perché odiate gli Absol.>>
Il più vecchio uscì dal gruppo <<La leggenda più antica di questa città dice che il nostro territorio sarà cibo per fantasmi quando il nero e un Absol arriveranno. Quindi scacciamo gli Absol. Tutti. E anche i loro allenatori.>>
Aveva capito chi custodiva. Aveva capito che il nero era lui e lo shuppet dentro di sé. Le mani di Ash si strinsero a pugno mentre avanzava. <<Entrate dentro>> disse agli amici <<e chiamate Misty, il prof. Oak e mamma. Veloci.>> i tre non commentarono, eseguirono spaventati da quell’Ash così strano.
<<Ora capirete che il nero è arrivato. Anzi i neri. E sono incazzati come belve affamate. Tenetevi pronti, penserò io a tutti i vostri pokemon, e poi a tutti voi.>> Queste le parole di Ash, seguite da un rumoroso silenzio che durò pochi secondi. Poi tutta la città lanciò le sfere pokè. Pokemon di ogni tipo ringhiavano ad Ash, che si limitò ad alzare le mani palme al cielo. Sulla sua testa si stava formando una sfera nera: il più potente attacco fantasma venne lanciato contro tutti i pokemon della città, lasciandoli a terra svenuti. La palla ombra era davvero portentosa. E non perdonava. MAI.
Ash sorrise <<La vostra rovina l’avete voluta voi. Come si può credere a una legenda così cretina? Solo degli idioti ci crederebbero. E solo uno stupido la realizzerebbe volontariamente. Ma siccome sono uno stupido ora vediamo di rendere reale la legenda. Contenti, vero?>> (n.d.Ash Naaa! Sembro figo! n.d.a. No, sembri stupido!)
Le labbra di Ash erano appena schiuse in un sorriso poco amichevole ma da lui veniva un rumore orribile: uno stridio a dir poco assordante. Poi…
Silenzio. Solo silenzio e nient’altro.
Gli allenatori sembravano riprendersi appena da quel rumore assordante e lo stavano per insultare quando uno stridio identico a quello di Ash risuonò nella città.
I neri erano arrivati. Milioni di shuppet si materializzavano sopra ad Ash. Il più grosso si avvicinò al giovane che gli disse <<Questa città è vostra. Avrete di che nutrirvi. Odiano i pokemon, quindi non esitate a mangiare. Non dimenticatevi, però, che dovrete continuare a farli soffrire, altrimenti il loro odio si spegnerà. Vi prego però di lasciar stare il centro medico, un nostro amico, a cui dovete la città, si deve curare. Bene fratellini. Non mi resta che dirvi “Buon appetito e buon divertimento…”>>
Un altro stridio e i pokemon fantasmi si dissolsero. Avevano accettato la città.

4. Teletrasporto

Ash rientrò nel centro medico e si piazzò di fronte agli schermi. Non era ancora calmo, quindi i suoi occhi erano ancora strani. Sua madre era dal prof. Oak (Oak non sapeva cucinare, quindi…). Loro due e Misty lo guardarono ed esclamarono all’unisono <<Ash, ma che cavolo…?>>
Il giovane allenatore però non diede loro tempo di dire altro <<Ascolta bene, Misty. Fra poco ti mando un pokemon se è d’accordo. Potresti tenerlo per un po’? Non devi accudirlo, solo stare attenta che nessuno lo catturi.>>
La rossa sembrò stupita e ancora spaventata dagli occhi di Ash quindi annuì solamente. Poi Ash continuò <<Mamma, prof., io arriverò da Misty tra poco. Potreste venire? Non sono sicuro di farcela da solo dopo…>>
<<Come fra poco? Sei a Hoenn, vero? Come puoi farlo…>> esclamò Oak, non ascoltato da nessuno perché la madre di Ash urlava <<Tesoro, non fare niente di pericoloso. Niente! Capito? Io vado subito da Misty, ci metterò cinque minuti. Ho preso la moto mentre mancavi.(n.d.tutti ma non viveva da sola? come se la può permettere? n.d.a. Esigenze di racconto, cari)>> e sparì.
Finalmente ripreso il videotelefono Oak riporgeva la domanda <<Ehm… Dicevo: come fai a venire qui? E cosa sono quegli occhi?>>
Ash pensò un attimo (n.d.a. lo faccio pensare troppo, non è più Ash X_X n.d.Ash Autore la smettiamo o no?) <<Verrò lì tramite teletrasporto pokemon. Questi occhi credo siano derivati dal fatto che uno Shuppet troppo giovane non sia riuscito ad attraversarmi e ora sia dentro me.>>
Il prof. Oak sgranò gli occhi (O.O) <<Impossibile: 1 non sei un pokemon e per te e pericoloso usare il teletrasporto. 2 gli Shuppet sono fantasmi incorporei. Non toccano il corpo umano, lo attraversano e si nutrono dei pensieri negativi.>>
Ash sorrise <<Ma se io non avessi avuto pensieri negativi? E se lo Shuppet fosse molto giovane e inesperto…>>
Lo studioso capì e terminò la frase <<…non troverebbe cibo e non avrebbe abbastanza forza da attraversarti.>>
Un urlo dallo schermo di Misty: la mamma di Ash era arrivata e aveva sentito <<Oh Dio mio! Ho un figlio posseduto da uno spettro!>>
<<Mamma, calma. Tu corri troppo con la moto. E poi tra poco shuppet sarà abbastanza grande da andarsene, inoltre io non sono posseduto. Comunque era da tempo che volevo vedere Misty, non tutto il male viene per nuocere…>> Ash sembrava divertito mentre Misty arrossiva all’ultima frase del ragazzo <<Bhe… ora devo parlare al mio amico Absol…>>
In quel momento, infatti, Joy stava rientrando con Absol al fianco <<Spero che ne sia valsa la pena. Non vorrei che mi distruggessero il centro medico…>>
Ash sorrise vedendo Absol e si calmò un bel po’. Si rivolse all’infermiera <<Non credo distruggeranno l’unico posto immune agli shuppet, se vorranno dormirci dentro…>> senza aspettare la risposta dell’incredula Joy parlò ad Absol <<Ascoltami piccolo: qui ad Hoenn sei considerato un pokemon che porta disgrazia…>> Absol capiva tutto, infatti si accucciò e mugolò <<…e non credo che ritroverai la tua gente. Ormai saranno andati tutti via, visto come li avranno trattati quei cretini.>> i mugolii crebbero <<Però hai un’alternativa: se ti fai catturare da me…>> ai mugolii si sostituì un ringhio (n.d.a. Gattuso ahahah! XD) <<potrei mandarti in un’altra regione, dove nessuno ti conosce. A quel punto ti libererei. Ti basterà stare vicino al posto dove ti porto: laghi, monti e una bella ragazza che ti può aiutare quando vorrai.>> Absol non era troppo convinto, però non aveva molta scelta: a restare lì non avrebbe mai rivisto la sua tribù, erano scappati lasciandolo indietro. Tanto valeva andarsene da un’altra parte. Inoltre quel ragazzo strano l’aveva aiutato e difeso più di una volta. Strofinò solo la sua testa su quella del ragazzo in segno di assenso. E poi lui parlò, dolcemente, mostrandogli un sfera <<Vieni qui, allora. Non fa male, e poi è solo per poco…>> e Absol ci saltò dentro.
Poi Ash lo depose sul macchinario collegato allo schermo di Misty e premette il pulsante “Teletrasporto immediato”. La sfera scomparve velocemente e apparve affianco a Misty. Essa liberò il pokemon che salutava Ash dallo schermo latrando vivacemente…
<<Ora tocca a me. Arrivo Mamma>> e prima che chiunque potesse fermarlo mise la mano sul posa sfere e premette il pulsante. Una luce accecante lo costrinse a socchiudere gli occhi, poi un turbinio di colori, infine il buio. Era la seconda volta in due giorni che sveniva.


5. Arrivo, partenza e addii


Qualcuno lo stava picchiando, e sembrava averci preso gusto. <<Basta. Basta, sono sveglio!>> esclamò Ash con le guance doloranti.
Un altro paio di schiaffi, meno dolorosi e più sonori <<Non volevo svegliarti, ma darti una punizione! Avevo detto niente cose pericolose!>> Era sua madre, apprensiva come sempre.
Si era appena rialzato che era di nuovo a terra: le gambe ancora molli non ressero il peso di Misty che gli saltava al collo <<Calma Misty, ti prego. Rimango qui un paio di giorni, ci salutiamo tra due secondi, ok?>>
Nessun sì, solo uno schiaffo e un <<Insensibile! E ti sei pure auto-invitato!>> poi Misty uscì sbattendo la porta.
Alle sue spalle Brock esclamò <<Cretino! Quando una ragazza ti abbraccia così non la mandi via, la accarezzi e le dici paroline dolci tipo “vedo che sei bella come sempre…”. Se te la sei giocata è perché te la sei voluta!!! Ai bambini ci penso io. Ci sentiamo tra due giorni IDIOTA!!!>> (n.d.a. tu non hai mai fatto colpo Brock! n.d.Brock zitto autore o mi licenzio! >///< ) poi chiuse la chiamata.
<<Bhe! Una cosa per volta. Andiamo Absol. Devo spezzare la tua sfera. Mamma resta qui per favore, devo parlare a Misty.>> Appena usciti trovarono Misty.
Avvicinandosi Ash le disse <<Scusa per prima, sono stato brusco. Ma di fronte a mia madre mi vergogno.>> poi le buttò le braccia al collo <<mi manchi tanto, sai? Io torno appena vinco la lega di Hoenn, così vediamo quanto sei migliorata come allenatrice.>>
Misty si divincolò dall’abbraccio e prima di scappare in casa sussurrò <<Puoi venire quando vuoi, testone!>>
Ash arrossì, poi si rivolse ad Absol <<Quella è la ragazza di cui ti parlavo. Carina vero?>> scosse la testa come a voler cancellare ciò che aveva detto (n.d.a. carina davvero: ) n.d.Misty Grazie ^__^ )
Infine porse la sfera al pokemon al suo fianco <<Lanciale un attacco “Aerassalto” e poi sarai libero. Poco più a nord ci sono le montagne. A sud il mare che tocca la città. Se vieni con me un paio d’ore andiamo a casa mia. Così se hai bisogno ti può aiutare anche mia madre.>>
Absol ruppe la rompere la sfera senza esitazioni, poi si lanciò verso la casa e rientrò.
Un Ash stupito lo seguì a tempo record. Dentro lo aspettavano in tre.
Misty finalmente sorrise <<Allora mi affidi la cura di questo simpaticone?>>
<<No…>> ribatté Ash <<non starà con te se non vuole. Vorrei solo che tu gli dessi una mano se ne ha bisogno…>>
Non aveva senso parlare, Absol si era piazzato di fianco a Misty e non voleva schiodarsi <<Bhe… forse vuole che ti prenda cura di lui. Io vado con mamma un po’ a casa, devo saltare tutti i miei pokemon. Vieni Anche tu? Cucino io!>>
Un urlo unisono si levò dalla madre di Ash e da Misty <<NOOOO>>
Poi la donna si schiarì la voce <<Ci penso io. Tu starai buonino buonino>>
Ash scoppiò a ridere <<Sentito shuppet? Mi sa che starai digiuno per due giorni!>>
Misty intanto arrossì dichiarò <<Vengo anch’io, ma solo perché non vedo Totodile da un pacco di tempo. Non farti strane idee!>>
I due giorni passarono velocemente e Ash aveva detto ben poco a Misty, a parte quell’abbraccio. Era agli sgoccioli della permanenza e non sapeva ancora che fare. Salutare tutti i pokemon che aveva catturato era stata una faccenda lunga e delicata, resa pericolosa da Bayleaf che non voleva vedere Ash affianco a Misty.
Mancavano pochi minuti alla partenza e non si era ancora deciso.
Il prof Oak si avvicinò e disse <<Tutto pronto, puoi partire quando vuoi… >> poi con uno sguardo a Misty << … se vuoi.>>
Ash sorrise e sospirò <<Devo mantenere una promessa. Tornerò quando avrò vinto la lega di Hoenn. E ormai non mi manca molto…>>
Si avvicinò alla macchina <<Misty, potresti aiutarmi? Non so se riesco a premere di nuovo il pulsante>>
La rossa si avvicinò tremula e Ash Colse al volo l’opportunità di una toccata e fuga: la cinse alla vita e le diede un bacio veloce. Poi mentre Misty era ancora stordita colpì il pulsante del teletrasporto. Non era poi così brutto viaggiare in quel modo…
Atterrò morbido, stavolta senza svenire. Si volse allo schermo e disse a Misty <<Un piccolo pegno…>> mentre Brock gli dava pacche sulle spalle e sussurrava <<Bel colpo Ash!>>
Misty era rossa e disse <<Vera, per favore, dagli un calcio…>> Vera non esitò ed eseguì.
Fu così che Ash invento il ballo dello stinco dolorante…
<<Scusa Misty, non ho resistito…>> si scusò Ash <<Ehm, mi raccomando Absol>>
<<IDIOTA!!!>> urlò Misty attraverso lo schermo <<ALMENO BACIA BENE! NON DI SFUGGITA!!!!!>> poi scappò via seguita a ruota da Absol
<<Spero di rivederti presto, piccolo mio. Vado a calmare la tua ragazza…>> gli sussurrò con un sorriso trentadue denti sua madre prima di seguire Misty…
Poco dopo i saluti con Oak Ash chiuse la chiamata
Appena lo schermo si spense Ash crollò a terra… Il petto gli doleva… Era ora di uscire per Shuppet
Solo che gli occhi di Ash cominciavano a brillare, il che era strano. Uno shuppet non brilla.
Un lampo di genio colpì Vera (n.d.a. strano! Di solito è Vera a sbattere!! ^_________^ n.d.Vera idiota d’un autore) <<Si stà evolvendo>> e prese il pokedex. L’evoluzione di shuppet è bannette, un pokemon che abita dentro una bambola dimenticata trasformandola nel suo nuovo corpo spettrale e modificandone l’aspetto <<Non ho bambole!!!>>
<<Io sì!>> disse Max (n.d.a. BWABWABWAAAA!!! Che gusto! n.d.Max Autore Bas****o! ti odio! T_T)
Ash e gli altri non si curarono troppo di prendere in giro Max, preferirono prendere l’orso di Winnie the Pooh e poggiarlo sul corno che aveva cominciato a uscire dal petto del ragazzo.
Immediatamente il pupazzo trasfigurò in una sorta di fantasma nero, più grande di uno shuppet e dall’apparenza più cattiva. Diede una leccata ad Ash e poi scappò via. Voleva essere un ringraziamento, ma Ash rimase paralizzato per mezz’ora. E meno male che l’infermiera Joy trovò l’antidoto! Mentre glielo iniettava gli disse <<Grazie di aver risparmiato il centro, ma c’era bisogno di distruggere la città?>> Ad Ash non servirono parole, bastò uno sguardo.
Ash voleva andarsene presto da quella città. Aveva i suoi motivi. Doveva vincere al più presto la lega Hoenn principalmente, poi non voleva rischiare di beccare un altro shuppet. Da non dimenticare il fatto che aveva contro la città. Oddio, non che avrebbero potuto fargli nulla, con una guardia di diecimila shuppet al fianco...
<<Andiamo, và>> disse agli amici <<Ho una lega da vincere…>> e si incamminarono verso il porto, dove trovarono un vecchietto disposto ehm… diciamo che era troppo impaurito dai fantasmi per dir di no che è meglio, và… a dargli una barca per arrivare a Verdazzuropoli.
Così metto la parola fine a questa avventura scaturita dalla mia fantasia un (bel) po’ malata. Ora scappo che ho dietro Ash, Brock, Vera e Max che vogliono farmi la pelle. Li ho presi troppo in giro, ma che gusto *^___^* !!!

 
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