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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA MIA STORIA TRA LE DITA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/01/2005 19:36:20

è la storia di quando io e il mio boy ci siamo messi insieme
 
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ME E TONI
- Capitolo 1° -

________________________________________
Finalmente eravamo arrivate in quel paese diviso tra colline, nel bel mezzo del nulla, sovrastato dal rumore del silenzio che diceva più di mille parole. Quando scesi dalla macchina, con gli occhiali da sole sul naso, mi sembrò di essermi persa in uno strano senso di dejà-vu. Quel paesino, con le sue case arroccate, con le stradine, e il "corso" mi ricordava moltissimo il luogo dove ero solita passare le vacanze, giù in Calabria. La mia amica, la mia compagna d avventure, come me si azzardò a scendere dalla macchina, e si stiracchiò. Non era stato un viaggio lunghissimo, almeno non per me, abituata a sette otto ore di viaggio quando scendo in calabria, ma c'era comunque bisogno di un po' di scricchiolii delle nostra ossa. La giornata era bella, pienamente estiva. Erano gli inizi di settembre, e la scuola era ormai un ricordo lontano, passato, e l'università era ancora una chimera, non aveva ancora spalancato le porte davanti a noi povere matricole. Per noi era ancora pienamente tempo di ferie. Prendemmo gli zaini e le borse e ci dirigemmo all'interno della casa. Finalmente era successo: la nostra prima vacanza insieme, amiche da sempre...Sarebbe stata una vacanza indimenticabile, lo sapevamo entrambi.
Una volta all'interno della villetta, ci dammo al "restauro". Non era la prima volta che andavo in quel paese con Karol, ma le scorse volte era stato solo per una misera mattinata,e invece adesso era diverso..
Ci cambiammo velocemente, ci sistemammo, e finalmente scendemmo in piazza, e andammo al bar, il solito luogo di ritrovo di ogni compagnia. Ci sedemmo al fresco della penombra dell'albero, e aspettammo che tutti gli altri arrivassero.
Molte persone le conoscevo già, e così nn ci misi molto ad adeguarmi,e a dimenticare che io, dopotutto, non c'entravo nulla.
I primi ad arrivare furono Samantha, in comapagnia di Margherita."siate arrivate allora?" chiese Samantha mentre ci salutava con il solito bacio sulla guancia, imitata a ruota da Margherita.
"Si" rispose Karol "siamo arrivate una mezz'oretta fa. Gli altri?"
"Arriveranno." rispose Margherita "Emiliano starà ancora dormendo..."
"Ah ka" rise subito io " vallo a svegliare tu no?"
La mia voleva essere solo una battuta, ma la mia amichetta mi prese sul serio e mi costrinse ad andare a casa del ragazzo per andarlo a chiamare. Dico io, ma se quello dorme, che cavolo ci andiamo a fare? Corriamo pure il rischio di farci pestare...Ma Karol nn ne volle sapere niente. Fui costretta a seguirla. Per le strade ancora nn c'era nessuno. Era ancora presto. Erano le 10.00, e sebbene quella mattina io fossi in piedi già da tre ore, di solito per me quell'orario è conducibile all'alba. Raggiungemmo casa di emiliano per il quale la mia amica, se ancora nn si era capito, aveva una specie di cotta. Suonammo al campanello, sebbene io avrei voluto bussare. Conoscevo abbastanza bene Emiliano, era capitato spesso a roma, e sapevo com'era quando appena sveglio..Presente Rukawa? Eh si proprio qualcosa del genere. ^^
Ci venne ad aprire il fratello, Domenico, con un cane indiavolato tra le braccia che non faceva che abbaiare in modo incontrollato a causa del campanello. Come avevamo previsto Emiliano dormiva ancora, e così tornammo al bar, dove nel frattempo erano arrivati anche Cristiano, un antipatico che per qualche ragione celeste, Karol adorava, Davide, il cugino della mia amica che nn si sa come o perchè si era preso una cotta per me, Paolo con Sara, e Gigi, romano come noi.
Noi ragazze ci fermammo in un angolo,a guardare mentre i ragazzi giocavano chi a biliardo, chi con i videogames, e ci mettemmo a chiacchierare del più e del meno, e l'argomento cadde su uno dei soggetti più amati delle ragazze tra i 17 e i 19 anni: l'amore, ovviamente. Cominciammo a parlare delle ultime esperienze in materia, io parlai di quello che avevo e non avevo combinato quando ero in Calabria, e ognuno parlò dei proprio ricordi. Poi si cominciò a parlare dei ragazzi del paese. La mia mente volò subito ad Alessio, un ragazzo di un paese vicino che Karol mi aveva presentato un anno prima, in un occasione speciale, e con il quale avevo avuto una mezza tresca. Come dice il proverbio? Parli del diavolo e spuntano le corna. Infatti mentre io pensavo quello che pensavo, anche se voi nn ci crederete mai, Alessio entrò insieme a suo fratello Riccardo. Solo allora m accorsi della peugeot parcheggiata. Lui entrò, con una maglia celeste e i jeans. Sebbene non era proprio quello che si potrebbe definire un pezzo di figo, ha sempre avuto, almeno ai miei occhi, un certo fascino. Ci salutò in maniera disinvolta, il che mi deluse un po', ma poi capì..Dietro ai due ragazzi, seguiva Gianna, l attuale ragazza di Alessio.

Inutile continuare a parlare di queste cose banali. Arriviamo al momento in cui l'eroe della storia entra in scena, sebbene non materialmente. Non mi ricordo esattamente come uscì l'argomento. Mi ricordo che stavamo sedute ad un tavolo, sventolandoci per il caldo, e poi mi ricordo la notizia..E' un po' tt confuso. Comunque ad un certo punto uscì il nome di Toni,uno dei ragazzi più amati del circondario, un ragazzo che avevo fatto appena in tempo a conoscere l'ultima volta che avevo passato lì la mattinata.Un ragazzo con cui, sebbene fossimo stato insieme, inteso come, nello stesso luogo a chiacchierare, mi ero trovata subito in sintonia, come se ci conoscessimo da sempre.
Sara, con nonchalance, con l'aria da snob che le è tipica, se ne uscì con una cosa del tipo "ma abita qui, abita alla villa di fronte alla tua " La villa di fronte a quella di Karol?? Io e la mia amica ci guardammo negli occhi, ridemmo incontrollate, e poi lasciammo le altre ancora al bar, e tornammo a casa. La villa dirimpetto a quella di Karol era a tre piani, e sapevamo che ogni piano era in affitto. Tutt'era scoprire a quale piano abitasse..Restammo lì per qualche tempo, poi cominciammo ad annoiarci e tornammo sui nostri passi..Per il resto nn successe un gran che. Ad una certa tornammo a casa per mangiare, per riuscire subito dopo.
Le strade avevano cominciato a riempirsi, la festa del paese o di chissà cosa si avvicinava.
Nel frattempo era anche arrivato Emiliano, fresco fresco di letto. E poi finalmente eccolo..lui..Toni..

Bene.
Avete presente Colin Farrel? Se si, vuol dire che avete in mente anche Toni, senza esagerazioni. Se qualcuno dovesse fare all'attore una controfigura..beh sarebbe lui.
Alto, moro moro, occhi nerissimi, e un'aria da misterioso che..mmm...lasciamo stare va..

Io lo vidi, ma non fui sicura che lui vide me..In sincerità nn sapevo neanche se lui si RICORDASSE di me, quindi non seppi che fare, se farmi avanti o meno.

Poi, miracolo dei miracoli, fu lui a venire dove ero io, grazie alla presenza di Carlo, un amico che adesso mi toccherà fare santo. I due si salutarono come amiconi, poi Toni guardò me per un tempo che mi parve interminabile. Non sapevo se mi guardava perchè cercava di ricordarsi chi ero, se avevo qualcosa fuori posto, o se aspettasse che carlo ci presentasse. Io nn feci niente, stetti ferma. Poi, dopo un tempo che parve interminabile, lui se ne uscì con una cosa del tipo "ti sei allisciata i capelli, erika?"
Se fosse stato un cartone animato sarei caduta a gambe all'aria per la sorpresa, invece sorrisi e annuì con la testa. "sembri più grande" aggiunse lui, ed io abbozzai solo un incerto "grazie". Poi lui mi diede il solito bacio sulla guancia, e sono sicura che la mia faccia divenne dello stesso colore dei miei capelli.

Quello che sucesse dopo è tutto un miscuglio di frammenti di ricordi. L'unica cosa certa era che io e karol quella sera non avremmo mangiato a casa, ma al ristorante insieme a tutti gli altri.

Per quell'occasione mi ero agghindata a festa, perchè sapevo che anche Toni ci sarebbe stato. E infatti...

Ci sistemammo tutti alla fine della sala, lontano dalla porta. Un nostro amico, Marco, faceva il cameriere e fummo serviti quasi subito. Avevo fatto in modo di sedermi di fronte a Toni e parlammo per tutta la sera, ed io risentìi quella sensazione di conoscerlo da sempre, e fu molto bello.

Ma diciamoci la verità..Il momento più bello è stato il momento in cui ci siamo messi insieme, forse proprio perchè sapeva di favola, di magico, ed io nn chiedevo di niente.

Tutto accadde la sera prima della mia partenza.Per tutto quel tempo io e Toni avevamo passato quasi tutto il tempo insieme. Karol ne era ben contenta, perchè in tal modo lei doveva fare da scorta al suo amico Massimo, che nn le dispiaceva affatto. Passeggiavamo insieme parlando di tnt cose, dello studio, del lavoro, di calcio, di aspettative e ambizioni, di cinema, musica, libri..E il tutto non fece che suscitare le chiacchiere delle vecchie del paese. Chiunque sia mai stato in un paese di piccole dimensioni, forse sa a cosa mi riferisco. Il fatto che le signore di una certa età avanzata, non fanno altro che impicciarsi degli ultimi arrivati. Per l'occasione l'oggetto delle loro chiacchiere ero io. E avevo dato loro un argomento quasi scandaloso. Sono sempre stata piccolina di statura e nn sono poche le volte che mi si danno meno anni di quelli che ho, così vedendomi in giro che facevo la "frivola" con un ragazzo di 28anni non era proprio da "signorine", scherziamo?
Cmq io me ne fregavo altamente, stavo con Toni, ci stavo bene, cos altro volevo?
Insomma, sto perdendo il filo. Eravamo alla domenica prima del lunedì che, alle 8.30 secondo la tabella di marcia, avrebbe sancito la mia partenza. Era anche l'ultimo giorno della festa. Quella sera ci sarebbero stati i giochi pirotecnici e ancora una volta lasciai i miei amici per seguire toni, che mi portò su una collinetta erbosa, da dove i fuochi si vedevano da Dio. In tutto questo io mi stavo morendo di freddo. Tirava vento, io avevo la gonna,e una giacca che, rubata a Toni che tnt aveva un maglione di flanella, mi arrivava alle ginocchia. Il problema serio erano i piedi. Avevo le infradito e credevo di perdere la sensibilità ai piedi per quanto erano gelidi. Ci sedemmo a terra vicini, mentre il cielo si colorava ogni volta di colori diversi. Mentre guardavamo quello spettacolo rumoroso e insieme magico, io e il bellissimo amore mio continuammo a parlare.
"E così domani parti, eh?" mi chiese, tenendo lo sguardo fisso verso il cielo.
"eh già" risposi io, imitando il suo comportamento.
"è un peccato..sono stato davvero bene con te.."
A chi lo diceva!! Pensare che nn l'avrei più rivisto, che nn avrei passato tutte le giornate cn lui era molto di più di un semplice -peccato- " lo so, ma nn posso fare altro."
Di colpo lui si volse a guardarmi. Io nn lo guardavamo, ma mi resi conto del suo sguardo addosso. Non so dirvi come, ma sono cose che si avvertono..tutti avvertono una specie di scossa lungo la schiena se siete osservati, no?
"perchè nn ti metti con me?"
Lui fece questa domanda con una calma che sapeva di anormale. Come si poteva fare una domanda di quella portata in quel modo?
"Sarebbe bello" dissi io "ma ti ricordo che io domani parto"
"mai sentito parlare di rapporto a distanza?" Mi aveva preso per deficiente?
"si, certo" risposi, quasi risentita, anzi, senza il quasi "però so anche quanto sia difficile farli funzionare.."
"non puoi dirmi di no, solo perchè pensi che nn funzioni..rischiamo ti va?!"
Mi andava, ma non sapevo come dirlo, non sapevo se era giusto. Ma lui nel mio silenzio lesse un assenso, emi baciò. Le sue labbra erano calde (forse perchè le mie erano viola per quanto erano fredde..^^ ) e da allora mi sembrò tutto più chiaro. Mi piaceva Toni, e nn vedevo perchè nn tentare.

La mattina dopo erano già parecchie ore che me ne stavo a piangere,mentre Karol rideva, era abituata ai miei comportamenti. Il fatto era che proprio nn me ne volevo andare, temevo che se me ne fossi andata non avrei + rivisto Toni, anche se stavamo insieme.

Quando finimmo di ricare tutti i nostri bagagli, Toni mi apparve alle spalle. Mi gettai addosso a lui che mi abbracciò, dondolandomi gentilemente e con dolcezza da un piede all'altro. Io avevo completamente aderito a lui e pensavo che nn sarei più riuscita a staccarmi. Ci baciammo per un po'. Volevo ricordare il suo sapore. Mi diede una lettera proprio mentre karol mi prendeva per un braccio per ficcarmi in macchina.

Partimmo.

In macchina lessi la lettera. C erano delle frasi bellissime, che presto imparai a memoria..Non erano classici letterari,ma era la verità dei sentimenti di quello che di colpo era diventato il mio ragazzo e per questo erano le + belle. Poi dalla busta uscì anche una fedina. Niente di speciale, nn immaginatevi oro, argento, ciondoli o diamanti. Era una fedina normale, semplicissima, ma che adoro e che ancora oggi porto al dito.

Da allora io e Toni ci siamo visti quasi tutti i week-end mentre lui agogna il momento in cui io parlerò ai miei di lui. Ma ancora nn sono pronta..

__________________________________________

E oggi mi ritrovo qui seduta al computer, davanti al mio pc, con questo dilemma nel cuore e non so più cosa fare.

FINE

Based on a true story
 
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