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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: MOONLIGHT SHADOW
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: angel-sango galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/01/2005 19:07:48 (ultimo inserimento: 30/01/05)

i girovaghi... adoro queste figure... chi non le adora? musica folk, violino, flauto e buona compagnia...
 
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PASSO PASSO LESTO PIEDE
- Capitolo 1° -

Saaaaaalve… questa è la seconda ff che inauguro, Moonlight Shadow. Premetto che sono stata molto ispirata dai MCR, qualcuno li conosce? Spero di si ragazzi, quella è musica, altro che tuz tuz da discoteca!!! Questo primo capitolo non so tra quanto ma avrà un seguito, sto mettendo a fuoco le mie idee… spero vi piaccia!!!





La custodia del violino era più denutrita del solito, i pochi passanti non avevano lasciato più di due monete d’argento. Pioveva a dirotto, ma Leif aveva ugualmente cominciato a suonare, riparato dal tetto sporgente della casetta della vecchia che gli aveva offerto ospitalità per la notte. L’archetto scorreva veloce sulle corde calde del violino vissuto, le dita svelte pizzicavano le stesse corde, la musica allegra irradiava in tutta la piazza. La pioggia lo rallegrava, cosa alquanto strana, la pioggia dovrebbe disturbare un viaggiatore, no? Non sapeva più quando era partito dall’ultima città affollata, si era ritrovato due mattine prima in un letto dalle lenzuola piene di merletti, il volto rugoso di una vecchia ad accoglierlo. E adesso aveva ricominciato a vivere secondo le sue regole: la libertà e il violino. Aveva salutato da due giorni l’ultima delle persone che si erano unite a lui, Pekke, o Mekke, la brutta sbronza gli aveva fatto scordare il suo nome…
Suonò per un ora buona, pensando a dove si sarebbe diretto ora, doveva trovare… quella persona, la doveva assolutamente trovare. Guardò al cielo: da dietro le nuvole si poteva scorgere uno sprazzo di sole… era mezzogiorno, tra un ora avrebbe dovuto incontrare Melek.
- Ragazzo, sei sicuro di non voler restare per il pranzo? È da quando il mio amato marito se n’è andato che… -
- No signora, la ringrazio, adesso devo andare – girò sui tacchi e si disperse nella pioggia fitta. Odiava dover salutare le persone così, soprattutto le persone anziane. Dopotutto ogni cosa fa esperienza, anche le chiacchiere degli ubriaconi e dei bambini. Ma il ritrovo era lontano, la città grande e i piedi non erano svelti come un’automobile.
Arrivò alla roccia di Kanna appena in tempo per vedere Melek che se ne stava andando via. Lo chiamò:
- Melek! Melek, razza di idiota, voltati!-. Il ragazzo si voltò facendo risplendere sotto il cielo ormai rasserenato i capelli corvini, poi corse a salutare l’amico.
- Leif! Zingaro della malora, è bello rivederti! – esclamò stringendolo con vigore
- Ehi zingaro della malora a chi?- ribattè ridendo lui
- Proprio tu! Pensavo che ormai non saresti venuto… allora hai ricevuto la mia lettera? –
- Se sono qui come avrò fatto, lettura del pensiero? Scherzi a parte, è arrivata a destinazione, anche se stavo per ripartire –
- Allora sono stato fortunato…E la vecchia Giulietta? Giuro che questa volta te ne regalo uno nuovo! –
- Sei diventato ricco forse? E comunque la buona vecchia Giulietta fa il suo dovere, suona ancora che è un meraviglia… scommetto che tu hai perso il vezzo del flauto, vero? –
- Scherzi? Non ho mai smesso di suonare, anche se senza il tuo accompagnamento non fa lo stesso effetto…-.
Lentamente si avviarono verso un albero, si sedettero sotto le sue fronde bagnate e continuarono a parlare.
- E allora Leif… hai trovato quello che cercavi? –
- No, ancora niente… sto cominciando a pensare di inseguire una fantasia –
- Secondo me ti sei solo rattrappito, noi abbiamo sempre vissuto di musica, birra e sogni idioti, non è vero? –
- Ah ah ah…. Si hai ragione! Ebbene, perché tanta urgenza di vedermi? –
- Voglio ripartire –
Leif sobbalzò, la frangia argentata si mosse quasi imitando un’onda marina – Ripartire? –
- Dai non fare quella faccia… -
- E cosa dovrei fare?? Mi hai scaricato da chissà quanto tempo per stabilirti in questo posto con… aspetta un momento – disse sorridendo maliziosamente – Ti ha cacciato di casa? –
- Eh??? #°______°# Ma cosa….-
- Avanti poche storie!!!! –
- E va bene… si mi ha buttato fuori…-
- Ti ha beccato con un’altra… -
- Già… e pensare che questa volta ci ero quasi riuscito… tra un mese ci saremmo sposati-
- Ahhh… sei una pecorella smarrita che non tornerà mai, vero Melek? –
- Che ci vuoi fare, è natura! Allora, quando si parte? –
- Gambe in spalla rammollito, partiamo immediatamente –
- Cosa? Ma non ho nemmeno uno straccio di borsa! –
- Hai il tuo flauto? –
- Ovvio –
- Bene, allora andiamo –
- Che cosa? Leif…. – gridò rincorrendo l’amico in partenza – Leif, idiota! Dove diavolo metterò la mia roba??? –
- Roba? Non hai bisogno di niente Melek, solo del tuo flauto! E adesso muoviti o me ne vado senza di te! -

 
Continua nel capitolo:


 
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