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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Yu-Gi-Oh!
Titolo Fanfic: CHOCCOLAT
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: mynameisgatsu galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/02/2005 11:13:41

un finale originale per una yaoi d`esordio. shounen-ai, malik&bakura.
 
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UNICO
- Capitolo 1° -

Choccolat...
Un finale originale per una Yaoi d'esordio. Shounen-ai, Malik&Bakura.
"mynameisgatsu", si diletta per voi nella scrittura...^-^'
mynameisgatsu

Era bellissimo. Lui si dondolava sopra di me con un andamento dolce e disarmonico. Sentivo il suo respiro incrociare il mio, mentre appoggiavamo la lingua l'uno su quella dell'altro e ansimavamo. Ogni tanto aprivo gli occhi per vederlo godere. Mi piaceva quell'espressione. La sua più piena espressione di piacere. Apriva la bocca ed emetteva dei lievi gemiti miscelati tra dolore e dolcezza. Continuava a dondolarsi su di me, e sentivo caldo. Un caldo diverso dal solito. Un caldo che non avevo mai sentito prima. Un caldo che mi attraversava tutto il corpo, riscaldando ogni cellula, fondendo ogni pensiero. Ero assorto in una specie di trans. Ero come...in un sogno. Un piacevole sogno. Dal quale non mi volevo svegliare.


Alcuni giorni prima.

Malik.
Camminavo lungo un filo. Non sapevo dove portava e non sapevo nemmeno come potevo camminare così in equilibrio su quel filo. Aveva un colore rosso intenso, un rosso sangue. Tutto intorno era buio. Nero come la notte, forse anche più scuro. Mi trovavo alla soglia dell'uscita dal regno delle ombre. Ero riuscito a liberarmi da quell'incubo che mi perseguitava e ora ero pronto a riprendermi la mia vita e la difesa del faraone. Non so perché mi trovavo al giaciglio che separava il regno delle ombre dalla realtà. Ero sicuro che fosse l'uscita, perché quando quello spirito mi mandò qui, ricordo che la prima cosa che vidi fu proprio questo filo di sangue, al quale cercai di aggrapparmi, ma senza riuscirci. Ora ci cammino sopra. Sono disorientato e non so che fare.

City
<<Ma che mi sta succedendo???>>
<<Stai morendo...Yarik...>>
Una voce chiara e dolce di donna sussurrava queste parole allo spirito che si era impossessato del corpo di Malik, tempo addietro.
<<Gli spiriti maligni come te, non sono adatti nel mondo dove regna pace e amore. Tu finirai col bruciare in questo mondo di luce. Tu sarai costretto a vivere nelle tenebre, ora che hai fallito la tua missione...>>. Il corpo di Malik fumava e lo spirito che lo governava, utilizzava il suo corpo per soffrire, urlando con tutte le sue forze. Cercava di divincolarsi dal dolore, agitandosi e scuotendosi.
Iniziarono a formarsi delle piaghe da cui usciva lentamente del sangue accompagnato da una nube di fumo prima grigio, e poi nero. I suoi occhi assenti guardavano il cielo dopo essere caduto in ginocchio. <<E'arrivata la tua ora..>>.
<<Co..co...cosa ci faccio qui??...Ya..Ya..Yarik??..e tu chi sei??..come mai mi trovo qui??>>
<<Ah ah ah! Ma guarda un po' chi si rivede! Il buon vecchio Bakura!>>
<<E tu chi saresti?? Come fai a conoscermi??>>
<<Io ti conosco molto bene Bakura...Hai visto che sorpresa??Assisti alla morte di colui che un tempo odiasti...>>
<<..ehi...ma...YARIK!!>>
Il corpo di Malik tremava vistosamente. Non c'era più fumo, ma il corpo esanime giaceva in una pozza di sangue. La donna rideva, alzando le mani al cielo, venerando Ra con preghiere incomprensibili. Intanto Bakura, senza riuscire a spiegarsi il perché della sua presenza nel mondo della luce, non riuscì a far altro che sollevare il corpo di Malik per sostenerlo sulle sue braccia. All'improvviso, una forte luce accecò Bakura.
<<Aahh i miei occhi...non riesco a vedere niente...>>
<<Grazie Ra...Il tuo aiuto ha contribuito a riscrivere il destino del mondo con un lieto fine... addio...mondo di luce...>>. La donna continuava a pregare Ra. Poi sparì.
Piano piano Bakura riacquistò la vista.
<<Ehi! Yarik...Forza tirati su...Avanti...Ho un conto in sospeso con te!...ti ho promesso che ci saremmo rincontrati e che ti avrei sconfitto...>>

Malik
Improvvisamente il filo di sangue ha iniziato a muoversi e strisciare sotto di me. Ho visto la luce davanti ai miei occhi. Ho corso per raggiungerla. Il sangue, sembrava essere la chiave. La luce, sembrava essere la porta.

City
<<ehi...Yarik...svegliati...YARIIIK!!!>>
<<Ya...cough cough...>>
<<Sei vivo?? Dannazione...Avrei voluto che morissi... Sai non è nobile ucciderti adesso, percui quando ti riprenderai, sarò io il tuo primo problema. Non dimenticarlo...E ricorda che...>>
<<Ya...>> Il sangue colava dalla bocca di Malik che cercava invano di muoversi.
<<Avanti...alzati...>>

Malik
Quando attraversai la porta mi svegliai nel dolore. Ero di nuovo sveglio. Il dolore poteva provare questa realtà. Ero tra le braccia di un uomo. Tremavo. Avevo già visto quel volto così affascinante, dai lineamenti perfetti ma non ricordavo chi fosse. Qualche immagine dal mio subconscio era stata timbrata nella mia memoria. Aveva anche un buon profumo, la sua pelle. Mi ripeteva di svegliarmi. Io ero troppo afflitto dal dolore per farlo e quando tossì, tirai gli occhi al cielo, incontrando il sole, e svenni. Quando rinvenni, ero in un letto. Ero nudo. Avevo delle bende sulle braccia, sulle gambe e sul capo ed ero coperto solo da un finissimo lenzuolo. "Chissà quanto tempo ero stato su quel letto" era la prima cosa che mi chiesi. Provai a muovermi per verificare se provassi dolori. Non mi faceva male niente. Però avevo una gran fame. Desideravo tanto addentare qualcosa. Uno di quei panini mostruosi dalla bontà indescrivibile. O una pizza. Nessuno sa quanto ho desiderato una pizza! Mi tirai in su per sedermi sul letto e sistemai i cuscini in modo tale da poter poggiare la testa. La stanza sembrava essere quella di una ragazza. Era piena di pupazzi, le tende erano bianche coi bordini rosa, dei poster attaccati alla parete con degli angioletti raffigurati. Inarcai un sopracciglio e sorrisi dallo stupore. Vi era anche una scrivania con un personal computer e una libreria piena di fumetti. Inoltre sulla scrivania c'era un mazzo di carte di duel monsters. Era sicuramente la stanza di qualcuno che mi conosceva, altrimenti non mi avrebbe mai ospitato in fin di vita a casa sua. Non potevo essere in ospedale a meno che non fossi nell'ospedale dell'isola delle sirene. Isola delle sirene. Non mi ispirava l'idea. Questi pensieri confusi furono interrotti dal rumore di una porta. Udii dei passi e un rumore tipico delle buste di cartone che venivano appoggiate delicatamente sul tavolo. Poi sentii uno sbuffo. Era una ragazza. Sentii i suoi passi dirigersi verso la stanza. Entrò una ragazza bionda.
<<Ehi dormiglione! Finalmente ti sei svegliato..>>
<<Do..do...dove mi trovo?? E tu chi sei??>> dissi preoccupato.
Era una ragazza molto carina, aveva la voce dolce, ma avevo ancora in mente, pensieri confusi e discordi di quel ragazzo che mi teneva tra le sue braccia, prima di svenire. Ricordo che mi sentivo protetto mentre mi abbracciava e mi piaceva molto sentirmi così. Dovevo alzarmi subito, vestirmi e difendere a tutti i costi il faraone. Era tutta la mia vita. Lo era stata e lo sarebbe stata ancora per molto. La ragazza mi fissò un attimo e mi disse:
<<Il mio nome è Mai, piacere di conoscerti...tu, dovresti essere Malik!>>
Sorrise. Io mi spaventai per un attimo. A giudicare dalle fasciature e dal fatto che fossi senza vestiti, significava che ero stato soccorso da qualcuno e evidentemente, da questa ragazza. Riuscii a rispondere:
<<Si sono io. Ma tu come fai a conoscermi? A me sembra di averti già vista da qualche parte...>>
Come quando vidi quel ragazzo, ebbi la sensazione di averla già incontrata, di averci già parlato, ma sul momento il suo viso non mi diceva niente.
<<Si..in verità ci siamo già visti una volta. Come potrei dimenticarlo. Ma tu sicuramente non ti ricorderai, non è vero??>>
<<già...>>
<<Lo immaginavo..questa è la mia umile dimora, i miei genitori sono assenti per motivi di lavoro e inoltre ero l'unica disposta ad ospitarti...>>
<<Eh? Ma di che parli??>>
Non capivo, parlava di qualcosa di vago e irrazionale...che significava "ero l'unica disposta ad ospitarti"??
<<Oh, scusami. E' ovvio che tu non abbia capito. Eri svenuto...>>
<<..ehm...già...>>
<<...già...allora, quando sei svenuto, eri tra le braccia di Bakura e ...>>
<<Bakura?? Ho già sentito questo nome...>>
<<Si. Molta parte della tua memoria, è stata inquinata dalla memoria di Yarik, lo spirito che si era preso gioco di te, sottraendoti la proprietà del tuo corpo...per questo ti ricordi vagamente di Bakura e di me...perché ora la tua memoria prevale su quella che ti ha lasciato Yarik...>>
<<Si, ma come ha fatto??>>
<<...ehm...Malik, il cervello è uno solo...la memoria è come una scatola in cui si inseriscono pensieri, emozioni, profumi e tante altre cose. Quando il tuo spirito è rientrato nel tuo corpo, ha svuotato solo parzialmente quella scatola, lasciando immagini, profumi e altri ricordi liberi di spaziare nella tua mente ricorrenti, però, alla vita di Yarik...>>
<<Capisco...mi dicevi...che quando mi avete trovato...>>
<<Si, eri tra le braccia di Bakura. Io, Yugi e tutto il gruppo stavamo passando per quella zona. Non so perché ma Yugi ha avuto un presentimento e voleva passare per quella via, piuttosto che per quella più corta...dovevamo andare a mangiare Ramen! Aveva promesso di offrirlo se avesse vinto il torneo...>>
<<Possiamo sorvolare i dettagli??>>
<<...si, scusa. Appena ci ha visti Bakura è scappato raccomandando a Yugi di tenerti d'occhio, rimetterti in forma e ha promesso che non appena lo sarai, vorrà sfidarti a duel monsters, per sfidarti nuovamente..>>
<<..nuovamente??io non ricordo di aver...ah già...Yarik>>
<<Lui pensa che tu sia ancora...Yarik...>>
<<Come??>>
<<Si. E' per questo che vuole sfidarti. Noi ci siamo presi cura di te. Ti abbiamo tenuto in vita con delle trasfusioni in ospedale. Poi ti hanno dimesso ed eccoti qua...sul mio lettino...>>
<<Il...il...il tuo lettino???>>
<<Si.>>
Lei stava sorridendo. Era davvero carina, aveva un sorriso bellissimo. Le si illuminavano gli occhi. Ma ancora come prima, non riuscivo a togliermi dalla testa Bakura. Avevo quell'immagine residua. Era come essere nati. Dal buio alla luce. Tra le sue braccia. Volevo...volevo...non so cosa volevo ma lo desideravo tantissimo. Quelle mani che mi sfioravano. Quei capelli sugli occhi. La sua voce suadente. Pensandolo, mi accorsi di un inconveniente. Sentivo il mio fisico reagire all'impatto psicologico. Inizialmente scossi la testa. Poi mi accorsi...che...mi stavo eccitando. L'imbarazzo era tantissimo. Sentivo caldo e Mai mi stava guardando. Sollevai le ginocchia per nascondere "l'inconveniente". Sino a che, piegò la testa da un lato, e mi chiese: <<Va tutto bene??>>. Io risposi, confuso:
<<..si...si...tutto bene...ho...ho...ho solo un po' di fame...>>
<< E ci credo, tutte quelle flebo, ti tengono in vita ma non ti saziano eh? Ma...ma perché sei tutto rosso??>>
<<...ehm...non è niente...>>
<<no...io conosco voi ragazzi...c'è qualcosa che non và...ti senti male??>>
<<...più o meno...mi sento a mio disagio...nel letto di una ragazza...senza vestiti...>>
<<...oh, parli di quello??non c'è di che vergognarsi! Io ho fatto un corso di infermeria e medicina...sono abituata ai corpi nudi...>>
A quel punto fece la cosa più inaspettata del mondo. Per dimostrarmi che non aveva vergogna, tirò via le coperte. Il mio stato era pietoso. Ero timido ed eccitato.
<<...ma...ma...>>.
Balbettava. Non riusciva a parlare. E meno male che era abituata a vedere corpi nudi. Io girai la testa da un lato, fissando un punto nel vuoto. Misi le mani per nascondermi i genitali, ma non ci riuscivo.
<<Io...io...ti faccio quest'effetto???>>
<<Tu...non sai...non sei tu che mi fai quest'effetto...e ora...potresti...darmi i miei indumenti??>>
Mai riposò su di me le coperte. Continuava a guardare il mio corpo. Sembrava le piacesse. Poi mi si sedette accanto. Mi mise una mano dietro al collo e mi disse:
<<Se non sono io che ti faccio quest'effetto...come mai è successo??>>
<<Non...tu non puoi capire...ti prego...evita di scoprire la causa di questa reazione...>>
<<Avanti...io sono un'amica affidabile...sei sicuro che non sia io??>>
<<Si...sono sicurissimo...>>
Mai, si intrufolò sotto le coperte insieme a me. Iniziò a muoversi e a toccarmi. Io chiusi gli occhi. Mi baciava il collo. Mi leccava le labbra e mi baciava. Pensavo a lui. Le mie fantasie si incentravano sulla sua immagine. Immaginavo fosse lui a toccarmi, immaginavo fosse lui a baciarmi. Poi Mai mi afferrò le mani e le spinse contro i suoi seni. Inizialmente mi piaceva. Ma poi aprendo gli occhi, la vedi iniziare a godere. E non mi piaceva affatto. Io volevo dare il piacere a Bakura. Volevo vedere lui sopra di me, morire dal piacere, ansimare, farsi toccare, toccarmi e baciarmi. In quel momento capì veramente cosa volevo. Mi sollevai di scatto. Dissi:
<<No...non devo...non posso...>>
<<Dicevi sul serio...non ero io che ti facevo quell'effetto...>>
Mai era spaesata. Si alzò dal letto con una mano sugli occhi.
<<Dove sono i miei vestiti??>>
<<In quel cassetto...te ne abbiamo comprato di nuovi...>>
Sollevò la mano dal viso per indicare un armadio con dei cassetti. Teneva gli occhi chiusi. Mi diressi verso di lei. La strinsi forte e le dissi:
<<Mi dispiace Mai. Non volevo ferirti ma non sei tu quello che voglio.>>
<<Non...non...fa niente...ti preparo un panino...>>
<<Non sarebbe meglio una pizza??>>
<<...ehm...non sono capace a farla...>>
<<Ti insegno io! In tutti quegli anni di solitudine ho imparato tante cose...>>
<<Ok...>>
Mi vestii mentre Mai preparava gli ingredienti. Avevo paura di averla ferita gravemente. Lei voleva. Fare l'amore. Con me. Ma io ho seguito il mio istinto, la mia natura. A me piaceva Bakura e non pensavo a nient'altro che a lui.



Bakura
Quel dannato era ancora in vita. Dovevo fare in modo di ottenere delle carte che lo sconfiggessero. Dovevo vincere ad ogni costo. Mi recai in un edificio nel quale si teneva un torneo. Un piccolo torneo tra ragazzi. Osservando i primi duelli vidi che non era tanto interessante da quel punto di vista, ma in seguito, si rivelò molto più singolare di quanto non sembrasse. Essendo iscritto al torneo, non potevo ritirarmi e già che c'ero, valeva la pena di portare a casa qualche carta in più.
Non avevo la più pallida idea di cosa fosse successo. Perché mi trovavo li. E perché proprio nel momento in cui quel maledetto stava per morire? Non so perché ma mi sento strano. Non mi sento più me stesso... mi sento più debole, più vulnerabile. Il torneo durò dieci giorni. Ovviamente ne uscii vincitore. Vinsi tre carte importanti:
L'alchimista del male. Era una carta trappola. Mi permetteva quando veniva attivata di aumentare i miei life points, di tanti punti quanti fossero quelli di attacco presenti sul campo. Le abilità speciali. Poteva, se eliminata da coperta, rigenerare i due mostri più forti del cimitero a mio favore, evocandoli direttamente. Durava due turni.
Il pianto del traditore. Era una carta trappola. Qualora venisse attaccata da coperta, mi permetteva di portare in posizione di attacco a mio favore il mostro che la attaccava, e inoltre se chiamata durante un attacco, evocava il mostro con più punti di difesa dal cimitero mettendolo in posizione di difesa. Se non ce ne fossero stati, avrebbe scelto dal deck dell'avversario. Era utilizzabile solo per un turno.
Pescatore di anime. Era una carta mostro. Mi permetteva di infliggere 2400 danni all'avversario di attacco avendone altrettanti di difesa. Abilità speciale. Difendeva la creatura più debole se attaccata senza subire alcun danno, ma perdendo 500 life points, ogni qualvolta questa abilità fosse stata utilizzata.
Non ero molto soddisfatto di queste tre carte ma ero pronto allo scontro. Anche se per la prima volta in tutta la mia esistenza sentivo il cuore battere con maggiore intensità. Avevo...paura.

Malik.
Stavo davvero male con quei vestiti. Sembravo Yugi con quel completino nero. Come facevo a ricordarlo? Ho visto una foto mostratami da Mai. Nella foto c'erano Yugi e Serenity. Ero pronto a fare e mangiare una pizza strepitosa. Scesi le scale. Sentivo un po' di dolore alle gambe. Ma era lieve. Arrivai alla fine di un corridoio, ma non sapevo dove andare. Mai mi chiamò. Seguii la voce ed arrivai in cucina. Mai indossava un grembiule rosa coi bordi celesti. Nella tasca centrale appariva la scritta
"I am the best sheff in the world". Mai mi vide e sorrise. Iniziammo a fare la pizza. Le diedi indicazioni, raccomandazioni e dopo averla infornata iniziammo a parlare. Lei mi disse:
<<Senti Malik...mi dispiace per quello che è successo. Io...vedi tu sei davvero bello e vederti così mi ha fatto fraintendere che ti piacessi.>>
<<Non preoccuparti, è tutto passato. Anche tu sei una bella ragazza, non ho detto il contrario. Ma vedi, le ragazze non sono nei miei interessi...>>
<<In che senso??>>
<<Nel senso che...>>
Nel senso che avevo parlato troppo e ora Mai si era insospettita volendo scoprire ad ogni costo la verità. Inizialmente tolsi una scusa:
<<non mi voglio impegnare...>>
Poi ne tolsi un'altra:
<<siete troppo impegnative...e rompiscatole...>>
Mai mi rinfacciò di non averne mai avute e quindi che le mie frasi fossero insensate e così ne tolsi un'altra ancora:
<<non me la sento...>>
Lei rispose:
<<Se non te la senti, perché prima ti sei...>>
<<Perché pensavo...>>
<<Cosa?>>
<<Ad...ad una persona...>>
<<Chi??>>
<<Non posso dirtelo...>>
<<Avanti Malik, di me ti puoi fidare...>>
<<Non so...no, non posso dirtelo.>>
<<Vabbè non insisto...però sappi che presto Bakura verrà a cercarti per sfidarti...>>
<<Bakura???dove?? quando?? perché?? come?? e quindi??>>
<<..ehi...sei impaziente ma allora...>>
<<..no...non è come pensi...>>
Cercai invano di nascondere i miei sentimenti. Mai era troppo intelligente e conosceva in generale l'innamoramento, l'amore e il sesso. Sapeva che mi ero innamorato. Conosceva i miei desideri. Sembrava che ci conoscessimo da una vita. Alla fine le confessai tutto. Mi venivano le lacrime agli occhi mentre parlavo. Lei mi parlava, mi consolava, ma soprattutto mi capiva. Ero contento. Finalmente avevo un'amica e potevo tirare fuori tutto quello che avevo. Mi parlò di ciò che era successo al faraone, ormai avrebbe potuto riposare in pace il suo spirito dato il fatto che Yarik non esisteva più e Bakura era stato purificato, a sua insaputa, da Ra con quella luce che gli penetrò negli occhi. Non lo sapeva, ma il suo obiettivo di rivincita era lo stesso. Era il suo primo obiettivo. Lentamente la necessità di essere predatore di tombe dell'antico Egitto, andò in lui svanendo.

Alcuni giorni dopo, un vetro della casa di Mai si infranse. Un sasso spaccò la finestra e Malik, allarmato proteggé Mai. Il sasso era legato con un elastico ad un foglio. Sul foglio c'era un appuntamento.

Presentati domani pomeriggio
Davanti al parco Fujutzuki
Col tuo mazzo di Duel Monsters
E il tuo animo guerriero
Perché sono pronto a batterti

Firmato: Bakura - ore 16:00

<<Malik..domani lo incontrerai!!>>
<<Da..da...davvero???Ma io non mi ricordo più come duellare...>>
<<Non è vero. Ti ricordi benissimo>>
<<Si, è vero. Ma non voglio battermi con lui...>>
<<Oh, povero Malik...Dai, fatti forza...>>
<<Uffa...>>

Il Giorno Seguente
Parco Fujutzuki
Il vento tirava forte in quel parco. Le foglie abbandonavano i rami degli alberi, loro padroni, per volare altrove, verso la libertà. Verso una realtà soffusa, verso l'ignoto. E mentre le foglie volavano, un cuore di un ragazzo fragile, teneva un peso tale, da tenerlo ancorato al suolo per sempre finché non se ne sarebbe liberato. Malik arrivò e Bakura lo stava già aspettando.
<<Buon Pomeriggio Yarik.>>
<<Bu..bu..buon pomeriggio...>>
<<Allora sei pronto??>>
<<Dobbiamo per forza??>>
<<Se sei un uomo, dobbiamo e come...>>
Malik si levò il deck dal braccio, estrasse il mazzo di carte e le strinse in mano. Bakura lo guardava incredulo.
<<Il mio nome...è Malik.>>
Bakura si stupì.
<<Come...come sarebbe a dire...Malik?? Come hai fatto a tornare...che fine ha fatto Yarik?>>
<<Non esiste più nessun Yarik.>>
Malik si diresse verso Bakura con una camminata provocante. Lo guardava dritto negli occhi mentre i capelli, mossi dal vento, talvolta gli annebbiavano la vista. Quando gli fu di fronte, Malik sollevò la mano all'altezza degli occhi di Bakura. La mano in cui teneva il mazzo.
<<Guarda, Bakura.>>
Aprì la mano. Le carte volarono via davanti agli occhi di Bakura. Quest'ultimo spalancò gli occhi. Quando l'ultima carta, fu scappata dalle dita tremanti di Malik, Bakura si sentì ancora più sorpreso perché gli si gettò sopra, abbracciandolo e stringendolo. Rimase lì impalato per pochi secondi, dopodiché lo spinse.
<<ehi ma che fai??>>

Malik
Quando mi spinse, mi sentii un idiota. Avevo fatto la cosa più stupida del mondo. Abbracciarlo, cercare un contatto fisico, senza neanche sapere cosa pensava, ma soprattutto cosa provava nei miei confronti. Ma poi si rivelò qualcosa di diverso....

Parco
<<..scusami...io non volevo...recarti disturbo...>>
Bakura abbassò lo sguardo, si inginocchiò e pianse. Il vento muoveva i capelli in modo tale che non si vedessero gli occhi, ma le lacrime gli cadevano sulle mani, evidenziando la sua sofferenza.
Malik gli si avvicinò.
<<ehi...che c'è??...ti prego...scusami...ho agito d'impulso...senza pensare...>>
Bakura portò la mano sulla bocca di Malik, impedendogli di parlare. Malik arrossì. Bakura riabbassò lo sguardo.
<<Mai...mai nessuno mi ha stretto così...mai nessuno ha solo voluto provare a conoscermi...ne tanto meno a toccarmi...sai...Malik...l'affetto è una cosa che non conosco...l'amore...non so neanche cosa sia...so solo cos'è la solitudine e la sofferenza...non so perché mi trovo qui...pensavo fosse per sfidarti...il destino...il destino forse voleva che io ti sconfiggessi...e invece ho trovato una persona, che non era neanche la medesima che speravo che fosse, che mi abbraccia come se mi volesse bene...>>
<<Io non ti voglio bene...>> disse Malik
<<Lo...lo sapevo...mai nessuno riuscirà a farlo...>>
<<Io ti amo...>>
Bakura sollevò gli occhi, scostandosi i capelli dal viso. Aveva le guance bagnate dalle lacrime. Come un fiume in un deserto. Spiccanti. In rilievo. Malik, guardò i suoi occhi compassionevoli, sofferenti, ricambiando con uno sguardo dolce e uno splendido sorriso.

Malik
Quando gli sorrisi, spalancò gli occhi. Aveva sofferto tanto in passato. E ora aveva trovato finalmente qualcuno che lo capisse, che gli volesse bene e che lo amasse. D'altronde io sapevo cosa significava stare da soli e soffrire la solitudine. Era davvero bellissimo. Mi ricambiò il sorriso.




Parco
Al sorriso di Malik, Bakura, rispose con un altro sorriso. I due si abbracciarono. Entrambi chiusero gli occhi per sentire meglio il contatto dell'altro. Pensando solo che la persona che avevano accanto era molto importante. E non se la sarebbero fatta sfuggire. L'abbraccio durò tantissimo ed entrambi, stringendosi, sentivano il cuore dell'altro pulsare nel petto come un tamburo, in un ritmo veloce e talvolta frenetico. Poi le braccia di Malik lasciarono il corpo di Bakura, e viceversa. Si guardarono negli occhi.
<<Ti voglio bene Bakura. Quando ti ho visto la prima volta, ero in punto di morte. Era come se tu fossi...l'unica persona che io abbia mai visto...mi sono risvegliato e stavo morendo...era come rinascere...e morire contemporaneamente...la prima cosa che ho pensato è che tu fossi davvero bellissimo...sento qualcosa per te, Bakura...non mi importa il sesso...mi importa solo della persona che ho accanto...e penso che tu sia la più adatta...non sarei stato bene finché non te l'avrei detto...>>
<<Ti ringrazio Malik.>>
<<Bakura?>>
<<Sì?>>
<<Ormai sai dove abito??>>
<<Sì, certo>>
<<Allora vieni a trovarmi ogni tanto.>>

Malik
Era qualcosa di magico. Il vento, l'innamoramento, l'invito. Bakura mi piaceva proprio e sembrava che anch'io gli piacessi. Era felice di avermi conosciuto e sorrideva in un modo magnifico.
Ormai avevamo preso un po' di confidenza e cercavamo solo l'occasione per stare un po' insieme e conoscerci meglio. Volerci bene. Stare vicini l'uno con l'altro. Intanto, mentre noi due eravamo raccolti in una sfera di confidenza, Mai, raccoglieva freneticamente le carte che avevo lasciato volare via e rincorreva quelle che rotolavano o si libravano nell'aria. Quando Bakura la vide, sorrise. Era stupendo. Gli si formavano le fossette accanto alla bocca e gli occhi gli si addolcivano. Poi mi guardò dritto negli occhi. Mi si avvicinò lentamente al viso. Io mi stavo surriscaldando e lui, smontando il suo deck , prese il mazzo e disse:
<<Guada, Malik.>>
Le carte del mazzo di Bakura, volarono via. Mai, inseguiva anche quelle. Alla fine, dopo che anche l'ultima carta del mazzo di Bakura si sollevò dalla mano e volò via, si avvicinò al viso di Malik, dandogli un bacio sulla guancia. Poi riprese l'abbraccio. Quando si lasciarono Bakura disse:
<<So dove abiti. Verrò a trovarti.>>
<<Certo. Ti farò sapere quando...>>
Malik mosse la testa verso Mai aggiungendo:
<<...non è in casa>>
I due si salutarono, dopo che Mai aveva recuperato le carte di entrambi sbuffando e arrabbiandosi.


Alcuni giorni dopo.
<<Ciao Bakura, vieni entra...come facevi a sapere che Mai non c'era??>>
<<Sto ogni giorno davanti alla porta di casa, nascosto tra i cespugli. E' la prima volta su tre che la vedo uscire..>>
<<Già. Abbonda con la spesa...>>
Bakura chiuse la porta dietro di se. Seguì Malik che si dirigeva verso la cucina.
<<Siediti pure Bakura...>>
<<Oh, grazie. Ma perché indossi quel grembiulino così sexy??>>
<<E' solo per te!>>
<<Ma non farmi ridere!!>>
<<Ora, ti preparerò la mia specialità, riservata, come avrai immaginato, alle persone speciali come te!!>>
<<..ehi così mi fai arrossire!!>>
<<eh eh eh...>>
<<Di che si tratta??>>
<<Non te lo dico...Dovrai solo limitarti ad assaporarla...e giudicarne il gusto...>>
<<Waw...sono d'accordo...partecipo al tuo gioco...ma dimmi almeno se è dolce o salata...>>
<<E' dolce...e piccante...>>
<<eeeeh???non conosco un cibo simile sulla terra!!>>
<<non è un cibo, piccolo...è una bevanda...>>
<<Addirittura??? Non ho la più pallida idea di cosa possa essere...è una droga o una sostanza stupefacente???>>
<<Si, è una droga...e come tutte le droghe crea assuefazione...e dipendenza...ma non è niente di pericoloso...è una droga speciale...>>
<<Io...io...non vorrei fidarmi...ad assumere droghe...>>
<<Ahahah!! Quando la vedrai capirai che la conosci benissimo...>>
Malik si diresse verso i fornello e rovistando tra la credenza e il fuoco, in pochi minuti posò una tazza davanti a Bakura e ci versò dentro un liquido caldo e denso.
<<Ahahah..credevo mi volessi rifilare qualche droga strana!! Roba forte..ahahah...Questa è...cioccolata...Ma la cioccolata non è piccante...>>
<<Prova ad assaggiarla, bello>>
Bakura posò le labbra sulla tazza, e con vago erotismo, chiuse gli occhi. Malik lo fissava.
<<E'...è...calda...dolce e piccante...>>
<<Peccato avrei voluto assaggiarne un po'...ti voglio talmente bene che te l'ho versata tutta!>>
<<Se vuoi una magra consolazione...anche se non la puoi assaggiare...puoi sempre conoscerne il sapore...>>
<<Co...cosa intendi dire??>>
Bakura sorrise. Si alzò. Camminò verso Malik fissandolo dritto negli occhi. Avanzò senza fermarsi tanto che Malik fu costretto a indietreggiare. Indietreggiò fino a che non sbatté contro la soglia del camino dove il fuoco crepitava creando una luce mistica e un calore accogliente.
Malik sollevò la mano e la portò sul collo di Bakura. Il quale, chiudendo gli occhi e riaprendoli disse:
<<Sei mio..>> e la riposta fu:
<<Sono tuo...>>
Seguì un bacio. Un bacio lunghissimo, dolce, colmo di passione. Le mani dei due iniziarono a sfiorare il corpo dell'altro entrando dentro la maglietta. Bakura sganciò il grembiule di Malik che se lo sfilò senza fare complimenti. I respiri si fecero più pesanti e due iniziavano ad ansimare. Il suono dei loro respiri era l'unico insieme al crepitio del fuoco. Bakura si stese a terra di fronte al camino. Malik gli salì sopra. Era seduto sul suo bacino. Intanto si baciavano, facendo scontrare le labbra e talvolta la lingua. I loro vestiti si facevano sempre più ingombranti. Bakura spogliò Malik. Quest'ultimo si alzò. All'alzarsi di Bakura gli accarezzò le natiche. Poi lo sollevò e lo prese a cavalcioni. Lo trasportò sino alla soglia delle scale che salirono di corsa. Poi Malik corse in camera di Mai e si lanciò sul letto. Bakura gli saltò addosso. Sorrisero. E ripresero a baciarsi. Le mani di Malik intanto spogliavano Bakura dai suoi vestiti. E mentre lo faceva, scostava le coperte e intrufolandosi all'interno insieme a Bakura. Iniziavano ad emettere dei suoni. Quelle bocche che si incontravano, si lasciavano, che esprimevano il pieno piacere di entrambi. Erano nudi. Entrambi. Erano eccitati. Entrambi. Se ne accorsero quando Bakura si mosse per spostarsi e i loro genitali si scontrarono. Aprirono gli occhi entrambi. Ed espirarono. Gli piaceva. Allora Bakura iniziò a dondolarsi, dando piacere al suo Malik e offrendolo contemporaneamente a se stesso. Continuarono così per più di sei ore. Mai sicuramente era stata impegnata o si era accorta dell'arrivo di Bakura e per questo decise di non disturbare. Finalmente stavano insieme. Si erano incontrati. Si erano piaciuti. Si erano innamorati.

Malik
Era bellissimo. Lui si dondolava sopra di me con un andamento dolce e disarmonico. Sentivo il suo respiro incrociare il mio, mentre appoggiavamo la lingua l'uno su quella dell'altro e ansimavamo. Ogni tanto aprivo gli occhi per vederlo godere. Mi piaceva quell'espressione. La sua più piena espressione di piacere. Apriva la bocca ed emetteva dei lievi gemiti miscelati tra dolore e dolcezza. Continuava a dondolarsi su di me, e sentivo caldo. Un caldo diverso dal solito. Un caldo che non avevo mai sentito prima. Un caldo che mi attraversava tutto il corpo, riscaldando ogni cellula, fondendo ogni pensiero. Ero assorto in una specie di trans. Ero come...in un sogno. Un piacevole sogno. Dal quale non mi volevo svegliare.
Quando finimmo, ci baciammo ancora. Mi stupì il fatto che mi disse "ti amo". Era proprio un sogno. Non mi sembrava vero. Gliel'ho anche detto. Ma sul momento ho risposto con la medesima frase. La mattina seguente iniziai a scrivere questo diario per ricordarmi e ricordare al mondo che quando ami una persona, non ha senso avere pregiudizi e limitarsi. Se non si superano i limiti di rispetto, in amore tutto è concesso. Inoltre d'ora in poi qui trascriverò tutti i miei sentimenti, pensieri e idee. Avere un custode di pensieri, sentimenti ed esperienze come il diario mi aiuterà a ricordare un amore inizialmente impossibile e utopico e poi reale e intenso come quello che sto vivendo. Sarà importante in futuro leggere questo diario e ricordare emozioni ed eventi, riportando alla memoria importanti lezioni. Quella di queste pagine è:
"Carpe Diem...cogli l'attimo..." Se non avessi avuto il coraggio di abbracciare Bakura al parco, a quest'ora forse non sarei qua a scrivere. E se Yarik non mi avesse rapito non sarebbe mai successo niente di tutto questo. La mia esposizione per oggi è finita. Domani è un altro giorno. Un altro paio di pagine. Un'altra lezione di vita. Ho una sola certezza. Che amo. E che vengo amato.

Il venerdì dieci dicembre
Camera da letto
Ore 22.25

Quando chiusi il diario, mi risvegliai nel buio. Era stato tutto un sogno. Un altro gioco delle ombre con la mia mente. Un gioco troppo duro per essere sopportato. Era tutta un'illusione. Una vaga e stupida fantasia. Una vana illusione talmente inconcepibile che la fervida speranza di essere amato, svaniva nel fumo dopo aver vissuto un amore così intenso. Volevo morire. Mi ero solo illuso di essere rientrato nel mio corpo. Di averne preso il controllo. Di aver amato...e di essere amato. Ora piango. Sono di nuovo solo. Chissà quale altro incubo mi riservano le ombre. Mi faranno diventare pazzo. Voglio uscire di qui. Voglio vivere la mia vita. Voglio...stare con Bakura. Il mio sogno più bello.Il mio incubo più atroce. Il mio primo ed unico amore.
...Fine...




Scrittore: mynameisgatsu
Tempo utilizzato: 16ore(di cui 11 tentando di non vomitare..)
Motivo della composizione: Promessa a XShade-Shinra
Speranza: che la mia Yaoi sia di vostro gradimento...
Saluti: ciao, ciuz, ciau, cho, cha, chu, ciaaao, ciaoooooo...basta...
I miei psicofarmaci: lista troppo lunga...

Anche se non me lo posso permettere, vorrei dedicare questa Yaoi a XShade-Shinra, che mi ha obbligato a scriverla. No, scherzo...ho promesso che l'avrei scritta per lei. Ed eccomi qua a ringraziarla ancora una volta per avermi stimolato alla scrittura...(a proposito..avete letto le sue yaoi??? Sono davvero originali e divertenti, vi consiglio di leggerle...). Vi confesserò che nella scrittura, essendo un maschio (e sessualmente della "sponda" standard), il mio stomaco giocava brutti scherzi, insieme al pacman che in testa mi mangia i neuroni. Ora sto meglio per fortuna. (non è vero..non ho il coraggio di rileggere quello che ho scritto). Se volete mandare giudizi, critiche o commenti sono ben accette nella casella. Mi piacerebbe se valutaste la yaoi con dei voti (come a scuola...vietato scendere sotto zero!). C'è una cosa molto importante che avrei bisogno che giudicaste e ve lo chiedo per favore: apparte la storia e la sua singolarità, vorrei tanto che valutaste il mio modo di scrivere...è un'informazione che mi piacerebbe avere da voi lettori! Grazie.
Ciao belli!! Ma soprattutto ciao belle!!

mynameisgatsu




 
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