torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: CENERENTOLA INNAMORATA
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/01/2005 13:03:54

songfic. sette anni dopo l`amore di hana nn è cambiato e quando haruko glichiede aiuto lui nn puo che accettare
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
CENERENTOLA INNAMORATA
- Capitolo 1° -

Erano passati i bei tempi del liceo, erano passati i pomeriggi spesi sulla tribuna di una palestra a guardare le partite di basket.L'adolescenza era passata e adesso l'età adulta chiedeva il suo tributo. Haruko Akagi, ormai 22enne, se ne stava ferma, immobile nel bagno di casa sua con le mani, tremanti, che tenevano in mano il giudice del suo futuro.
Incinta. Sembrava una condanna a morte. Non era pronta per quella nuova avventura, non era pronta per affrontarla da sola, non ne aveva la forza.Gettò via il test, e lentamente, con le mani che ancora non le avevano smesso di tremare, alzò la cornetta, componendo il numero di cellulare che più spesso si era ritrovata a fare da un po' di tempo.
"Pronto?" disse una voce maschile dall'altra parte dell'apparecchio. La solita vecchia voce calda.
"Hanakun? sono io" disse la ragazza sedendosi.
"Haruko! Ciao come stai?" chiese il ragazzo. Si sentiva dal tono della voce di quanto fosse contento di aver ricevuto quella telefonata.
"non bene, Hana, non sto affatto bene" rispose lei, mettendosi a piangere, seduta sul letto.
Nonostante i tempi del liceo furono passati, quella costante era rimasta. La vicinanza di Hanamichi era sempre stato un punto fermo nella vita di Haruko che + volte aveva sentito il bisogno di parlare con il rossino, e adesso era uno dei momenti in cui aveva + bisogno di averlo accanto.

Ho capito è una cosa seria
e poi ora nn puoi parlare
vengo a prenderti io stasera quando esci dal lavorare

"Haruko?" chiese il ragazzo allarmato, sentendo i singhiozzi "che è successo?"
Nonostante tutto non aveva mai smesso di provare quello che provava per Haruko. I suoi amici, tutti, anche Mito, gli avevano detto di togliersela dalla testa, che erano passati anni, ma lui non aveva dato retta a quei consigli e, volente o nolente, aveva continuato a nutrire il suo amore. L'aveva vista crescere, frequentare i tipi più disparati, l'aveva vista innamorarsi, e per tutto quel tempo lui, soffrendo, aveva continuato ad essere il suo angelo custode.
"nn mi va di parlare per telefono Hana" rispose Haruko, cercando di calmare le lacrime, senza successo.
"Ho capito" disse semplicemente lui. Questo era ciò che Haruko adorava di più in lui, la sua grande comprensione. Hanamichi faceva di tutto, sempre, per andarle incontro, per farle un favore dietro l'altro. "nn puoi parlare"
"infatti" rispose ancora la ragazza "ma ho bisogno di parlarne, anche se nn adesso.."
Hanamichi si preoccupò. Cos'era quel mistero? Perchè piangeva? Che le era successo? Non poteva sopportare che la sua amata potesse soffrire in quel modo.
"Deve essere una cosa tremendamente seria" Il suo tono di voce era dolce, come se volesse calmare un bambino che ha appena avuto un incubo.
"si, tremendamente" Parlare con Hanamichi riusciva sempre a rinvigorirla, e anche in quella situazione riuscì a rialzare un po' la testa, in un modo o nell'altro.
"va bene, vengo a prenderti stasera, quando esci dal lavoro?" Fece quella domanda come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"E gli allenamenti?" chiese Haruko. Hanamichi era diventato un asso del basket, ed erano diversi anni ormai che giocava in coppia con Rukawa, nascondendo la famosa ascia di guerra che per tutto il tempo dello Shohoku li aveva caratterizzari.
"Nn ti preoccupare..Allora ci vediamo dopo?" chiese Hanamichi impaziente. Avrebbe dovuto sgobbare molto il giorno dopo, ma non era importante, nn poteva ignorare una richiesta d'aiuto da parte di Haruko.
"Va bene, grazie mille"
E così appena Haruko mise un piede fuori dal negozio in cui lavorava, vide Hanamichi appoggiato alla sua macchina. I suoi capelli ramati erano tornati ad essere lunghi, ed ora il ragazzo li pettinava al'indietro, per impedire che gli dessero fastidio mentre giocava. Era cresciuto ancora di qualche centimetro e di certo anche la sezione muscolare era aumentata. Haruko lo guardò, appoggiato alla macchina, con il suo solito atteggiamento strafottente, con gli occhiali da sole sul volto,mentre qualche ragazzina nei dintorni lo guardava ridacchiando imbarazzata. Ormai il nome di Hanamichi Sakuragi era un nome importante, era spesso in tv o sui giornali, e nn solo per le sue doti tecniche, ma anche per il suo carattere forte, che nn sopporta di farsi mettere i piedi in testa, quella testa calda che era sempre stato. Hanamichi, nascosto dalle lenti scure, dal suo canto, analizzò la bellezza di Haruko. Gli sorrideva con affetto, e alla luce del crepuscolo era ancora più bella, con i lunghi capelli castani, legati di lato e il bel fisico da donne completamente sviluppata..
"Ciao Harukina" rise Hanamichi una volta che la ragazza l'ebbe raggiunto. "Ciao Hana" rispose lei, lasciando che Hanamichi le desse un bacio sulla guancia, ma oramai era d abitudine. Hanamichi le aprò lo sportello e la fece accomodare, poi, ingranata la prima, partì verso uno dei ristorantini che grazie alla sua fama, poteva permettersi.

una breve telefonata
lo sai bene che siamo amici
non è vero che sei sbagliata
siamo tutti un po' + infelici

Il ristorante nn era molto affollato, ed era un posto ottimo per poter parlare in santa pace, essendo un posto tranquillo e riservato. Un cameriere emozionato accompagnò i due al loro tavolo e aspettò per prendere le loro ordinazioni. Hanamichi si accorse che Haruko non aveva ordinato quasi niente,e capì che doveva stare davvero male. C'era qualcosa in lei che nn le aveva mai visto prima. Quasi una rassegnazione, un abbandono alla speranza, ma non sapendo di cosa si trattasse non si voleva sbilanciare nell'elargire giudizi. Era qualcosa che non aveva mai fatto. Non chiese alla ragazza il motivo di quell incontro, sapeva che era Haruko che doveva decidere di aprirsi con lui, e forse in quel momento stava solo cercando le parole adatta per dirgli tutto. Metterle fretta non sarebbe servito a niente. Mangiarono ricordando i vecchi tempi, e per un po' le gote di Haruko ripresero colore. Hanamichi era davvero una persona speciale. Ricordava quando l'aveva conosciuto, quando le sue amiche le avevano detto di snobbarlo, di lasciarlo stare perchè nn troppo affidabile. Chissà che cosa ne sarebbe stato di lei se avesse seguito quel consiglio...Menomale che aveva sempre fatto di testa sua.
Solo dopo che fu servito il dessert Haruko decise di parlare, di gettare fuori quel dolore che sentiva dentro e che nessuno poteva lenire.
"Scusami se ti ho chiamato così all'improvviso" disse ad un certo punto, mentre Hanamichi beveva con calma il suo caffè nero.
"Figurati, sai bene che siamo amici, puoi chiamarmi quando vuoi" rispose il ragazzo. Haruko lo guardò ancora. ERa maturato molto il rossino da quando, allo Shohoku, era sempre pronto a menar le mani, ad essere infantile. Finalmente era uscito fuori anche quel suo lato serio e responsabile che lei aveva visto per prima.
"è tutto così sbagliato.." disse la ragazza, mentre le lacrime ricominciavano a scendere "sono così sbagliata, nn riesco mai a farne una giusta.."
Cosa c'era? Cos'era che faceva stare così male la sua piccola principessa? Di colpo sentiva che quello era un problema che lui nn poteva affrontare, al quale, da solo, nn sarebbe riuscitoa trovare una soluzione.
"nn sei sbagliata Harukina" disse Hanamichi, poggiando la tazzina, vuota, sul tavolo, e stringendole le mani "nn pensare così. Ognuno di noi ha la sua piccola croce, la sua piccola infelicità.." E lui lo sapeva bene. Sette anni passati ad amare la stessa ragazza che, con lo stesso comportamento, non lo guardava mai con occhi diversi a quelli dell'amicizia.


e ti sento parlare appena dal tuo tenero nascondiglio
Alla fine di questa cena tu mi dici che aspetti un figlio
lui ti ha detto che nn è pronto
di che è suo nn lo puoi provare
ti ha lasciata da sola e intanto tu da sola nn sai che fare

Haruko alzò lo sguardo verso hanamichi e per la prima volta ci vide qualcosa a cui nn aveva mai fatto caso. Hanamichi contraccambiò lo sguardo e gli parve che Haruko fosse chiusa in un guscio protettivo dal quale non voleva uscire per non farsi male, dal quale la voce arrivava ovattata.
"sono incinta, Hana" disse a mezza voce la ragazza, portandosi le mani al ventre, e ricominciando a piangere. Era troppo piccola, troppo immatura per tutto ciò, non ne sarebbe stata in grado da sola. E il peso d quella confessione gravò di colpo sulle spalle grandi di Hanamichi, che non sapeva che fare.
"chi è.." provò a chiedere, ma il dolore era tanto anche per lui. Aveva superato molte storie d'amore, fidanzamenti, ma adesso..Quello come poteva essere superato? Ma adesso non era il momento di pensare a lui. Avrebbe trovato una situazione. Adesso era suo dovere occuparsi della ragazza che aveva scelto lui per aiutarla a portare la sua croce.
"nn lo conosci.." rispose la ragazza, cercando di calmarsi.
"dai.." disse Hanamichi riprendendole la mano tra la sua " vedrai che dopo che glielo avrai detto lui..."
"Lo sa già" rispose ancora Haruko. Glielo aveva detto subito, ma l unica immagine che riveniva alla sua memoria erano le spalle di lui che se ne andavano.
"e che ti ha detto? come l ha presa?" Bastava vedere lo stato di Haruko per accorgersi che aveva appena fatto una domanda completamente idiota.
"mi ha detto..." provò Haruko tra i singhiozzi che la sconvolgevano "che nn vuole, che lui le precauzione le ha usate e nn è colpa sua se nn hanno funzionato. Dice che nn è pronto, e che nn posso provare che sia suo."
Hanamichi ridivenne la testa calda di un tempo "dimmi chi è Harukina, dimmi il suo nome, lo faccio ragionare io.."
"no!" lo bloccò Haruko "a questo punto nn voglio più averlo con me..nn voglio un uomo così..è solo che adesso mi sento così sola.."

Era bello sentirsi amata
dai suoi occhi vedevi il mare
cenerentola innamorata

Haruko nn riusciva ad ammettere la verità. Il fatto di esserci rimasta male, di essersi accorta di aver sbagliato una nuova volta. Di essersi gettata a capofitto in una storia solo per non restare sola. E in effetti era così bello sentirsi amata, sapere che c'è una persona che ti aspetta, che ti viene a prendere al lavoro, che ti chiama e che ascolta i tuoi problemi, che combatte chi ti fa del male, e che ti prende per mano. Ma il suo ex nn l'aveva mai fatto. Non aveva mai fatto quasi niente di quello che lei voleva, ma dai suoi occhi lei riusciva a vedere il mare, o forse credeva solo. Mentiva a sè stessa per non affrontare la realtà. Anzi, adesso che ci pensava, l'unico che le avesse dato tutte quelle attenzioni era Hanamichi, sin dai tempi del liceo. Era sempre stato al suo fianco, e adesso sembrava che soffrisse quanto lei.
Hanamichi nn sapeva che fare. Avrebbe voluto avere dei poteri per toglierle quel dolore, o le parole migliori da dire, ma lui chi era per poterlo fare? Non era nessuno e in quel momento si sentiva inutile.Non poteva neanche picchiare l'uomo che aveva fatto soffrire l'unica che lui avesse mai amato. "ne sei ancora innamorata?" chiese poi all'amica.
"credo di nn esserlo mai stata" ammise finalmente la ragazza.

a tuo padre nn riesci a dirlo
proprio lui fiero di sua figlia
hai paura e nn vuoi ferirlo in poltrona mentre sbadiglia

"l'hai detto ai tuoi?" chiese ancora il rossino,mentre, accanto ad Haruko, camminava sotto il cielo stellato.
"nn ce l'ho fatta.." ammise Haruko
"neanche al gorilla?" Nonostante il tempo passato, Hanamichi nn aveva perso quel vizio. "Mio fratello? No, starebbe troppo male..si sentirebbe in colpa per non essere riuscito a proteggermi da questo.."
"lo capisco" disse Hanamichi, cosa che sconvolse Haruko. Anche Hanamichi stava soffrendo? "ma nn credi che dovresti dirlo ai tuoi?"
"c ho provato" disse Haruko, ricordando quel pomeriggio in casa prima di andare al lavoro "ho visto mio padre, ma nn sono riuscito a dirglielo. Lui è così fiero di me, ho paura della sua reazione, ho paura di deluderlo, di ferirlo. Ed era così tenero seduto in poltrona con le ciabatte ai piedi e la pagina sportiva del giornale. Non ce l ho proprio fatta, credimi"

di tua madre poi ti vergogni
nn vuoi dirle che ti piaceva
far l'amore scambiarsi i sogni
lei lo ha fatto perchè doveva

"e tua madre?" chiese di rimando Hanamichi
"c'ho provato anche con lei" arrossì Haruko "ma mi vergogno. Come faccio a dirle che la sua bambina aspetta un bambino? Come faccio a dirle che credevo di aver trovato l'amore e che mi sono buttata? Come faccio a dirle che ho provto a vivere un sogno? Lei ha fatto quello che ha fatto perchè doveva, e non sapevo proprio come affrontare il discorso. E poi per dirle cosa? Per dirle che ho fatto l amore con un tizio, ma che nessuno dei due voleva questo povero esserino che nn ha niente a che fara con questa brutta storia?Nn ce la faccio"

Cosa vuoi che ti posso dire?
non so darti nessun consiglio
Forse devi solo sentire se davvero lo vuoi
1 figlio di un amore una volta sola
di un amore che nn è amore
e la notte ci pensi ancora mentre piangi e nn sai che fare

Hanamichi ascoltò in silenzio tutti i suoi mali, tutti i suoi dubbi, tutti i suoi problemi, e la sua mano continuò a stringere quella della ragazza. "Harukina.." disse poi, dopo una pausa silenziosa "io nn so proprio cosa dirti. Vorrei trovare le parole + adatte, ma nn ne ho. Forse devi solo sentire se vuoi questo figlio o no. Un figlio, si, di un amore che forse non è amore, ma è anche figlio tuo. Probabilmente piangerai ancora molte lacrime prima di decidere, ma nn pensare che sia solo figlio suo..è anche te quel feto. E se decidi di tenerlo non ti preoccupare, io ti aiuterò in tutti i modi, umanamente, fisicamente, emotivamente.."
Haruko sorrise "credo che saresti un ottimo padre"
"e tu un ottima madre. " rispose Hanamichi arrossendo "Haruko, tu sei una delle persone migliori che esistono al mondo. Qualunque cosa decidi sarà per il meglio. Quindi decidi secondo come ti senti tu, nn come pensi che potresti far sentire gli altri, perchè sei solo tu a portare questo fardello..nn è tuo fratello,nè tuo padre, nè tua madre..Solo tu. Sei sempre stata una ragazza forte e decisa, dietro la tua parvenza di agnellino..forse è per questo che nn ho mai smesso di amarti.."
Haruko sentì quella prima dichiarazione, mentre rientravano nel locale per pagare il conto. Non aveva mai smesso di amarla. Ma perchè, da quando l amava? ( bisogna essere proprio cretini eh ndErika)
Era rimasta immobile mentre quella dichiarazione vagava nell'aria, mentre guardava il suo amico di sempre sotto una nuova luce. Hanamichi nel frattempo, rientrato nel locale, stava pagando il conto, mentre Haruko si sistemva la giacca.

quando usciamo dal ristorante
sempre ancora + piccolina
c'è una luna come un gigante
e parlando è già domattina

Una volta fuori dal ristorante ad Hanamichi parve che Haruko fosse impallidita ancora di più. Aveva fatto una cavolata a dirle che l'amava, non era proprio il momento. "senti scusami..." cominciò, mentre la luna alta in cielo testimoniava quelle parole. Ma haruko lo bloccò. "scusami tu, per nn essermene mai accorta.." E così vagarono senza meta nella notte, parlando di tutto e di niente. Haruko pian piano cominciava a capire perchè Hanamichi c'era sempre stato, cominciava a vedere dietro ogni suo gesto il grande amore che provava. Di colpo si dimenticò anche del suo male. E nn fu sorprendente quando anche lei si accorse di amarlo. Era l'unico di cui si fosse sempre fidata, l'unico a cui era così affezionata, e l'unico a cui aveva detto la verità sul bambino che portava in grembo. E alla luce dell'alba, del nuovo giorno, scoprì un nuovo amore, un nuovo calore.

Sotto il muro dell'ospedale che terribile decisione
piccolina fra il bene e il male
piccolina su quel portone

"Hana, mi acompagni all'ospedale?" chiese poi, arrossendo.
"all'ospedale?" chiese il ragazzo di rimando. "vuoi abortire?"
"Hana, hai ragione quando dici che questo nn è il figlio di un amore vero..che il padre nn ha voluto saperne di lui..perchè metterlo al mondo? Per farlo poi soffrire per la mancanza di un padre? che diritto ho io di fare questa scelta?"
"scusami, ma che diritto hai di togliergli la vita?" Quelle parole colpirono Haruko in pieno cuore. Ricominciò a piangere.
"nn volevo farti piangere Haruko, ma mi hai chiesto il mio parere..ed io te lo do. Comunque ti accompagno, tranquilla"
Girò il volante con fare sicuro, cambiò direzione e in pochi minuti raggiunse l'ospedale. Haruko aprì la porta, scese e pian piano salì le scale che conducevano all'entrata. Che fare? Entrare o no? Si portò le mani sul ventre, aspettando che da lì potesse giungere un consiglio, o meglio un ordine. Hanamichi scese dalla macchina, e si appoggò al tettino.Guardava Haruko tentennare, oscillando tra la scelta giusta e quella sbagliata, ad un età ancora inadatta per quel tipo di prova.

poi ti fermi e ritorni indietro
nel mio cuore me lo aspettavo
mentre l'alba c appanna il vetro
tu sorridi a un amore vero

Poi Hanamichi, mentre il sole si alzava alto nel cielo, vide che Haruko aveva dato le spalle all'edificio in mattoni e che adesso guardava lui con un sorriso aperto, senza più lacrime. Era sicuro che avrebbe fatto la scelta giusta. Haruko corse verso la macchina e vi rientrò subito, seguita a ruota da Hanamichi che non aveva capito quel comportamento. Una volta che anche Hanamichi riprese posto, Haruko si gettò tra le sue braccia,e lo baciò. Hanakun fu sorprso, era troppo bello per essere vero, ma poi ricambiò quel bacio con la foga che aveva dovuto celare in quei sette anni. E quando si staccarono videre che i vetri si erano appannati, ma il sorriso che Hatuko gli stava rivolgendo mandava via qualsiasi nebbia. Adesso stava sorridendo ad un amore vero. "con te sento di potercel afare.." disse la ragazza ridendo

Con il sole ti porto a casa,
ed in macchina vuoi cantare
sei felice come una sposa
perchè adesso lo sai che fare
perchè adesso ti senti amata
e dai tuoi occhi si vede il mare
cenerentola innamorata

E quando ormai la mattina era bella e inoltrata, Hanamichi guidò in direzione di casa Akagi, vedendo il volto della bella Haruko riprendere colore, ridere, la vide maneggiare con lo stereo finchè nn trovò una canzone che conosceva e che cominciò a cantare a squarciagola. Sembrava un altra persona rispetto all'Haruko di un ora prima.
Era felice adesso, adesso che sapeva cosa fare, adesso che aveva scoperto di quanto Hanamichi l'amasse. Adesso che dai suoi occhi si poteva vedere il mare dell'amore cieco. Ma dopotutto, pensava Haruko, immaginando la reazione di suo fratello quando gli avrebbe detto che si era messa con Hanamichi e che aveva intenzione di crescere un figlio con solo lui al suo fianco, sono proprio gli amore insensati a dare un senso alla vita. E lei, in quel momento, era così innamorata...


FINE
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: