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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: ISOBEL
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Autore: ubi88 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/01/2005 17:35:45

dalla stupenda canzone di bjork, ecco una fiction su una mia fiction! kisses! ubi88 ^///^
 
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LA FORESTA E LE FIAMME DELL`ANIMA
- Capitolo 1° -

ISOBEL

Nota dell’autrice:// chiedo perdono per la penultima cosa che ho inviato! Mi rendo conto che solo la prima poesia era davvero bella… anche oggi sono arrabbiata con me stessa e con gli altri e così mi metto a scrivere questa songfic sulla splendida canzone di Bjork (di cui ho anche un remix House di Dimitri from Paris! ^__- N.d. Ubi). I personaggi sono inventati da me anche perché non la vedo bene con i personaggi di Tekken…(a proposito… è da un bel po’ che non scrivo fiction su Tekken! Sarò mica malata?! ^__- )e i personaggi faranno parte, innanzitutto di “Adeva” e forse di altre serie di mia invenzione (di cui spiegherò le trame!)^^ ah, una piccola cosa: datemi la traduzione del testo!!!!Ultima cosa: tutto quello che scrivo è quello che “vedo” ascoltando la canzone. Kisses! Ubi88.

________________________________-________________________________________
Capitolo1

In a forest pitch-dark
Glowed the tiniest spark
It burst into a flame
Like me, like me

*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

Quello che ricordo è solamente una foresta. Non ricordo nulla di una delle mie visioni, che inebria i miei sogni più bizzarri. Solamente io in questa zona di verde. Una zona così bella e minacciosa non l’ avevo mai vista.
Ricordo i colori verdi tenui e cupi allo stesso tempo, perché il crepuscolo accarezzava tutto come una coperta. Ricordo un grande lago attorno e un salice di cui la grande fronda si specchiava sulle sue acque sporche di tramonto.
Io rimango incantata ma nello stesso tempo ho una paura incredibile di non andarmene più da questo paradiso che evoca peccato.
Il profumo di erba e di acqua salmastra mi inebria come un dolce profumo, mi invade tutto il corpo fino ad arrivarmi all’anima.
Mi perdo nel vento fresco del luogo, mi metto in ginocchio sull’erba umida e inarcando la schiena verso il basso, appoggio le braccia a terra e vi appoggio la testa.
Alzo la testa. Tutto in pochi secondi.
Quando alzo la testa, il cielo sembra punirmi, quando li mostro che ho le lacrime agli occhi. Lacrime amare e dolci allo stesso tempo, ma non so perché siano dolci, forse perché avevo voglia di versarle. Sulle mie labbra il sapore di sale che mi fa sentire una sensazione di sete, anche se in questo periodo ho solamente sete d’amore.
Eagle, io vorrei tanto amarti ma mi sento così distante dal tuo cuore. Vorrei solamente che fosse una maschera che in realtà tu mi amassi, che avessi paura di dichiarare i tuoi sentimenti per me. Non mi degni di uno sguardo e la cosa mi fa soffrire…



Hitomi era finalmente in quel posto… in quella foresta che aveva visto in un sogno. Finalmente era lì. il suo cuore era finalmente soddisfatto, almeno per qualcosa.
Il vento le scompigliava i capelli sul viso. I suoi occhi erano finalmente di un colore uniforme: il verde di quella foresta. Ora era umana. Davvero umana, anche se un po’ le mancavano le sue ali, ma si sarebbe abituata, però in cuor suo pensava che Eagle non la badasse per quel motivo, che ora era una ragazza “completa”. Dopo la lotta contro Adeva era riuscita a diventare una ragazza completa, anche perché aveva geni d’angelo, ovvero sua madre…
Hitomi, in ginocchio, con i capelli mossi dal vento, sembrava il tassello finale di un pittoresco quadro. La camicia leggera non la copriva molto dal fresco, che le faceva venire la pelle d’oca ma lei sembrava non curarsene. Quella camicia metteva in evidenza i suoi seni in maniera sensuale e discreta…
Si strinse con le sue mani, pensando che fosse Eagle a stringerla nella dolcezza più inaudita.
Hitomi ad un tratto, cullata dal vento si addormentò cadendo sull’erba.

Eagle raggiunse la foresta, descritta da Hitomi. Non sapeva neanche lui come avesse fatto a trovarla o a credere alle visioni di Hitomi, forse per il secondo caso la amava…
Era sicuro ma non sapeva come dimostrare quel sentimento. Aveva una strana paura, eppure non aveva paura di niente. Forse perché quando scoprì di essere stato usato da Lord Hill soffrì… eppure si ricordava le ultime parole di quell’uomo, quando morì sotto le macerie di una casa, per colpa di una creatura asessuata, durante quell’epica lotta a Neo- Ravenna.
“ io ti amo, ti amo davvero… sei l’unico uomo che abbia mai amato veramente…” poi chiuse gli occhi per sempre.
Eagle rimase impassibile, ma nel suo cuore piangeva e quelle lacrime avevano fatto arrugginire il suo cuore e la sua anima.
Eppure da quella notizia, lui doveva odiarlo. Per lui portava solamente rancore. Quelle notti d’amore erano davvero una finta? Quando le loro mani si incontravano invadentemente nel corpo dell’altro, quando si univano, era davvero una vaga e animale voglia di sesso? Eagle non voleva e non poteva crederci, ma forse da quelle ultime parole, dette con fatica aveva capito che era riuscito a scaldare il cuore dello scienziato… tutta la rabbia del suo cuore si era tramutata in cenere. Lui aveva sempre vissuto con la rabbia dentro, nonostante quel falso amore… forse perché era qualcosa di falso ma che poi divenne reale. Una promessa non mantenuta, ovvero diventare uomo “completo” (Eagle era una creatura asessuata. N.d. Ubi) in tempi brevi (9 mesi nell’utero delle donne e un anno in una specie di incubatrice. N.d. Ubi)
Hitomi. dalla prima volta che la vide quella bellissima ragazza, si innamorò di lei. Quando la vide con le due ali, quando la vide librarsi nell’aria ma ora che non poteva più volare, le piaceva ugualmente e i suoi occhi di un dolce e vistoso color verde, lo avevano stregato.
Il respiro e i pensieri di Eagle si confondevano armoniosamente con il vento. Il profumo del luogo era riuscito a stregarlo. I suoi capelli neri (li ho cambiati! Prima dovevano essere o violetti o bianchi. N.d. Ubi) e lunghi erano legati in una coda e lo facevano assomigliare ad un samurai. Alcune ciocche ribelli venivano sventolate dalla brezza del crepuscolo. Era tutto così surreale… tutto davanti ai suoi occhi rossi…
Eagle la vide. Dormiva. Hitomi, la sua amata dormiva lì. Era davvero bella. Sembrava una dea, anzi, la creatrice del posto stesso, che dopo averne creato le forme, i colori, i suoni e gli odori, si fosse addormentata stanca e soddisfatta.
Si avvicinò a lei camminando piano per non svegliarla.
Fu vicino a lei e le accarezzò con dolcezza la testa. Ella sorrise. Eagle arrossì di colpo. Un sorriso magnifico…

***continua…

Nota dell’autrice:// spero che vi sia piaciuta questa fiction fino a qui! Kisses! Ubi88

 
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