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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: X
Titolo Fanfic: PROMISE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sumeragi galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/02/2002 16:01:02

e` una specie di monologo di subaru in x/1999, formato da un solo capitolo. e` abbastanza triste e leggermente shonen ai..
 
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- Capitolo 1° -

PROMISE

Il cielo è terso all’inverosimile e l’aria, fredda, tanto da far quasi lacrimare gli occhi.
C’è odore di sangue.
Una mano si posa sui suoi occhi.
Il respiro, bloccato.
Le sue lacrime su quella mano… tanto grande da coprirgli la metà del viso.
Verso la calma o verso la morte, il suo animo non combatte più.
Teso in ogni sua membra, può solo arrendersi a quella nostalgia.
Senza illusioni.
Non può neanche bloccare le lacrime.
Senza sapere a cosa si affida, morte e vita mescolate, verso un avvenire indefinito.
Ma alla fine… è con lui…
…..


Gli occhi spalancati nel buio.
Il cuore a mille, batte dolorosamente.
Si passa una mano tra i capelli, e scosta le coperte cercando di calmarsi.
Non era niente… niente…
Ripresa un po’ la calma, si gira abbracciando il cuscino, ma non può rilassarsi… quelle mani tanto reali, pericolose e calde, sembrano ancora sfiorarlo.
E quella sensazione di instabilità non lo abbandona.
La camera è avvolta nell’oscurità più totale, e fa caldo.
E’ come se quell’ombra tanto uniforme e spessa non fosse nulla di diverso da lui.
Come se lo attraversasse respirando il suo ossigeno.
Una sensazione un po’ soffocante. Benché non manchi molto all’inverno.
Rinunciando al sonno, decide di alzarsi, e non volendo accendere la luce, si avvia verso la finestra e la apre.
Il freddo pungente gli da un brivido entrando nei vestiti e irrigidendogli per un attimo le membra.
Ma finalmente gli sembra di riuscire a respirare.
Il quartiere di Shinjuku a quell’ora sembra destinato a non svegliarsi mai.
Le strade che di giorno sono affollate da troppi rumori, voci e persone, ora sembrano piombate nel sonno eterno… permeate di una calma quasi assoluta, se si esclude qualche raro quanto silenzioso passante.
Un vento leggero muove le foglie degli alberi… e se alza gli occhi, il cielo è tanto bello da far venire le lacrime.
Le stelle dai bordi sfocati, brillano senza una disposizione ordinata.
Seppur ormai del tutto sveglio, la stanchezza non lo ha abbandonato, e il tepore del sonno che ancora pesa sugli occhi, minaccia di farlo ripiombare in quel dolce oblio, libero da regole logiche.
Con il viso tra le pieghe soffici della maglia, ormai completamente rilassato da quel paesaggio e distante dalle ossessioni del sogno, contempla il cielo a occhi socchiusi.
Lontano, di ghiaccio.
Non da risposte, ma accoglie tutti i pensieri che si fanno vibrare tra i suoi astri.
Un riferimento verso la certezza che l’alba arriverà comunque.
La notte è uno spazio temporale alterato. E’ come se tra la sua oscurità si potessero vedere più nitidamente le cose nascoste dalle giornate.
Una bella contraddizione. Eppure sembra che solo così, a metà tra sogno e veglia, si trovi la forza di parlare e analizzare con la nostra parte più irrazionale, anche le cose più nascoste e intricate.
Una serenità destinata a scomparire come un sogno al mattino.
Come se fossimo abbagliati dalla luce del sole, che ci ricorda i nostri doveri e mostra più chiaramente le nostre debolezze.

E’ in quei momenti che la sua presenza si fa chiara e nitida.
Come se non se ne fosse mai andata davvero, ma risvegliatosi da un incubo, potesse ancora ritrovarla a consolarlo, prendendolo in giro e rimproverandolo per non avere cura di se stesso.
Con quel viso così simile al suo e quegli occhi così diversi… e pieni di luce.
La sua voce che si faceva sentire dovunque e la risata che non aveva paura di nessuno.
In dormiveglia, gli sembra che lei sia tornata, che sua sorella non sia mai sparita.
Che i ricordi del suo viso in lacrime, mentre decideva di morire per lui siano stati il vero incubo.
Cambia posizione rivolgendo lo sguardo verso il fondo della stanza.
Nell’oscurità, immobile, si scorge uno specchio.
Grande, alto. E in quel vetro sfocato, tratti del suo viso si rispecchiano debolmente illuminati.
Uno spettro dei ricordi. Che solo una notte strana come quella poteva rievocare tanto nitidamente.
Destinato a sbiadire man mano che l’alba avanza… e lui non sembra volerle parlare.
Sebbene le parole inizino a formarsi da sole nel cuore, sente che è tutto talmente chiaro che non c’è bisogno di spiegarlo.
Si domanda l’origine di tutti i suoi dubbi.
Sa che ciò che tenta di raggiungere è sbagliato. Si chiede se Hokuto possa essere arrabbiata per questo. O forse triste?
Eppure ora, tra le stelle, il suo viso gli appare tanto vicino…
Sereno.

La verità è solo quel momento in cui si sente tanto libero.
Tutto il resto è il vero incubo da cui si è svegliato.
Quelle catene così dolorose e dolci che gli stringono il cuore sembrano essersi allentate.
I muri, distrutti.
Anche senza aver raggiunto nessuna certezza, Subaru riposa.
Solo per quella notte in cui lo spazio è talmente alterato, che il passato può essere dimenticato.
Sa che lui tornerà. Che l’eco di quel sogno si espanderà all’infinito.
E lui, non ha intenzione di provare a fermarlo.
Lo lascerà scorrere… si lascerà anche annientare dall’impeto della sua corrente.
Il futuro è uno solo. Ma il suo dipanarsi non è ancora definito.
E non è quello che predica il destino che lui vuole sapere.
La verità, che sia illusione o meno, sarà solo quella che lui potrà dirgli.
Chissà perché durante il giorno, il muro del suo cuore gli impedisce di ammetterlo chiaramente.

Un vento gelido di risposta entra più forte dalla finestra dandogli un brivido.
Rialza il viso ancora poggiato sulle braccia, e traendo l’ultimo, gelido – e libero – respiro di quella notte, lascia l’immagine di quel paesaggio a cui ha confidato i suoi pensieri, rinchiuso dietro il vetro della finestra.

“Qualunque cosa succeda, non rinunciare mai al tuo sogno!”

Il tuo sorriso Hokuto-chan.
Una piccola certezza.
Il tuo vero ricordo.
In attesa che questa notte sbiadisca.
Un solo sostegno, verso l’incubo del reale.


“The reason I won't forget that smile
Is for the one and only future
One small smile connects
These planet's today and tomorrow”

(Yakusoku – Promise X/1999)



 
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