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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: TALLULAH - JUST A MEMORY
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Autore: guinevere galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/01/2005 22:10:44

parole di una canzone a ricordare un passato prossimo... che non scompare dal cuore insulso di una ragazza incapace. song-fic.
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

__________________


Silenzio...
Quiete serale di un viale alberato, illuminato dalla fioca luce dei lampioni affievolita dalla coltre di perlacea nebbia...
Cammino emettendo il minimo rumore, le mani in tasca, lo sguardo basso, a seguire i movimenti meccanici degli anfibi di pece tanto amati...
Non li avevo ancora, in quei giorni d'estate...
E sarebbe comunque stato troppo caldo per portarli...
Mi hai vista con i miei sandali altissimi, sempre più alti per cercare di raggiungerti, tu così alto, in ogni senso, per me.
Ero riuscita ad averti per me, ad avere il mio desiderio per me.
Ci chiamavamo Mio e Tua, al telefono per la forzata lontananza delle vacanze. Mai credo di averle tanto detestate, prima.

*Remember when we used to look how sun set far away'
And how you said: "this is never over"
I believed your every word and I quess you did too
But now you're saying : "hey, let's think this over"...*

Mi torna in mente quella prima giornata davvero insieme, dopo tutte le parole, tutti i messaggi, tutte le risate attraverso il mio amato computer, quel mio primo sentimento di cui eri riuscito ad appropriarti. Il mio primo amore, già.
Difficile da ammettere persino per me, che credevo di non poter provare mai nulla.
Convinzione.
Scoperta.
Confutazione.
E ora?
Non lo so…

*You take My hand and pull me next to you, so close to you
I have a feeling you don't have the words
I found one for you, kiss your cheak, say bye, and walk away
Don't look back cause I am crying...*

Ora continuo a camminare apparentemente senza meta, il lungo giubbotto di pelle nera ondeggia dietro le mie gambe, non penso al freddo notturno.
I pensieri sono altrove, i pensieri confusi, i pensieri distorti.
Il mio cuore inespressivo è riuscito a resistere due mesi accanto al tuo, è riuscito ad illudermi, quella parte di lui che si rifiuta di farlo ha infine vinto.
Non ha voluto ascoltarmi.
O forse, più probabilmente, non sono riuscita a far sentire la mia voce, troppo bassa e timorosa per sovrastare la sua. Quella della parte inespressiva del mio insensato organo vitale.

*I remember little things, you hardly ever do
Tell me why.
I don't know why it's over
I remember shooting stars, the walk we took that night
I hope your wish came true, mine betrayed me*

Troppo tardi per entrambi, mi sono convinta che non ti amavo, non come avrei dovuto, non quanto meritavi. Dovevo aver scambiato l'immenso affetto che avevo imparato a provare per te per amore, per te che mi avevi chiamata con quel soprannome, per te che riuscivi sempre a farmi ridere ed arrossire, per te che avevi il mio primo bacio sulle labbra.
Ma, come mi disse il lato scuro del mio piccolo cuore, ero più innamorata dell’idea di provare finalmente amore che non veramente di te.
L'ultima cosa che avrei voluto era ingannarti, anche se ero convinta di non averlo mai fatto.

*You let my hand go, and you fake a smile for me
I have a feeling you don't know what to do
I look deep in your eyes, hesitate a while...
Why are you crying'?*

Incrocio per un istante le braccia al petto, posando sull’incavo del gomito sinistro il grosso anello di metallo, che percorre tutta la lunghezza del mio indice, ed osservandolo un attimo, ripensando a quanto scherzosamente lo temevi; non volevi mai vedermelo addosso.
Poi è finita, ho ceduto a quella parte di me.
Ho imposto alla parte più dolce di risvegliasi da quel bellissimo sogno nel quale mi avevi portata, l’ho costretta ad allontanarsi, a tornare nell’ombra di prima, per non far più soffrire nessuno.
Avevo deciso di non farlo più, di rimanere sola, di non illudermi di nulla.
Non sono riuscita nemmeno in questo.
E ora, di nuovo, quella parte buona del mio cuore si rimpicciolisce, viene picchiata, insultata, sbeffeggiata dall’altra, fredda e crudele, quella parte che mi conosce, che conosce la mia irrazionalità e la mia lunaticheria, la mia incostanza e il mio desiderio di libertà.

*Tallulah, It's easier to live alone than fear the time it's over
Tallulah, find the words and talk to me ,oh, Tallulah,
This could be... heaven*

Ricaccio indietro una solitaria e titubante goccia che implora di scendere dal mio occhio miope, tirando su col naso e convincendomi che sia il freddo.
Certo.
Poi torno con la mente al presente, a quello che ora non siamo più ma a ciò che siamo diventati;
siamo tornati com’eravamo prima che io decidessi di rovinarti una piccola porzione di esistenza.
Anzi, anche di più.
Siamo molto più affiatati, ti sento più vicino, ti trovo un amico stupendo.
E smetto di chiedere altro, non solo a te ma a chiunque intorno a me.
Perché sento che è meglio così, per tutti.

*I see you walking hand in hand with long-haired drummer of the band
In love with her or so it seems, he's dancing with my beauty queen
Don't even dare to say you hi, still swallowing the goodbye
But I know the feelings still alive- still alive*

Perché vedo nel tuo cuore un’altra persona, ora, un’altra persona a me amica, un’altra persona che saprà regalarti quell’amore che davvero meriti e che io non sono capace di donare, né a te né a nessun altro.
Le parole di un altro amico non contano, nonostante mi avessero quasi convinta.
“Tutti sanno amare, sorellina, non dire mai così”
Mi dispiace dover dissentire.
Credimi, mi dispiace.
Anzi, in un certo senso hai ragione.
Io sono capace di amare.
Ma è un amore che nessuno potrà mai capire o volere.

*I lost my patience once, so do you punish me now
I'll always love you, no matter what you do
I'll win you back for me if you give me a chance
But there is one thing you must understand*

Il mio amore è troppo piccolo, troppo strano, troppo anormale per essere accettato da qualcuno che non sia io e soltanto io.
Il mio amore non vuole nulla, non chiede nulla.
Il mio amore non sa essere geloso, se non in casi estremi.
Il mio amore vuole essere libero da catene.
Il mio amore vuole essere sempre sé stesso, senza doversi adattare a nulla, e non chiede a nessuno di adattarsi a niente.
Nessuno può chiamare amore il mio amore, un amore così semplice che nessuno può capire, un amore che, però, a me va bene com’è.
Il mio amore resterà un amore a senso unico, per ogni occasione che verrà.
Perché l’amore non corrisposto è per me il migliore che possa esistere per compensare il mio.
L’amore non corrisposto non chiede nulla.
L’amore non corrisposto non è geloso.
L’amore non corrisposto non ti impone catene.
L’amore non corrisposto non soffrirà, se deciderai di allontanare il tuo amore da lui.
E non ti farà soffrire se deciderà di scegliere qualcuno che non sia tu.
Questo è l’amore che farà sempre e solo per me, l’amore che ora continuerò a provare in silenzio, al riparo dai giudizi di chi non può capire.

*Tallulah, It's easier to live alone than fear the time it's over
Tallulah, find the words and talk to me ,oh, Tallulah,
This could be...

Tallulah, It's easier to live alone than fear the time it's over
Tallulah, find the words and talk to me ,oh, Tallulah,
This could be...*

Mi fermo. Guardando avanti, scopro di essere arrivata a casa, di ritorno dopo la passeggiata.
Con le dita della mano sinistra asciugo la lacrima solitaria che, spavalda, è riuscita a eludere le difese della mia maschera, abbandonandosi ai ricordi.
Aspetto un attimo prima di aprire il cancello, sussurrando una canzone.
La canzone di uno dei nostri gruppi preferiti, mio, tuo, degli Altri.
La canzone che ti sentivo spesso canticchiare in svariati momenti, con gli altri o solo noi due, quando potevamo esserlo.
La canzone che ora è diventata la Vostra, che, mi hai confessato, ascoltate abbracciati, coccolandovi come una volta facevamo io e te.
No, non così. Nessuna carezza è uguale.
Le sue potranno darti molto di più.
E va bene così.
Sorrido continuando a mormorare quella melodia, pensando alla tua espressione in una delle foto più belle che ho salvate sul pc. Un tuo sorriso brillo, questo capodanno, tutti insieme. Solo il tuo sorriso e i tuoi occhi illuminati.
Per l’euforia, per il vino, per l’amore che ora hai per Lei, non lo so. Sono belli.
Mi piace quella foto.
E mi piace pensare che, se riuscirò a mantenere il mio proposito di solitudine, sarà sempre così.
Infilo la chiave nella serratura del cancello, il cane abbaia snervante. Non me ne interesso.
Richiudendo il cancelletto vado verso la porta, le mani di nuovo in tasca, dondolo un po’ la testa al ritmo della canzone.
Penso ancora a te, a quello che eravamo, a quello che siamo, a quello che non saremo più. Alzo le spalle.
Mi basterà vederti sempre con l’espressione di quella fotografia, per essere sicura di saper amare veramente. Del mio strano e incomprensibile amore a senso unico.
Prendo il respiro ed apro anche la porta di casa, la canzone sta per finire…

“Tallulah, this could be…”

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