torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: IL DESTINO DELL`EROE
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: xxxsanjixxx galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/02/2002 23:00:13 (ultimo inserimento: 14/02/02)

questo è il prologo di una storia da me scritta, se vi piace mandatemi due righe per dirmi se volete il seguito ^_^``
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
PROLOGO
- Capitolo 1° -

PROLOGO

ANNO 1000, GRAN BRETAGNA

In cielo il sole brillava come tutti i giorni, era un caldo mattinata di metà luglio, i contadini di Salisbury si erano alzati, come ogni mattina, per andare a lavorare hai campi ma quello che li aspettava di li a poche ore non se lo sarebbero aspettato mai in tutta la loro vita.
Erano quasi le undici, i bambini stavano giocando allegramente tra le strade ciottolose della città, le massaie andavano a fare la spesa al mercato, risate e discorsi riempivano l'aria e non lasciavano presagire a nulla che potesse turbare la quiete che regnava ormai da tempo in quella ridente cittadina.
Solo gli animali sembravano turbati, per tutta la mattinata i cani non avevano fatto altro che guaire, i gatti erano tutti scappati a rintanarsi nelle case e nei fienili, molte mucche erano scappate facendo diventare matti i contadini che si erano messi al loro inseguimento, persino i topi, che di solito
girovagavano indisturbati per la città, si erano volatilizzati.
Un piccolo gruppo di ragazzi stava giocando ai piedi di una collina in piena campagna di Salisbury, in mezzo a tutti questi ragazzi ce ne erano quattro che avevano continuato a fissare il cielo per tutta la mattina con aria preoccupata, i loro nomi erano: Elros, Reuel, Ered e Kelvar.
Per tutta la mattinata erano state vittima di scherzi e derisioni, << Cosa fate col naso all'insù tutto la mattina?>> chiedeva uno << Sperate che le mucche scappate cadano dal cielo??>> rideva un altro, ma loro non prestavano orecchio a simili sciocchezze, erano sicuri che in cielo qualcosa stava per accadere,
e qualcosa infatti accadde....
Come un soffio spegne una candela così una fortissima folata di vento spense la luce del sole, il giorno diventò notte, lampi e saette fendevano l'aria, boati sovraumani scuotevano la terra e le persone, i bambini che giocavano sulla collinetta scapparono via terrorizzati,
anche i quattro giovani ragazzi volevano scappare alla vista di tutto quello che stava accadendo
ma una misteriosa forza li trattenne lì dove si trovavano impedendogli di muoversi; da Salisbury echeggiavano urla di terrore, la gente scappava via in preda al panico ma non sapeva dove rifugiarsi, sembrava giunta la fine, l'apocalisse tanto annunciata era arrivata?
I quattro ragazzi che erano rimasti immobilizzati ai piedi della collina si ritrovarono d'un tratto catapultati in cielo, assistettero a uno straordinario combattimento che vedeva affrontarsi da una parte quattro creature armate di scintillanti armature colorate con armi
che squarciavano il cielo e dall'altra un esercito di altre creature come loro,
ne Reuel ne gli altri riuscirono a proferire parola in quegli attimi che passarono in mezzo a quello scontro, poi, come era successo prima, si ritrovarono catapultati di nuovo a terra, a fianco a loro però vi erano le quattro creature che avevano visto combattere in cielo: erano oramai in fin di vita,
le loro scintillanti armature erano dilaniate in varie parti e dai quei tagli sgorgava sangue di color argento.
<<Chi siete voi?>> chiese con una voce smorzata dalla paura Reuel.
<<Noi siamo i quattro angeli che sedevano alla destra della divinità che voi adorate, ci siamo ribellati a lui e siamo stati puniti, ora la fiamma che è in noi si estinguerà e la battaglia che abbiamo intrapreso non potrà finire salvo che voi non ci aiutiate...>> rispose la creatura dall'armatura rossa.
<< Ma che possiamo fare noi?? Siamo solo dei poveri ragazzi figli di contadini!>> incalzò Kelvar.
<< Abbiamo trovato in voi lo spirito combattente che può risvegliare il quinto elemento divino ma ora non abbiamo tempo ci aiuterete o no?>> disse l'angelo con l'armatura azzurra.
<< Se dicessimo di sì che dovremmo fare?>> chiese con tono risoluto Elros.
<< Semplicemente toccarci... e tramandare la conoscenza che assimilerete ai vostri figli e ai figli dei vostri figli>> rispose con voce tremolante l'angelo dall'armatura argentata.
I ragazzi furono un attimo titubanti ma dopo alcuni secondi risposero con tono risoluto <<Va bene accettiamo>>.
Reuel, Kelvar, Ered ed Elros strinsero ognuno la mano di un angelo e furono subito avvolti da un'aura colorata e, dopo pochi secondi, svennero.
Quando si svegliarono si trovarono ancora una volta ai piedi della collina, ma qualcosa era cambiato, sopra di questa si ergeva una costruzione circolare fatta con pesanti massi, in più neanche loro erano uguali a prima, erano cresciuti di circa otto anni in pochi minuti.
<< Ma che è successo?>> disse sconcertato Reuel.
<< Siamo diventati adulti in un baleno! Che sia a causa di quegli "angeli"?>> continuò Ered.
<< Precisamente>> confermò Kelvar << Quelle creature ci avevano detto che da loro avremmo acquisito una grande conoscenza, questo ha comportato il nostro precoce sviluppo>>
<<Mentre per la gente normale sono passati solo pochi minuti per noi sono passati degli anni>> proseguì Elros << Ormai non possiamo più tornare a casa, qualcosa mi dice che ognuno di noi dovrà seguire un suo destino fino a che non arriverà il momento di riunirci>>.
<<Ma che stai dicendo Elr..>> esclamò Ered.
<<Ha ragione, Ered! Dobbiamo fare come dice Elros>>bloccò Reuel << Ognuno di noi ha assimilato qualcosa da quelle creature, adesso abbandoneremo Salisbury e seguiremo la strada che il destino ci ha messo davanti… ci ritroveremo qui tra quattro anni siete d'accordo?>>.
<< Bene io ci sto>> disse con tono entusiasta Elros.
<<Ok>> tagliò corto Kelvar.
<< Ma come faremo a riconoscerci?>> chiese con voce cupa Ered.
<< Non ti preoccupare, se è vero che abbiamo acquisito tutta questa conoscenza, sapremo riconoscerci>> gli rispose Elros << Appuntamento in città fra quattro anni, arrivederci ragazzi>>.
E così veloce come il vento Elros si diresse a nord verso le montagne, gli altri tre rimasero li a vederlo scomparire all'orizzonte poi Kelvar disse<< Forse è meglio che mi avvii anche io, a presto ragazzi statemi bene…>>.
Kelvar si diresse a sud verso il mare, Reuel ed Ered rimasero li a parlare alcune ore poi, dopo essersi salutati, anche loro si divisero << A presto Reuel, non dimenticare>>.
<< Tra quattro anni ci rivedremo, stammi bene >>.
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: