torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: SO CHE TORNERAI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Lemon, Yaoi
Autore: gyh galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/12/2004 11:23:36

ah-ehm, questa volta di lemon ce n`è poco e niente, è triste e melassosa... e anche un pò con pairing ambigui... ma sempre yaoi.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   

- Capitolo 1° -

POW SENDO

- Come stai? – gli chiedo.
Ho la voce stanca. Sono stanco. Esausto. Credo che siano circa ventiquattro ore che non chiudo occhio. Non posso. Mi sento in colpa non appena le palpebre cominciano ad abbassarmisi. È per questo che ho in mano l’ennesimo bicchierino di caffè della giornata. Anzi, ne ho due. Uno è per lui. So che dovrei odiarlo. E l’ho odiato, davvero. Ma adesso proprio non ci riesco. Perché i suoi occhi sono esattamente come i miei, ha delle occhiaie profonde e scure e sembra fissare un punto indefinito di fronte a sé. È pallido. Nulla di strano, la sua pelle è sempre stata candida come la neve. Ma adesso non è candida, è semplicemente pallida, come quella di un malato. Che ironia. Che c’è, Hana, vuoi portarci con te?
Sono due settimane che sei in coma. Non so cosa mi abbia trattenuto dall’uccidere quell’autista maledetto. Se solo non fosse stato intento a parlare al cellulare, se solo avesse guardato la strada… adesso tu saresti accanto a me, mi sorrideresti con uno di quei sorrisi che, lo sai, mi fanno sciogliere. E io ti abbraccerei, ti bacerei…
E invece no. Sei steso su quel letto bianco. Respiri grazie ad una macchina e non ti muovi, dormi e basta. Un sonno che io non riesco a sopportare. Vorrei poterti svegliare come al solito. Ti accarezzerei i capelli, cospargendoti il volto di baci, mentre tu cominci a mugolare soddisfatto nel sonno, strusciandoti un po’ contro la mia mano. Poi apriresti gli occhi, lentamente. Adoro guardarli, quando ti svegli. Ti sussurrerei un “Buongiorno” e tu chiuderesti gli occhi, sforzandoti di non sorridere… poi ti accoccoleresti contro di me, chiedendomi “cinque minuti” e alla fine io mi riaddormenterei insieme a te, abbracciandoti…
E invece no.
- Meglio di lui… - mi risponde Rukawa, stanco, indicandoti.
Cosa gli avevo chiesto? Ah, sì, come stava. La risposta… è da vedere. Non so se stai meglio tu o il tuo ex ragazzo. Dio mio, è così preoccupato… non lo vedevo così da quando vi siete lasciati. Beh, tu dici sempre “ci siamo lasciati”. In realtà sei stato tu a lasciarlo. Per me. Lui ti amava e ti ama ancora. Così tanto che mi si spezza il cuore a pensare a quanto deve avere sofferto quando ti sei messo con me, l’ho provato anch’io e so quanto fa male. Ma nonostante questo ti trattava sempre con freddezza, con sufficienza, come se il tuo amore fosse scontato, come se tu non valessi più nulla ora che ti aveva. E tu ti confidavi con me. che ingenuo. Una volta ti sei messo a piangere, raccontandomi di quello che stava succedendo alla vostra relazione, il modo in cui si stava logorando inesorabilmente. Ed è lì che ho deciso di dichiararmi a te. Eri così confuso che hai perfino ricambiato il mio bacio! E ho cominciato a farti una corte terrificante fino a che, all’ennesimo litigio con Rukawa, non hai capitolato e l’hai lasciato per me.
Una volta è venuto a casa mia, quando ci eravamo appena messi insieme. È stato in quella occasione che l’ho visto in condizioni terrificanti. Mi ha praticamente ordinato di restituirti a lui. Era furioso, folle, quasi. Non c’è nulla di strano, davvero. Cosa credi che abbia provato, io, quando ti ho visto nella vostra palestra a baciarti con lui, quando vi eravate appena messi insieme? Ad ogni modo io l’ho guardato serio – tu saresti arrivato di lì a poco per una bella cenetta romantica – e gli ho detto che è proprio per questo suo trattarti come un oggetto che alla fine l’hai lasciato per metterti con me. e ho visto qualcosa nei suoi occhi incrinarsi, rompersi, spezzarsi. Credo che stesse per mettersi a piangere. Ha chinato lo sguardo e si è voltato, pronto ad andarsene. Mi ha stupito sentire le sue parole, prima che se ne andasse “Trattalo… trattalo bene… non farlo mai soffrire…”
Ma è stato più di un anno fa! Pensavo che avesse smesso di pensare a te… e invece non appena ha saputo del tuo incidente è corso qui. Quando ti ha visto si è accasciato sul pavimento incredulo. Credo che stesse per svenire. Mi ha infastidito un po’ la sua presenza, all’inizio. So che non hai mai smesso di pensare a lui. Dopotutto è stato il tuo primo ragazzo e so bene quanto l’hai amato. E so che ancora adesso gli vuoi un gran bene. Ma quando mi sono avvicinato a lui e lui ha alzato lo sguardo non sono riuscito a fare niente se non chiedergli se voleva un caffè. Sembrava che gli fosse stato strappato il cuore. Era disperato.
Così io e lui abbiamo cominciato a passare insieme tutte le giornate, in questa stanza d’ospedale che è diventata il nostro mondo.
È stato circa una settimana fa che abbiamo fatto sesso per la prima volta. Eravamo entrambi stanchi, sporchi e praticamente a terra. Visto che io abito vicino all’ospedale gli ho detto che poteva venire da me, potevamo fare una doccia lì, gli avrei prestato dei vestiti, avremmo dormito qualche ora sul letto e poi saremmo tornati da te.
Ma quando ci siamo chiusi la porta alle spalle… beh, ci siamo guardati e ci siamo baciati. Non so perché. Forse lo stress, la tensione, la preoccupazione… era l’unico modo per sentirci leggermente meglio, per poterti scordare anche solo per un attimo… sai, è stata la mia prima volta da passivo. Ha fatto un bel po’ male, sai, Hana? Ma non mi dispiaceva, quel dolore. Mi aiutava a non pensare a te. Dopo devo dire che mi è piaciuto abbastanza. Dopo anch’io ho preso Rukawa. Non era la sua prima volta da passivo, anche se era da un po’ che non lo faceva in quel modo. Però, chissà perché, nessuno di noi due riesce a vederti attivo. Davvero, non me lo spiego. Il fatto è che tu sei così dolce e carino che ci viene naturale. Non che tu sia effeminato, ma sei così… dio, come faccio a spiegarlo? Sei Hana! Tu sei fatto per essere preso.
Non è stata l’unica volta. Io e Rukawa una volta ogni due giorni in media andiamo a casa mia e facciamo sesso. È la nostra unica medicina, perché ci stai uccidendo, in questo modo. Ho notato che sia io che lui un momento prima di venire chiudiamo gli occhi. Io lo faccio per pensare a te e vederti nella mia mente. Credo che lo faccia anche lui.
Ogni volta che facciamo l’amore restiamo in silenzio. Né io né lui parliamo, non apriamo bocca. Stenteresti a riconoscermi, lo sai che io adoro parlare mentre faccio l’amore. Scusami, so che non dovrei usare il termine “fare l’amore”, perché dovrebbe essere riservato a te. Però quello che io e Rukawa facciamo non è semplice sesso. Ci salviamo a vicenda. C’è sentimento. È per te, è dolore, è disperazione, è un rimpianto tremendo per non essere stato lì a proteggerti… ma questo c’è. Quando ci guardiamo mentre lo facciamo lo sguardo mio e di Rukawa sembra trasmettere quest’unica preghiera: salvami.
Non so cosa farò quando ti risveglierai. Dovrei dirtelo, questo lo so. Ma non so davvero se avrei di nuovo il coraggio di toglierti a lui, perché ora so che ti amava veramente. So che se ti avesse di nuovo con sé non farebbe che vezzeggiarti e stringerti e adorarti, non come un oggetto. Non so cosa succederà quando aprirai di nuovo gli occhi. Ci troverai accanto a te, io e lui che non ci siamo mai sopportati, per la gelosia, io e lui che ti guardiamo con le lacrime agli occhi. Oh, sì, ne sono sicuro. Rukawa può fare il duro quanto vuole, ma si metterà a piangere, quando ti sveglierai. Per due ragioni. Prima di tutto per il sollievo. E poi perché tornerà ad essere solo, perché tu tornerai da me. Mi fa un po’ male questo pensiero. Lui mi ha salvato come io l’ho salvato, in queste due settimane d’inferno, abbiamo vissuto per tutto questo tempo in un mondo vuoto, una sensazione e un’esperienza unica e impossibile da condividere con altri. Siamo chiari, Hana, di certo non lo amo. Lo sai che amo e amerò solo te, piccolo genio. Ma devo ammettere che ormai ci lega un grande affetto. Mi farebbe male non vederlo più e saperlo sofferente.
Mi chiedo che cosa farai quando saprai che ti ho tradito con lui. Perché prima o poi dovrò dirtelo. Lo sai che non so dire le bugie, non resisterei più di un paio di giorni. E poi queste sono le menzogne che rovinano un rapporto, che lo spengono, lo logorano. Vorrei spiegarti bene quello che è successo, la disperazione che mi ha spinto a fare l’amore con Rukawa. Non so se capiresti, certe cose bisogna provarle… ah, ma tu le hai provate… con la morte di tuo padre. Ma tuo padre non era il tuo amante! È diverso, credo, ma io non posso saperlo, i miei sono ancora vivi entrambi.
Ma la disperazione non mi libera dalle colpe. Cosa credi, lo so benissimo. Ma lo rifarei. Se non l’avessi fatto non so come sarei finito.
- Il dottore dice che ci sono buone probabilità che si svegli… - dico a Rukawa, sorseggiando il caffè.
Rukawa annuisce, guardandoti.
- Cosa credi che gli diremo, dopo? – gli chiedo.
- Non lo so… - sussurra lui, accarezzandoti una guancia.
Non riesco ad essere geloso di lui.
- Vuoi dirglielo? – mi chiede lui.
- Sì… non voglio mentirgli… capisce subito quando lo faccio. – sorrido, ricordando il tuo sguardo assorto che mi fissava, prima di esclamare sicuro “E’ una bugia!”.
Ci penseremo quando si sveglierà, a cosa fare. Per adesso aspettiamolo fiduciosi. Non bisogna fasciarsi la testa prima di romperla, no?
Perché ne sono sicuro, più che sicuro.
Tornerai da me.

 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: