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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: A DREAM IN THE DARK
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: isabelblack galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/12/2004 17:03:26

l`ispirazione mi è venuta guardando la maledizione della prima luna, ma, la storia ed i personaggi sono miei...commentate!!!spero vi piaccia.
 
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WHEN THE DREAMS COME TRUE
- Capitolo 1° -

Lo so, non ho ancora finito vicini, ma, avendo un leggero blocco dello scrittore, ho deciso di seguire la mia ispirazione e buttare giù il primo capitolo di questa....spero vi piaccia...è la prima volta che ambiento una ff in un periodo così lontano!!...
************************************************Da qualche parte vicino al mar dei Caraibi
16 giungo 1699

Una notte di tempesta quella.
Nelle tormentate acque dell’oceano atlantico una nave che batteva bandiera inglese, tentava di portare sani e salvi i suoi passeggeri speciali, nella pericolosa città di Port Royal.
Una di questi due passeggeri però, non stava molto bene. Non riusciva a prendere sonno in quelle condizioni, era troppo ansiosa di arrivare a destinazione per poter pensare di chiudere occhio. Aveva convinto suo padre ad accettare quell’incarico dopo molte preghiere, ed adesso, era costretta a letto per colpa del suo fisico che non reggeva qualche onda.

Stufa di quella situazione, decise di alzarsi ed andare a fare un giro su quella maestosa nave, della quale, fino a quel momento, aveva visto solamente la sua cabina ed il ponte, molto di sfuggita…..Prese la veste da camera che era stata appoggiata sopra il paravento, si infilò le scarpette e risalì il corridoio e la scalinata che la condussero sul ponte.
Quella sera spirava un vento gelido, che scompigliò del tutto i suoi poveri capelli; la tempesta sembrava essersi un po’ calmata, evidentemente quel vento aveva spazzato via alcune nubi. Gli uomini si stavano dando così da fare che neanche si accorsero della sua presenza sul ponte, meglio così. Avevano accettato mal volentieri la sua presenza a bordo, non voleva certo che la rimproverassero ancora.
:- Miss Sarah!….- gridò una vocina alle sue spalle, oddio, ancora la sua cameriera schiavista
:- che cosa c’è Mary Ann?…- chiese con fare molto tranquillo
la giovane ragazza, sussultò
:- ma come che cosa c’è Miss!….lei dovrebbe essere a letto!, è pericoloso stare qui fuori!..e poi, fino a ieri avevate un po’ di febbre, quindi correte immediatamente a letto, se non volete che vostro padre vi sgridi un’altra volta!….- le appoggiò un lungo mantello verde sulle spalle e la ricondusse nella sua cabina.
Il viaggio sarebbe durato per altri otto giorni, erano ancora in oceano aperto, ma, la “King Richard” era una delle navi più veloci di tutta l’Inghilterra, quindi………
Anche se a malincuore, dovette rientrare in cabina……
:- ed adesso non muovetevi più……vostro padre mi uccide se solo si accorge che vi ho lasciata uscire anche solo per un minuto!……-
povera Mary Ann……la faceva sempre preoccupare……forse era il caso di riposare un po’……in fin dei conti, la mattina non era poi così lontana.

La mattina giunse, attesa con ansia. Sarah aprì i suoi stupendi color ambra e per qualche secondo rimase abbagliata dalla luce del sole che filtrava dall’oblò alla sua destra, senza attendere l’arrivo di Mary Ann, che di solito la aiutava a vestirsi si infilò lo splendido abito celeste che suo padre le aveva regalato prima di partire da Londra e salì sul ponte.
Nell’aria si respirava ancora il profumo del mare in tempesta. Una lieve brezza marina muoveva le vele e solleticava il suo volto. I bellissimi capelli di seta nera lasciati slegati sembravano danzare, mossi da quel lieve venticello, Sarah chiuse gli occhi e respirò a fondo quel profumo.
:- Sarah!….che sorpresa vederti in piedi così presto!..- la voce baritonale del padre risuonò nell’aria, riportandola alla realtà
:- Padre!…non avevo sonno..e poi sono già le 9 e 30….- disse la ragazza
il nuovo governatore di Port Royal era un uomo alto e dalla capigliatura nera, non dimostrava più di 46 anni aveva belle spalle larghe e braccia muscolose, non aveva per niente l’aspetto di uno dei tanti duchi inglesi, infatti, in Inghilterra c’era stato molto poco…aveva sempre viaggiato per un motivo o per l’altro e quindi non aveva preso le abitudini dei nobili inglesi (non portava neanche la parrucca, come era di moda, tra gli uomini in quegli anni per nascondere la calvizie), aveva, come Sarah folti capelli neri che portava legati in uno stretto codino e dei profondi occhi color ebano.
Un padre che l’aveva sempre amata. Nonostante i suoi lunghi viaggi. Avevano sofferto molto, ma, sostenendosi a vicenda, erano riusciti a superarne molte.
Ogni giorno che passava si convinceva sempre di più che convincerlo ad accettare il ruolo di governatore, lo avrebbe aiutato ancora di più. e poi, per lo meno si sarebbe tolta di torno quell’odioso conte Brown, che la perseguitava con la sua corte ossessionante.
:- a che cosa pensa la mia amata figlia?………- disse suo padre guardandola mentre osservava il mare con aria pensierosa
lei sorrise dolcemente
:- a niente padre………niente d’importante, pensavo solo a quell’odioso di Brown, ed all’Inghilterra che abbiamo lasciato……non la rimpiango, sapete?-
suo padre annuì……semplicemente.
Arthur James Lancaster era un uomo di poche parole, soprattutto quando gli veniva rammentata l’Inghilterra.
:- si……neanche a me, manca più di tanto……comunque, Sarah Josephine Mary Lancaster, non potrai rifiutare tutti i gentiluomini che bussano alla tua porta, hai quasi vent’anni ormai……-
l’espressione di Sarah s’incupì come quella del padre poco prima
:- padre……non ho intenzione di sposarmi così, solo per soddisfare le ambizioni economiche di qualche signorotto……se lo farò, sarà solo con chi riterrò degno del nostro nome, e di me……e poi, dovrà essere con qualcuno che saprà amarmi e rispettarmi……non sarà certo con un arrogante e borioso Mister Brown, che valutava le sue conquiste in base alla loro bravura a letto……-
:- ecco di nuovo la mia piccola sognatrice!……comunque, puoi stare tranquilla………non forzerò mai le tue decisioni……-
lei sorrise, sapeva di poter contare su suo padre.

I giorni passarono veloci sulla nave inglese, così, la calda ed afosa mattinata del 24 giungo, li vide sbarcare per la prima volta nella poco tranquilla cittadina di Port Royal.
Agli occhi di Sarah quella cittadina apparve come il posto più fantastico del mondo, anche se all’inizio lei venne accolta con un po’ di circospezione per via dei suoi straordinari occhi ambrati.
Tutta arroccata sul fianco di una collina, Port Royal era conosciuta per la sua avversione alle leggi dell’impero britannico, soprattutto per via delle frequenti incursioni dei Pirati; l’unico accesso alla città via mare era la grande insenatura a nord della città, i punti più alti erano la villa del governatore ed il forte, situato poco più ad ovest della villa.
:- fantastico…..- fu la prima cosa che Sarah disse, quando scese dalla nave, suscitando il riso di suo padre
:- beh, proprio fantastico non direi….accettabile casomai…- disse salendo su di una superba carrozza nera con delle rifiniture blu mare…
Sarah lo imitò, anche se, per tutta la durata del tragitto non ascoltò una sola parola di quello che suo padre le disse….il paesaggio tropicale l’attirava troppo, ma, quello che l’affascinava di più era la città in se: il luogo dove si trovava…Port Royal……aveva sempre amato i fantastici racconti su quei luoghi……

Per quella sera suo padre le aveva fatto organizzare, una specie di preludio della sua festa di compleanno. Doveva essere una sorpresa, ma, come aveva imparato: la servitù non sa mantenere i segreti.
Il primo giorno a Port Royal, passò velocemente e così, anche il tanto sospirato ricevimento per il suo compleanno e per il loro arrivo stava per iniziare. Sarah era già pronta, ma, non era così ansiosa di scendere in sala da pranzo, così se ne stava seduta davanti alla bellissima Toelette che suo padre aveva fatto arrivare direttamente da Londra solo per lei, lo specchio rifletteva la sua immagine e la ragazza stentava a credere ai suoi occhi: quella sera aveva indossato il bellissimo vestito che suo padre le aveva fatto confezionare a Londra per la serata in onore della sua promozione, un bellissimo abito di seta e raso bianco, filigranato di celeste ed argento, bellissimo, ma anche alquanto scomodo, si era sempre rifiutata di portare il corsetto, ma, quella sera non aveva potuto fare altrimenti. L’acconciatura era quanto di più semplice e sobrio ci potesse essere…un semplice tapé: la fronte libera con i capelli più corti che circondavano il viso, quelli più lunghi che le scendevano sulle spalle ed erano fermati da un piccolo diadema con al centro incastonato uno zaffiro.

:- Miss Sarah?….suo padre e gli ospiti, la attendono con ansia….- disse con voce lieve per paura di disturbarla…Sarah le sorrise ed annuì lievemente e, seguita dalla sua fedele cameriera, scese nel grande salone, dove tutti i più importanti esponenti dell’alta società, la stavano aspettando….

L’ingresso di Sarah in società, comunque, a detta di tutti gli invitati era una superflua formalità.
L’unica erede dei Lancaster, non aveva bisogno di quella festa per essere riconosciuta dall’alta società delle colonie. Le voci più maligne insinuavano che quella fosse solo un’altra trovata del nuovo governatore per dare sfoggio della sua potenza.
Le malelingue, si sa, esistono dappertutto, soprattutto quando un nuovo nobile inglese, viene inviato nelle lontane colonie per far rispettare la legge di un sovrano troppo lontano per poter vedere lo sfacelo che si stava compiendo.

Sarah, tuttavia, non badava affatto ad esse, era abituata a vedersi criticare per ogni minima sciocchezza, era abituata alle malelingue di Londra, quelle poche chiacchiere non l’avrebbero certo indispettita. La cortesia con la quale trattava ogni singolo invitato, bastò a far tacere anche i meno convinti.

:- avete visto Miss Lancaster?………semplicemente divina……mi domando come mai non si sia ancora trovata un marito……tra poco compirà vent’anni…….e non ha neanche un pretendente…..-
:- si sta sbagliando Miss Darlington………………le voci che sono arrivate dall’Inghilterra, la davano sposa del Conte Brown, ma, pare che lei lo abbia liquidato nel giro di 5 giorni!…………-
:- davvero stupefacente………-
nell’udire quelle voci, lo spirito di Sarah si rallegrò non poco. “speriamo che servano a tenere alla larga di poco di buono” pensò.
Stufa dei chiacchiericci delle signore, Sarah, si congedò gentilmente e si diresse in terrazza. Il paesaggio della piccola cittadina di notte, era a dir poco meraviglioso. Poteva dire di aver realizzato quasi tutti i suoi sogni di bambina!.
Il suo sguardo si perse nella bellezza del paesaggio e, così, fecero anche i suoi pensieri. La festa proseguiva allegramente, i balli si susseguivano e nessuno, pareva essersi accorto dell’assenza della festeggiata. “meglio così”. In meno di un ora, Sarah, realizzò che, finalmente aveva ottenuto ciò che voleva: lasciare l’Inghilterra, lasciarsi alle spalle quello stupido del Conte Brown, le sue “amiche” e gli insulsi pettegolezzi delle loro madri.
L’unica cosa che rimpiangeva è l’aver lasciato la sua casa, o, per meglio dire il cimitero di famiglia, dove era sepolta sua madre: Josephine Antoinette de Viollet, ultima erede di una importante casata francese, unitasi in matrimonio con suo padre, il duca di Lancaster.

:- stai pensando a tua madre……non è vero?……- disse la voce del padre cogliendola alla sprovvista
:- si……un po’ mi dispiace di averla lasciata sola……-
:- non temere……lei è sempre con noi…….-
:- avete ragione…………adesso torniamo dentro però…..altrimenti diranno che siamo poco ospitali!……………-
entrarono nuovamente nel grande salone, sorridendo cordialmente a tutti gli invitati. Sarah fu presentata a così tante persone, che a fine serata se ne ricordava soltanto una scarsa metà………iniziò nuovamente a girare senza meta per la sala, cercando di trovare un posto a sedere non troppo in vista, ma, fu del tutto inutile…..aveva lasciato l’Inghilterra, ma, i chiacchiericci delle donne erano uguali in tutti i paesi.
Il momento più coinvolgente della serata fu il giuramento del padre. Orde di pirati bersagliavano le coste caraibiche in quegli anni, e tutti, re compreso, credevano che il duca di Lancaster fosse la soluzione ai loro problemi.
:- mi auguro di non deludere le vostre aspettative……Capitano McNail…… -
:- sono sicuro al cento per cento……che ci stupirà tutti……la sua fama l’ ha preceduta……Por Royal è in buone mani…….-
il duca sorrise e come da costume, salutò tutte le più alte cariche della marina britannica presenti……Sarah lo osservava con la coda nell’occhio, sicura che dentro di lui, ardesse come in lei, il desiderio di andarsene il prima possibile……l’unico problema, era come fare ad andarsene da casa propria!.

Finalmente la serata giunse al termine. Con l’eleganza di una perfetta gentildonna inglese, Sarah congedò i suoi ospiti, ancor più stupiti del suo straordinario Charme….
:- confesso Padre che non vedevo l’ora che se ne andassero………-
:- siamo in due figlia mia, ma, adesso andiamo a dormire….domani prenderò visione delle truppe e dubito che sarà una giornata breve…………-

riguardando la cittadina dalla finestra della sua camera, Sarah ebbe la strana sensazione che, di lì a breve qualcosa sarebbe accaduto……come se delle fosche nubi nere si stessero avvicinando a lei e suo padre.
:- ma no, è solo la mia immaginazione……-



 
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