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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: L`INCONTRO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: mistyca galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/01/2005 15:13:19

....2 ragazze.. 2 sorelle.... un viaggio verso ovest... leggete.....se vi va.. ciao ciao..
 
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- Capitolo 1° -

1. IL DEMONE VIENE ALLA LUCE

Potete definire la storia che sto per raccontarvi sentimentale e commovente, strabiliante e fantastica ma anche funesta e forte; io vi consiglio di ascoltarla e perdervi nei meandri della magia e dell’ intrigo.
A questo punto direi di cominciare.

Nell’isola di Hokkaido più precisamente alla foce del fiume Tokachi Gewe vivevano due sorelle Morea ed Engel con il padre Moran.
La madre, Rem, era scomparsa e sia le giovani ragazze che il padre erano addolorati.
Morea ed Engel l’avevano scorta uscire un giorno con il suo solito bel sorriso e non l’avevano mai più vista ritornare.
Dopo qualche anno, quando ormai erano diventate giovani donne, cominciarono ad avere il presentimento che Moran sapesse qualcosa. In quel periodo successe anche qual cos’ altro, infatti, un giorno.
-“papà devo assolutamente parlarti, ma non voglio che Engel ci senta andiamo fuori”disse Morea; così, lei e il padre uscirono nell’immenso giardino saturo di splendide piante e di ciliegi in fiore.
-“parla Morea, dimmi cosa succede “
-“bè io mi sento strana papà, non so cosa mi succeda. Tante notti mi sveglio di soprassalto e non riesco più a dormire.”.
-“non potrebbe essere che dormi un po’ troppo?”rispose il padre divertito.
-“si, se fosse solo questo.”
-“perché c’è dell’altro?”
-“non so come dirtelo, ho paura”espose Morea scoppiando in lacrime.
-“ho paura di sembrarti un mostro”
-“forse ho capito di che si tratta, ma devi spiegarti bene per farmi essere sicuro. Non posso leggerti in mente” così dicendo fece un sorriso che tranquillizzò Morea.
_” guarda i miei occhi”
_”pensavo fosse ancora presto hai solamente sedici anni. In ogni caso non devi preoccuparti, non è un grosso problema”
Dicendo questo guardò occhi negli occhi la ragazza e lei vide questi diventare dal nero corvino al rosso fuoco, com’erano diventati i suoi da pochi giorni.
-“quindi puoi spiegarmi anche la grande forza, le mani che spesso sono così calde che sembra brucino e infine puoi dirmi quello che evidentemente tu sai e noi no sulla mamma?”
-“si, posso rispondere; ma per quanto riguarda la mamma dovremo arrivarci per gradi”
-“ papà dove sei? Guarda i ciliegi!!!!!!! Sono bellissimi.
Morea su vieni anche tu”gridò la sorella più piccola, Engel, anche lei ormai giovane donna ma di un paio d’anni più piccola di Morea.
-“veniamo immediatamente” e in un attimo i suoi occhi tornarono neri.
-“desideralo!!!!!!”disse Moran alla figlia maggiore. Così lei pensò le sue stesse parole –desidero gli occhi neri- e così avvenne.
-“parleremo più tardi quando Engel dorme e adesso su con la vita. Vedrai che ti piacerà”
Così Morea si asciugò gli occhi e corse con il padre dalla sorella.

Dopo la cena, Engel andò subito a dormire, così gli altri due uscirono.
Moran cominciò a parlare e spiegò a Morea cosa stava succedendo.
-“vuoi che cominci a rispondere alle tue domande o che ti parli di cosa sei!!!!???”
-“parla tu, perché adesso le domande si sono triplicate.”
Così, stupita e allibita, Morea ascoltava le parole del padre.
-“i DEMONI sono creature nate dalla Terra che talvolta la servono e altre la disprezzano. Io spero che tu come tua madre e come me, penserai quando sarai a conoscenza di tutto, di servire la Terra.
La sola cosa orribile nell’essere DEMONI è l’essere discriminati, per questo generazioni lontane da noi hanno combattuto per trovare un modo con il quale possiamo sembrare esseri mortali. Ne io ne tua madre l’abbiamo mai utilizzato, siamo fieri di essere demoni. Ma quando siete arrivate voi, per il vostro bene abbiamo deciso di utilizzarlo,
infatti, se voi non volevate essere conosciute nel quartiere come demoni, noi avremmo distrutto le vostre possibilità di sembrare normali.
Ma basta parlare di queste cose brutte, ti avevo promesso che ti sarebbe piaciuto, quindi parliamo dei poteri.
Allora puoi lanciare sfere di fuoco, puoi spaventare qualcuno con gli occhi, inoltre tu e tua sorella possedete un potere in comune: la telepatia.
Infine puoi sollevare qualsiasi cosa senza fatica capisci che divertente sarebbe fare, che ne so, il traslocatore!!!!!!!!!”
Morea rise –“sei proprio un gran giocherellone papà.
Grazie per la rinuncia che hai fatto”
-“l’ha fatta anche la mamma”
-“si lo so, ma se ho capito bene non è morta ne tanto meno scomparsa e quindi potrò ringraziarla di persona”
-“ho sempre detto che sei intelligente”
-“si ma non riesco a capire dove è andata!!!”
-“questo non lo so nemmeno io, so solo che doveva andare.”
-“allora mi insegni a fare qualcosa????”
-“ma certamente”
Per tutta la notte rimasero sul ponte sopra il laghetto in giardino dove Moran insegnò a Morea ad usare i suoi poteri.

2. RE I

Dall’altra parte dell’isola nelle acque del fiume Ishikari- Gawa, due apparenti donne si allenavano al combattimento.
Una aveva lunghi capelli rosso fuoco, con occhi vermigli, un corpo fine ed elegante, ma allo stesso tempo forte e scattante.
Il suo busto era avvolto da un corpetto di seta nera e le sue gambe longilinee erano ricoperte da pantaloni aderenti che mettevano in risalto i suoi muscoli.
L’altra indossava abiti scuri , pantaloni neri non molto stretti e una maglietta strappata che lasciava intravedere lo strano disegno sull’addome.
Questa,al contrario, aveva una lunga chioma di capelli corvini e occhi color del ghiaccio.
-“Rei devi essere meno sensibile, se un demone ti attaccasse ti ucciderebbe all’istante, non devi farti trasportare dalle emozioni.
Devi essere cattiva quando combatti!!!lascia i sentimenti per dopo!!!!”
-“Per favore Rem fermiamoci sono ore che combattiamo e per di più ci siamo anche ferite”
-“D’accordo, ma dopo aver mangiato ci alleniamo con il pensiero”
Dopo pranzo le due si trattennero ai bordi del fiume e parlano.
-“ Rem, io non riesco a capire una cosa. Perché compari molti anni fa nella mia vita e solo adesso cominci ad allenarmi così duramente?”
-“Rei il punto è questo. Molto presto dovrai affrontare un viaggio molto pericoloso che porterà delle risposte alle tue ricorrenti domande e che ti farà incontrare persone che diventeranno a te molto care”
-“non stai scherzando; mi stai dicendo che saprò chi era mia madre”
-“è…….”
-“come è?”
-“tua madre non è morta. Si è dovuta allontanare da te”
Con una strana voce Rei rispose alla madre delle ragazze.
-“non so se essere felice o arrabbiata con lei per avermi lasciato sola tutti quegli anni. Per fortuna sei arrivata tu.”
-“non crederai che con questo scapperai alla lezione di pensiero. Devo dirti alcune cose molto importanti, scherzi a parte”
-“va bene cominciamo”
Così cominciarono a parlare nel pensiero, usando quel potere, la telepatia.
Cominciò Rem
-io sono un mezzo demone e questo lo sai-
-fermati, non vorrai parlarmi della tua via- ribatte Rei
-si, perché non dovrei-
-non mi hai mai detto niente della tua vita prima di arrivare qui-
Rem disse –si lo so ma non eri ancora pronta per sapere-
-dai racconta voglio sapere-
- D’accordo. Dicevo, sai che sono un mezzo demone ma non sai da dove provengo ne se ho amici e famiglia.-
-si è vero-
-promettimi una cosa prima che continui. Non interrompermi mai se no non penso di riuscire ha dirti tutto-
-promesso-
-ho saputo fin dalla mia nascita di essere un mezzo demone perché i miei genitori non mi hanno mai fatto utilizzare il joman, la pozione per far sembrare noi demoni uomini.
Vivevo a Kamiiso, un paese colmo di ogni genere di piante e animali, che nel loro insieme danno l’impressione di essere al centro dell’ universo per loro straordinaria bellezza.
Gli abitanti di questo paese all’inizio sembravano grandi amici e dicevano che ci avrebbero sempre rispettato; ma passati un po’ d’anni prima i vecchi, poi gli adulti e infine i bambini ci evitavano e avevano paura di noi. Per questo quando ero molto giovane andai via di casa. Uccisero i miei genitori e io scappai.
Fu allora che incontrai un Dio. Lui si occupò di me, mi aiutò a diventare forte, capace di difendermi e soprattutto mi insegnò ad utilizzare il mio pensiero tanto bene da poter uccidere. Siamo stati insieme e dal nostro amore è nata una splendida bambina. Tu Rei proprio tu, ma purtroppo mi sei stata strappata da neonata dal mondo celeste e non ho potuto fare nient’altro che allontanarmi da te. Ti hanno esiliato e affidato a due dei che, poi, come ben sai, hai ucciso in tenera età.
Fortunatamente, Shinobu e Isayui, le sole persone che mi hanno aiutata ad affrontare la mia natura di demone, ti hanno trovata mentre vagavi sola sulle sponde del fiume Ishikari- Gawa.
Ti hanno allevato come una figlia, ma avendo notato la somiglianza con quello strano disegno che aveva tuo padre in volto, hanno scoperto la tua vera natura, quella di essere un SemiDio.
Per questo mi hanno avvertito e mi sono precipitata qui.-
-“ che cosa!?!? Compari nella mia vita e mi vieni a raccontare dopo 8 anni che sei mia madre .” disse urlando Rei, che dopo qualche secondo si alzò e ne andò.
Ma Rem correndole dietro la bloccò dicendole
-“ aspetta .... io ho cercato in tutti i modi di riprenderti ma me lo hanno impedito... ma ti ho sempre voluto bene.”
-“ vattene e quando sarò pronta ti cercherò io...” dicendo questo si inoltrò nella fitta boscaglia che conduceva alla sua casa.
Rem, conosceva fin troppo bene il carattere della figlia, e forse, si aspettava quella reazione, stette ferma ad osservare la figura della ragazza che scompariva nella fitta boscaglia, quando non la vide più, andò verso la casa dei due amici.

3. LA DECISIONE DI REI

Erano passati ben due anni da, quando Rei se n’andò a vivere sola in quell’ immensa casa nel fitto bosco.
Era molto affezionata a quella casa perché era stata costruita dai suoi tutori, avevano scelto quel posto data la promessa che Rem prima di ripartire fece alla neonata, infatti, le promise che si sarebbero incontrate in quel luogo dopo molti anni.
La casa era molto elegante in stile tipicamente orientale;
una casa immensa situata su di una piccola collina , tutto intorno c’era un boschetto dove la piccola Rei e i suoi genitori adottivi, si divertivano spesso.
La casa era composta da tre piani: il pian terreno era adibito al combattimento ma anche allo sviluppo dell’arte del pensiero, dove spesso, Rei si rifugiava per pensare alla sua natura.
Al primo piano c’era una modesta sala da pranzo adornata con dei bellissimi fiori secchi di cui Rei personalmente si occupava; ad un angolo della sala vi era una piccola cucina, infine un salone molto grande decorato con lunghissimi tendaggi color porpora.
Poi al secondo piano vi si trovavano le camere da letto di Rei e di Rem,la stanza di questa ultima era stata sigillata dalla stessa Rei , affinché non le ricordasse sua madre.
In quel periodo aveva pensato molto a sua madre, ai suoi parenti, ma soprattutto a suo padre e cominciava ad abituarsi all’idea di avere una madre, ma soprattutto al fatto che questa fosse Rem.
Decisa a scoprire chi fosse suo padre, ma soprattutto chi l’aveva esiliata, partì lasciandosi alle spalle il meraviglioso tramonto tra le onde del mare.
Mentre si allontanava avvicinandosi alle colline Rem, la scorse; Rei non si voltò, e attraverso la telepatia le disse.
- A presto mamma -
Rem sentendo quelle parole pianse di felicità.
Poi con il sorriso sulle labbra disse
–“a presto figlia mia. Non sarai sola in questo viaggio”-
Detto questo si diresse verso la casa dei due amici che la stavano aspettando.

4. LA TRANQUILLITA’ VIENE SPEZZATA (casa di Moran)

In quei due anni, Engel era venuta a conoscenza della sua natura demoniaca e aveva deciso insieme a suo padre e a sua sorella di non utilizzare più lo joman, di conseguenza Moran e Morea cominciarono a sembrare diversi agli occhi della gente del villaggio.
Ma Morea non si perse d’animo e cominciò a dedicarsi a ciò che più desiderava fare: aiutare la gente e assicurare i delinquenti alla giustizia.
Ovviamente la sua vera natura rimase celata affinché la sua famiglia non venisse ancora una volta discriminata.
Quasi divenne un’eroina per la gente del suo villaggio, ma un brutto giorno quando finalmente,convinta di avere adescato uno dei più grandi truffatori del quartiere,fece un errore.
Infatti uccise l’unico figlio della famiglia Shoen, Yua.
Il ragazzo era considerato uno dei più valenti giovani del villaggio, ma dietro la sua maschera da bravo figlio, si celava un grande delinquente.
Morea uccidendo Yua , figlio di una delle famiglie più benestanti del territorio, venne trovata e scoperta dagli Shoen, quindi esiliata .
Ma non volendo lasciare la sua famiglia rifiutò l’esilio; di tutta risposta il consiglio del paese decise che tutta la famiglia doveva lasciare la foce del fiume Tokachi Gewe.
I tre si rifiutarono e così cominciarono i soprusi da parte degli abitanti del villaggio.
A causa dello stress e delle pressioni degli abitanti, improvvisamente, iniziò a venire alla luce la vera natura di Engel.
Dopo l’ennesimo sopruso da parte dei paesani, Engel corse a casa dalla sorella che si stava allenando sul ponticello.
La ragazza appena vide la sorella in lacrime disse
-“Engel ma… cosa succede?” ma avendo notato i lividi sul volto della piccola capì
-“ stavolta chi è stato a ridurti così?...” ma Morea non finì la frase perché la sorella la interruppe
-“ senti Morea voglio imparare a difendermi”
-“capisco che ti faccia arrabbiare il fatto che non sei tanto forte da fargli del male, ma devi capire che tu non sei destinata a combattere come me, tu diventerai una specie di sacerdotessa da quel che ho potuto capite in questi anni.”
Disse Morea pensando così di calmare Engel ma lei di tutta risposta le disse.
-“non è giusto, io dovrò subire soprusi di quei pazzi per il resto della mia vita”
Detto questo entrò in casa sbattendo la porta.
Morea le corse dietro e chiudendo la porta alle sue spalle e disse
-“tu non devi prenderla male … sarà molto più bello di quel che pensi… infatti le tue armi non saranno la forza fisica e l’agilità ma il pensiero, la meditazione e la saggezza, purtroppo l’unico difetto di questa mansione è il tempo, cioè avrai bisogno di parecchio tempo per affinare la tua tecnica.
Alla fine sarai più letale di me.”
-“ dici la verità? Non mi stai prendendo in giro vero?”
-“ ti giuro che è la verità…. Se non mi credi ne hai un esempio tutti i giorni davanti…. Nostro padre, infatti, tu sei più simile a lui…. Non preoccuparti e a tempo debito andremo a caccia insieme.” Detto questo Morea abbracciò la sorella che dopo poco si abbandonò ad un pianto nervoso.
-“sorellina ma.. fino a quel momento come faccio a tornare intera a casa??!”
-“ una soluzione la troveremo”.

5.L’INCONTRO

Dopo qualche giorno Engel uscì di casa per incontrare l’unica persona che le era ancora fedele.
-“ Ciao Ryota…come stai?”
-“bene… e tu? I tuoi lividi come vanno?”
-“ come al solito… rimarginate in un giorno e con un po’ di riposo..”
-“ quindi i tuoi poteri continuano a crescere… ma cosa ti ha detto Morea per quella faccenda della lotta??”
-“ mi ha spiegato un’ affare di cui io ero ancora allo scuro…”
Improvvisamente Ryota riconobbe la voce di un ragazzo del paese che lo chiamava .
Quindi disse a Engel di fuggire e così fece….
Ma correndo andò contro il capo dell’armata degli Shoen, il quale riconoscendola chiamò i suoi scagnozzi affinché la prendessero.
Mentre correva nell’intento di sfuggirgli venne quasi presa dall’ uomo del ferro (fabbro) e fu a quel punto che qualcuno afferrò il fabbro scaraventandolo nella sua bottega che si trovava a qualche metro di distanza.
Engel sollevò gli occhi con timore,fu così che invece, di incontrare, come pensava il volto del fabbro, vide un volto scuro ma pian piano questo venne quasi illuminato da una luce chiara che in principio quasi accecò Engel ma un attimo dopo si accorse che l’origine di quella luce erano gli occhi color ghiaccio di una ragazza.
Questo accadde tutto nel giro di pochi secondi perché subito dopo la ragazza l’aiutò ad alzarsi, si accertò che stesse bene e levandosi con un gesto il mantello sguainò l’enorme spada che portava sulla schiena.
Engel tra se e se pensò chi potesse essere quella splendida ragazza dai capelli corvini ma soprattutto come facevano i suoi occhi ad essere così accecanti.
Per circa cinque minuti, Engel, rimase a guardare esterrefatta come quegli uomini cadessero ad un ad un stremati al suolo; stranamente era contenta per il fatto che la misteriosa ragazza non li uccidesse.
Infine la ragazza si girò verso Engel e disse
-“ tutto ok? “
-“.. “
-“ ehi … ti sei ferita ?”
-“no… sto bene … grazie”
-“ senti non voglio disturbare ma posso chiederti se c’è una locanda a buon prezzo da queste parti…. Non ho molti soldi..”
-“ ma stai scherzando.. mi hai salvato la vita e il minimo che possa fare per te è offrirti vitto e alloggio fino a quando ne avrai bisogno.”
-“ grazie .. accetto molto volentieri”
Engel allora la condusse verso casa sua.
Durante il percorso non riusciva a levarle gli occhi di dosso, infatti, sembrava molto strana, non per i suoi modi o per quello che diceva ma per alcuni particolari nel suo aspetto fisico.
Si notava subito che era una guerriera dall’enorme spada che portava dietro la schiena e da come la maneggiava, ma la cosa che aveva subito notato Engel era lo strano disegno che la ragazza aveva sull’addome, assomigliava vagamente ad un serpente ma senza le caratteristiche del volto dell’animale.
L’altra cosa che Engel non riusciva a togliersi dalla mente era la luce che apparse nei suoi occhi appena la vide in viso; un attimo dopo i suoi occhi diventarono color ghiaccio.
Mentre Engel pensava e ripensava a alla guerriera, giunsero a casa.

La ragazza rimase sorpresa nel vedere il bellissimo luogo dove Engel viveva e le disse
-“ Sai…. questo luogo mi ricorda la mia casa..”
-“ sì è veramente un bel posto… la cosa più bella non l’hai ancora vista… vieni “
Engel portò la ragazza sul piccolo ponte dove Moran e Morea si stavano allenando.
-“ salve” disse Moran rivolgendosi alla ragazza accanto ad Engel
-“ salve..” rispose la ragazza
-“ vedo che sei di poche parole… comunque io sono Moran,lei è Morea e lei Engel… ma credo che tu la conosca già”
-“ veramente non ci siamo presentate… piacere io sono Rei”
-“ mi ha salvato la vita… e per ringraziarla l’ho invitata a restare un po’ con noi”
-“ non c’è nessun problema ma devo metterti al corrente di una cosa molto importante… non so se te sei accorta ma noi.. siamo..”
-“ demoni…. “ finì Rei “ me ne sono accorta da come si muove la ragazza e dal fatto che in un villaggio così piccolo, gente comune si alleni al combattimento con tanto ardore, ma soprattutto dai vostri dispositivi per il potere maligno.”
-“ certo che anche tu, se posso darti del tu, non ci vai leggera a quanto vedo”
-“ l’hai notata?”
-“ si.. sono abituata a vedere armi anche se ben nascoste “
Detto questo Rei si tolse il mantello, Moran e Morea rimasero colpiti dagli occhi della ragazza e lei disse
-“ ho capito che di voi posso fidarmi”
-“ devi levarmi una curiosità..? che cosa è quel disegno?!”
-“ Engel non essere indiscreta..” disse Morea rivolgendosi alla sorella che continuava a fissare Rei come se la sorella non le avesse detto niente.
-“ non ti preoccupare… prima o poi l’avreste scoperto”
-“che cosa”
-“ ma Engel!! La vuoi finire!!”
-“ perché tu non sei curiosa?” disse Rei .
-“ si….. ma… non devi essere costretta dalla nostra curiosità a rivelare .. forse cose che non ti va di dire”
-“ sei furba!!! Comunque non è problema”
-“ questo tatuaggio è l’unico ricordo che ho di mio padre… “
-“ perché … ora dove si trova?” chiese Engel.
-“ è quello che sto tentando di scoprire con il mio viaggio!”
-“ non devi avere avuto un’infanzia molto facile…”
-“ Mi hanno strappato a mia madre.”
Disse la ragazza mentre i suoi occhi si coprirono da un velo di tristezza ; poi continuò
-“non ce la faccio se non vi dispiace, sono molto stanca.”
-“ma certamente. Se non ti dispiace dovresti dormire in camera con Morea”
-“no assolutamente va benissimo”
-“vuoi mangiare qualcosa prima di andare a dormire?”
-“mangio volentieri qualcosa, grazie”

Così pochi minuti dopo erano di fronte ad un tavolo imbandito e colmo di varie cibarie tipiche del luogo.
Engel si coricò dopo aver mangiato e con lei andò anche Rei, ma Morea e Moran rimasero a parlare di quel che era successo.
-“cosa ne pensi papà; vado tranquilla a dormire sai che potrebbe essere stata una cosa organizzata dagli Shoen?”
-“si ci ho pensato anche io, ma non è malvagia è di animo nobile. Engel mi ha detto che non ha ucciso nessuno giù in paese e l’hai vista anche tu prima di andare a tavola!!!!!!”
-“si forse hai ragione… non c’è motivo che mi preoccupi.”
Improvvisamente si sentirono i vetri delle finestre infrangersi e subito dopo si udì la voce di Engel che urlava a squarciagola
-“ci avevo quasi creduto..!!” disse Morea, poi si alzò dal tavolo e, insieme al padre, corsero verso la camera di Engel.
In pochi secondi arrivarono davanti alla porta della camera di Engel, Morea spalancò la porta e rimase stupita nel vedere che Rei difendeva Engel a spada tratta.
All’improvviso un uomo si fiondò su Rei e riuscì a farle cadere la spada, sembrava tutto perduto e Moran e Morea stavano per entrare in scena,ma a quel punto Rei prese l’uomo,che aveva sulla schiena,e lo scaraventò contro gli altri.
Ma questi si rialzarono e questa volta riparandosi dietro un mobile tirarono fuori le pistole, così uno di loro disse
-“ adesso cosa intendi fare?..... da così lontano la tua forza è inutile!! Se provi a fare un solo passo noi spariamo a te e ai demoni!!”
Ma Rei con un sorriso beffardo rispose
-“ attento a quel che dici…. Ma soprattutto a chi ti rivolgi con quel tono!! Allora sei ancora sicuro di quel che hai detto?!”
-“ certamente….. non sei nelle condizioni giuste di fare la spavalda….. frena ragazzina o ne pagherai le conseguenze..”
Ma l’uomo non riuscì a finire la frase che Rei era alle sue spalle con le mani intorno al suo collo nell’intento di spezzarglielo.
-“ adesso chi è nelle condizioni peggiori?”
-“penso che sia ancora tu perché ho altri 5 uomini che ti puntano con le loro pistole.”
-“ne sei sicuro?”
E lo girò di scatto facendogli vedere che i suoi amici erano stati messi a terra dai demoni.
Rei avendo avvertito la sua paura dall’aumento dei battiti del cuore lo lasciò, l’uomo corse verso la porta; li scoppiò in una risata perfida, come se avesse vinto lui.
Appena uscì dalla porta altri uomini irruppero nella stanza sparando all’impazzata.
Tutto sembrava perduto ma fu a quel che Rei fece un passo in avanti, mettendosi di fronte ai demoni, e , ponendo una mano verso gli uomini, bloccò i proiettili che rimasero a mezz’aria.
Gli uomini stupiti da quello che stavano vedendo, fecero cadere a terra le pistole poi Rei prendendo i proiettili con una mano, li fece cadere a terra e disse
-“ragazzi…… credo che adesso voi.. dovreste scappare?!.... prima che ci ripensi..”
Questi urlando scapparono.
A questo punto Rei tra se pensò
- ho rischiato troppo….. devo andarmene-
-“ cosa hai detto?!! Tu non vai da nessuna parte..” disse ad alta voce Morea.
-“ cosa ne sai di quel che ho pensato?”
-“ ma come… non l’hai detto ad alta voce?!”
-“ ma di cosa state parlando?” intervenne Moran ed Engel che era troppo spaventata per sentire disse
-“ che cosa sta succedendo e come hai fatto a bloccare i proiettili?!”
-“ non è successo niente” disse Morea “ Rei ha anche questo potere” guardando il padre per far si che tenesse il gioco per tranquillizzare Engel ancora più scossa.
-“ si.. è vero” rispose Moran.
Dopo questa piccola spiegazione Engel andò a dormire nella stanza con il padre, mentre Rei e Morea misero in ordine la stanza.
-“ cosa sei?” chiese sospettosa Morea a Rei, che stava raccogliendo i vetri delle finestre.
-“ niente che ti interessi” rispose la ragazza freddamente.
-“ senti…. Anche se ci hai salvato… tu ci hai messo in pericolo.. non sarebbero mai venuti se non fossi arrivata tu.
Per questo pretendo spiegazioni, non puoi andartene così.. potresti aiutarci, e so bene che ti interessa far del bene.
Infatti, penso che tu creda di essere la discendente di un uomo malvagio ma siccome tu non lo accetti fai spesso del bene..”
-“ non mi interessa quel che pensi…” e si avvicinò alla porta nell’intento di andarsene, ma fu bloccata sulla soglia da Moran.
-“ allora vuoi dirci chi sei?”
-“ no… non dovete intromettervi nella mia vita sto partendo… salutatemi Engel.. Addio ”
Così si allontanò e Morea la seguì con lo sguardo finché non superò le ultime luci del paese, poi senti la sua voce nella testa che le diceva
- ti rispetto per la tua forza e il tuo coraggio per questo ho deciso di rivelarti chi sono.
Sono un Semi Dio queste creature nascono solo da uomini e dei io invece sono nata da un dio e mezzo demone.
Spero che tu abbia conosciuto nella tua breve vita,un mezzo demone, sono creature stupende.-
- lo so mia madre era uno di loro ma …. Non la vedo da molti anni-
Disse Morea mentre una lacrima le solcava il viso.
- non devi piangere spero che incontrerai tua madre presto.
Vai nel punto più bello nel tuo giardino.. troverai un mio ricordo.-
Dopo queste parole Morea non udì più la voce di Rei, così si avvicinò al ponte convinta che quello fosse il posto più bello e infatti lì attaccata su un’asta di legno c’era una collanina con una perla nera non molto grande e ma preziosa.

6.RITORNO A CASA

Morea se ne stava sul piccolo ponte a pensare al gesto di Rei, infatti, non era riuscita a chiudere occhio quella notte.
Ad un tratto, all’albeggiare, una figura pian piano si avvicinava alla sua casa, diventando sempre più nitida.
Morea appena la scorse pensò
- no, non un’ altra visita …..non mi sono ancora ripresa dall’ ultima –
- spero che il mio ritorno non porti guai. – disse la donna.
Aveva una lunga chioma purpurea ed occhi vermigli, era molto elegante ma ben armata.
- mi sono stufata di questa telepatia –
- basta desiderare di non far ascoltare i propri pensieri - fece una piccola pausa poi disse – sei molto più forte di me….figlia mia…. Non può essere difficile per te –
Morea alzò la testa di scatto incontrando il viso della donna.
Nello stesso momento Moran uscì dalla porta di casa per cercare la figlia, quando la donna lo vide disse solo
-“ciao Moran”
L’uomo era come paralizzato ma riuscì a dire
-“Rem”
Così cadde a terra afferrando le gambe della donna, come un bambino piccolo fa con la madre.
-“mamma” disse Morea
-“ma che diavolo succede? Papà perché piangi?” disse Engel
Rem chinandosi abbracciò Moran, si avvicinò a Morea dandole un bacio sulla fronte ed infine si avvicinò ad Engel dicendole
-“piccola mia”
-“chi sei? Ma chi è questa donna papà?” visto che nessuno le rispondeva si voltò verso Morea ed urlando disse
-“almeno tu Morea dimmi chi è?”
-“sono tua madre” disse Rem
-“no non è possibile, mia madre è scomparsa nove anni fa” disse spaventata Engel.
-“non ti sei spaventata ne della tua natura demoniaca ne di tutto quello che è accaduto negli ultimi anni ……..ed ora sei terrorizzata dal ritorno di tua madre?” rispose Rem
In quegli attimi Engel ebbe alcuni flash della madre in cui riconobbe la donna che fin ad un attimo prima la spaventava; così si lasciò andare nelle braccia della madre per farsi cullare dai ricordi fino a scoppiare in un pianto nervoso.

7.SORELLE

Dopo un bel riposo e un abbondante pranzo Rem si sedette nel grande giardino con la sua famiglia,poi disse
-“è tempo che vi spieghi il motivo del mio viaggio…vedete…prima di conoscere Moran…mi innamorai di un Dio, mi curò dopo che gli abitanti del villaggio in cui vivevo uccisero i miei genitori, fu molto gentile mi tenne con se e mi insegnò ad accettare la mia natura demoniaca, dal nostro amore nacque una splendida bambina….”
-“ questo vuol dire che noi abbiamo una sorella maggiore?”domandò Engel.
Intanto Morea stava giocando un la perla che le aveva regalato Rei.
Ad un certo punto mentre Rem stava parlando vide la collana e interrompendo il suo discorso, riconoscendo il pendente immediatamente disse
-“ Morea…….potrei vedere .. quel che stai stringendo fra le dita?”
-“ certo..” rispose Morea porgendole la perla.
-“ cosa c‘è mamma?” chiese Engel vedendo la madre con le lacrime agli occhi
-“ dove l’hai presa”!
-“ questo è un ricordo di una ragazza che abbiamo ospitato…” ma prima che potesse finire la frase Engel continuò dicendo
-“ mi ha salvato la vita per ben due volte… ma ieri notte se ne è andata senza un motivo…”
-“ un motivo c’era, doveva continuare il suo viaggio.. per cercare suo padre” disse Morea
-“ posso sapere il suo nome??” chiese Rem.
-“ il suo nome… è Rei”
Dopo aver sentito quel nome gli occhi di rem si riempirono di lacrime, e piangendo disse
-“ Rei…. È questo il nome della persona che ha salvato la vita a mia figlia? “
-“ si mamma … ma perché piangi??!!” chiese preoccupata Engel.
-“ Engel….. colei che ti ha salvato la vita è mia figlia.”
-“ che cosa ?!?!!” urlò Morea “ ho come sorella un semi dio?!! Ora capisco chi era il mezzo demone..”
-“ cos’è un semi dio?” chiese stupita Engel.
-“ i semi dei sono creature molto rare…. Di solito nascono dall’unione tra un umano e un dio.
Ma ci possono essere eccezioni… come Rei.. infatti lei è nata da un dio e da un mezzo demone.
I semi dei acquistano in parte poteri divini e in parte poteri demoniaci.
Penso che questa spiegazioni basti..” disse un po’ divertito Moran.
Dopo le varie spiegazioni e i molteplici chiarimenti Morea chiese alla madre
-“ mamma.. tu che conosci bene Rei… mi potresti dire cos’è il ciondolo che mi ha regalato?”
-“ ma certamente… questa è una collana molto preziosa.. nelle mani di persone buone d’animo sprigiona un’energia molto grande, che li aiuta, infine, quando queste sono in pericolo essa diventa dal nero pece al rosso vermiglio.
Ma se al contrario finisce nelle mani di persone di animo malvagio la perla diventa bianca, ma oltre a cambiare il colore diventa talmente calda da liquefare le carni fino a forarle.
Glielo regalata io per il suo diciottesimo compleanno.”
Morea rimase senza parole, Engel, invece, molto più curiosa della sorella chiese alla madre
-“la prima volta che ho incontrato Rei si è tolta il mantello per combattere e così ho subito notato lo strano disegno che ha sull’addome”
-“ e mi vuoi chiedere cosa rappresenta??”
-“ si mamma ..” disse un po’ imbarazzata.
-“ quel disegno rappresenta l’unico ricordo di suo padre e la sua natura divina… infatti suo padre ha quello stesso disegno in volto.”
-“ ora ho capito perché è diventata così triste quando glielo abbiamo chiesto..” disse Engel sentendosi un po’ in colpa per la sua troppa curiosità.
Intanto Morea pensando allo scopo del viaggio della sorella decise di..

8. IO PARTO

…………….partire per cercare la sorella e aiutarla a trovare il padre.
Così nello stesso momento in cui i suoi famigliari parlavano, lei si alzò e volgendosi verso il padre disse
-“papà so che mi prenderai per una incosciente, anche tu mamma, ma ho deciso una cosa molto importante non voglio lasciare mia sorella sola in un viaggio così pericoloso. Se parto adesso e viaggio anche di notte la raggiungo in un paio di giorni.”
-“tu sei pazza!!!! sono sempre tuo padre e di certo non ti permetto di rischiare così la tua vita. Devi capire che Rei è immortale tu no .”
-“mi dispiace molto se voi non mi appoggerete ma partirò comunque, anche se dovessi perdere la vita giuro su tutto ciò che amo di più che sarà dopo aver detto a Rei che è nostra sorella”
-“nobile è il tuo animo e sono sicura che non avrai grandi problemi; mentre preparate le valigie sarò vicino a voi per raccontarvi quel che potrà esservi utile” disse Rem rivolgendosi alle figlie.
-“mamma dovremmo portarci bagagli leggeri?” disse Engel
-“certamente” rispose Rem
-“tu rimani qui… non sei pronta ad affrontare un viaggio del genere e mi saresti di intralcio per trovare Rei” Morea disse queste parole con un tono molto duro, non perché non volesse bene alla sorella anzi tutto il contrario; aveva paura di non saperla proteggere.
-“io vado dove vai tu” rispose Engel adirata
-“ no e non si discutere ”si interruppe un attimo guardando il viso della sorella che in quel momento era rossa dalla rabbia e continuò”mamma vieni con me dimmi quello di cui ho bisogno”
-“si“
Subito Morea e Rem andarono in camera da letto.
-“devi sapere che Rei si è diretta verso ovest.”
-“ senti mamma cosa mi devo portare?..”
-“ devi solo portare.. il minimo necessario….” Disse Rem ridendo, poi continuò “ vediamo… allora devi portare un’arma.. qualche soldo… e questa..” rem mise al collo della figlia la collana di Rei
-“ tienila sempre con te… non la togliere mai…”.
-“ ma come farò… a sapere.. dove si trova Rei..?”
-“ te lo dirà la perla….. devi sapere che non à una perla comune… oltre ad avvertire il pericolo.. si colorerà di grigio quando la persona che te lo ha donato si troverà nelle vicinanze..”
-“ dici sul serio?!! Quindi io non dovrò fare niente per trovarla..”
-“ esatto.. è quasi il tramonto.. devi sbrigarti… o non la raggiungerai più….. Rei non è un tipo che si ferma a lungo in un posto..” disse Rem porgendo un piccolo zaino alla figlia, che essendo arrivato il momento di partire si gettò tra le braccia della madre piangendo.
Salutò la sua famiglia e si incamminò verso il sole che stava ormai tramontando, si girò verso la sua famiglia ancora una volta, sorrise, poi si mise a correre mentre una lacrima le solcava il volto.


9.VERSO OVEST

Era scesa la notte, e Morea aveva continuato a camminare senza mai fermarsi, stanca decise di fermarsi per riposarsi un po’, quando ad un tratto la perla si colorò di rosso:
-“ ehi … guardate là … ciao cosa ci fa una bella bambola sola nella foresta a questa ora della notte? “ disse un demone, che avendo scambiato Morea per una semplice umana cerca di spaventarla prima di ucciderla
-“ niente che ti interressi..” rispose Morea alzandosi in piedi
-“ehi ragazzina.. attenta a come parli..” disse un altro, erano in cinque, iniziarono a circondarla
-“ cosa avete in tensione di fare..?” chiese Morea, un po’ spaventata, non si era mai trovata davanti a veri demoni.
-“ ohoo ora lo vedrai.. “ disse uno mentre le si avvicinava, stava per sferrarle un colpo , ma la ragazza con uno scatto si spostò, facendo colpire al demone l’albero dietro di lei.
Morea, rendendosi conto di quello che aveva fatto, si mise sulla guardia e attese che i demoni sferrassero la loro offensiva.
-“ stupida ragazzina ti sei messa nei guai… ti dovremo dare una lezione..” detto questo il demone corse verso di lei, ma Morea lanciò una palla di fuoco che distrusse due demoni in un sol colpo, i rimanenti si scagliarono contro di lei che li respinse con altre sfere di fuoco.
Dopo aver messo KO i demoni iniziò a correre.
Corse fino a quando non ebbe più fiato in corpo, si accasciò a terra portandosi una mano verso il fianco sinistro, infatti, uno di demoni era riuscito a ferirla su un fianco, ma Morea proseguì la sua ricerca nonostante il lancinante dolore.
Attraversò un deserto, da lontano vide le luci di un piccolo paese.
Era ormai l’alba, il sole sorgeva alle spalle di Morea che ormai era arrivata alle porte del paese
-“ sono arrivata… forse qui troverò…” ma non riuscì a finire la frase che svenne.

Quando riaprì gli occhi si ritrovò in una stanza, non conosceva quel luogo, dalla piccola finestra filtrava la luce fioca del sole che albeggiava, si alzò di scatto dal letto, come era possibile..
Ma la ferita era ancora aperta, quindi si accasciò sul letto per il dolore
-“ ciao… ti sei svegliata finalmente..” disse una bambina, sui sette anni, se ne stava sulla porta con un vassoio in mano
-“ dove sono?” chiese Mora mentre si teneva una mano sul fianco bendato
-“ attenta non devi sforzarti… la tua ferita non si è rimarginata ancora..” disse la bambina appoggiando il vassoio sul comodino per aiutare la ragazza a rimettersi a letto “ sei nella locanda di mia nonna… ti ho trovato svenuta nel deserto vicino al paese… molto piacere io mi chiamo Yumi… e tu come ti chiami?” chiese la bambina mentre le porgeva il vassoio.
-“ mi chiamo Morea…. Ma da quanto tempo che sono qui?!”
-“ hai dormito per due giorni..”
-“ capisco..”
-“ senti ora io me ne devo andare … ma torno più tardi… ciao”
-“ ciao..”
Morea era triste, ormai la sorella se ne era andata, e lei non l’avrebbe più raggiunta.
Intanto Yumi correva per il corridoio.
-“ ehi … cosa fai..?!!” chiese la bambina.
-“ quante volte ti ho detto che non devi urlare….. sai io ci sento..” disse una ragazza, mentre stava pulendo la sua enorme arma.
-“ sai che ieri ho portato una ragazza…. Alla locanda?!”
-“ ah si?... e come mai”
-“ pensavo che era morta ma mi sbagliavo…. Era solo svenuta” disse Yumi mentre ammirava la strana ragazza che si esercitava con la spada.
-“ ed ora come sta?!”
-“ si è svegliata oggi… ehi ti posso fare una domanda..”
-“ dai chiede… tanto me lo chiederesti lo stesso..”
-“ ok… ho visto che la ferita di quella ragazza si stava rimarginando in fretta… ora.. secondo te… come fa un essere umano a guarire così in fretta??”
-“ Yumi quanto sei curiosa… non lo so forse ha preso qualche erba che la fa guarire prima… non credi??” disse la ragazza, non voleva dire alla bambina che si trattava sicuramente di un demone.
-“ ehmmm… forse hai ragione…. Vabbè ciao ciao”
Yumi aveva chiuso la porta dietro di lei, ma la porta si riaprì di botto:
-“ ehi.. ma quando parti?”
-“ penso di partire verso il tramonto.. perché?”
-“ bè perché ti vorrei far conoscere la ragazza che ho salvato..”
-“ ok... ci andrò più tardo ok?”
-“ ehi promesso?”
-“ si promesso” disse la ragazza con un dolce sorriso.
- chissà chi è la ragazza che Yumi ha salvato?!- pensava la ragazza mentre apriva un porta.
Ciò che vide la stupì.
-“ CHE CI FAI TU QUI??!!” urlò la ragazza non appena vide Morea nel letto.
-“ REI...” urlò a sua volta Morea “ allora... ti ho trovata..”
Rei se ne stava ferma sulla porta, fissando con i suoi occhi color del ghiaccio la sorella.
-“ che cosa ci fai qui?” le chiese con un tono di voce freddo.
-“ sono venuta a cercarti..”
-“ perché?!” il tono della sua voce non cambiava.
-“ devo dirti una cosa molto importante..”


10 NO

Rei entrò nella stanza, si sedette su una sedia vicino alla porta, restò in silenzio restando in silenzio.
Ad un tratto Morea spezzò il silenzio che si era formato.
-“ senti... rei.. ti devo dire una cosa molto importante..” ma la ragazza la interruppe dicendo
-“ allora parla... non ho molto tempo... partirò al tramonto.”
-“ come..?! al tramonto.. ma è tra poche ore..”
-“ appunto... sbrigati.” Disse Rei, il tono della sua voce non era cambiato, era sempre freddo, e inoltre i suoi occhi incutevano timore in Morea che voleva dirle di essere sua sorella .
-“ mi devi promettere che non mi interromperai per nessun motivo..”
-“ va bene... avanti parla..”
-“ bene... come sai mia madre è scomparsa otto anni fa... lei è un mezzo demone... prima che io e mia sorella nascessimo e prima ancora che mia madre incontrasse mio padre.... lei conobbe un dio che si occupò di lei... e se ne innamorò...ovviamente tennero il loro amore segreto... ma quando il mondo celeste venne a sapere che mia madre e i dio avevano una figlia esiliarono tutti e tre...... bè quello che sto cercando di dirti è che...” si fermò vedendo che lo sguardo di Rei non cambiava.
-“ SIAMO SORELLE” urlò Morea, finalmente gliel’aveva detto.
Dopo quelle parole Rei si alzò:
-“ dove stai andando..” chiese Morea con un filo di voce, temendo la reazione della ragazza.
-“ te l’ho detto.....come vedi è il tramonto... sto partendo... addio”
rei aprì la porta e rimase sorpresa: Yumi stava origliando dietro la porta.
-“ che cosa ci fai qui dietro?!” chiese Rei, la sua voce non era più fredda e distaccata ma era affettuosa.
-“ ehm.... io veramente.... non ho sentito niente.... solo che voi due siete sorelle” .
Ma prima che il semi dio potesse dire qualcosa afferrò Yumi e la condusse dentro la stanza richiudendo la porta.
-“ ahi.. mi hai fatto male..” disse la bambina mentre si massaggiava il braccio.
-“ scusa... ma... siamo stati attaccati..”
-“ da cosa?!” chiese Morea mentre si alzava.
-“ demoni..... era da un po’ che giravano qua intorno... non pensavo che avrebbero avuto il coraggio di attaccare..” disse rei mentre si preparava al combattimento, tirando fuori il suo spadone.
-“ tu... rimani qui.... te l’ha affido.. Morea.. proteggila..”
-“ ma tu dove vai..?!” chiese la sorella preoccupata.
-“ io.... vado a combattere..” disse la ragazza con un sorriso rassicurante, ma prima di uscire disse “ Morea...”
-“ ho capito... te lo prometto..” disse la ragazza ricambiando il sorriso della sorella.
Non appena Rei chiuse la porta alle sue spalle, il sorriso di Morea si tramutò in un sorriso pieno di tristezza e angoscia:
-“ non preoccuparti..” disse Yumi mentre prendeva il braccio alla ragazza “ Rei è forte... se la saprà cavare....”
-“ già....”
rimasero nella stanza per oltre un’ora, Morea stava raccontando alla bambina di come aveva conosciuto la sorella.
-“ davvero?!!” esclamò Yumi.
-“ si davvero..”
-“ e li ha bloccati... senza toccarli?!”
-“ si..”
ad un tratto la porta della stanza si spalancò, e vi entrarono alcuni demoni:
-“ o... bene bene.. guarda che cosa abbiamo qui.... due splendidi bocconcini.....” disse uno dei demoni mentre si avvicinava pericolosamente alle due ragazze.
Yumi era dietro Morea che appena vide uno dei demoni scagliarsi verso di loro lo colpì, nel trambusto che si era venuto a creare le due ragazze scapparono.
Appena arrivarono fuori non cedettero ai loro occhi, Rei stava combattendo contro una decina di demoni e da sola:
-“REI!!!!” urlò Yumi, ma mentre la ragazza si girava uno dei demoni riuscì a colpirla e atterrarla:
-“ che cosa ci fate qui..?? andatevene... “ disse il semi dio mentre si alzava.
Si mise davanti a Yumi e Morea,vedendo i demoni:
-“ state dietro di me..”
mise il suo spadone nella fodera e giungendo le mani, recitò alcune parole incomprensibili per Yumi , ma familiari per morea.
Ad un tratto, dal nulla apparve un enorme dragone di fuoco che spazzo i demoni, per poi scomparire ancora una volta nel nulla.
-“ ma... come ha fatto?!!” chiese Yumi a morea.
-“ penso che sia una delle tecniche del risveglio..”
ma dopo che il dragone scomparve, Rei cadde a terra esausta.
-“ che cosa hai?!”
-“ niente... sono un po’ stanca...”
Morea aiutò la sorella ad alzarsi, ma nel frattempo un demone era sopravvissuto:
-“ aiuto Rei” urlò Yumi; il demone di poco fa aveva preso la bambina.
-“ accidenti... lasciala.!!!” Urlò Rei ma la troppa stanchezza non le permetteva di fare un solo passo.
Yumi era nelle mani del demone, dagli avambracci spuntarono delle lame, che si fermarono a pochi centimetri dal collo della bambina, che terrorizzata scoppiò in un pianto nervoso.
-“ Rei che cosa facciamo..?” chiese Morea.
-“ tu niente..”
-“ che cosa?!! Ma come puoi dire una cosa del genere... sei esausta.. non ti reggi neanche in piedi... non puoi farcela!!!” detto questo Morea diede un pugno nello stomaco alla sorella, che svenne immediatamente.
-“ scusa.. ma era necessario..”
morea avanzava con passi lenti e decisi verso il demone.
-“ che cosa vorresti fare ragazzina?!”
-“ solo salvarla... tutto qua..” rispose Morea, in men che non si dica la ragazza colpì il demone con una sfera di fuoco.
Il demone cadde a terra svanendo.
-“ ce l’ho fatta..”
-“ sei stata grande morea..” disse la bambina piena di gioia, saltando al collo dell’amica.
-“già..” disse Morea, mentre cadeva a terra, le gambe le cedettero per lo spavento.
-“ ehi... stai bene?!” chiese la bambina preoccupata.
-“ si sto bene... è solo.. che.. no avevo mai avuto tanta paura..”
restarono qualche minuto a terra, guardandosi in torno, il villaggio era quasi intero, a parte qualche muro e casa, che erano state distrutte dai demoni.
-“ ahi... ma sei pazza?!” chiese morea, Rei non appena si riprese andò dietro la sorella e le diede un pugno in testa.
-“ ma cosa ti è venuto in mente?!! Si può sapere?!!” disse la sorella alquanto adirata per ciò che aveva fatto la sorella.
-“ ma io volevo aiutarti..”
-“ io....” ma la ragazza non poté finire la frase.
-“ Rei... non picchiare Morea!!!!!!!” disse Yumi mentre si parava davanti a Morea per proteggerla “ mi ha salvato la vita..... e l’ha salvata anche a te... quindi finiscila..?!! capito”
appena il semi dio vide l’espressione della bambina immediatamente scoppiò a ridere, cadendo a terra.
-“ p-perchè... stai ridendo?!!” chiese Yumi mentre la sua faccia assumeva un’espressione di stupore.
-“ sei troppo buffa..” disse rei mentre si alzava “ è tardi..”.
-“ dove stai andando ora?!” chiese Morea.
-“ verso ovest...”
-“ ma...”.
morea rimase in piedi a fissare la sorella che se ne andava per la seconda volta, ad un tratto il semi dio si girò:
-“ allora...che fai?? non vieni?!!”
gli occhi di Morea si riempirono di lacrime.
nel frattempo,la nonna di Yumi, arrivò e insieme guardarono scomparire le due sorelle all’orizzonte, che piano piano si tingeva di rosso.
-“ nonna.... anche io da grande voglio diventare copme loro...” disse yumi, mentre guardava le due ragazze scomparire.
-“ si... yumi...” disse la nonna “ ora andiamo a casa..”
-“ si nonna...”


11. VERSO OVEST, INSIEME


-“ ehi Rei... ma quanto manca ancora... sono ore che camminiamo..” ripeteva Morea costantemente.
-“ quando ho deciso di portarti con me... non pensavo che fossi tanto petulante... comunque siamo quasi arrivate..” disse il semi dio, indicando i tetti delle case che si vedevano in lontananza.
-“ che bello.... chi arriva per ultima paga la cena..” e così dicendo Morea si mise a correre verso il villaggio.
-“ ehi.... non vale sei partita per prima!!” disse Rei mentre raggiungeva la sorella.
Arrivarono al villaggio in pochi minuti, intorno a loro, invece, di un sorridente villaggio trovarono solo morte e desolazione; quel villaggio era stato completamente raso al suolo.
-“ R-Rei... ma cosa è successo?!!” chiese Morea.
-“ non lo so... ma da come è stato devastato.. penso che siano stati demoni.. o qualche altro essere del genere” disse il semidio mentre scrutava in giro.
Dopo qualche secondo decisero di dividersi per accertarsi che erano sole in quel villaggio.
-“ allora Morea... ci rivediamo tra un'ora al massimo... occhi aperti..” disse Rei
-“ ok..”
morea si diresse verso sud mentre Rei andò verso nord.
morea non credeva ai propri occhi, c'erano case completamente distrutte e brandelli umani sparsi qua e la .
-“ Chi può essere così crudele da uccidere con tanta ferocia” disse morea mentre raccoglieva dal suolo una piccola bambola di pezza, forse appartenuta ad una bambina del villaggio.
Un rumore richiamò la sua attenzione.. fu così che si voltò.
Scappò subito verso nord, ma erano così tanti e così veloci che la raggiunsero in un batter d’occhio.
-“ Salve, come va tutto bene?”
-“Ci sentiremo meglio quando avremmo ucciso tutte le persone presenti.” Rispose uno dei più grandi demoni che si trovavano faccia a faccia con Morea.
-“ma non ci sono più persone qui…”
-“e tu?”
-“ah che stupida che sono, non vi ho avvertito” a questo punto lo sconvolto viso di Morea cambiò espressione, da impaurito e angosciato diventò calmo, rincuorato e sicuro, forse aveva avuto il tempo di pensare al fatto che anche lei era un demone, non forte e accompagnato come quello di fronte a lei, ma pur sempre un demone. E , di conseguenza continuò –“sono anch’io un demone ed anche parecchio abile”
-“bene allora ti metto alla prova” fu così che il demone le scagliò contro una palla di fuoco ma Morea la schivò abilmente.
Poi si rifugiò dietro un muretto, dove aspettò che il demone facesse la sua prossima mossa.
Nel frattempo Rei si guardava in torno.
-“ troppo calmo…..” disse mentre si aggirava per il villaggio.
Ad un tratto sentì una voce nella sua testa.
- e ora che faccio?!!.... aspetto che il demone faccia la sua prossima mossa….e poi!!!?-
Era la voce di Morea, subito il semidio capì che la sorella si trovava in pericolo e corse a cercarla.
-“ allora bambina…. Vuoi uscire da dietro quel muretto… o veniamo a prenderti noi?!!” disse il demone mentre si avvicinava a morea.
Ad un tratto la ragazza uscì da dietro il muro e scagliò una sfera di fuoco contro un demone che scomparve all’istante.
-“ come hai osato?!! Ragazzina … te ne pentirai..!!” disse il demone furibondo.
Il demoni prese Morea per il collo e la tirò su.
-“la-lasciami..” disse morea, ma il demone sembrava non ascoltarla, anzi godeva nel vedere la ragazza in preda alla sofferenza, ma ad un tratto una voce fece girare il demone .
-“ e tu chi sei?!” chiese il demone con un ghigno malvagio sul volto, stava ancora tenendo la ragazza pere il collo.
-“ prima di tutto........ la scia andare mia sorella... poi... io ti dirò chi sono.........” disse Rei mentre si avvicinava a passi lenti e decisi al demone che non accennava a lasciar andare Morea.
-“ e se io non la lasciassi?!! Cosa mi faresti ragazzina?!” disse il demone.
La sua voce aveva assunto un tono di minaccia e di beffa, e questo alla ragazza non piaceva.
Il semi dio lo guardò per alcuni secondi, dopo di che, lanciò una sfera di energia che colpì il demone sulla mano, facendogli mollare la presa dal collo di Morea.
La ragazza cadde a terra, ma dopo qualche secondo fu lei a lanciare il colpo decisivo che uccise il demone.
-“ bè.... che avete da guardare voi altri?!!” disse Rei mentre si ripuliva dalla polvere.
-“ n-niente..” dissero i demoni, che dopo poco furono eliminati.
Uno dopo l’altro dalle due sorelle.
-“ ehi... va tutto bene?!” chiese rei.
-“ si... tutto a posto..” disse morea mentre si rialzava da terra.
Ad un tratto, l’unico demone sopravvissuto, colpì il semi dio, dietro le spalle, ferendola, alla schiena
Il semi dio, cadde a terra.
Morea non sapeva cosa fare, era come paralizzata.
Il demone si avvicinò piano piano, a passi lenti e decisi, era un demone dai capelli rossi come il sangue e gli occhi scuri come la pece, sul volto comparve un ghigno.
Poi, non lo vide più.
Era dietro di lei, la colpì fra capo e collo facendola svenire, poi caricata sulle spalle, se la portò via, lasciando rei in mezzo ad una pozza di sangue, che si mescolava alla polvere alzata dal vento.

Ciao... ragazzi.. sono mistyca.. questa è solo una parte del mio racconto... aspetto molti commenti, consigli e perché no.... anche critiche... fatemi sapere...
Baci.. Mistyca

 
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