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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Bloody Roar
Titolo Fanfic: VITA DELLA BELLA URIKO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: urikononomura galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/08/2002 00:20:49

sapete come si svolgono le mattinate di uriko, la bella gattina do bloody roar 2-3?no? allora, tanto x scandalizzarvi un attimino leggete qui...
 
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UNA MATTINATA DA LASCIAR PERDERE...
- Capitolo 1° -

Fiori di ciliegio, aria cristallina e tenue sole mattiniero caratterizzavano il quartiere di Nadasoka.
Le case erano perfettamente arredate, con grandi giardini curatissimi e bimbi che giocavano felicemente nel’attesa della colazione preparata dalle loro madri…
All’improvviso, un’urlo assordante ruppe il delicato silenzio del quartiere.
- URIKOOOOOOOOOOOO!!!-
Da una rozza casa grigia, malconcia,e marciolenta (che termine!N.D. Akemy) ne uscì una grossa donna, alta come un palo e muscolosa e possente come un bufalo. Nelle sue braccia si potevano intravedere i muscoli palpitanti, la sua faccia era un quadrilatero con le labbra rossissime e fini, gli occhi a mandorla, e il capelli, cortissimi e ramati, erano avvolti in una fascia. Indossava dei bruttissimi abiti da contadina.
La donna, visibilmente infuriata, uscì dalla casa kiamando un nome… ‘Uriko’. Si aggirava con fare omicida per i cortili dai fiori in avanzato stato di composizione. All’improvviso, una graziosissima ragazzina sbucò da dietro un albero di ciliegio (anch’esso ridotto ai minimi termini). Aveva gli occhi grigi, stupendamente decorati intorno all’iride di un azzurrino cielo. I suoi capelli erano lunghissimi, fini e risplendenti di riflessi rossi sotto il giapponese, infiochettati da un nastro decorato da filini dorati. Il fisico era snellissimo e aggraziato, le gambe si muovevano lunghe e agili come quelle di un gatto. Il suo vestito era visibilmente largo per lei…le maniche gli arrivavano quasi alle ginocchia, mentre i pantaloni erano stati ristretti per adattarsi al fine polpaccio.La ragazzina disse:
-Scusami mamma! Ma ti sembra il caso di urlare alle otto di mattina? Sono qui, non c’è bisogno che fai da sveglia! E poi si lamentano con me per la tua rozzezza!- la ragazzina guardò la madre in tono scocciato.
-Scusami Uriko, hai dato un’occhiata all’orologio? No? E allora guarda razza di cretina! La scuola ti aspetta!’’
- E te pareva! E tu invece hai dato un’occhiata al calendario? Today is Sunday! É domenica!-
IL donnone guardò la figlia con fare sconifitto…. Si era dimenticata che era domenica.
-Mitsuko, ti prego, vieni a darmi una mano!- una voce di vecchietta giunse dalla casa.
-arrivo subito mamma!…e tu non ti muovere da qui! Impalati!- Mitsuko (il nome della madre) andò ad aiutare Oyuki la nonnina 96enne.
Uriko senza pensarci tre secondi spalancò il cancello della sua villetta e montò in sella alla sua (marciolenta pure quella N.D. Akemy) bicicletta. Intanto, una ragazza sui 17 anni entrò nel cancelletto della villetta, proprio mentre Uriko usciva: era Alice. La sorella adottiva di Uriko. La ragazza era molto attraente, alta ma non troppo magra aveva i capelli neri dai riflessi blu. I suoi occhi erano rossi come quelli dei conigli. Teneva in mano diversi libri dato che frequentava l’università.
-Occhio a dove metti i piedi secchiona!-disse Uriko.
-Cosa ci fai in giro? Mamma ti ha raccomandato di stare a casa! Sei solo una viziata! Adesso ruoti di 90° e ritorni sui tuoi passi verso casa!-
- Ah si? Io non credo proprio! Tu prova a spifferare qualcosa alla mamma e vedi come aggiusto quei tuoi ridicoli codini!
-Hai qualcosa da ridire sui miei codini???- Alice era proprio seccata.
-Certo! Te la tiri come se fossi miss mondo! Cosa credi, di poter fare tutto quello che vuoi solo perché sei la cocca di mamma eh?- Uriko si stava alterando non poco.
-Stai zitta! È colpa mia se non hai gusto nel vestirti? Adesso lasciami passare, sei uno dei miei ultimi pensieri!- Alice spintonò Uriko ai lati della recintata. A questo punto Uriko afferrò per i capelli Alice e si mise a tirarli con forza.
-Chi ti credi di essere! Chi ti credi di essere!- urlava Uriko.
-Mollaaaaaaaaaa!!! Sei scema!!!!! Mi fai male!!!! Mammaaaa!!!-
-Cosa succede qui!? Uriko! Lasciala immediatamente!!!- Mitsuko uscì di fretta e furia dal portone. Afferrò Uriko e la schiaffeggiò.
-Questa qui non è umana! Deve avere dei complessi psicologici ne sono certa!- Alice provvedeva a buttare via i capelli strappati.
-Questa me la paghi!!! Stasera laverai i piatti, non mangerai, e raccoglierai tutte le foglie del giardino! Per lo più farai le pulizie personali alla nonna! Adesso sbrigati e fila in casa! Cretina!- Mitsuko afferrò l’esile braccio di Uriko e la condusse verso casa.
Alice, rimasta ancora in giardino, raccolse i suoi libri che erano caduti in una pozzanghera. Pensò “ è proprio una pazza. Cosa gli avrò mai fatto poi…deve avercela con me per qualcosa… ma cosa?” Si avviò dubbiosa verso la casa, dove Uriko riceveva le sue frustate quotidiane per punizione.



By Akemy

 
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