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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: COME SCORRE IL TEMPO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: lenshee galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/12/2004 21:16:09

la natura del racconto è in divenire. ho iniziato clp assati sesshomaru, il mio personaggio preferito.
 
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L`INIZIO
- Capitolo 1° -

I personaggi non appartengono a me, ma a Rumino Takahashi.
Non sono pratica con la lingua, ma mi piace il genere. Ho scritto romantico, ma la trama e uil genere sono in divenire. La storia proseguirà o no a seconda del numero e la natura dei commenti, tutti ben accetti:scrivo per migliorare. Buona lettura.(Spero..)


Il tempo non esiste. Sono gli esseri a crearlo.Quello della vegetazione è inerte, immobile come quello dei morti e degli youkai; quello degli uomini e degli hanoy è un groviglio, specie se si incrociano l’uno con l’altro; quello degli esseri più piccoli è un vortice, perché in esso, veloci, si alternano la morte e la vita. Ci sono esseri però che non si accontentano della distinzione e passano la loro esistenza a tentare di cancellarla. Molti falliscono e il loro sforzo, probabilmente, risulta vano. I pochi che ci riescono però, anche solo per un istante, sconvolgono le leggi di tutte le razze e forse, proprio per questo, le loro gesta e il loro nome divengono immortali.


Yavanna non aveva mai sopportato le cerimonie troppo ampollose di corte, né le yasha vacue che ne celebrano tane. Lei, nata nel freddo secolare, rideva di gusto quando le altre si lamentavano, e spaventate, raccontavano dei dolori del parto. Era giovane, col ventre gonfio e la faccia stanca. Forse il suo corpo era troppo gracile per ospitare il figlio di InuTaisho, ma l’ardore del suo spirito rendeva palese perché era stata scelta.
- Se avete paura del parto, imbracciate le armi allora.
Perché lei, aveva già combattuto. Poco più che in fasce aveva visto la sua casa distrutta dalle fiamme e dalla guerra. Quelle stesse fiamme alimentavano ora il suo spirito. Le altre donne impallidivano alla crudezza delle sue risposte, tanto sfrontate, ma pesantemente veritiere.
InuTaisho si innamorò subito di lei, fin dalla prima volta che la vide in casa di suo padre, conscio del fatto che lei non era un inu-youkai, ma un lupo artico.
- Vi presento mia figlia Yavanna, l’indovina più promettente, la maga più forte del mio territorio, baluardo della stirpe dell’ovest.
Ogni volta che la guardava, InuTaisho ricordava la fierezza del padre, nel pronunciare queste parole e non poteva evitare di provarla lui stesso. Oltre a ciò era certo dei sentimenti nei suoi confronti. Per questo non credette subito a Keidan, quando venne a comunicargli che era morta.
Un giorno venne un giovane lupo artico dai capelli scuri e gli occhi azzurri a chiedere di lei. Tutto cambiò nel giro di due settimane. Yavanna svestì il chimono, e sotto gli occhi increduli di suo marito e di suo figlio,riprese i filtri magici e le bende sacre.
- Sposo mio, io parto.
InuTaisho, a quell’annuncio del tutto inaspettato, lasciò cadere le carte sul tavolo del suo studio.
- Hanno bisogno di me al campo, per qualche giorno.
Glielo comunicò serena, con quella dolcezza che aveva imparato accanto a lui, accanto a suo figlio.
- Mamma, quando torni?
- Presto, perché non potrei mai star lontano dal mio cucciolo. Lo rassicurò prendendolo in braccio.
Yavanna affidò il figlio a una serva. Restò con lui.
- Che succede?
- Nulla. Devo star via sei, sette giorni al massimo.
Gettò le braccia al collo del suo uomo, lo baciò con uno dei suoi rari, grati e amorevoli gesti d’affetto.
Sula porta, gli strappò una promesa:
- Fa che mio figlio non si unisca mai, mai e poi mai, alla mia gente.
Folle, InuTaisho capì solo dopo il peso di ciò che stava avvenendo, quando il destino gli presentava ormai il conto.
Dopo otto giorni, lo stesso lupo artico che era venuto a far visita tornò a palazzo. Tutti furono avvertiti del suo arrivo dalle urla di Sesshomaru. Preoccupato, suo padre accorse. Trovò il figlio sconvolto, con gli artigli sporchi di sangue, le zane in mostra. Il lupo aveva il volto sfregiato.
- Mi spiace.
Aveva tra le braccia il corpo esanime di Yavanna.
La reazione del padre non fu meno repentina di quella del figlio. Lo youko si scagliò all’attacco. Il lupo lo evitò con un passo.
- Ti ho detto che mi dispiace.
Gli ripete trattenendolo e appoggiando a terra il corpo. Poi si dissolse in un’esile nebbia.
InuTaisho rimase a terra, col cuore spezzato. Si allontanò, tenendo in braccio suo figlio.
- Papà, che hanno fatto alla mamma? Perché non mi risponde?
Chiese, lacrimoso, aggrappato al suo petto.
- Nulla. Dormi Sesshomaru.

 
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