CAP. UNICO
- Capitolo 1° -
Odio il Sole.
Così esibizionista, egocentrico...
Si mostra spudoratamente a tutti, offre la panoramica dei suoi raggi luminosi.
È per questo che lo odio...
È per questo che preferisco vivere qui, in una cella buia, dove l'impertinente Sole non può giungere.
Con la sua fastidiosa ed accecante luce, impone il suo calore sulla Terra, anche per chi non lo volesse.
È come se dicesse indirettamente "arrangiati, se non mi vuoi, trovati la soluzione".
Mi sono solo adeguato.
Mentre la Luna... oh... la Luna,che risplende di luce non propria, così fioca, così pallida e umile,
illumina quanto basta, celando tutto nel mistero...
Crea quell'atmosfera surreale, cupa e affascinante.
Si... ti affascina, ti abbindola, ti seduce con la sua falsa luminosità...
E di notte io l'ammiro, quello splendido "catarifrangente".
Esco dalla mia cella sotterranea, per poter guardare la flebile luce diffondersi dinnanzi ai miei occhi, ritraendosi dove il buio deve avere sopravvento, dando spazio alla notte di dilagare sempre più...
E il novilunio... solo oscurità, nient'altro. Niente luce, niente inutile luce...
Solo oscurità, che aleggia profumata nell'aria.
Sono strano, alcuni dicono...
Ma si sbagliano, non sono strano, sono solo pazzo ed è nella mia pazzia, che comprendo tutto, solo nella mia dilaniante pazzia, che mi consuma piano dall'interno, mi erode, mi disintegra, sempre lentamente...
Ma siete voi che non capite, vi dico! Siete voi che non avete idea...
È quella luce che vi porterà alla rovina, creando quell'irresistibile dipendenza, diventa la vostra droga quotidiana...
Io... mi sono solo adeguato...
Si... ho imparato a prevenire qualsiasi cosa...
Non voletemi male, non odiatemi...
Quando tutto giungerà alla fine, voi striscerete ai miei piedi, bisognosi d'altro calore, d'altro Sole e tutto quello che io farò, sarà ridervi in faccia...
Io sarò anche pazzo, ma voi... oh... voi lo siete più di me...
Ignoranti...
Stolti...
Stupidi umani...
Sarò l'unico, di questa drogata specie, a sopravvivere, anche se questo infinito letargo, mi sta uccidendo, più della mia pazzia, più della vostra pazzia...
Riderò lo stesso, dal profondo antro dell'oscurità, di voi, quando vi contorcerete...
Quando...
Quando...
Quando...
...
Quando?
Fino ad allora... si, si, chiamatemi pazzo, ma sono solo colui che veramente ha capito questa straziante tortura di Dio...
NOTE DELL'AUTRICE:
Questa breve storia, vorrei dedicarla a Kool, sperando che la legga ^^
Volevo dirti una cosa: so cosa provi, perché l'ho passato anch'io (3 anni fa)... Ne sono uscita grazie agli amici, o grazie a un semplice confidente. Non ridurti come il personaggio di questa storia... forse lui ha perso tutto, ma tu no!
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