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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: REGALO D`AMORE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: yary galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/08/2002 22:13:42 (ultimo inserimento: 11/08/02)

rufy e nami: per me sono una coppia perfetta!
 
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COM`È DIFFICILE AMARE
- Capitolo 1° -

COM’E’ DIFFICLE AMARE!


“Ragazzino, non ti permetterò di portarmi via Nami! Lei mi è indispensabile per costruire l’impero di Arlong!”
“Lei non ci vuol stare con te!”
“Sai quanto me ne importa di quello che lei desidera! Per me gli esseri umani sono solo dei topi. Dei topi da usare come e quando voglio. E lo stesso dicasi per Nami!”
Rufy sentì il proprio sangue ribollirsi dalla rabbia e si scagliò contro Arlong.
“Io non te l’ho permetterò! Darò a Nami la libertà!”
“Tu cosa? Ma non farmi ridere, tu la vuoi solo usare, esattamente come me”
“Taci! Io non la intendo affatto usare!”
“E allora perché la vorresti salvare?”
“....”


Rufy quella volta non era riuscito a rispondere e non ci riusciva neanche adesso. Guardò nella direzione di Nami:
Lei e Bibi stavano sghignazzando osservando Sanji e Usop che, invano, cercavano di fare un bagnetto a Karl.
“Sei mia!” gridò Usop e si fiondò sul (anatra, cigno, struzzo, che roba è? Boh), ma questa si scansò, così il nasone finì addosso al cuoco.
Bibi e Nami risero a crepapelle: Usop aveva c’entrato gli occhi del povero Sanji con la spazzola imbevuta di acqua e sapone.
“Ma sei impazzito Usop!” gli gridò cercando di pulirsi gli occhi “ Dovevi prendere Karl, non me e...”
Sanji si bloccò, sentendo qualcosa toccargli la gamba.
“Ohhh, Usop, io non avevo idea che tu.... senza offesa, ma a me piacciono le ragazze e...”
“Ma togliti il sapone, cretino! E’ il mio naso quello!”
Nami e Bibi era a terra a shigliazzare come due matte, incapaci di trattenersi.
[Com’è dolce il sorriso Di Nami] pensò Rufy [Ma che sto dicendo! Lei è una mia amica, niente di più...o no?]
Nami, rivolgendosi al capitano: “Ehi Rufy! Come mai non ridi? Non li hai visti quei due?”
Rufy, ridestatosi: “Eh,oh...Ma si, che buffi! Ah ah...”(che figura!).
Zoro, svegliato dalle risa, si avvicinò ai compagni.
“Che sta succedendo qui?”
“Oh, finalmente ti sei destato!”
“Um, ho una fame....”
“Anch’io! Ehi, Sanji, ci prepari qualcosa di buono?”
“Non puoi farmi riposare un pò, prima?”
“Oh, non puoi farlo più tardi?” lo supplicò Bibi.
“Ma certo mia adorata, tutto quello che vuoi! Ti preparerò i miei piatti migliori”
“Sanji è sempre il solito” osservò Zoro.
La ciurma si diresse in cucina, tranne Nami.
“Tu non vieni dolcissima Nami?”
“No, Sanji, non ho fame, preferisco andare a studiare le mie mappe, così non rischieremo di perderci.”
“Ma con la tua bravura è impossibile, mia adorata!”
Nami gli sorrise, ma preferì comunque andarsene in camera sua.

I piatti che Sanji aveva cucinato erano davvero fantastici, ma stranamente c’era qualcuno che non aveva molto appetito: Rufy!
Usop: “Che c’è che non va, capitano? Non hai toccato cibo”
[E’ da un bel po’ di giorni che l’umore di Nami è diventato triste, chissà cos’ha.]
“E che non ho fame”
Tutti “COSA?!”
Zoro: “Tu non hai fame? Ma è la fine del mondo, avverrà l’apocalisse!”
Rufy: “Piantala! Ehi Bibi, tu sai perchè Nami è così triste da un po’ di tempo?”
Bibi si volse a guardarlo: “Effettivamente l’ho notato anch’io, ma non ne conosco la ragione.”
Zoro: “Magari è solo un pò stanca, le ultime imprese sono state molte faticose.”
Usop: “si, è probabile che sia così.”
Sanji: “E se non fosse, ci penserò io a tirarle su il morale!”
Rufy era l’unico a non essere d’accordo, ma preferì tacere.
Quella sera, il nostro capitano si girava e rigirava nella sua amaca, così finì per cadere a terra.
“E’ inutile, non riesco a dormire, meglio fare quattro passo sul ponte della nave.”
Uscito dalla cabina, scorse da lontano Nami, che stava fissando il mare con aria sconsolata.
“Ehilà Nami, che ci fai qua?”
Nami, voltatasi di scatto, non poté impedire a Rufy di vedere le lacrime che le scorrevano sul viso.
<Ma, stava piangendo...>
“Io...stavo...osservando il mare, è così rilassante”
“Si, lo so....”
Nami si sforzava di sorridere, ma il risultato non era molto convincente.
“Non serve fingere con me”
Nami lo guardò fisso negli occhi e Rufy le accarezzò dolcemente una guancia.
Lei posò una mano su quella di lui e annuì.
“Hai ragione, non devo fingere con te, tu mi sei amico.”
[Quanto vorrei che fossi di più. Ma che cavolo sto’ pensando!]


Rimasero seduti a guardare le stelle in silenzio per un paio di minuti.
“Sono bellissime, non trovi?”
“Eccome!”[Anche se la stella più bella sei tu....Oh no, di nuovo! Ma che mi sta succedendo? Non è che mi sono....]
“Senti Rufy...”
“Si, dimmi”
“....No, niente”
“Ma no, dimmi pure.”
“Ma no, era una sciocchezza, nulla d’importante.”
“Questo lascialo giudicare a me.”
“Ma non è niente!”
“Io lo voglio sapere!” disse con una faccia da bambino imbronciato che vuole a tutti costi un giocattolo.
“Oh, ma quanto sei cocciuto!”
“Senti chi parla”
Nami gli fece una linguaccia e Rufy ricambiò, sfoderando tutta la sua lunghissima lingua di gomma. Era troppo buffo, così Nami scoppiò a ridere e il capitano rimase incantato a guardarla.
[Eh si, mi sa che mi sono proprio innamorato di lei]
“Allora, mi dici cosa ti preoccupa?”
Nami sospirò. “non è che mi preoccupi, solo mi rattrista.”
“Cosa?”
“Vedi, domani, o meglio dire tra poche ore, sarà il mio compleanno.”
“Davvero? Tanti auguri!” le disse abbracciandola.
Nami sorrise staccandosi dall’abbraccio.
“Ma non capisco perché ti rattrista, dovresti essere felice. O è perché hai paura d’invecchiare? Beh, sta tranquilla, non hai ancora tante rughe”
“Non ho nessunissima ruga io!” “Comunque, il fatto è che io non festeggio il mio compleanno da anni, ormai.”
“Cosa? E perché?”
“Beh, stando con Arlong, mi era passata la voglia di essere allegra.”
“Capisco...Però quando eri piccola hai fatto delle feste, no?”
“Certo! E che feste! Bellmer mi preparava sempre una favolosa torta alle noci con panna montata, in più c’erano pastine e dolciumi di ogni tipo! E poi naturalmente i regali...”
“Giocattoli?”
“Si, di bellissimi, anche se non erano loro che mi piacevano di più”
Rufy la guardò interrogativamente.
“Vedi, io ho sempre avuto una passione per i lecca-lecca e mi ricordo che Genzo, ad ogni mio compleanno, me ne regalava sempre uno di quelli giganteschi. E per me era sempre il regalo più bello!”
Gli occhi di Nami brillavano come due stelle e il suo sorriso era dolce come quello di una bambina. Rufy non l’aveva mai vista così, ma gli piacque parecchio quella nuova espressione.
“Comunque, ora che Bellmer non c’è più, non voglio più festeggiare.”
“Ma perché? Potremmo fare una bellissima festa e....”
“No!”
L’urlo di Nami sorprese il ragazzo.
“Scusami, scusami, non volevo alzare la voce. Però..., credimi Rufy, non mi sembra proprio il caso di festeggiare. Bellmer mi manca moltissimo e, fare una festa, me l’ha farebbe ricordare ancor di più.”
“Ma...”
“Ti prego, non insistere. Ora scusami, ma penso che me ne andrò a dormire. Buona notte Rufy”
“Notte...”
Nami, incamminandosi: [Mi dispiace per lui, aveva un’aria così dispiaciuta, ma d’altronde io proprio non me la sento. Strano però che abbia rinunciato così facilmente, non è da lui]
Rufy: “Eh, eh, cara Nami, se credi che io mi arrenda, ti sbagli di grosso. Vedrai, ti preparerò una bellissima festa, degna di quelle che ti preparava Bellmer”
Detto questo si alzò in piedi e, con il pugno in alto, gridò: “Parola del re dei pirati!”
Nami si volse a guardarlo sorpresa: [Ma che diamine gli sarà preso!]
 
Continua nel capitolo:


 
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