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Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: Buffy the vampire slayer (Buffy l'ammazzavampiri)
Titolo Fanfic: SOLA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sensazione galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/01/2005 18:06:41 (ultimo inserimento: 06/01/05)

spike. un vampiro, un mostro...una creature sola. ma può un essere umano vampirizzato accettare qst solitudine?
 
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- Capitolo 1° -

L’aria era fredda ed intrisa di quell’odore pungente che lo inebriava e lo compiaceva.
Sentiva il calore della vita coagularsi sulle sue labbra e allo stesso tempo scendergli fin nelle viscere.
Quella sensazione lo faceva vibrare, era una delle poche cose che gli faceva quasi credere di essere ancora vivo.

Spike lasciò stramazzare a terra il corpo dell’ennesima sua vittima.
Sì guardò la manica destra del lungo cappotto, sgualcita all’altezza dell’avambraccio « Però…violenta la ragazzina!» un ghigno di scherno si dipinse su quel volto rugoso e deforme.
I capelli vermigli della giovane vittima ne incorniciavano il viso candido, contratto dal dolore, ormai passato.
Il vampiro si posò su di lei « Come sei fredda ora…dov’è finito quel fuoco che ti bruciava negli occhi?» ritrasse repentinamente la mano da quella guancia slavata « Neanche quel fuoco potrebbe riscaldare i nostri corpi ormai…» le lanciò un ultimo sguardo dall’alto della sua impassibilità.
Non si mosse per pochi istanti poi diede le spalle a quel corpo esangue, allontanandosi dal vicolo buio, per essere accolto dalle tenebre delle strade di Sunnydale….la bocca dell’inferno.

Ancora notte.
« Dove stai andando?» una voce scocciata.
« Oh, sei tu! He….»
« A quanto vedo…hai appena banchettato!»
« No, solo un aperitivo! Ero giusto in cerca dell’antipasto, cacciatrice!»
Il cono di luce di un lampione spendeva in mille riflessi nei capelli biondi della ragazza dinanzi a lui.
Lui immobile, le braccia morbide lungo i fianchi e quella smorfia strafottente sulle labbra.
« E’ proprio ora di levare la polvere da questa città!»
« Che vuoi dire mocciosa??» il viso del vampiro si raggrinzì in mille rughe e la bocca i contrasse lasciando scoperte le gengive dalle quali affioravano due canini nivei.
«Vuol dire…» raccolse i capelli con un elastico « …Che anche questa sera non potrò viverla come una ragazza normale!!!» si avventò su di lui, colpendolo al viso con un calcio e facendolo appena vacillare.
Iniziarono a scambiarsi colpi veloci, Buffy affondava con pugni e calci, tuttavia Spike sembrava non risentire di quei pochi colpi che andavano a segno « No, no cacciatrice, non ci siamo, se questo è tutto quello che sai fare, beh….ti conviene darti all’ippica!!!»
Lo colpì in pieno volto.
« Mi sto innervosendo!» si ripulì il mento con il pollice, assaggiando il sangue che quella mocciosa gli aveva fatto versare.
« Allora sarà meglio finirla qui!» ironizzò la ragazza accarezzando il paletto acuminato, assicurato alla cintura dei pantaloni.
Nuovamente iniziarono a colpirsi scambievolmente, finché Buffy non riuscì ad avvicinarsi sufficientemente al vampiro per poterlo colpire col paletto.
Stava per sferrargli un pugno al viso, quando Spike le bloccò la mano, torcendole il polso « Siamo lente cacciatrice» respirò profondamente sul suo collo, come per riempirsi di quel profumo « E adesso abbi almeno l’orgoglio di non gridare…» schiuse le labbra mostrando i canini pronunciati.
In un ultimo disperato tentativo Buffy sfilò il paletto cercando di conficcalo nell’addome del vampiro.
« ehi, ehi» bloccò il suo fendente « Non sai che è pericoloso giocare con questi aggeggi» lanciò lontano il paletto « Qualcuno potrebbe farsi male!!!»
« Cerchi di fare il simpatico?»
Tornò a contemplare quel collo, così chiaro sotto la luce del lampione « Mi sa che ci vorrà un pò di zucchero per questa cacciatrice acida!»
« Giù le mani sporco vampiro!» sbottò una voce alle spalle di lui.
« Chi diav…?» non completò la frase, perché qualcosa di pesante lo colpì alla nuca.
Stramazzò a terra, ma stordito e inferocito com’era tentò subito di tirarsi in piedi.
Le immagini gli apparivano sfuocate e riuscì solo a carpire il suono di un “grazie”, detto fra i denti dalla cacciatrice, prima di darsi ad un’indegna ritirata.
Non era ancora l’ora di diventare un mucchietto di polvere.
Correva, rincorso dalla sua umiliazione, che arrivò prima di lui a destinazione.
Si acquattò nel cimitero, appoggiandosi ad una lapide fredda.
Sentiva un dolce refrigerio provenire da quella lastra di marmo sulla quale premeva la schiena.
Eppure non era uguale a quel freddo che gli veniva da dentro, quel freddo gli scorreva nelle vene.
Seduto nell’umidità mortale del cimitero si sentiva il principe di quel reame di freddo e di pietre tombali. Si sentiva un principe sconfitto, umiliato, distrutto.
“ La ucciderò, la sbranerò!” pensò avviandosi verso la piccola cappella dai rosoni oscurati che giganteggiava oltre le lapidi.

to be continued...

(^_^)
macciao!
è la prima fan!!! sarete clementi??? siiiiiii, vero???? E dai allora commentate ^X^
baci

§sens§
 
Continua nel capitolo:


 
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