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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: IL NATALE DI SEMPRE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: polif galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/01/2005 12:32:47

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- Capitolo 1° -

il natale di sempre

Premessa: tutto ciò che ha scritto riguardo alla sacralità persa del natale e la festa del consumismo, sono cose che io credo, ma di cui comunque, non do particolare importanza. Forse, per il semplice fatto che io, sono una di quelle persone che partecipano nel far diventare il natale la festa del consumismo e che non crede in nessun dio.
L’unico motivo, infatti, per cui io festeggio il natale, è per tradizione della mia famiglia.


In quel periodo come ogni anno le strade si riempirono di luci colorate, abeti addobbati e la gente variava di umori.
C’era chi, come i bambini, era euforico all’idea che tra poco si sarebbero aperti gli innumerevoli regali. Chi invece come gli adulti lavoratori erano nervosi e isterici: un po’ per l’euforia dei bambini, un po’ per tutti i soldi spesi in regali, per il traffico che c’era sulle strade per raggiungere gli uffici di lavoro, e perfino per la neve che imbiancava le strade.
Gli anziani invece non esprimevano: né particolare nervosismo e neppure tutta quella euforia dei bambini; ma uno strano sorsetto alle volte spuntava, illuminando i loro visi sciupati.
I bambini correvano tra le vie illuminate, tutti imbacuccati con sciarpe, guanti e berretti in lana, giocavano e ridevano felici. Ogni tanto per la strada incontravano qualche Babbo Natale, che li offriva dolci e cioccolate…
Intanto nelle vie più trafficate le macchine continuavano a suonare i clacson ultra nervosi, tirandosi ogni due per tre qualche insulto…

Arrivò la sera della vigilia di natale; tutte le famiglie si trovavano a casa, qualcuno a guardare la tv, qualcuno gia dormiva…solo i bambini si rigiravano nel letto non riuscendo ad addormentarsi.
Fuori, da una collinetta, provenivano delle voci…
Matilda iniziò:<<vi ricordate ragazzi, ai nostri tempi, in questo periodo tutto era diverso, c’era un clima più sereno.
Non solo i bambini che giravano per le città, euforici per i dolci e per i regali ma loro stavano anche insieme alle loro famiglie, ai loro genitori, fratelli e sorelle…la gente non era così scorbutica…il clima natalizio si sentiva davvero…e non si aveva solo questo bisogno di dolci e regali, c’era in questa festa anche un fondo di credenza in qualcosa di sacro…>>.
Giovanni la interruppe:<<ma cara, non vedi…ormai la gente è diventata così superficiale…non c’è più spiritualità, più nulla di sacro…tutto ciò che c’era prima è stato perso…niente più tradizioni…>>.
Teresa intervenne:<<è diventata la festa del consumismo, e niente di più, vorrei proprio vedere chi crede ancora in qualcosa…oltre lo showgirl e a agli showman…alle barbie, ai videogiochi che vengono regalati a natale…>>.
Giuseppe si mise a raccontare:<<ma lo sapete i miei nipoti…si, quelli più grandi, di quattordici e sedici e qualcosa di più…il natale fanno paura…stravaccati sul letto, sul divano o per terra o dove capita…sempre li, per tutto il giorno come dei vegetali…si animano solo per mangiare e per aprire i regali, o quando ricevono soldi. Mentre il resto della famiglia gioca a carte, beve e mangia…bè si in questo caso…quando ci sono di mezzo le carte…partecipo anch’io!>>.
<<…solo i bambini sono pacifici, con i giochi appena donatogli: bambole e macchinine, giocano instancabilmente fino a notte, quando gli adulti, iniziano a pensare che sia un po’ tardi…>>.
Carmela intervenne:come era bello quando noi eravamo ancora dei fanciulli, quando il giorno di natale, la mattina, aprivamo i regali insieme alle nostre famiglie, e la sera, tutti intorno al pianoforte a cantare canzoni natalizie, felicemente tutti insieme…>>.
Improvvisamente tutti si bloccarono, perché videro come ogni natale, fin da quando erano bambini, passare nel cielo stellato, imbiancato dalla neve, sulla sua slitta, con le sue renne, Babbo Natale. E così, ecco, il natale di sempre, chi se ne importa della superficialità della gente…l’importante era che questo gruppo di un tempo bambini rimanesse unito, ed ogni anno, il 24, sulla loro collinetta, si ritrovassero ad osservare l’uomo dei sogni e dell’immaginazione dei bambini, e l’uomo del loro natale…della loro realtà…ecco il natale di sempre.


 
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