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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: ANGEL`S CALL
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: enya16 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/01/2005 19:00:09 (ultimo inserimento: 13/02/05)

una malinconica dea amava konzen douji e decide di conoscere più da vicino la sua nuova reincarnazione
 
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SPLEEN AND MEMORIES - CONNECTION
- Capitolo 1° -

(Nihao a tutti amici-ci del 2000... ecco ho detto la mia ca§§ata, ora sono contenta e posso dare il via alla mia fic seria. Che dite? Non ve ne frega + o - niente? Nooooooo! DOLORE, IRA FUNESTA, FUOCO, FIAMME E CASINI VARI! Occhio che Enya potrebbe offendersi per davvero e piombare a casa vostra coi Saiyuki boys e annullare le vostre riserve di cibarie... per saperne di più andate a leggere il mio Saiyuki Bowl... E adesso, the show must go on!)

***

--- "Murato nel mio amore, io sogno".
Paul Eluard ---

Korai Bosatsu guardò in basso. Attorno ai suoi piedi rotolavano palline di carta e pezzetti di vecchi documenti, spinti da un vento leggero ma insistente. Sollevò lo sguardo e vide Nataku, il dio principe della guerra, seduto sul suo trono. Inerte, in coma, come morto.
- Smetti di tormentare te stessa, Korai, - disse una voce profonda dietro di lei. La ragazza balzò in piedi e si voltò, spaventata.
- Ah, Kanzeon Bosatsu... non ti avevo sentito arrivare.
- Appunto. Mi chiedo se mi devo preoccupare più del fatto che ormai non c'è più molta differenza tra te e il nostro Nataku o se del fatto che hai praticamente perso il tuo attacco felino.
- Ah, non cambierai mai, - osservò Korai, sorridendo appena e tornando a sedersi.
Tra la giovane dea e l'essere ermafrodito passò un momento di grave silenzio.
- Dimmi, Kanzeon, cosa, secondo te, mi lega ancora al regno celeste e alla vita divina?
- Un tempo il collante tra te e questa vita era Konzen Douji.
- Oh, non solo. Anche Tempou, Kenren e il piccolo saru Son Goku...
Gli occhi azzurri della dea bionda si colmarono di lacrime. Come per incanto, con il sopraggiungere della tristezza, le sue iridi si tinsero di una cupa sfumatura ferrigna.
- Loro sono vivi, non lo sai?
- Certo che lo so, - mormorò la bionda dea dalle sembianze di una ragazza, irritandosi. - Ma non sono più loro.
- Questo non è esatto.
- Come? Allora spiegami perchè io, nei ricordi della reincarnazione di Konzen, non sono mai esistita.
- L'attuale volto di Konzen Douji si chiama Genjo Sanzo Hoshi, un monaco buddista che ha fatto suo il principio zen lasciatogli dal suo amato maestro.
- Quello che dice "Non avere legami, non dipendere da nessuno, vivi solo per te stesso"?
- Come fai a saperlo?
- Li ho osservati. Kenren e Tempou sono coerenti con la loro nuova vita, sebbene esista qualche lieve differenza. Son Goku, per fortuna, è lo stesso di sempre. Ma quel Sanzo... perdonami, Kanzeon, ma quel giovane non ha niente del mio Konzen. E'feroce, crudele, dispotico. Protegge i suoi compagni solo perchè ha bisogno di loro.
Kanzeon Bosatsu scoppiò a ridere di gusto.
- Cosa c'è?
- Ecco, temo che quello che hai appena detto sia la descrizione più precisa del mio caro nipote che io abbia mai udito da tempo... da molto tempo, da 500 anni.
- Konzen mi amava, - disse piano Korai.
Kanzeon scosse la testa, alzando le mani. Sempre ridendo, il dio dell'amore e della misericordia si allontanò. Korai Bosatsu scosse mestamente i lunghi capelli biondi e ondulati.
- Come vorrei che tu potessi parlarmi, Nataku... forse, in questo tuo sonno, riesci a vedere molte più cose di noi poveri sciocchi.
Con un gesto dolce, Korai si chinò sulla fronte del principe della guerra e la baciò.
Si alzò in piedi. Il vento si era trasformato in un costante soffio da est verso ovest. Il cielo, intorno a lei e sopra e sotto di lei, era di un purissimo, incontaminato celeste. Sollevò gli occhi, e le loro iridi trasparenti rifletterono il colore del cielo.
- Mio amato Konzen, - mormorò Korai, mentre una lacrima tracciava un segno lungo la sua guancia.

- Aaaah!
- Dannata scimmia, ti avevo detto di non finire tutto il pollo alle mandorle. E adesso noi cosa +$£%§ mangiamo?
- Coraggio, Gojyo, non te la prendere così...
- Ma HAKKAI! Questa scimmia ingorda...
- Non chiamarmi scimmia, pervertito di un kappa!
- Basta, o vi ammazzo tutti! - urlò Sanzo, mettendo mano alla shoreju e cominciando a tirar colpi alla cieca. Goku e Gojio si tranquillizzarono, sebbene tra di loro continuassero a passare occhiatacce simili a fulmini.
- Ehi, ma che cosa c'è là in fondo? - fece il mezzodemone, ad un certo punto. Sia lui che Goku si sporsero in avanti, aguzzando gli occhi. - Sembra un gran polverone.
- Non saprei, - rispose Hakkai, lisciandosi il mento. - Secondo la mappa dovremmo essere sulla strada di un pacifico e delizioso villaggetto di periferia, un posticino tranquillo, senza troppe pretese...
- Leggi: dove si mangia male e si dorme all'addiaccio, - puntualizzò Sanzo, di pessimo umore.
- Si mang... oh, dei! - gemette Goku. - Un vero inferno!
- Stupida scimm...
Proprio in quell'istante, una forma priva di contorni si alzò dalla strada e venne verso il bonzo e i tre demoni, rapida come una folgore.


- Nyoibo, allungati! - gridò Goku, e il bastone magico parve trapassare il vuoto, mentre la forma indistinta si disperdeva come fumo. In breve, la visuale tornò chiara, la strada e le prime case del villaggio erano lì, limpide e reali, davanti ai quattro viaggiatori stupefatti.
- Ma che diavolo è successo? - chiese Gojyo, la shakujyo ancora prudentemente in mano. - Che cos'era quel coso? Sembrava un enorme nuvolone.
- Sanzo? - fece Hakkai, interrogando il compagno con lo sguardo.
- Mah... che ne so io? - ribatté seccato il bonzo, ricadendo con un tonfo contro il sedile della jeep.
- In ogni caso, se ne è andato, no? - borbottò Goku, sedendosi di nuovo accanto al mezzodemone sul sedile posteriore. - Pericolo passato. Possiamo andare a mangiare qualcosa?
- Direi di sì, - disse Hakkai, sorridendo. - Nel riprendere il suo posto di guida, il demone lanciò un'occhiata a Sanzo, e lo vide stranamente pensieroso, rannuvolato in viso. Fu sul punto di rivolgergli una domanda, ma decise di lasciar perdere.
Se Sanzo avesse voluto esternare i suoi dubbi, non avrebbe esitato a farlo. Il fatto che mantenesse quello strano riserbo poteva significare due cose: la prima, che non aveva nulla da commentare. La seconda... che non intendeva pronunciarsi, a causa di qualcosa che lo preoccupava fortemente.
Hakkai pregò che non fosse così, mentre nel sedile posteriore ricominciavano i soliti litigi e il bonzo, una vena pulsante sulla fronte, estraeva da chissà dove la shoreju.


- Un campo di energia, - mormorava Sanzo tra sé, alcune ore più tardi. Non riuscendo a dormire, era sceso dalla jeep senza svegliare i compagni e si era allontanato di qualche metro, sedendosi sotto un gingko biloba frondoso dalla cui chioma piovevano, lente come piccoli ombrellini gialli, le foglie morte. - Un campo di energia satura, vagante, senza meta. Da cosa mai sarà scaturito?
Si rese conto di stare parlando da solo, e si arrabbiò con sé stesso. Si guardò intorno, il suo ego inorridiva all'idea che qualcuno avesse potuto sentirlo, ma in breve appurò che tutti e tre i demoni dormivano tranquilli, Goku semisdraiato addosso a Gojyo e Hakkai con il gomito appoggiato allo sportello del guidatore.
In un certo senso, invidiava la loro capacità di dormire in ogni luogo e condizione climatica... non c'era posto in cui Goku non riuscisse a russare senza problemi. Al contrario di lui, naturalmente: era sufficiente lo scomodo sedile di Hakuryu per impedirgli un sonno ristoratore.
Recuperò il filo dei suoi pensieri.
Un campo di energia.
Per un attimo, mentre Goku tentava di fronteggiare quell'entità col suo bastone, Sanzo aveva sentito una specie di schiocco da qualche parte, un rumore rapido e in un certo senso crudo, violento, privo di eco. Forse, pensò, era stato il passaggio di uno shinma (= anima dei morti, nella mitologia giapponese, n.d.a.) fuggito dal Makai (= porta dell'aldilà, n.d.a.). Era un evento raro, naturalmente, ma già da un pezzo il monaco buddista sapeva bene che non esistevano cose impossibili. Solo, se la spiegazione era davvero quella, non si spiegava come non avessero visto nulla, nemmeno un'ombra, ma solo udito e, in un certo senso, 'avvertito' qualcosa. Altre teorie... forse uno shura o un rasetsu (= mostri della mitologia giapponese, n.d.a.).
O forse...
Scosse la testa. Assolutamente impossibile, questa volta doveva ammetterlo.
Una sensazione simile, ricordava di averla provata nell'incoscienza quando, dopo la ferita infertagli da Shuei-Rikudo, Kanzeon Bosatsu era disceso dal cielo per soccorrerlo...
Come poteva, un dio, creare tanto scompiglio? Ridacchiò tra sé.
Che idee stupide, che gli venivano talvolta.
Osservò pigramente una foglia di ginko che gli cadeva davanti al naso... sporse una mano in avanti e lasciò che cadesse sul suo palmo aperto. La tenne per lo stelo davanti agli occhi, osservò il suo bel colore giallo omogeneo e la abbassò con un mezzo sorriso...
E proprio là, in mezzo alla boscaglia, qualcosa avanzò rapidamente.


Sanzo vide la figura avvicinarsi appena in tempo per portarsi una mano alla cintura ed estrarre la S&W. - Non muoverti, chiunque tu sia! - ordinò, con voce tonante. Come previsto, Gojyo, Goku e Hakkai si svegliarono di soprassalto, al primo sparo.
Non l'aveva colpito. Aveva solo piazzato una pallottola al centro di un tronco a pochi centimetri dalla sua testa, tanto per puntualizzare le sue parole e dare il tempo al visitatore di palesarsi o fuggire, e ai compagni di armarsi.
Rimase molto sorpreso, quando a rispondergli fu un urlo femminile terrorizzato, e la figura si gettò a terra, coprendosi la testa con le braccia.
- Sanzo, ma che cosa stai facendo? - chiese Goku, sconcertato.
- Adesso fai il tiro al bersaglio anche con la ragazze? - rincarò Gojyo, con un sorrisetto.
- State zitti, stupidi, - minacciò il bonzo.
- Ehm, signorina, - stava dicendo Hakkai, chinandosi sulla figura ancora accasciata e tremante. - Signorina, va tutto bene? Il mio amico ha compiuto un errore, non intendeva sparare a lei.
Una delle mani si scostò, rivelando una frangetta di capelli biondi e un solo occhio azzurro. Poi, con molta diffidenza, la ragazza si alzò in piedi, guardando con poca convinzione la mano che Hakkai le tendeva ed evitando di prenderla.
Indossava dei semplici jeans azzurri, scarponcini Doctor Martens e un dolcevita di lana aderente color rosa cipria. Aveva un viso piccolo e affilato, con un paio di seri occhi azzurri che scrutavano lo strano gruppo di individui da sotto una frangetta e una bella capigliatura di ordinati riccioli biondo cenere.
- Scusatemi voi, viaggiatori, - mormorò la ragazza, con voce ancora un pochino tremante, ma con sguardo fermo. - Non avrei dovuto comparirvi davanti così all'improvviso.
- Da cosa stavate scappando? - domandò Gojyo, voltandosi per osservare la foresta dietro di loro. Tra gli alberi scuri, cadevano le foglie di gingko, piccoli bagliori gialli sotto la luce della luna.
- Un uomo, giù al villaggio, mi importunava, - sospirò la giovane, appoggiando la schiena al tronco di un albero. - Ma non credo avesse intenzioni crudeli... era solo molto ubriaco. E so da fonti certe che è un uomo infelice. Volevo aiutarlo, ma poi ha cominciato a dare i numeri e sono stata costretta a scappare.
Spalancò gli occhi e fissò Hakkai con sguardo curioso. - Ma che sciocca, che sono! - esclamò, ad un tratto. - Mi sono scordata di presentarmi!
- Visto che siamo incappati in un deplorevole errore, credo spetti a noi farlo per primi, - disse pacato Hakkai, avanzando di un passo e inchinandosi leggermente. - Io sono Cho Hakkai.
- Son Goku, - si presentò il ragazzino, arrossendo un po'.
- Sha Gojyo, deliziosa fanciulla, - fece Gojyo, provocando un subitaneo rossore nella ragazza, ma l'harisen di Sanzo si abbattè con violenza sul suo cranio.
- Genjyo Sanzo, - si presentò il bonzo, guardando freddamente la nuova venuta, il ventaglio di carta ancora appoggiato alla spalla.
La ragazza dissimulò un sorriso, inchinandosi. - Piacere di conoscervi, venerabile Sanzo, - mormorò, tranquilla. - Il mio nome è Elise Korai.

***

Allora, allora, che ne dite? Sono curiosa come una scimmia...
GOKU: Ehi! Non offendere!
A proposito degli alberi di gingko biloba, io li adoro, li trovo stupendi... ma il mio ragazzo dice che fanno solo una gran puzza...
SANZO: Ehi! Guarda che io non sono il tuo ragazzo!
ENYA16: Oh, Sanzuccio mio, come sei timido!
KORAI: Ehi, bella, scansati...

Ehm... come sempre, divago. Ma chi mi ama mi segua, soprattutto nel prossimo capitolo! Sayonara!

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (2 voti, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
Rif.Capitolo: 6
sweet-yu - Voto:
13/12/09 23:56
Sono al capitolo 6 e la storia mi piace sempre di più! Brava, anche per aver menzionato Homura e i suoi nel mondo celeste. Ora proseguoooo! :-)
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Rif.Capitolo: 3
sweet-yu
13/12/09 18:24
Brava! Me la sto leggendo proprio con piacere! :-)
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naraku87 - Voto: 07/05/08 17:19
volevo solo dirti brava!mi piace molto questa fic!^__^
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