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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: LIKE A PHOENIX FROM THE FLAMES
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: 8angel8 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/01/2005 17:54:42 (ultimo inserimento: 29/04/05)

ennesima d/h nata dalla mia mente bacata ^^
 
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VENDETTA?
- Capitolo 1° -

Cap 1. Vendetta?

30 Agosto, Privet Drive

Era un’altra afosa giornata di fine Agosto a Privet Drive. Il vento, tutt’altro che rinfrescante, entrava dalla finestra di una camera di una delle tante casette a schiera (il n° 4) e muoveva pigramente le sue candide tende tenute da dei lacci del medesimo colore…il sole aveva da poco passato l’orizzonte e aveva lasciato dietro di sé una scia rosata e arancione, che rendeva l’atmosfera molto strana…quasi irreale…
Un ragazzo alquanto singolare era sdraiato sul letto di quella camera a leggere un pesante tomo rilegato in pelle rossa intitolato “Pozioni corso 6” e a prendere appunti con una penna d’oca su un pezzo di pergamena…
Gli occhi, di un colore verde brillante, erano socchiusi dalla stanchezza e dalla noia e sul naso portava un paio di occhiali; i capelli corvini perennemente spettinati gli ricadevano sulla fronte leggermente sudata accentuando il caldo soffocante di quel giorno e la frangia si apriva nella parte destra, mostrando una cicatrice a forma di saetta…il ragazzo si chiamava Harry Potter e studiava nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Si alzò a sedere sul letto, stiracchiandosi mestamente e guardandosi intorno leggermente assonnato…ogni volta che cercava di studiare Pozioni finiva sempre per perdere a voglia di studiare…soprattutto perché gli ricordava Severus Piton, professore della materia e Coordinatore della casata Serpeverde…e pensare ai Serpeverde lo rimandava a Draco Malfoy, suo nemico giurato dal primo anno di Scuola…e a quello che si erano detti alla fine dello scorso anno scolastico…
Si passò una mano tra i capelli umidi e decise di farsi una doccia, anche confortato dal fatto che i suoi zii e suo cugino (Petunia, Vernon e Dudley Dursey) erano usciti e non sarebbero rientrati se non verso ora di cena. Lasciò la porta della camera socchiusa e si diresse verso il bagno, pregustando già la bella sensazione che avrebbe avuto sotto a quel getto gelido e rinfrescante.
Chiuse la porta della stanza chiave, premunendosi già per un possibile ritorno dei suoi terribili parenti, e si tolse in un baleno i vestiti, restando un paio di secondi a rimirarsi nello specchio…sicuramente poteva dire di essere cambiato nel corso dell’estate…si era abbronzato parecchio ed era cresciuto di altezza, senza contare che non era più il ragazzino mingherlino che tutta la sua scuola conosceva ma si era notevolmente rafforzato…sorrise al suo riflesso pensando alla reazione che avrebbero avuto i suoi amici Ron ed Hermione a questo suo repentino cambiamento...sicuramente non lo avrebbero neanche riconosciuto…
Si diede un’ultima occhiata, si tolse gli occhiali e poi aprì il getto al massimo, per poi spostarsi sotto ad esso e fare un leggero mugolio di piacere al contatto dell’acqua con la sua pelle calda…abbasso la testa verso il basso per proteggere gli occhi…e ancora gli venne in mente ciò che un certo biondino strafottente gli aveva detto tempo prima…

**flashback (parte presa dall’Ordine della fenice)**

« La pagherai » disse Malfoy, con voce poco più forte di un sussurro. « Te la farò pagare per quello che hai fatto a mio padre…ti credi in gamba, Potter…ma aspetta, ti sistemerò io. Non puoi mandare mio padre in prigione…»

**fine flashback**

Aprì gli occhi, tornando alla realtà e facendo sfumare i ricordi che lo legavano a quel Serpeverde indisponente…si chiedeva come mai continuava a pensare alle sue parole…
Sapeva di non essere minimamente spaventato all’idea di affrontare Malfoy, anzi…sperava solo che non mettesse in mezzo le poche persone a cui ancora teneva per poter avere dei vantaggi, ed era sicuro che il biondino fosse quel tipo di persona…che farebbe di tutto pur di vendicarsi e di prendersi una rivincita contro di lui, il “bambino sopravvissuto”…
Chiuse il rubinetto e si coprì con un asciugamano, per poi dirigersi tutto gocciolante verso la propria camera…tanto c’era un caldo così soffocante che si sarebbe asciugato in un attimo…
Guardò la gabbia vuota di Edwige (l’aveva liberata prendendo l’occasione che i suoi zii fossero fuori) e poi un piccolo specchio rotto che ancora era appoggiato al suo comodino…erano successe tante cose spiacevoli nello scorso anno scolastico, cose peggiori di affrontare un ragazzino presuntuoso e viziato come Malfoy…
Si sedette sul letto e prese tra le mani l’oggetto circolare, osservandolo assorto…gran brutti ricordi…il Ministero della Magia, la Profezia, Sirius…sì, forse Sirius era proprio quello che faceva più male…si sentiva ancora colpevole della sua morte…andare al Ministero non sapendo che fosse una trappola, l’arrivo dei rinforzi e poi…la sua morte dietro a quella maledettissima tenda…
Chiuse gli occhi, trattenendosi dal piangere (“non sono più un bambino!” si disse) e chiuse la piccola superficie riflettente dentro al proprio baule, cercando invano di non pensare…
Si alzò e si sporse a guardare fuori dalla finestra…ormai la luce del giorno era praticamente finita e un alone scuro stava ricoprendo il cielo rosso della sera…fece un piccolo sorriso a vedere in lontananza la sua civetta che tornava dal recapito di una lettera per Ron…infatti il giorno dopo sarebbe andato a Diagon Alley con lui ed Hermione a prendere l’occorrente per il nuovo anno…
Appena dentro, Edwige tubò soddisfatta per il perfetto orario e si fece coccolare un po’ dal suo padrone, che le accarezzò la testolina bianca mormorando un “brava Edwige…”. Lei gli mordicchiò scherzosamente un dito e poi si diresse nella gabbia per riposarsi…
Harry tornò a guardare fuori dalla finestra per qualche minuto, poi si vestì e attese che i suoi zii tornassero per cenare…
…senza rendersi conto che due occhi di ghiaccio lo stavano osservando dall’inizio…


Il giorno dopo 31 Agosto, ore 15.45, Diagon Alley

“…comunque non ti aspettavo così cambiato! Scommetti che adesso faranno a gara per te?” scherzò il sesto dei pargoletti Weasley, beccandosi un’occhiataccia da Harry Potter.
Erano appena arrivati a Diagon Alley e dovevano incontrare Hermione Granger, loro migliore amica, al Ghirigoro. Arrivarono davanti al negozio tra battute e racconti vari, e poi si addentrarono cercando di distinguere la capigliatura “singolare” della moretta tra le miriadi di teste che stavano facendo la fila…
Dopo parecchi minuti di attesa e di attenta osservazione, una ragazza dai folti capelli castani uscì stranamente disinvolta per il peso pazzesco che stava portando e li salutò con un sorriso.
“Ciao ragazzi! Avete visto quanta gente?” domandò lei, poggiando le borse strapiene di libri a terra e sistemandosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio destro.
“Ma Herm! È da suicidio! Come faremo a prendere i libri entro sera??” sbottò Ron sconsolato, facendo notare che ci avrebbero messo minimo mezza giornata. Harry invece non sembrava molto preoccupato della situazione…infatti stava pensando a cos’altro potesse servirgli prima della partenza per Hogwarts.
“…sapevo che ci sarebbe stato un problema simile, infatti ho preso i libri anche per voi!” sorrise la moretta, beccandosi un abbraccio dal rosso, che era letteralmente al settimo cielo.
“…Herm, sei un mito!!” urlò contento, attirando gran parte degli sguardi dei passanti. I due, accortosi di quello che era successo, si staccarono arrossendo e cercarono di trovare qualcosa da dire per interrompere la scena imbarazzante.
“…ma come mai Harry è così silenzioso oggi?” domandò all’altro, che alzò le spalle e si fermò ad osservare il suo migliore amico, che sembrava preso da chissà quali pensieri.
“…ehi Harry, tutto bene? Qualcos…?” cominciò a chiedere Ron, ma prima che potesse finire la frase il moro aprì gli occhi e sorrise.
“...mh...trovato! Devo andare a farmi fare una nuova divisa ^^ i libri li prendete voi per me? Ve ne sarei immensamente grato! Ci vediamo al Paiolo Magico alle cinque, ok? Ciao ciao!” disse soltanto, per poi fare un cenno con la mano e dirigersi verso il negozio di Madama McClan.
I suoi due amici si guardarono stupiti e Hermione domandò “…ma almeno ha ascoltato quello che ho detto?” per poi ricevere come risposta dal rosso un’alzata di spalle.

Entrò nel negozio e la proprietaria lo accolse con un sorriso.
“Signor Potter! La aspettavo, credevo non venisse più!” mormorò la strega sorridente, per poi aggiungere alla faccia stupita di Harry “…ha bisogno di una nuova divisa, vero? Vada nei camerini a spogliarsi e poi torni da me che le prendo le misure” e indicare una stanza adiacente a quella.
Il moretto borbottò un “grazie” imbarazzato ed entrò nella stanza, dove c’erano quattro camerini con le tende tirate. Entrò nel primo e cominciò a spogliarsi…mentre si toglieva la maglia sentì la voce amichevole di Madama McClan accogliere un altro cliente, ma non ci fece caso…
Uscì dallo stanzino e tornò dalla vecchia signora, che lo fece mettere in piedi su uno sgabello per prendere le misure. Aveva quasi finito, quando lo sguardo della sarta fu catturato dall’arrivo dell’altro cliente.
“Venga, Signor Malfoy! Si metta sullo sgabello accanto al Signor Potter e aspetti un attimo, arrivo subito!” disse soltanto la strega, facendo inorridire il moretto e sorridere malignamente il biondo.
Si allontanò un attimo per l’arrivo di un altro cliente e i due rimasero soli, cosa che rendeva il Grifondoro parecchio nervoso…che avesse in mente di cominciare a vendicarsi proprio da quel momento? Ci fu qualche minuto di silenzio, poi il Serpeverde ruppe il ghiaccio.
“…Potter, all’inizio non ti avevo riconosciuto…” mormorò, facendosi guardare in faccia dal moretto per la prima volta da quando si erano incontrati. Il suo sguardo era tra lo stupito e lo stranito.
Si fermò un attimo ad osservare la sua nemesi…capelli liberi dal gel, un sorriso diverso dal solito ghigno, un’altezza maggiore e una struttura più possente e mascolina rispetto a quella degli anni precedenti…
“…è un complimento?” si lasciò sfuggire dalla bocca il Grifondoro, mentre arrossiva leggermente pensando a come anche quel bastardo fosse cresciuto durante l’estate.
“…questo sta a te scoprirlo…” disse soltanto di risposta, alzando le spalle come se neanche lui lo sapesse veramente. Harry lo guardò dubbioso e dopo un attimo rivide il ghigno malefico tipico di quel ragazzo sulle sue labbra…
“…cmq se fossi in te quest’anno starei attento…e molto…se non sbaglio devo ancora vendicarmi per quello che hai fatto a mio padre…e posso assicurarti che non sarà affatto divertente…” sibilò Malfoy, spostando poi lo sguardo sulla sarta, che stava arrivando con Theodor Nott, un Serpeverde del loro stesso anno.
“Scusate per il ritardo! Signor Potter, lei può andare a rivestirsi…mentre lei resti ancora un attimo lì” disse la donna, per poi far mettere Nott al posto di Harry sullo sgabello.
Il moro diede un ultimo sguardo al biondo, non avendo ancora capito che cosa fosse stato quell’inizio poco minaccioso…scosse la testa e si chiuse dentro alla cabina rivestendosi.
Si era appena messo i jeans, quando sentì qualcuno arrivare nella stanza e aprire la tenda che lo divideva con l’esterno. Si girò improvvisamente e incontrò uno sguardo gelido che lo osservava.
La situazione era così insolita che rimase tanto spiazzato da non trovare cosa dire…si grattò la nuca tentando di trovare le parole più dure per buttarlo fuori, ma la sua voce interruppe i suoi pensieri.
“…chi abbiamo qui?” domandò ironico il Serpeverde, sorridendo enigmatico e posando lo sguardo sul torace nudo del moro, che ancora stava tentando di capire cosa stesse succedendo.
Il moro a quell’occhiata arrossì impercettibilmente e lo guardò male, aspettandosi che fosse solo un modo per farlo sentire tremendamente in imbarazzo.
“…cosa vuoi? Rinnovare le minacce che mi hai fatto poco fa? Oppure vuoi cominciare da ora?” domandò Harry stranamente calmo e riflessivo all’idea di battersi contro il biondino. Prese la bacchetta dalla tasca posteriore dei pantaloni e se la rigirò tra le dita mentre una espressione compiaciuta si stava formando sul suo volto…non vedeva l’ora di potersi prendere una rivincita contro quelli che gli avevano rovinato la vita…
Ma Draco Malfoy alzò le mani con un sorriso strano che fece sgranare gli occhi al moretto, che si chiese a che gioco stesse giocando.
“…calma, Potter, calma…sono qui solo per chiarire una cosa…e comunque non puoi fare magie prima dell’inizio della scuola…” sussurrò il Serpeverde.
Harry lo guardò male, poi abbassò la bacchetta e disse “…hai ragione, ma non sono il tipo da seguire le regole…quindi non dovresti esserne troppo sicuro…ma comunque parla…” con un sospiro strascicato.
L’altro abbassò le mani e si soffermò ad osservare ancora il giovane Grifondoro, per poi spostare lo sguardo verso una parete.
“…sì…volevo dirti che...non devi credere alle minacce che ti faccio…insomma…quello che ti ho detto l’anno scorso era solo per non far insospettire i miei compagni di casa…e tutto quello che ti ho fatto negli anni scorsi erano solo cose che ero costretto a fare per convincere mio padre che ero dalla sua parte…ok, può sembrarti strano…anzi, molto strano…ma mettendo mio padre in prigione mi hai solo fatto un favore…” mormorò Malfoy, guardando l’altro dritto negli occhi smeraldo, che si socchiusero in uno sguardo torvo e ironico.
“…e tu pensi che ci creda veramente? Vedo che mi sottovaluti…” ribatté Harry, incrociando le braccia al petto (sempre con la bacchetta in mano) e guardandolo storto.
“…lo so, sembrerebbe una cosa improbabile, se non impossibile, ma…” ricominciò il biondo, ma il Grifondoro lo interruppe non molto delicatamente.
“…non farmi ridere…e poi perché saresti venuto a dirlo a me, che potevo sopravvivere anche senza saperlo?” domandò stancamente, pensando che uno scherzo è bello quando dura poco.
A quella domanda il Serpeverde ghignò e si avvicinò piano all’altro, facendolo indietreggiare passo dopo passo.
“..come mai? Beh…possiamo anche dire…” mormorò suadente Draco avvicinandosi ancora di più al moretto e facendolo appoggiare alla parete “…che in fondo…” aggiunse, prendendo Harry di sorpresa (sia perché non se lo aspettava, sia perché era più forte di quanto pensasse) stringendogli il pugno sul polso destro e facendogli cadere la bacchetta di mano “…mi dispiaceva dover fingere con te e…” accarezzò con la punta dell’indice la cicatrice sulla fronte “…volevo farti sapere che adesso ti sono debitore”.
Chiuse istintivamente gli occhi mentre un brivido gli saliva la schiena...poi sentì la mano dell’altro scivolare lascivamente lungo tutto il suo profilo per poi soffermarsi sulle labbra, che aveva lasciato socchiuse per lo stupore e per le sensazioni che gli stava dando e infine posarsi piano sul suo torace...percepì poi il fiato caldo del Serpeverde molto vicino alla sua bocca...troppo vicino!
Aprì velocemente gli occhi rendendosi conto solo in quel momento che si stava facendo manipolare come uno stupido, per poi spingere lontano il biondo e guardarlo come se fosse un alieno appena atterrato sul pianeta terra.
-...cosa cazzo volevi fare?!- sbottò arrossendo, più per l’imbarazzo che per la rabbia.
-...e pensare che ti eri quasi lasciato andare...che peccato...- mormorò con un broncio da bambino piccolo, per poi girarsi e scostare le tende del camerino. Fece per uscire, quando si girò e fissò il suo sguardo di ghiaccio in quello di giada del suo rivale, che ancora si teneva il polso leso con una mano ed era leggermente sconvolto da quello che era appena successo...non riuscì ad articolare alcuna parola, troppo shockato per fare qualsiasi cosa.
-...se sapevo che ti avrebbe fatto questo effetto lo avrei fatto prima...- mormorò il biondino con un ghigno che la diceva lunga e poi aggiunse –ci vediamo a scuola, Sfregiato!- facendo l’occhiolino e sparendo oltre la coltre scura che separava lo stanzino dall’esterno.
Il cervello di Harry ricominciò a funzionare poco dopo, quando sentì la voce della sarta chiedergli se fosse tutto a posto e se si era sentito male visto che era un quarto d’ora buono che il vestito era pronto e lui non era ancora uscito.
Mormorò un distratto no e si rivestì in fretta, dimenticando però la bacchetta. Non se ne rese minimamente conto, pagò Madama McClan e corse fuori dal negozio, preoccupato che quel pazzo di Malfoy lo stesse aspettando.
Sicuro di non essere seguito girò l’angolo verso il Paiolo Magico, ignaro però che il biondo lo stava ancora guardando e si era accorto che gli mancava qualcosa...
-...mh...no no, Harry...non si può essere così distratti...- disse con un sorriso strano sulle labbra, per poi rientrare nel negozio dicendo alla strega di aver dimenticato qualcosa e recuperare la bacchetta di Potter.
Uscì dal negozio e una folata di vento autunnale lo colpì in pieno, facendolo stringere nel cappotto nero, poi con noncuranza si avviò verso il luogo in cui era alloggiato da quasi due giorni, il Paiolo Magico...e naturalmente al corrente che il moro alloggiava nello stesso...
-...mi piace questo gioco del gatto e del topo...- un sussurro al vento, e poi la certezza che quello non sarebbe stato un anno come tutti gli altri...

Continua...


Salve,
non so se vi ricordate ancora di me (onestamente ho dei dubbi, non aggiorno da una vita)...comunque volevo chiedere un consiglio alle persone che hanno commentato o che hanno anche solo letto le mie storie...in questo periodo ho dei seri dubbi sulla mia capacità e, aggiunta ad essi, una paura di non poter o non saper soddisfare le vostre aspettative...molte lettrici mi hanno contattato per sapere se avrei continuato o meno...e mi sento molto onorato che qualcuno apprezzi i miei sforzi, non sapete quanto il sostegno che ho ricevuto dalla mia comparsa in questo sito mi abbia profondamente aiutato...ma ho il terrore che la vostra lunga attesa non valga quello che scrivo...mi dispiace di questa cosa, veramente...
Quindi adesso sono ricomparso per chiedervi un piccolo insignificante consiglio...cedere ai miei dubbi e lasciare che le mie storie cadano nel cimitero delle fic mai finite o continuare? Mi piacerebbe solo sapere...se siete pronte a correre il rischio insieme a me...naturalmente non mi aspetto che qualcuno risponda, ma tentar non nuoce ^_^
Ringrazio comunque in anticipo tutti coloro che leggeranno questo “messaggio”, e spero di non avervi messo in apprensione con le mie incertezze...
Con affetto,
il vostro Angel
 
Continua nel capitolo:


 
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