torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: DEDICATO A TE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/12/2004 16:30:14

erano anni che l`amava, e per anni lei l`aveva evitato credendo di fare il suo bene. ma il suo unico bisogno era quello di stare accanto a lei.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
DEDICATO A TE
- Capitolo 1° -

La canzone che segue è dei matia bazar, e ve lo assicuro, è davvero una gran bella canzone. Comunque, sebbene per me Ayako dovrebbe stare con Akagi ( che cariiiiini! nderika), mi sembrava doveroso, almeno una volta, accontentare i desideri di Ryochan in una one-shot dedicata solamente a lui e al suo amore per la bella manager^^ Spero che vi piaccia. La dedico alla mia amichetta it195, augurandole di guarire presto. I Personaggi, ormai lo sapete, sono sempre della mente geniale di papà Inoue.

DEDICATO A TE

*Guardavo la vita
ma senza vederla mai
Ti ho guardato un attimo negli occhi
ed ho visto come sei
come sarai*

La palestra ospitava come sempre quei curiosi che si affacciavano per vedere gli allenamenti dello Shohoku, la grande squadra che da un anno all'altro era riuscita ad arrivare al campionato nazionale con due sole sconfitte al loro attivo. Quell'esperienza passata aveva caricato tutti, ma nessuno come i giocatori, che avevano voglia di dare ancora di più, di arrivare ancora più in alto, di brillare da soli una volta raggiunta la cima.
"Vediamo che sai fare Ryochan" aveva detto Mitsui apostandosi sotto canestro a fare contrasto, mentre il playmaker che tutti avevano imparato a conoscere per la sua velocità si faceva avanti, palla in mano, minaccioso. "lo vedrai!" rispose questo.
E la lotta era iniziata tra due amici che per passione in quel minuto si erano tramutati in rivali. Ma Myagi aggirò l'ostacolo, non senza qualche difficoltà, e poi volò a canestro.
"che fortunato!" disse Mitsui. Era pur sempre un atleta e lo infastidiva il fatto di non essere riuscito a far valere la propria. "ma che fortuna!" rispose sorridendo Myagi "questo è l'avvento della mia era!" (quest'ultima battuta l'ho presa dall'ultimo numero di Slam Dunk ^^ ndErika)
"Gran bel canestro, capitano!"
Capitano.
Ancora nn si era abituato a quelle parole, ancora nn riusciva a concepire che Akagi non era più in squadra e che adesso era lui a tirare le redini di quella squadra di fenomeni.
Si volse verso Ayako, che era ancora con il pollice alto, e le sorrise. Nonostante tutto il tempo che era passato, nonostante le incomprensioni e i cambiamenti che c'erano stati c'era un fattore comune che non era cambiato. Ryota Myagi continuava ad essere innamorato perso per Aya. Non ci poteva fare niente, ma quando la vedeva sentiva la vita sgorgare pura dalle sue vene e corrergli dentro, elettrizzandolo. Prima di arrivare lo shohoku viveva la sua esistenza come si doveva, nella norma. Un ragazzo che giocava a basket tanto per passare il tempo, che ogni tanto si vedeva con gli amici, cose ovvie. Eppure quando entrò allo Shohoku, quando pensava che non avrebbe mai + toccato una palla di basket, aveva incrociato gli occhi bruni di quella ragazza e di colpo si rese conto che alla sua esistenza mancava qualcosa. Non si seppe mai spiegare come aveva fatto per i 15 anni precedenti a vivere senza Ayako, senza vederla ogni giorno, senza sentirla chiamare il suo nome. Da quel momento aveva iniziato a vivere davvero: il basket era diventato qualcosa di molto più importante di un passatempo, era diventato un amico fedele, una passione ardente, un impegno, un dovere, un divertimento. Era diventato tutto, come lo era diventata Ayako. In un solo minuto Aya era diventata la ragione di vivere, di guardare la vita, di intervistarla, di farle un grande sorriso ottimista. C'erano stati i momenti di sconforto, quando aveva provato ad allontanarsi da lei, quei momenti in cui il dolore di non poterla avere al suo fianco diventava così tremendamente forte, in cui aveva pensato che perderla darebbe stato meglio di vederla accanto a quanlcun altro. Ma non era servito a nulla. Nessuna ragazza sarebbe mai potuta essere come Ayako.
E di colpo capì che se anche lei si fosse messa con qualche ragazzo, lui non avrebbe potuto smettere di amarla, semplicemente perchè l'amava troppo. Capì che per lui la felicità consisteva comunque nel saperle esistenze, nel poterla vedere, nel poterci parlare. La sua felicità dipendeva dal fatto che Ayako esisteva. E il dolore che avrebbe provato nel vederla felice accanto ad un altro non sarebbe stato comunque paragonabile alla felicità che nasceva dal suo animo quando Aya anche semplicemente sorrideva. In quelle occasioni, agli occhi di Ryota, era il mondo stesso che sorrideva. Perchè Ayako era una persona splendida, e non solo esteticamente. Era una persona speciale, unica, insostituibile.E lo sarebbe stata per sempre.
"Ryochan!" la voce di Ayako si fece spazio in quei pensieri che di lei erano pieni "ti sei imbambolato?"
"*____* più o meno" disse il ragazzo arrossendo vistosamente. Era a conoscenza del fatto che Ayako sapesse i suoi sentimenti, ma il non sapere ESATTAMENTE quello che provava lei era crudele.
"Capirai!" rise Hanamichi " questo adesso nn ci capisce più niente!"
Hanakun forse era uno di quelli che meglio conoscevano i sentimenti di Myagi. Ricordava quella sera, quando si erano seduti sulle altalena, all'ombra della luna, e si erano aperti.
<<Quando m iscrissi alle superiori non sapevo se continuare col basket come alle medie. Per farmi un'idea andai a vedere gli allenamenti e lì incontrai Ayako per la prima volta, fu un colpo di fulmine; mi iscrissi immediatamente al club, avevo deciso di dedicare la mia vita al basket, volevo rendere la più forte la squadra, portarla alla vittoria, mi bastava un sorriso di Ayako per sentirmi felice>> (anche questa frase è presa dal manga ndErika)
Quelle parole gli erano rimaste impresse. Esteriormente Ryota sembrava un duro, un tippo arrogante e fin troppo sicuro di sè, ma chi lo conosceva sapeva bene che non era così. Myagi era maledettamente insicuro di sè, ma gli era simpatico e in fin dei conti gli dispiaceva non poter far niente per lui..
"Ehi rossino!" disse Ryochan "c'è Haruko!"
Hanamichi si volse di scatto "Harukina..? *_* " Ma non c'era nessuno, e tutti risero a quell'episodio.

*Dedicato a te
cosa non farei per te
Quando chiusa nel silenzio
si confondono le idee*

Ayako rise insieme agli altri.Quei due insieme erano davvero spassosi. Si somigliavano così tanto essendo così estremamente diversi.
< Ryochan..> pensò mentre il sorriso ridiventava un espressione seria e concentrata, visto che gli allenamenti erano ripresi. Era bello sapere che c'era qualcuno che la amava così tanto, così incondizionatamente. Ma come poteva mettersi in mezzo adesso che era tornato ad essere il campione di basket che tutti conoscevano? Come poteva far valere egoisticamente le sue pretese sopra ad un futuro che di certo sarebbe stato magnifico?
Avrebbe fatto di tutto per evitare che il talento di Ryochan, la sua voglia di stare in campo, di giocare e di vincere, venisse scalfito da una futile distrazione.
Eppure c'erano dei momenti in cui,sola in camera sua, sentiva il peso di quella missione che si era data diventare troppo pesante. In quei momenti quando il sogno vuole coincidere con la realtà, momenti in cui pretendeva di essere felice,come le spettava di diritto. Quei momenti in cui le sue idee si attorcigliavano su loro stesse, crando dei collegamente inauditi.

*tu sei il tempo che
dedicato a te vola via*

Gli allenamenti finirono quando il sole stava già calando, investendo l'intera prefettura delle ombre della sera. Possibile che fosse già passato così tanto tempo?
Ryota odiava il tempo. Era troppo illogico e crudele. Perchè nei soli momenti in cui poteva definirsi allegro, felice e contento si contraeva, scorrendo più veloce?
Quando era con Ayako e con la palla da Basket, gli sembrava di aver raggiunto il livello più alto del nirvana, ma durava solo una frazione di attimo e lui non faceva mai neanche in tempo a goderselo pienamente.
Il tempo volava in quei momenti felici, e se ne andava via, lasciando invece lunghe ore di riflessioni e di dolore che sembravano non voler passare mai. Pian piano la palestra si svuotò, persino Hanamichi se ne era andato via. Ma d colpo i suoi piedi si erano tramutati in due lastre di pimbo, e non ne volevano proprio sapere di spostarsi. Era rimasto lì, con la palla in mano e lo sguardo perso.
<un ultimo anno..> pensò dentro di sè < un ultimo anno e tutto questo sarà perso per sempre> Un ondata di malinconia lo travolse. Sarebbe arrivato il giorno in cui gli allenamenti all'interno della palestra dello Shohoku sarebbero finiti, il giorno in cui i suoi compagni di squadra, i suoi 'fratelloni d'avventure', i suoi migliori amici sarebbero andati persi in altre strade. Certo, tutti dicevano che l'amicizia va al di là di queste cose, che se le persone sono amiche non si perderanno certo perchè frequentano un altro istituto, ma era la vita. Un giorno tutti sarebbero stati presi dalle nuove avventure, nuove partite, nuovi amici che non avrebbe trovato più il tempo per pensare ai vecchi amici di liceo. Sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe dovuto rinunciare ad Ayako per sempre. In cui non avrebbe mai più visto il suo splendido viso tutti i giorni. Si domandava come avrebbe fatto a sopravvivere in quei giorni, in cui il tempo, ne era sicuro, si sarebbe dilatato così a dismisura che in un solo minuto si sarebbe svolta l'intera eternità.

*sei la voglia di un amore
che non ho vissuto mai*

Ayako era rientrata in palestra, per riordinare, e aveva visto quell'ombra che si stagliava esattamente al centro di quella che, ormai, era diventata la sua seconda casa.
Ryota se ne stava fermo, e non la guardava. Sembrava che il suo intero mondo gli fosse collassato addosso e che adesso lui dovesse reggerne il peso. L'aveva sempre visto come un ragazzo ambizioso, destinato e forte, ma in quel momento gli sembrava fragile, estremamente fragile. Credette che se fosse andata lì e gli avesse messo una mano sulla spalla si sarebbe sciolto in polvere di stelle, ritornando al cielo, da dove era venuto.
"ryota?" lo chiamò, cercando di mostrarsi calma.
Il ragazzo si girò. "che ci fai ancora qui Aya?" chiese, mentre il cuore cominciava a dare party proibiti. Era un eternità che aspettava di poter essere solo con lei, solo lui e lei, Ryota e Ayako. E adesso quella possibilità gli si presentava davanti agli occhi, quasi come se gli fosse stato servito su un piatto d'argento.
"devo riordinare il caos fatto da voi bambini!" disse la ragazza cercando di riacquisire il suo tono di voce normale. Non doveva far capire a Ryota quanto quell'incontro inaspettato di colpo la turbasse. Non doveva mostrare le sue fragilità. Non poteva permettersi di lasciarsi andare in quell'atmosfera mistica quasi.
"Ayako.." il ragazzo aveva sussurrato quel nome, come se ogni sillaba che pronunciasse gli costasse un dolore immenso e inspiegabile.
La ragazza si fermò, ma non si volse a guardarlo, non avrebbe retto il gioco. "che c'è?" disse, cercando di essere tranquilla, anche se si rendeva bene conto che non lo era affatto.
"è l'ultimo anno che siamo in classe insieme" disse lui.
Ayako avvertì il suo sguardo addosso, avvertì che si stava avvicinando. Avvertì che lei stessa stava per cedere.
"Non è la fine del mondo, nn ci perderemo di vista.."
Ryota si bloccò. La risposta che si da sempre. Non ci perderemo di vista. Continueremo a sentirci. Non ti preoccupare.
"Aya.." disse poi con il cuore che gli si bloccò in mezzo alla gola "..tu non provi assolutamente niente per me?"
Ayako sentì una lacrima segnare il tragitto dall'occhio alla bocca.Certo che provava qualcosa per lui. Avrebbe tanto avuto voglia di dare inizio con lui ad una favola, ad una di quelle storie d'amore di cui aveva tanto sentito parlare, ma che non aveva mai vissuto.E il silenzio in cui rimase la ragazza, suonò quasi come un ordine di morte per il ragazzo. Stava pensando alle parole per scaricarlo, ne era sicuro.

*Tu sei qui, sempre presente
oggi più di ieri nella mia mente*

"Ryochan..." disse la ragazza, piano, continuando a dargli le spalle, per non mostrarsi così inerte.
"aya senti.." la interruppe invece lui "scusa. Non avrei dovuto chiedertelo, è chiaro. Nessun problema.."
E invece il problema c'era eccome. Lei era sempre stata nei suoi pensieri, ed ogni giorno quel sentimento era cresciuto di più a dismisua. E di colpo Ayako si era insinuata nella sua mente, e non ne era mai più uscita, neanche quando lui aveva frequentato altre ragazze, riuscendo a farsi scaricare per ben 10 volte, perchè, era chiaro, nessuno sarebbe mai stata come la sua Aya.

*ora sei nei miei pensieri
tra i colori che non vanno via
uno specchio grande come il cielo
fra la luna e la vita mia
ti vorrei*

Ayako era rimasta immobile, quasi impietrita. Avrebbe voluto tanto dirglielo. Avrebbe dovuto dirglielo. Lo stava massacrando, credendo di fare il suo bene. Ma adesso come doveva comportarsi? qual'era il passo giusto da fare? Mandare tutto in fumo, confessarsi e sperare che quel sentimento non lo distraesse dal suo giocare a basket? E se invece avesse fatto uno sbaglio? Ma se lo lasciava andare in quel modo lo avrebbe perso per sempre, ed era qualcosa che non era pronta a fare, nn le si poteva chiedere un sacrificio di quelle dimensioni, sarebbe stato troppo anche per la sua tempra di donna forte. Myagi, intanto, preso dallo sconforto, cercava dentro di se la forza per allontanarsi da quel luogo e andarsene a casa.
"Ryochan, senti.." gli disse lei con la voce tremula. Lui si fermò di colpo. La guardò, e vide che finalmente anche lei lo stava guardando. Cos'era quell espressione dipinta sul suo viso? Tristezza? Malinconia? Pena?
"si?" disse, in attesa del verdetto, neanche si fosse trattato di un processo penale.
"io.." Ayako oscillava tra il dire e il fare. Entrambe le cose le sembravano giuste e nn sapeva come muoversi.
Se gli avesse detto che anche lei nn faceva che pensare a lui, l'avrebbe reso contento, sarebbero stati felici insieme, ma avrebbe corso il rischio di allontanarlo dal basket, e lei questo non lo voleva.
Se non gli avesse detto niente, capiva che l'avrebbe ferito a morte, e avrebbe ferito sè stessa, ma non lo avrebbe allontanato dal basket.

*le volte che ho pianto
ti giuro lo farei bloccarti nel tempo*

Adesso che si trovava sul punto di decidere quale sorte sarebbe toccata alla vita di entrambi, Ayako indugiava, mentre nella sua mente si ripetevano sempre gli stessi episodi. Vedeva il volto del nuovo capitano cambiare sempre, lo vedeva mentre le lanciava sguardi carichi d'amore.Ricordava quelle volte che aveva pianto perchè nn aveva trovato il coraggio di farlo suo. In quel momento avrebbe solo voluto avere un qualsiasi dono in grado di bloccare il tempo in quel momento, dove non esisteva ne ieri ne domani, un tempo dove loro due avrebbero potuto godersi il loro presente, senza nessun altra preoccupazione. Ma non si poteva. Era una cosa impossibile.
"Ryochan" disse ancora " perchè giochi a basket?"
Myagi rimase sorpreso da quella domanda, l'unica che non si aspettava. Rimase alcuni momenti in silenzio. Perchè giocava a basket? Alle medie ci giocava perchè era divertente, per passare il tempo con i suoi amici e perchè aveva scoperto che, anche se non era alto, era dotato di uno straordinario talento che lo fece diventare famoso.
Poi era arrivato al liceo, dove non gli sarebbe importato + di tanto continuare a giocare o no. Quando era appena una matricola in quel nuovo liceo l'alternativa di giocare o no a basket non sembrava così vitale, certo, adesso che era un senor sarebbe morto pur di non rinunciare al gioco, ma allora, quando aveva deciso di continuare la sua carriera di basketman, beh, probabilmente l'aveva fatto solo perchè..
"perchè ho visto che tu eri la manager della squadra" disse.
Ayako si sentì morire. Neanche lei si aspettava una risposta come quella. SE il ragazzo le avesse detto che giocava perchè era la cosa + importante della sua vita, avrebbe saputo cosa dire e come dirlo. Ma in quel modo l'aveva confusa...Se era grazie a lei che giocava a basket, magari, voleva dire che se anche si fossero messi insieme, niente nella carriera d lui sarebbe cambiato.

*Dedicato a te
l'impossibile non c'è
Quante volte ti ho cercato
chissà quante volte tu*

"Aya.." continuò il ragazzo, incoraggiato per una volta tanto dal silenzio "vedi..tu forse non lo sai..Ma se io oggi sono il capitano della squadra, per la maggior parte è merito tuo.Perchè se tu nn fossi stata la manager io non mi sarei mai iscritto, e durante gli anni, non avrei mai trovato la forza per combattere gli ostacoli se nn ci fossi stata tu ad incoraggiarmi, a sorridermi.."
Ayako non ci capva più niente. Sentiva dentro di sè una gran voglia di lasciarsi andare e di cominciare a piangere. "Credevo..-disse nascondendo il fiato corto- che il basket fosse la ragione della tua vita..."
"infatti!" rispose il ragazzo "ma lo è perchè sei tu ad esserlo...siete i miei amori + grandi"
Che stupida che era stata!
Se avesse fatto quella domanda tempo prima invece di atteggiarsi a gran donna che sa tutto, si sarebbe risparmiata tutte quelle ore di sofferenza, di riflessioni.
"io..- disse mentre la voce diventava quasi un sibilo -...ho sempre creduto che se mi fossi permessa di avvicinarmi troppo a te, avrei compromesso la tua concentrazione, ho sempre pensato che il basket venisse prima di ogni altra cosa per te"

*quante volte noi
ci perdiamo noi
ma poi
Ogni viaggio dentro il vento
prima o poi si fermerà
tu sei qui sempre presente
oggi più di ieri nella mia mente
Ti vorrei, amore non sai quanto vorrei*

Di colpo quelle parole assunsero un significato nella mente del ragazzo. "vuoi dirmi- disse, non sapeva se essere felice o arrabbiato-che per tutto questo tempo solo perchè..e allora non mi hai detto..."
La ragazza annuì. Capiva bene quello che Myagi le stava dicendo,e di certo non aveva neanche torto. Anzi...
Per tutto quel tempo entrambi si erano cercati, erano stati tristi perchè nn riuscivano a trovarsi, si erano persi in dubbi e in equivoci, e invece adesso si erano trovati alla luce della prima stella, che aveva preso il posto del raggiante solo.
"quindi anche tu...-continuò Myagi- provi quello che provo io..?"
Ayako sorrise. Era tutto così facile adesso! "si, più o meno"
E a Ryota nn serviva altro. Con passo svelto andò verso di lei, la strinse a sè e la travolse di baci.
Per la prima volta in vita sua si sentiva di aver raggiunto tutti i suoi obbiettivi. Non sapeva quanto sarebbe durato quel momento, ma almeno avrebbe potuto dire di averlo vissuto. E per la prima volta in vita sua si sentì di essere completamente soddisfatto, di non volere niente di più, perchè non c'era niente che potesse valere quanto la felicità di essere accanto alla ragazza che più amava.


*ancora, ancora
ancora, ancora
ancora di più
più di così cosa c'è?
Ma se c'è io lo voglio dedicare
a te*


" se mai diventerò un astro del basket " disse ad Ayako, passando le dita tra i suoi capelli "giuro che la mia intera carriera, nonostante ciò che potrà accadere la dedicherò a te. Tutto quello che dirò, provero, sentirò o farò di bello nella mia vita, te lo giuro, sarà dedicato a te"



FINE
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: