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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: 59 MINUTI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: ran7 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/01/2005 16:17:06

``erano trascorsi cinquantanove minuti. e in così poco tempo lo avevo perso per sempre. `` pairing keixtakao, neppure un ora e tante tante cose...
 
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UNICO
- Capitolo 1° -

59 minuti...

11.23 am

Ero solo nella camera da letto che aveva visto me e Kei fare l'amore non molto tempo prima. Solo, inspiegabilmente.
Le candide lenzuola, del tutto disfatte dalla foga che ci aveva travolto, abbracciava il mio corpo nudo, facendo contrasto tra il loro niveo pallore e la mia carnagione più abbronzata.
Dov'era Kei?
Mi alzai ancora assonnato, ma forte del desiderio di abbracciare quel suo corpo splendido e levigato, i suoi muscoli tonici e guizzanti...sfiorare la sua pelle liscia e bianca dall'eterno profumo di neve...
-Kei?- lo chiamai, non vedendolo nel raggio d'azione dei miei occhi.
Ma la sua voce non mi rispose. Solo un rumore proveniente dal mio studio rivelò la sua presenza.
Credetti mi volesse fare uno scherzo, perciò tesi le orecchie nuovamente, per prevenirne le mosse.
Ma il silenzio inquietante si fece oppressivo.
Qualcosa non andava.
Non badando più alle precauzioni, aprii la porta dello studio e lo vidi davanti a me.


11.29 am

-Kei, che fai?- chiesi, facendo trapelare dalla voce una strana preoccupazione che mi nacque spontanea, involontaria...
Era rivolto verso la finestra, con la schiena che mi si parava davanti maestosa eppure ben proporzionata.
Stranamente era vestito, a differenza di me che ero entrato nella stanza completamente nudo.
E non mi rispondeva...era come se non mi avesse neppure udito.
Trascorsero un paio di minuti senza che accadesse nulla, lui del tutto assorbito in qualche pensiero lontano, mentre scrutava la finestra, io talmente stupito e inquietato dal suo strano comportamento da non riuscire più ad emettere alcun suono.
Solo un senso di disagio che mi prosciugava.

11.32 am

-Scusa Takao, devo prendere una boccata d'aria- ed uscì dallaporta oltrepassandomi ad una velocità impressionante, senza guardarmi neppure in faccia.
Io rimasi paralizzato, completamente sgomento.
Che diavolo gli aveva preso?
Ma il tempo di voltarmi per inseguirlo, che sentii la porta di casa chiudersi con un tonfo e poco dopo l'accendersi di un motore, la sua moto.
Non capivo. Che cosa era successo, mentre dormivo?
Cosa era cambiato in Kei?
Se volevo una spiegazione, dovevo cercarla in lui, perché non rammentavo proprio nulla nelle ore precedenti, che potesse essermi imputato come una colpa.

Mi recai in camera nuovamente, dove afferrato il cellulare, gli scrissi un messaggio con le lacrime agli occhi per la rabbia e la sgradevole sensazione d'insicurezza che mi aveva pervaso.
"che succede? ti amo"

11. 37 am

Il display si illuminò e subito dopo il cellulare prese a vibrare intensamente.
"Un nuovo messaggio"
Schiacciai la cartella dei messaggi ricevuti con febbrile impazienza, quasi con le mani tremanti.
"Ho letto il tuo diario. So che non avrei mai dovuto farlo, ma ormai è tardi..."
Sentii una lama scendermi in gola, perforare il petto, strapparmi l'aria, rimescolarmi il sangue per poi assorbirlo tutto in sé...
Di colpo mi percorsero mille brividi di freddo.
Mi lasciai andare sul letto, del tutto privato di ogni forza.
Continuai a guardare il messaggio senza più riuscire a fare nulla.
Non ero arrabbiato con lui per aver violato i miei segreti.
Sapevo quello che aveva letto. Sapevo che ormai era tardi per tutto.
Era troppo tardi.

11.44 am

Mi alzai tremante. Lacrime intrattenibili scendevano copiose, senza un ritmo definito né una disposizione, bensì a casaccio.
Il battito del cuore era accelerato, così come il respiro ansimante....
Mi girava la testa.
Non senza difficoltà mi introdussi nello studio e presi il diario, che Kei aveva lasciato appoggiato alla scrivania. Che sciocco che ero stato ad averlo lasciato lì.
Lo aprii tremando sempre di più.
Andai alla pagina fatidica.

"Oggi sto male. Ho fatto davvero un casino. Il senso di colpa mi sta distruggendo, ma non posso che tenerlo dentro me, per non perdere lui.
Abbiamo litigato stamattina. Ed io sono andato da Rei, come al solito, quando Kei mi diventa insopportabile come oggi. Rei mi ha consolato come sempre. Mi ha parlato dolcemente. Mi ha coccolato.
Tutto è stato così bello. Mi piace tanto quando Rei mi coccola. Forse perché Kei non lo fa mai...Rei sa essere così dolce....
Ma oggi...oggi mi ha abbracciato, come al solito. Poi...mi ha baciato. Ed io non mi sono tolto. Lo volevo anche io. Volevo il suo calore, il suo amore.
Ci siamo baciati. E lentamente la tristezza per aver litigato con Kei è scomparsa...la stessa presenza di Kei è scomparsa...
C'era solo Rei e il suo calore dolce ed affettuoso. Siamo rimasti abbracciati a lungo. Ci siamo baciati così tanto. Era così bello.
Ma ora sto male. Che succederà? Che succederà se Kei mai lo scoprisse? Non voglio. Ho paura. E sto male, più di stamattina."

Richiusi il diario.
Non c'era scampo. Avevo consegnato la confessione firmata proprio nelle sue mani. Non c'era modo di rattopparla, né dicendo una balla, né dicendo la verità.

11.52 am

Dovevo comunque tentare.
Chiusi gli occhi senza forze. Chiusi gli occhi disperato. Ecco come si sentiva chi distruggeva una cosa importante con le proprie mani.
Ecco come si doveva sentire un condannato a morte, colpevole di omicidio.
Presi ancora il cellulare.
Cercai il suo numero e lo chiamai.
"L'utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile. Si prega di riprovare più tardi"
Niente da fare.
Mi sentii svenire.

11.55 am
Ripresi in mano il cellulare e ritentai l'azione di un paio di minuti prima.
"L'utente da lei chiamato non è al momento..." misi giù prima che quella voce odiosa finisse di terminare la frase.
La mia condanna a morte.
Stavo male, malissimo.
Che fare?
Nulla. Potevo solo aspettare.

11.58 am
Un altro tentativo.
Lo stesso maledetto risultato.
"Chi è causa del suo mal, pianga se stesso" mai proverbio era più adatto.
Mi sarei fracassto la testa, se non fosse stato che il pensiero di dover parlare con Kei era più urgente perfino del mio dolore e della disperazione stessa.

12.06 am
Dopo l'ennesimo tentativo andato a vuoto, buttai il telefono sul letto.
Che potevo fare?
Presi ancora una volta in mano il diario. Lo rilessi.
Le mie parole bruciavano come fuoco sulla carne viva. Che effetto potevano aver fatto a lui? Che dolore potevano aver inflitto al mio amore?
Che stupido. Maledetto. Perché? Perché avevo fatto una cosa del genere?
E perché Kei aveva proprio dovuto leggere il mio diario?
Maledetto me che mi ero messo a dormire beatamente, senza invece presagire la sventura, senza avvertire ciò che stava accadendo.

12.13 am
Ero accasciato sul letto. Piangevo ormai senza ritegno.
Che altro fare? Che altro mi rimaneva da fare?
Io avevo perso tutto, per una cazzata, per una mia cazzata.
Dovevo ricomporre il tutto. Ma come? Come fare a rinascere?
Mi avrebbe mai perdonato?
Io lo avrei fatto, se fossi stato al suo posto?
E come convivere con quel senso di colpa?

12. 18 am
Il cellulare prese a vibrare. Mi ci vollero un paio di secondi, prima di avventarmici sopra e guardare sul display chi fosse.
"Amore"
Il nome lampeggiava ripetutamente.
Per un attimo, come se fosse stato solo un sogno tutto quello che avevo vissuto fino a poco prima, un senso di sollievo si espanse nel corpo, facendomi rilassare e perfino distendermi in un sorriso di speranza.
-Amore?- dissi rispondendo.
-Sono sotto casa tua. Mi apri?-
-Si, subito-
E corsi al citofono per aprirgli il cancello.
Che cosa avrei dovuto fare?
Chiedere perdono?
Inventare qualcosa?
Chiedere come stava lui?
Rimasi in trepidante attesa per qualche minuto, mentre sentivo la sua macchina postegiarsi nel vialetto, lo spegnimento del motore, l'apertura e la chiusura della portiera ed infine i suoi passi avvicinarsi.

12.20 am
Il mio cuore prese a battere più velocemente.
La porta si aprì.
E il mio volto si illuminò a rivederlo ancora una volta in casa mia, per poi subito cadere nell'angoscia più cupe nel vedere il suo viso scuro e serio come non mai.
-Mi dovresti mille spiegazioni...-
-Lo so...-solo questo riuscii a dire...
-...ma non ho voglia di ascoltarle...-
Lo guardai allibito dalle sue parole strane. Inaspettate.
-...non ho voglia di sentire nulla...questa oretta trascorsa mi ha fatto bene...- e mi sorrise, quasi una sorta di ghigno, un'espressione diabolicamente crudele.
Tutto ciò non andava.
Avevo un terribile, terribile presentimento.

12.22 am

Erano trascorsi cinquantanove minuti. E in così poco tempo lo avevo perso per sempre. Avevo gettato via il mio unico amore.
-D...dove sei stato fino ad ora? Ho cercato di telefonarti...- il presagio si faceva sempre più funesto.
-Oh...sono stato...a farmi consolare...a farmi coccolare...- lo disse con noncuranza, come se parlasse del tempo. E fu come colpirmi dritto allo stomaco.
-E da chi?- riuscii a chiedere con un fil di voce, già temendo la risposta...

-Beh mi sembra ovvio. ...da Rei, no?-

FINE

Devo essere impazzita. Con mille fic da aggiornare, gente che mi minaccia di morte per la mia lentezza incommensurabile, io che faccio? Scrivo 'sta...'sta cosa qui.
Che ad essere sinceri, mi piace pure. In effetti avevo voglia di scrivere qualcosa di strano, insensato ma verosimile.
Poi per una volta non volevo morti nelle mie storie. E ultimo, ma non di importanza, volevo assolutamente invertire l'ordine secondo cui Kei è un gran bastardo, mentre Takao o chi per esso la vittima indifesa! Stavolta Takao è colpevole e Kei solo un po' tanto suscettibile.
Ovviamente non stamo a sottilizzare su cosa ha fatto Kei nel periodo in cui se n'è andato da Rei...c
C'è chi penserà che gli abbia parlato...o magari che abbiano litigato e perché no, anche qualche pugno.
Magari i più sanguinari avranno sfrigolato per un bel omicidio per gelosia in piena regola, con Rei sdraiato in mezzo al salotto cn la testa fracassata da un soprammobile(nel più puro stile Signora in Giallo)...
E i più maliziosi invece si saranno detti "occhio per occhio, dente per dente...", e avranno auspicato per una bella scena tra Kei e Rei, un incontro bollente (e chi sono io, la puttana di turno? ndRei)(per una volta che me la scampo...ndKei)...
Chissà....
(in effetti la mia prima idea è stata sicuramente la terza...)(maniaca come al solito, eh? ndKei)(sai che se un principinoPolaretto di mia conoscenza non tace, sarò costretta a tirare fuori la 4ipotesi, ovvero che tu sia morto e quello che è tornato in casa è solo il tuo fantasma?????ndran)(come mi hai chiamato????ndKei-che-inizia-a-cercare-qcosa-in-tasca)(ehm...che cerchi?ndran-intimorita-dal-tono-di-voce-di-Kei)(questo!ndKei-che-tira-fuori-dai-suoi-pantaloni-strizza-culo-sbav-sbav-un-coltello-affilato)(ehm...oggi ho da fare...ndran-improvvisatasi-centometrista)



 
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VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
christa - Voto: 17/12/08 09:34
Bella! Sei riuscita a descrivere Kei per com'è veramente, non modificandogli il carattere. Brava!
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key91 03/07/08 20:19
mamma mia è davvero bellissima!! cioè è molto angosciante ma è proprio questo quello che doveva scatirire questa fic! poi la battuta finale di key è uno spettacolo... brava!!!
D'accordo con il commento: 1 si - 0 no, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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