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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: CRONICLES OF IGANATH
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: kaisentlaya galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/12/2004 15:43:18 (ultimo inserimento: 17/01/05)

mistero, combattimenti, amicizia, amore... c`è un po` di tutto!
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -

Ecco qui l'inizio di un bel romanzo fantasy, o almeno qualcosa che tenta di esserlo…
Ovviamente non manterrò lo stesso registro tipo Silmarillion nei capitoli veri e propri,
anche perché non ne sarei capace e probabilmente per molti diventerebbe estremamente
palloso (con grande reverenza nei confronti del grande Tolkien). Buona lettura!


PROLOGO

Ci fu un tempo, in cui il mondo era bello. La terra era feconda, e le creature vivevano dei
suoi frutti senza dover versare sudore. Ci fu un tempo, in cui la pace regnava sovrana, e
c'era armonia fra tutti i viventi. Dèi e uomini camminavano sullo stesso suolo, bevevano
dallo stesso calice, nuotavano nelle stesse acque, si eguagliavano nella virtù. Ci fu un tempo
in cui ogni creatura era felice di venire al mondo, in quanto mai avrebbe conosciuto dolore
ad ostacolo della sua spensieratezza.
Ma il Destino decise di mutare tutto questo.
Quando gli dèi crearono il Mondo Sensibile, Amisad, dio del Male, si ribellò ai suoi fratelli.
Essi, per evitare la distruzione delle loro opere, si unirono contro di lui e lo costrinsero a
vivere allo stato di spirito per l'eternità. Ma Amisad non si arrese, e presto intuì come
vendicarsi. Di nascosto, iniziò a penetrare nelle creature della terra di Iganath, e, subdolo,
le assoggettava. Era difficile resistere alla sua forza: egli approfittò delle debolezze di
ognuno e di ognuno controllava la mente. Gli Uomini furono le sue prime vittime,
ma anche alcuni degli Elfi, nonostante fossero i più simili agli dèi, caddero nei suoi
tranelli, e così nacquero gli Elfi Neri. L'odio si diffuse tra le creature di Iganath,
che iniziarono a combattersi e ad annientarsi l'un l'altra, ma Amisad non di tutti aveva
il controllo.
Gli Unicorni, bianchi e neri: la bellezza dei primi lo affascinava, e fece sì che egli li
desiderasse più di ogni altra cosa; la potenza dei secondi lo terrorizzava, e decise di
assoggettarli al suo volere.
Amisad decise che lui solo poteva possedere gli Unicorni bianchi, e si servì del suo
potere per imprigionarli nelle acque del mare. A sorvegliarli pose Igran, l'enorme leone
demoniaco, che custodiva la chiave dei Mari e che mai permetteva loro di fuggire.
Gli Unicorni neri si rifiutarono di sottomettersi al Male, e la loro resistenza fu la loro
disgrazia. Amisad ci uccise uno ad uno, servendosi del Male che aveva diffuso. Fummo
massacrati da Uomini, Elfi Neri, creature del Mare, tutti accecati da invidia e odio verso
di noi. L'altopiano di Lagos, dove sempre avevamo vissuto, fu devastato e i pochi rimasti
lo abbandonarono con amarezza. Gli dèi non riuscivano più,ormai, a contrastare Amisad,
e si consultavano su come salvare Iganath. La soluzione sarebbe arrivata da dove mai si
sarebbero aspettati. Un uomo, l'unico della sua specie, era rimasto puro e insensibile al
male: egli era sotto la protezione della dea Niobe, che subito lo aveva amato e lo aveva
dotato di grande potere. Gli dèi si affidarono a lui, e come compagno egli scelse me, Kaila,
l'ultimo unicorno nero rimasto. Per questo l'uomo rimase conosciuto come il Cavaliere
di Lagos.
Amisad percepì subito che la buona sorte lo stava abbandonando. Non potendo insediare
il suo avversario, il dio prese forma tangibile, scegliendo il corpo di un Elfo che da tempo
lo serviva. In questo modo i due si affrontarono, e il loro scontro mai verrà dimenticato.
La potenza di Amisad era grande, ma il Cavaliere di Lagos riuscì ugualmente a sconfiggerlo,
imprigionandolo nella fortezza di Hamar, dove mai avrebbe potuto nuocere ancora.
Ma gli dèi non poterono sottrarre il salvatore di Iganath al suo triste destino: egli, esausto,
ferito a morte, si accasciò a terra davanti ai miei occhi, e spirò. Nessuno potè aiutarlo, nè io,
che lo avevo accompagnato in innumerevoli imprese. Niobe, vedendo la sua creatura in quello
stato, pianse amare lacrime, e gridava, e si stracciava le vesti candide. Grazie al sacrificio
del Cavaliere di Lagos Iganath era salva, ma nulla egli aveva potuto fare per gli Unicorni
bianchi, ancora prigionieri dei flutti. La chiave dei Mari era andata perduta.
Di questo tragico epilogo non rimaneva che una profezia: mille anni dopo la Grande Battaglia il
Cavaliere di Lagos sarebbe tornato per portare a termine il suo compito. Mille anni sono passati.
Mille anni che Amisad continua a tessere inganni dal buio della sua prigione. Mille anni che io
attendo, fremo, cerco. Ma ora il momento è giunto. Egli è nato. Sul suo cammino troverà
innumerevoli ostacoli, ma sempre potrà avvalersi del potere degli Unicorni Neri.
Io Kaila, l'ultimo dei miei simili, lo seguirò e lo assisterò fino a quando non giungerà l'ora.





 
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