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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: LA DONNA DEL MIO AMICO
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/01/2005 20:42:11

songfic-one shot mitsui-ayako-myagi
 
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LA DONNA DEL MIO AMICO
- Capitolo 1° -

Ehilà gente, eccomi di nuovo qui con un altra fic su Slam Dunk, e su un triangolo insolito Mitsui-Ayako-Myagi. Quando prendo il via è proprio difficile fermarmi. La canzone è dei pooh, e la dedico a sasà e tonino, i miei due amorini speciali, con i quali questa canzone assume forme ben definite. I personaggi come al solito sono di papà Inoue. Beh, adesso nn mi resta altro da fare che augurarvi buona lettura, rinnovandovi, come sempre l invito a commentare ogni volta vogliate. Il mio fermo-posta è sempre aperto.
Buon divertimento.
erikuccia, come sempre.

LA DONNA DEL MIO AMICO

Ormai erano tre mesi che Aya e Ryochan erano fidanzati. Tutto lo shohoku si era accorto di quanto il ragazzo fosse felice. Non che ci volesse un genio in effetti. Ryota Myagi camminava al di sopra del settimo cielo proverbiale, e vedeva in Ayako la ragazza del suo destino. Da quando l'aveva accanto, da quando poteva presentarla come "sua fidanzata" allora tutto era diventato contorno, facce, gente anonima, e lui poteva sdraiarsi al sole di quella felicità senza paragoni, a quella felicità che nn pensava di meritare. A quella felicità che aveva il nome di Ayako. E anche lei corrispondeva quel sentimento. Lo sentiva. Sapeva che Ayako lo amava come lui amava lei. Ma c'era qualcosa che Ryota non sapeva, qualcosa che, per il suo bene, avrebbe dovuto continuare ad ignorare.
Era vero, Ayako lo amava. Su questo nn c'erano dubbi. Il problema era che nn era l'unico ragazzo ad abitare la sua intimità. Da poco più di un mese Ayako aveva cominciato a provare qualcosa per un altra persona, per un altro ragazzo. Il mito dei tiri da tre punti. Il numero 14. Hisashi MItsui.
Erano due persone completamente differenti, lo sapeva. Ryota era dolce, coccoloso. Hisashi era più duro, aveva una corazza che raramente veniva scalfita. Era uno che nn ha problemi a dire quello che pensava, o a rimproverare qualcuno per qualche sbaglio. Ma sapeva bene che non era neanche così facile la classificazione. Da una parte sapeva bene che Ryota poteva essere forte, spietato, amizioso e determinato. Sapeva che in determinate situazioni poteva cacciare fuori gli artigli, e far male. Sapeva che in lui c'era tanta di quella sicurezza in sè stesso che gli avrebbe permesso di fare qualsiasi cosa. E sapeva bene che Hisashi nascondeva un lato dolce, responsabile, grande e fiero, che forse aveva mostrato solo a lei. Adesso li guardava allenarsi nella stessa squadra, giocare come fratelli. Li guardava correre dietro ad una palla, stanchi eppure felici per quello sport. E lì, seduta, anche lei era felice, perchè poteva vederli insieme, senza screzi. Ma ancora a distanza di tempo, non sapeva come affrontare la cosa. Se fosse rimasta con Ryota non avrebbe di certo mentito a sè stessa. L amava. Ma stare lontano da Hisashi era difficile, perchè amava anche lui. E in quella palestra, tra sudore e affanni, tra corse e pause, mentre li guardava, ripensava a quel giorno in cui, a casa sua, lei ed Hisashi si erano aperti, si erano confidati, e avevano cercato di trovare una soluzione. Il giorno in cui quell'incertezza era nata, e l'aveva accompagnata fino al presente.
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Flash back
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*Non mi dire niente
stammi ad ascoltare
sono troppe notti che ci dormo male
tu mia piaci forte
tu mi prendi dentro
e nn c'è bisogno che ti dica quanto*

Ayako quel pomeriggio, sola in casa, cercava di memorizzare tutte le definizioni di inglese, cercando di portarsi avanti con il programma, visto che aveva molto da fare anche con la squadra. Arrivata al terzo anno aveva pensato che un aiuto nel maneggio della squadra le sarebbe servito, se voleva puntare in alto a livello accademico. Ma Haruko si era dimostrata incapace, non riusciva a reggere il ritmo e così adesso doveva dividersi tra studio, basket e Ryota. Il che non era sempre così semplice. E non era semplice da quando aveva cominciato a pensare a Mitsui sotto una luce diversa. Tutto era iniziato un pomeriggio dopo gli allenamenti normali. Era una ragazza, e non aveva di certo ignorato che Hisashi fosse un bel ragazzo, ma quel giorno c'era qualcosa di differente. L'aveva già visto senza maglia, con le linee dei muscoli che si muovevano sinuosamente sul suo corpo atletico. Ma quel giorno c'era qualcosa che le impediva di staccargli gli occhi da dosso. Forse era la luce del crepuscolo che entrava dalla porta lasciata aperta per il caldo. Forse erano i movimenti sicuri e aggraziati con cui faceva tiri da tre punti. Avrebbe voluto sentirlo in quel momento Takato, se avesse avuto il coraggio di dire che Jin era meglio perchè si allenava di più, mentre Mitsui aveva solo il talento. Hisashi era più degno di merito. Perchè, anche se aveva talento, anche se era stato scelto come M.V.P., non si era montato la testa, e aveva continuato ad allenarsi per non perdere quella caratteristica che ormai l aveva reso famoso. Quando cominciava a fare canestri nn lo fermava più nessuno. E invece quel giorno si fermò. L'ombra del corpo di Ayako si era proiettata in avanti, finendo ai piedi del ragazzo, che allora strinse il pallone tra le mani, e si voltò a guardare in direzione della porta, vedendo la sagoma della prima manager."che ci fai ancora qui?" chiese asciugandosi il sudore. Ayako lo guardò ancora. Perchè quel giorno era così magnetico? "sono venuta a finire i miei compiti ^^" sorrise. E da lì cominciò una conversazione insolita tra i due. E quel giorno iniziò tutto perchè Ayako da quel giorno cominciò a conoscerlo anche caratterialmente. Pian piano le loro conversazioni si fecero più regolari, più profonde e cominciarono a conoscersi a livello più intimo. Sapeva bene che, essendo fidanzata, non doveva perdere tempo in quei pensieri. Ma perchè rinnegarli del tutto se erano la verità? Mentre continuava a ripetere frasi in inglese, il campanello suonò, riecheggiando per tutta casa. Infastida si alzò dalla sua scrivania e si diresse al piano inferiore.
"per un volta che sto sola e posso studiare in santa pace.." Aprì la porta per vedere chi avesse suonato, ma davanti a lei vide solo il quartiere che continuava la sua vita di sempre. Non disposta a farsi prendere in giro, uscì di casa, attenta che la porta nn si chiudesse alle sue spalle, e si guardò prima a destra e poi a sinistra, per vedere se c'era qualcuno. E alla sua sinistra trovò. "MITSUI!" urlò, mentre vedeva le spalle del ragazzo contrarsi. Hisashi si voltò lentamente e, passo dopo passo, tornò davanti ad Ayako che lo fece entrare.
"bella casa" disse guardandosi intorno una volta accomodatosi sul divano.
"grazie.." rispose Ayako versando del the.
"che stavi facendo?" sembrava che Hisashi volesse rimanere su un livello formale, senza addentrarsi in strane conversazioni o chissà cos altro.
"inglese, prima che tu con i tuoi giochi arrivassi a interrompermi. Mi spieghi che ti è saltato in mente?"
Ed ecco che tutte le buone intenzioni di Mitsui di non parlarne andarono a farsi benedire. Solo con il senno di poi pensò che avrebbe potuto mentire, dire una menzogna qualsiasi e tirarsi fuori dai guai. Ma in quel momento l unica cosa che pensò di fare fu di dire la verità, nuda e cruda.
"io..ero venuto per parlare con te.." ammise, guardando in un altra direzione
"e riguardo cosa?" chiese Ayako che di colpo si sorprese innervosita
"vedi.."iniziò il ragazzo "ultimamente io e te ci siamo trovati molto in sintonia..." Ayako annuì con la testa "e..il fatto è che siamo arrivati al punto che tu sei la persona che mi conosce meglio.."
"Nn devi avere molti amici allora ^__^ " Ayako la buttò sul ridere. Non sapeva che altro fare
"..scusami..nn dire niente..ascolta a me..che la cosa è già complicata di suo.."
"ok, scusami" disse Ayako perplessa. Quello non era un comportamento tipico di Hisashi "continua.."
"Grazie. Io...ho cominciato a provare qualcosa per te..qualcosa di..ehm.." era la prima volta che si sentiva così imbarazzato"..profondo..Insomma...quando sto con te sento di poter parlare di tutto senza essere giudicato..so di poter essere ascoltato..e starei ore a sentirti parlare..Sono un po' di notti che ci rifletto su..e nn riesco a dormire bene.."
Ayako era rimasta immobile, in silenzio, ma a quelle parole non poteva starsene ferma e zitta. Per natura sentiva il bisogno di rimettere ordine. "un momento..stai dicendo che...?!!"
"mi piaci" ammise il ragazzo senza preamboli.
Ayako si sentì come se una bomba le fosse appena esplosa nella testa. Il problema era che lei sentiva la stessa cosa..
"Hisa" provò, facendo segno al ragazzo di non parlare "anche tu mi piaci..sto bene con te...sei capace di leggermi dentro ed io.."
"Basta così!!" la bloccò poi MItsui "vedi il motivo per cui me ne sono andato dopo aver suonato è che nn volevo affrontare un discorso del genere.."

*ma la vita a volte ha i suoi comandamenti
qualche volta da difendere anche con i denti
Ti vorrei ma lo so, nn si puo tra di noi questo no nn si puo*

"non ti capisco Mitsui" disse Ayako disorientata, e odiava sentirsi in quel modo.
"avevo deciso di dirti quello che provavo.."continuò il numero 14 dello Shohoku " e per questo ero venuto, ma poi mi sono detto che nn dovevo.."
Faceva male ammetterlo. Aveva sbagliato, aveva sbagliato su tanti fronti. Aveva sbagliato a dire la verità, aveva sbagliato ad andare lì quel giorno, aveva sbagliato ad aprirsi in quel modo, e sopratt aveva sbagliato nello scegliere Ayako come bersaglio. E adesso il nn poterla avere gli bruciava dentro, proprio perchè, aprendosi con lei, aveva capito che Aya sarebbe potuto essere la sua ragazza ideale.
"e perchè?" chiese ancora Ayako
"vedi Aya" disse Mitsui, rimpiangendo subito di averla chiamata con il suo nomignolo. Non doveva dar segno di debolezza. "nella vita ci sono molte regole..molte della quali possono essere scavalcate, ed io ne sono un chiaro esempio, ma molte altre sono come dei comandamenti che nn possono essere sviati..o..ignorati.."
Ayako lo guardò sorpresa. Aveva conosciuto meglio Hisashi, ma nn si sarebbe di certo mai aspettata un discorso come quello da un discolo come lui. Era incoerente.
"continuo a nn capirti.."
Hisashi sospirò, schiacciato sotto il peso della difficoltà dello spiegare tutto quello che sentiva, e tutto quello che era giusto e sbagliato. Il riflesso della realtà.
"Aya, tu nn capisci" disse "io ti voglio da morire...ma al tempo stesso nn voglio averti.."
"se pensi che questo mi debba chiarire le idee sei proprio fuori strada mio caro"

*Ti sorprenderà che sia proprio io
che nn credo in niente che nn credo in Dio
a tirare in ballo questi sentimenti
e a tirarmi indietro con te qui davanti*

In un impeto che nn sarebbe mai stata in grado neanche lei di dire di cosa si trattasse, Ayako baciò lievemente le labbra umide dal troppo parlare del ragazzo. Era una sensazione nuova, bella forse proprio per questo. Ma nn durò abbastanza da poter essere analizzata. Infatti Mitsui, dopo una prima arrendevolezza, aveva ritrovato il controllo dei suoi impulsi,dei suoi arti, e l'aveva allontanata da sè. Si era inumidito le labbra con la lingua, come a voler assaporare il dolce-amaro di quel frutto proibito. Poi pian piano aveva ripreso lucidità.
"Non possiamo Aya..questa è proprio una delle regole che ti dicevo proprio io!"
"ma perchè nn ti spieghi?" disse Ayako adesso semiarrabbiata "io nn ti capisco..prima vieni qui, dici che ti piaccio, poi appena anche io ti dico che mi piaci ti tiri indietro, cos'è uno scherzo? Nn è divertente!"
"nn è uno scherzo" disse Hisashi,possibile che Ayako nn capiva davvero? "mi piaci..e forse ti sembra davvero strano che io mi tiri indietro a questo modo..o che faccia questi tipi di discorso, ma nn possiamo. Amore mio, io nn posso amarti come vorrei. Vedi, tu.."

*sei la donna del mio amico
e a qualunque costo
non possiamo fargli questo non sarebbe giusto
dir di si sarebbe facile,
ma io no, nn posso farcela*

"..stai con Ryota. " disse finalmente, svelando l'arcano mistero, la legge immutabile della -donna dell amico-, un tabù inconfessabile, una verità universale.
"ryochan.." sussurrò Ayako come se solo allora si fosse ricordata del musetto buffo e tenero del suo ragazzo.
"Capisci adesso?" disse Mitsui, sconvolto "venendo qui ho reso tutto più difficile. Stai con Ryota, e lui è un mio amico, e sebbene quello che io provi per te, nn potrei mai fargli una cosa del genere. So quanto lui ti ami,e il suo amore per te nn è paragonabile al mio. Lui gioca a basket perchè tu sei la manager, ti ama da tre anni, da quando io ancora nn credevo all'amore..e so che, anche se io ti posso piacere perchè stai bene con me,anche tu lo ami.." disse tutto d'un fiato
"si, è vero" ammise Ayako "ed il problema è proprio questo, che io vi amo entrambi, e anche se fosse questione di vita o di morte io nn saprei chi scegliere..è tutto così complicato.."
"lo so" concordò il bel ragazzo " se noi decidessimo di fare tutto alle spalle di Ryota, pensi che sarebbe meglio? Forse sarebbe più facile, ma i tormenti ci massacrerebbero..soprattutto per te..che lo ami..ed io nn ce la faccio ad ingannarlo.."
"ti capisco..alla sola idea di ingannare Ryochan, o anche solo di perderlo..mi vengono i brividi..ma nn ce la faccio neanche a perdere te.." Perchè adesso sentiva la voglia matta di piangere? Cos'era quella fitta sotto lo sterno?

*se io fossi in me ti trascinerei qui su questo letto
non ci penserei neanche per un po' ti farei di tutto
mi innamorerei come forse io nn ho fatto ancora
ma nn è così
non saremmo noi solo per un ora*

Mitsui guardò la ragazza seduta di fronte a lui. Era bellissima, soprattutto in tenuta casalinga. Sapeva che se fosse stato disposto a rinunciare a quell'unica regola che gli teneva stretti i pantaloni, avrebbe amato Ayako come mai avresse fatto in precedenza, o come mai avrebbe fatto in futuro. La avrebbe amata cn dolcezza,lentezza e tanto amore. Avrebbe pagato per loro due soli un biglietto per il paradiso e ritorno. E nel fare quel pensiero si scoprì innamoratissimo, più dell amore stesso. Un amore che un duro come Hisashi Mitsui di solito rinnegava. Ma tutto quello non era possibile, e lui nn voleva farlo se questo gli costava rimorsi,e soprattutto la faccia delusa e piena di disprezzo del suo capitano. Se si fossero lasciati andare a quel sentimento sarebbero usciti per il momento idillico dalle loro anime, ma quando poi sarebbero rientrati..quali dolori, quali delusioni e frustrazioni.

*Scappa via, scappa via, scappa via
non mi dare il tempo mai di poter cambiare idea
non si puo nn si puo no nn si puo
scivolarci tra le braccia e guardarsi ancora in faccia
non si puo'*

Era meglio scappare..
E lui ci aveva anche provato..
Ma poi lei lo aveva chiamato, l aveva riconosciuto e adesso erano lì soli su quel divano a pensare a quello che poteva essere, ma che nn sarebbe mai successo.
Non sarebbe successo perchè nn si poteva.
Come avrebbero fatto a guardarsi in faccia con la coscienza di aver tradito una persona cara ad entrambi?
Era tutta colpa sua, perchè nn aveva avuto tempismo. Non l'aveva mai avuto in vita sua, e quella situazione nn era differente.

*Ti regalerò tutti i miei silenzi
perchè sei per lui più di quanto pensi
è l amico mio da che sono al mondo
e nn saremmo noi a buttarlo a fondo*

"perchè adesso nn parli?" chiese Ayako sul filo delle lacrime. Da un momento all'altro sarebbe scoppiata a piangere. Sperava solo che succedesse quando lui non potesse vederla.
"è meglio..nn vorrei dire cose di cui mi pentirei..è meglio se dimentichiamo tutto questo..tutte le nostre chiacchierate.." disse Mitsui, guardando fuori dalla finestra, dove delle bambine si rincorrevano. Lui anche avrebbe rincorso per tutta la vita Aya. Ma l avrebbe fatto in silenzio, senza essere visto e se anche l'avesse raggiunta nn l' avrebbe mai presa, nonostante quello che provava. (..e allora che je corri dietro a fa? ^^ ndERika)
"nn voglio dimenticare" disse Ayako guardando le sue mani tremare mentre reggevano in un equilibrio precario la tazzina da the.
"Ayako..ryota ti ama.." continuò il ragazzo
"LO SO! ok? Nn sono una perfetta idiota, so bene che Ryochan è innamorato di me, ok? LO SO!!" il tono della sua voce si era alzato. Almeno poteva mascherare con la rabbia il dolore che provava per quella difficile situazione.
"NO invece TU NN LO SAI! Per lui sei più di quanto pensi..credo che tu nn abbia capito la profondità dei suoi sentimenti..morirebbe per te. Se fosse possibile morirebbe cento volte solo per vederti sorridere..Certe cose nn le sai Aya..Io invece le so, le so bene. Lo so ogni volta che negli spogliatoi lui fa il tuo nome, ti elogia, s innamora nuovamente di te.."
"..." Ayako nn rispose. Nn c'erano parole, e se c'erano lei non le trovava.
"Vedi Ayako, io di casini con Ryota ne ho fatti tnt...ho sbagliato tante volte e lui mi ha sempre perdonato, mi ha accolto come un amico di infanzia (nonostante la canzone, so bene che ryochan e Hisa nn sono amici di infanzia, però in questo modo rimedio no? ^^ ndErika)..e nn voglio sbagliare ancora, deluderlo un altra volta, perchè so che se gli porto via te nn mi perdonerà mai, ed io nn voglio perdere la sua amicizia.."

Quante volte lui per me è finito a botte
quante donne abbiam diviso,
quante ne abbiam fatto
ma con te questo no, nn si puo
tu per lui sei di + tu sei tu

"..ho sbagliato così tnt volte..l'ho picchiato, l'ho mandato all'ospedale, ho rischiato di far uscire lo shohoku dal campionato...e poi però tutto è scomparso, come se nn fosse mai successo. Siamo diventati prima compagni di squadra, poi amici..abbiamo parlato di donne...scambiandoci giudizi..ne abbiamo combinate tnt insieme, ma con te nn si può fare, per lui sei qualcosa di molto di più..tu per lui sei qualcosa di effimero alle parole..quindi, sebbene, amore mio, sarà diffile..è meglio che io adesso me ne vada, dimenticando il nostro piccolo e unico sbaglio. Quel bacio.." e detto questo, dopo essersi alzato dalla sua postazione, si piegò baciandola ancora " e questo..." poi senza aspettare la risposta della ragazza uscì di casa. Ayako raggiunse la porta d ingresso, fece per aprirla ma poi ci ripensò. Finalmente le lacrime uscirono, mentre lei si accasciava al suolo, mentre, anche se lei nn ne era cosciente, dall'altra parte Hisashi faceva + o meno lo stesso. E nel frattempo Ayako si tormentava sulla scelta da fare. Non sapeva che, non aprendo quella porta per correre dietro ad Hisashi, la sua scelta l'aveva già fatta.

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fine flashback
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*se io fossi in me nn ti chiederei di lasciarmi stare
e ogni volta che ti vedrò con lui mi farò del male
nn ti perderò se ti incontrerò in un altra vita
ma stavolta no, anche se lo so che nn è finita*

E la vita poi alla fine era continuata.
Ayako aveva continuato ad essere la ragazza di Ryochan, anche se metà del suo cuore continuava ad essere di Mitsui.
Ma nn lo disse, e seguendo il consiglio del numero 14 provò a dimenticare.
Faceva del suo meglio, ma non ci riusciva.

Mitsui, dal canto suo, continuava ad amare Ayako, avendo nostalgia per tt le loro chiacchiere.
Ma sapeva bene che lasciarli da soli era pericoloso, troppo pericoloso.
Continuava a vederla stretta a Ryochan e quella vista lo feriva, ma almeno sapeva di aver fatto la scelta giusta.

"ehi Mitsui!" e fu proprio la voce del capitano a raggiungerlo "bel passaggio amico!" gli disse dandogli un sonoro -cinque-

Si.
Almeno nn aveva tradito quell amicizia.

"grazie capitano" rispose al complimento.

Poi lo sguardo andò verso Ayako, e gentilmente le sorrise.
Di una cosa era certo.
Se esisteva una qualsiasi reincarnazione, se gli sarebbe stata data un altra possibilità in un altra vita non avrebbe perso Ayako.
Ma in quella vita quel sogno d'amore era impossibile.
Anche se sapeva bene che mettere le catene ai proprio sentimenti era pericoloso..Probabilmente ce ne sarebbero stati altri di pomeriggi a casa di Ayako a parlare di quell amore impossibile.
Sperava solo di poter avere la forza, anche in quelle occasione, di rimanere fedele a quell'unica regola.
La regola de LA DONNA DEL MIO AMICO.

FINE

 
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