IL MIO INIZIO E LA MIA FINE
- Capitolo 1° -
Passeggiavo lentamente nelle strade buie e deserte della notte.
Pensavo di distruggere il mondo con il mio atteggiamento da sbruffone, da uomo vissuto…e invece…invece mi ritrovo a camminare come un cane bastonato, per le strade del passato, rincorrendo un sogno, una speranza svanita un brutto giorno in quel ospedale.
Ho cercato di dimenticare, di vivere ancora per qualcosa, ma non c’è scampo per le mie colpe…
…sono e rimarrò sempre un fallito, con la vita, con il mondo e anche con te.
Dopo due anni ti ritrovo e cosa faccio? Davanti ai tuoi occhi di sfida, come potevo reagire?
Quel pugno, quello che ti ho sferrato…il male, tutto il male che ti ho fatto…non volevo…avrei preferito morire, ma…ma non sono morto, nonostante tutte le preghiere che facevo di notte, sperando di poter vedere il tuo viso sorridente ancora una volta, prima di perderti per sempre…
Poi, con un tremendo sforzo…sono…sono tornato in squadra, mettendomi in discussione, dopo anni che non toccavo quel pallone che mi ha distrutto un intera esistenza…che mi ha portato via da te.
All’inizio non ti fidavi, e si vedeva benissimo! Mi stavi sempre alla larga, più io cercassi il tuo viso, più tu lo nascondevi dietro un muro di parole e ricordi che mi sbattevi in faccia, facendomi capire che non avevi dimenticato…
…poi, la prima partita! Vincemmo e tu eri felice, avevi un sorriso radioso, un sorriso che aspettava di distendersi sulle tue labbra da un infinità di tempo! Ma la partita l’avevo vinta io…
…mi hai passato la palla, stavamo correndo per andare a canestro…
Mi hai guardato e mi hai passato la palla senza che il marcatore se ne rendesse conto e io…”uno splendido tiro, Mitsui! Continua così e vinceremo!”, con allegato un sorriso ed uno sguardo a dir poco provocante.
Un tiro da tre che ricorderò per tutta la mia vita, lo giuro!
E fu l’inizio di tante cose, tante parole, tanti pianti, tanta amarezza…
…un giorno ci fermammo a parlare, te lo ricorderai anche tu.
Eravamo in quel parco dietro la palestra, dove i bambini giocano prima di tornare a casa dall’asilo.
Mi parlasti di te, della tua famiglia, assicurandomi di aver dimenticato la brutta storia dei teppisti.
Non potevo essere più felice! Mi avevi perdonato e ti eri aperto con me, dichiarando la nostra amicizia a quei fiori che erano appena sbocciati nel prato...
Mi avevi chiesto di me, dei miei genitori, e dell’incidente…un naturale modo per conversare, si…ma non per dichiarare i propri sentimenti…ma quello l’ho capito solo adesso, ed è sempre troppo tardi…
Così, da bravo coglione quale sono, non resistetti e ti baciai, un bacio vero che riscaldò il mio cuore, come credo anche il tuo…
Nello stesso istante in cui io avvicinai le labbra alle tue, ti vidi socchiudere gli occhi, quasi come se te lo aspettassi…
…e te lo aspettavi veramente, mentre la sera cominciava a scendere gentile su di noi.
Ricambiasti il mio bacio con lo stesso identico atto, avvicinandoti e stringendomi piano le braccia intorno alle spalle, rapendomi da quella tensione strana che si era creata fra noi…
…dolci…fu la prima cosa che pensai quando incontrai le tue labbra per la seconda volta, mentre sentivo il tuo contatto che si insinuava in me, come un pugnale nella calda carne di una preda…come io e te in quel momento…
Preda e cacciatore a ruoli scambiati…per una volta, nella mia vita, mi sentii in balia dei miei stessi sentimenti e di quelli di un’altra persona…
Ma da quel giorno qualcosa cambiò…irrimediabilmente…eri lontano mille miglia da me…eri distante anni luce da quella giornata che ha segnato per sempre la mia vita…
…in campo, non riuscivo a capire a cosa era dovuto, poi…poi visualizzai il problema, un problema talmente visibile che credetti di essere un scemo a non averlo notato prima…
Ayako…ecco cos’era che attirava la tua attenzione, quella ragazza dagli occhi profondi come la notte, diversi dai miei, diversi dai tuoi…
…la guardavi con un sorriso e uno sguardo che non ti avevo mai visto fare…
Mentre Sakuragi correva per il campo, insultandosi con Rukawa, mentre Akagi e Kogure si affrontavano in uno scontro a due, io ti fissavo a guardarla…rapito da un immagine diversa da quella che speravo di ricoprire IO per te…
Vedevo tutta la vita passarmi davanti come in un film…ti guardavo muovere la mano verso di lei, verso un luogo lontano…distante, dove io non potevo raggiungerti…
Cercavi piano di accarezzare l’aria, sperando di poter accarezzare il profilo del suo viso…mentre scrutavi il suo corpo, muoversi attraverso la palestra…percepivi l’aria che creava muovendosi, cercando di esser trasportato via da lei…
Era dolore quello che provavi? Era amore ciò che sentivo nell’aria? Era rancore quello che provavo? Non ho ancora una risposta per le mie domande, non l’avrò mai, evidentemente…
…mi chiedo ancora una cosa prima di morire, prima di addormentarmi per sempre nell’eterna speranza di poterti amare…
Prendo piano le pillole che sono sul tavolo e ne butto giù tutto un flacone…fra poco avrò dimenticato tutto…
Avresti potuto amarmi se non ci fosse stata lei, Miyagi?
Avresti potuto volermi lo stesso?
Sarei riuscito a sopravvivere al nostro amore?…
…avrei saputo amarti…
…cosa sarebbe successo se lei…
…cosa?…
Consiglio di ascoltare come sottofondo, ANOTHER DAY IN PARADISE DI Phil Collins! Tutta un’altra cosa!
^^! To jedi_miyu87( the best friend you can have!) from khyira87, big and sweet smack!
|
|
