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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: AI SHITERU
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: yusukina galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/08/2002 15:46:02

e` la mia 1° fanfic, quindi siate clementi..... i protagonisti sn la cugina di rukawa e sendo..... commenti al fp!
 
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I PRIMI DIECI CAPITOLI
- Capitolo 1° -

My Fanfiction
Slam Dunk
Aishiteru!!!!!!!

Capitolo 1: Una strana ragazza!
Era una splendida giornata d'aprile. Il sole filtrava tra i ciliegi e riscaldava l'istituto Ryonan.
Una strana ragazza dall'aria affrettata si stava dirigendo verso la palestra del club di basket.
I giocatori erano intenti nell'allenamento ma quando la porta si spalancò si fermarono subito.
" La palestra del famigerato Ryonan, suppongo? " disse la ragazza; i capelli color nocciola tagliati corti incorniciavano i suoi occhi verdi e il suo viso marcato dall'aria di superiorità che a Sendoh poteva ricordare molto Kaede Rukawa, l'asso dello Shohoku. Una ragazza mooolto carina! Peccato che il suo carattere non prometteva niente di buono! E peccato che Sendoh, il capitano della squadra era l'unico a non essersi fermato: stava lì, davanti al canestro con la palla in mano, e sorrideva...... Sarebbe stato lì a fissarlo con quell'espressione per ore!
Intanto Koshino, alla domanda della ragazza chiese delle informazioni.
La ragazza, con il suo tono di superiorità, rispose semplicemente: " Sono Natsumi Shinohara, la cugina di Kaede Rukawa! ".
A sentire il nome del suo acerrimo nemico, Sendoh s'interruppe e si avvicinò agli altri per sentire meglio.
" Sei venuta a chiedere un autografo o un appuntamento a Sendoh? - chiese Koshino.
" Ma ti devo dare una brutta notizia: ti dovrai mettere in lista d'attesa, perché è occupato per i prossimi 100 anni! Mi di dispiace! Scommetto che sei una delle sue ammiratrici e ci sbavi continuamente dietro, giusto?".
" Ti sbagli mio caro! Io NON sbavo dietro a Mr. Sorriso Onnipresente! E poi i ragazzi non sono una mia preoccupazione! "
Ecco finalmente Sendoh che si aggiunse al dibattito.
" Abbiamo qui un maschiaccio! - esclamò sorridente.
Natsumi era molto orgogliosa di non essere come tutte quelle oche fondamentalmente femminili e quindi rispose senza esitazioni.
" Si, per caso hai qualche problema? "
" Oh no, figurati! Ma dove hai trovato quel soprannome? È davvero molto carino! "
" Mi è venuto in mente ora! Se vuoi però posso chiamarti anche "Re dei Porcospini"! - rispose sarcastica lei.
" Carino! "
" Comunque sono venuta a chiedervi di entrare in squadra, ci state? "
Al che tutti, tranne Sendoh, che semplicemente sorrideva, si misero a ridere.
" Sono molto brava! Le mie amiche mi chiamano Basketgirl: Regina dei 3 punti! - precisò Natsumi, sentendosi umiliata.
" Una fan di Jin del Kainan! " disse Sendoh a sentire " 3 punti ".
" No! Preferisco decisamente Anima Ardente, Hisashi Mitsui! "
" Bello! Perché non ci mostri le tue capacità, magari in una sfida? " rispose Sendoh, che non fu contrariato dai compagni di squadra.
Natsumi, le cui sfide la intrigavano non poco, accettò subito.
Le fu proposto di sfidare chi voleva in una sfida "uno contro uno".
Il suo dito puntò Sendoh, poi si spostò verso una matricola infine su Koshino; ma ecco tornare nella direzione di Sendoh.
" Sfido te Mr. Sorriso Onnipresente! In fondo sei il più grande nemico di mio cugino! " affermò Natsumi tutta eccitata.
" Che grande piacere! Ma stai attenta io sono molto pericoloso! " gli sussurrò Sendoh sempre col suo (adorabile!!! Nd Kuina) sorriso sulle labbra.

Era tutto pronto per la sfida tra Natsumi e Sendoh, specialmente moralmente: Sendoh si sentiva come quando davanti a lui c'era Rukawa; Natsumi era in preda al mal di stomaco: le succedeva sempre così quando stava capitando qualcosa di bello.
Anche il signor Taoka aveva raggiunto gli altri per gustarsi la sfida mentre Hikoichi prendeva appunti.
SI COMINCIA!!!!!! Gli altri giocatori, specialmente Koshino e Hikoichi, e il coach erano rimasti sconcertati da quanto Natsumi riusciva a tenere testa a uno come Sendoh. Questo non significava però che una RAGAZZA doveva entrare in squadra!
Tra un canestro e l'altro, Sendoh ne approfittò per conoscere di più la ragazza, anche se un po' difficile dato che Natsumi non era molto entusiasta di parlare con lui (che ci volete fare: è un vizio di famiglia!).
Ecco ciò che Sendoh ha appreso: Natsumi Shinohara ha 16 anni (una matricola, quindi un anno più piccola di Sendoh), prima viveva ad Osaka ma si è dovuta trasferire a Kanagawa per motivi di famiglia. I suoi genitori dovevano spostarsi per lavoro hanno pensato di lasciare la loro figlia dagli zii (con grande gioia di Rukawa! Sono due cugini moolto affiatati, se affiatati vuol dire prendersi a pugni!). Per fare un dispetto al cugino (così Sendoh ha capito) si è iscritta al Ryonan invece che allo Shohoku così da frequentare il club di basket del suo acerrimo nemico.
Sendoh naturalmente ha anche chiesto perché non ha frequentato quello femminile invece di quello maschile (figuratevi! Curioso com'è!).
Riposta ricevuta: " Non sono affari tuoi! E comunque era per fare un dispetto al mio cuginetto e anche perché non ne ho voglia di stare in mezzo a tutte quelle galline! ".
Ma torniamo alla partita: la tipina non era affatto scarsa, era sempre meglio di Hanamichi Sakuragi, anzi teneva bene testa a Sendoh e poi i suoi tiri da 3 punti erano perfetti tanto che il risultato finale fu di 37 a 32, ovviamente a favore di Sendoh.
A partita finita Akira tese la mano alla ragazza.
Natsumi non la strinse, ma la "schiaffeggiò". Era la stessa reazione che aveva avuto Rukawa dopo l'amichevole Shohoku"Ryonan, quando anche a lui Sendoh aveva teso la mano.
Dopo questa strana reazione la ragazza scappò nella "reception" della palestra.
Dentro vide le divise di scorta della squadra: c' era il numero 6 di Koshino, il 4 di Uozumi, che però aveva abbandonato il basket, il 5 di Ikegami, anche lui ex giocatore, l'8 di Uesuka, e il 7 di Sendoh.
Il 4 era di solito uno dei numeri da campione, come lo era Uozumi, e anche il 7 era considerato da campione in quasi tutti gli sport. Il 7 era infatti il numero di maglia di Sendoh............
Natsumi continuava a curiosare per la stanza. Vide anche un registro con i dati dei giocatori, e lo lesse da cima a fondo.
Poi, mentre guardava in un cestone per le palle, fece irruzione nella stanza Koshino.
" Ehi, perché sei scappata così? - chiese subito.
" Odio essere umiliata davanti a tutti! - fu la secca risposta.
" Ma che cazzo dici?! - esclamò Koshino - Sei stata grande! Pochi hanno la fortuna di raggiungere un così buon risultato contro Sendoh! "
" Già, Sendoh, il mito di Kanagawa, l'atleta più dotato che si sia mai visto! "
" Gelosa? "
" Di chi? Di quello? Mai! "
Natsumi intravide che proprio Sendoh stava ascoltando da dietro la porta socchiusa, e arrossì violentemente.
" Vedo che non ti sta molto simpatico! "
" Sai Koshino, forse è un vizio di famiglia! O meglio, me lo ha trasmesso mio cugino, perché per mia zia Sendoh è una specie di divinità! "
Koshino sorrise. - Comunque chiamami pure Hiroaki, ok? - e le tese la mano.
" E va bene! ", e Natsumi strinse la mano di Koshino.
" Ma che state facendo? Tu, Shinohara, ti muovi a venire??? - il signor Taoka era furibondo.
" Su, ora andiamo! Quel vecchio è peggio di un mulo imbestialito! - esclamò Hiroaki, dopodiché uscirono dalla stanza, incontrando al varco lo sguardo del bel playmaker del Ryonan.
Lui guardò la ragazza con un'aria innocente e terribilmente dispiaciuta, perché si sentiva un po' in colpa per l'odio che Natsumi riserbava nei suoi confronti. Lei tenne la testa bassa. Non voleva farsi vedere tutta rossa dopo tutte le parole che aveva rivolto a Sendoh.
Arrivarono in campo e incominciarono le discussioni in squadra, mentre la nostra Basketgirl si mangiava le unghie (faceva sempre così quando era nervosa).
Passarono alcuni minuti.
" Beh sei davvero bravissima, è inutile nasconderlo, ma......... " prese la parola il coach.
" Ma sono una ragazza, giusto? - lo interruppe Natsumi.
" Esattamente! "
" Sbaglio o la discriminazione sessuale è vietata nel nostro Paese? - chiese lei.
" Beh, in effetti......... "
" Ha ragione, la discriminazione sessuale è vietata nel nostro Paese! - esclamò Hikoichi, sempre informato su tutto.
" Ma questo è un club maschile! Perché non te ne vai in quello femminile? - chiese il coach.
" Uffi! Non mi interessa far parte di un club di gallinacce! Ho scoperto che molte si sono iscritte a quel club SOLO per praticare lo stesso sport del loro idolo, alias Mr. Sorriso Onnipresente! "
" Ma coach, quel club non si stava sciogliendo per mancanza di adesioni? - disse Koshino.
" Taci! - sbottò Taoka.
" Perché non farla entrare? In fondo è davvero brava! È una donna sì, ma potrebbe eguagliare un uomo! - affermò Sendoh che fino a quel momento se ne era stato zitto zitto.
Natsumi era decisamente sbigottita! Dopo gli enormi insulti su di lui, il capitano della squadra prendeva la sua parte?! Certo che il carattere e il comportamento di Sendoh erano proprio illogici.
" Beh, Sendoh, se lo dici tu............" mormorò a bassa voce l' allenatore.
" E va bene! Shinohara sei in squadra! - aggiunse poco dopo.
Natsumi non ci poteva credere: FINALMENTE!!! Si sentiva strafelice.
I giocatori e il coach si complimentarono con lei, Hikoichi era molto felice e Koshino specialmente sembrava essere entusiasta del nuovo acquisto infatti le fece moltissime domande per capire meglio con chi aveva a che fare (Kosh è molto calcolatore), anche Natsumi sentiva che sarebbe diventato uno dei suoi migliori amici: erano già affiatati dopo 45 minuti.
Sendoh (naturalmente sempre con il suo sorriso) si limitò ad un: " Complimenti! E ricorda che mi devi un favore ".
Natsumi si sentiva ribollire da tanta presunzione, ma dopo un po' ritornò felice pensando alla faccia che ci avrebbe fatto Kaede quando gli avrebbe riferito la notizia; e si avviò verso casa.










Capitolo 2: Impressioni
Natsumi, dopo aver perso il pullman riuscì finalmente a tornare a casa sana e salva, e visto che era a dir poco congelata e che Kaede non era tornato ne approfittò per farsi un bel bagno.
Mentre era nella vasca i suoi pensieri erano rivolti al Ryonan e ai suoi componenti. Aveva avuto modo di crearsi diverse impressioni: trovava la squadra molto affiatata e tutti i giocatori molto simpatici, specialmente Hikoichi, per non parlare di Kosh che le dava l'impressione di poter essere una di quelle persone di cui ci si poteva fidare, con cui avrebbe potuto creare un saldo rapporto d'amicizia. Per quanto riguardava Mr.Sorriso Onnipresente era un po' troppo presuntuoso, sicuro di sé e troppo solare! Ma come cavolo fa uno a sorridere sempre?!!? Comunque non era decisamente il suo tipo!
"Ma che cosa sto pensando? Non mi devo cercare il ragazzo in quella squadra né tantomeno a pensare a Sendoh come un probabile candidato!".
" Natsuumiii! È pronta la cena! " esclamò la zia.
Natsumi ritornò alla realtà, si vestì e corse in cucina.
" Wow! Che cosa ti è successo? Sembri molto felice, a dir poco felice! ", la signora Rukawa sembrava essersi accorta del cambiamento psicologico della nipote.
" Sarà una sorpresa, specialmente per Kaede! - e Natsumi scoppiò in una risata contagiante.
Kaede non era ancora tornato: di solito si fermava sempre più del solito, anche dopo l'orario delle pulizie che toccava naturalmente alle matricole.
A Natsumi venne l'idea di raggiungerlo in palestra, magari anche Mitsui si era fermato......... (è proprio cotta!)
Si preparò, aprì la porta e vide suo cugino sulla soglia, Natsumi non poteva vedere Anima Ardente ma almeno si poteva togliere la soddisfazione di dire tutto a Kaede!
" Ciao Kaede! Su entra, ho una notizia bomba per te! ".
Kaede entrò, salutò e si fece una velocissima doccia, poi tutta la famiglia si sedette per la cena.
Il signor Rukawa chiese alla nipote: " Oggi sei andata ad iscriverti in una scuola, giusto? ".
" Esatto! E ho scelto di iscrivermi al club di basket! " fu la risposta di una Natsumi eccitatissima.
Kaede a sentire il nome "basket" chiese: " In quale istituto?... Kainan...Shoyo...? Meno male che non sei nel club maschile, altrimenti saremo rivali! ......E non te lo auguro! ".
Lo stato d'animo di Natsumi era alle stelle: chissà che faccia avrebbe fatto suo cugino! (Questa ragazza è affetta da grave sadismo!)
" Sono iscritta al club...... maschile dell'istituto............ Ryonan! " rispose subito, poi prese fiato, suo cugino era immobile sulla sedia, impassibile.
Natsumi aggiunse: " E comunque io sarò una degna rivale! Oltretutto mi trovo abbastanza bene: la squadra è ben impostata e i giocatori sono diventati molto simpatici da quando ho quasi pareggiato per 27 a 32 con Sendoh! "
Ecco i commenti:
" Chiiii? Akira Sendoh? Quel ragazzo strafigo?!!? " (zia)
" Ma dai cara! Ha solo 17 anni! " <== rivolto alla signora Rukawa (zio)
" Cosa?????? Scommetto che hai già perso la testa per quello stronzo di Sendoh! Guarda che è un tipo molto pericoloso! " (Rukawa)
" Nouuuu! A me non piace per niente quello stronzo di Mr. Sorriso Onnipresente! Koshino è molto più simpatico, ma il punto e che io mi diverto! "
" Beh! Se ti diverti fai pure! " quella fu l'ultima frase di Kaede dopodiché si alzò e andò a dormire.

Sendoh e Koshino erano rimasti in palestra ad allenarsi. Non fecero nessun commento sulla nuova arrivata, restarono ad allenarsi in silenzio: Sendoh non tirava fuori l'argomento e non aveva l'intenzione di farlo; Koshino aspettava un altro momento per parlarne.
Quando furono abbastanza stanchi, decisero di tornare a casa, e siccome facevano sempre la strada assieme Kosh ne approfittò per tirare fuori l'argomento: " Che cosa ne pensi del nuovo acquisto? ".
Sendoh rispose semplicemente: " All'allenatore sta molto simpatica e comunque è molto brava! ".
Kosh aggiunse: " Questo dal punto di vista tecnico! E da quello personale? ".
A questa domanda Sendoh si fece più attento.
" Beh, è troppo scontrosa, impertinente e poco dolce. Comunque non mi parla molto, non perché sia introversa ma credo perché abbia molto......... anzi....... troppo dominio di sé, o forse, più semplicemente, perché mi odia............ ".
Koshino annuì: " Anche secondo me dovrebbe essere più emotiva......... " poi aggiunse
" Beh, e che mi stavo chiedendo............ visto che tu ti innamori 2 volte al giorno...... insomma............ ".
A quel punto Akira si fece serio, e rosso come un pomodoro rispose: " Ma come cavolo fai a pensare che mi possa piacere una tipa del genere?!!? Ti ho appena detto che non è la mia ragazza ideale! ".
Koshino ribatté: " Scusa! E che volevo solo premunirmi......... Toh! Sono arrivato a casa......... Ci vediamo domani Akichan! ".
Quando Akira tornò a casa sprofondò subito nel letto, pensando a quello che gli aveva detto Kosh. "Certo che Natsumi era molto carina fisicamente......... ma SOLO fisicamente! Non aveva un briciolo di femminilità e non era per niente dolce, era acida, scontrosa, impertinente: come poteva essere il suo tipo?"
E scivolò nel sonno.





Capitolo 3: Compagni di squadra o amici?
Natsumi non perdeva l'allenamento per nulla al mondo. Si trovava benissimo, d'altronde il basket l'aveva da sempre appassionata, ed era riuscita a conquistarsi la simpatia dell'allenatore e dei compagni, specialmente quella di Hikoichi e Kosh in cui vedeva il fratello che non aveva......... ma con Sendoh......... nulla da fare! Non erano ancora riusciti a superare la 1° fase di approccio, l'unico motivo di comunicazione che avevano erano le discussioni: litigavano per ogni cosa. La colpa non era di Akira, che cercava di essere un po' più carino con lei; era esclusivamente di Natsumi che non aveva intenzione di legarci.

"Devo impegnarmi: fra un po' il coach eleggerà i nuovi titolari" questo era ciò che, la nostra Basketgirl pensava durante gli allenamenti. Si, perché nell'altro tempo pensava a Hisashi Mitsui: aveva ogni tipo di fantasia su di lui per non parlare dei quaderni che pastrocchiava ritraendolo......... altro che Mr. Sorriso Onnipresente.........
"Se riuscirò a diventare titolare... beh... magari Mitchi mi ripagherà in qualche modo... ma quanto è figo!".
Natsumi era quasi in estasi quando: " Ehi! Shinohara! Stai ancora fantasticando? Se devi startene a sognare qualunque testa di cazzo come la tua te ne vai al "Dreams Club", capito? ".
Natsumi non tollerava che qualcuno si rivolgesse a lei con delle parolacce, e se poi quel qualcuno era proprio Sendoh.........!
Così rispose: " Senti! Io non mi metto di certo a sognare i tuoi simili e poi tu qui oltre al nostro capitano non sei nessuno quindi non hai nessun diritto di prendermi a parolacce! Capito? ".
Poi infuriata e con gli occhi lucidi scappò nel giardino del retro della palestra.
Kosh sgridò Sendoh per essersi rivolto a lei con tanta volgarità e gli disse di andare a scusarsi con la povera Natsumi.
Natsumi era seduta sull'erba, aveva gli occhi lucidi ed era terribilmente affranta da ciò che le aveva detto Sendoh. Era la prima volta che le venivano le lacrime agli occhi per qualcosa che aveva detto una persona di cui non aveva nemmeno rispetto.
"Ma perché cavolo devo piangere? In fondo non me ne frega niente di quello che pensa quel bastardo di me e se mi sgrida l'unica cosa che devo fare e fregarmene altamente! Ma allora perché......... perché sono così affranta?".
Akira raggiunse la ragazza.
Quella poteva essere un occasione per chiarire le cose con Natsumi una volta per tutte.
Dopo averla fissata per un paio di minuti, il capitano del Ryonan cominciò a scusarsi.
" Shinohara......... vedi......... mi dispiace molto, davvero! Scusami! "
Natsumi rimase zitta per un po' e poi sussurrò: " Per questa volta accetto le tue scuse, ma solo per questa volta, perché sono stufa di sentirmi criticare da uno come te! ".
" Senti......... io volevo chiarire le cose con te una volta per tutte! Io......... io sto cercando giorno per giorno di avvicinarmi a te, di conoscerti meglio, di poter avere con te quel tipo di rapporto che hai con Hiroaki e gli altri......... ma tu perché non vuoi fare questo sforzo? Ti do così tanto fastidio? Beh, perché sennò......... ".
Sendoh venne interrotto dalla ragazza: " Sendoh, per favore.................. è una storia lunga! ".
Una lacrima scivolò nel volto di Natsumi.
Akira cercò di rassicurarla. "Guarda che se vuoi puoi sfogarti con me......... dai! ".
La ragazza cercò di calmarsi, indietreggiò e si sedette affianco a Sendoh, dopodiché incominciò a sfogarsi.
" Vedi......... potrai prendermi per stupida ma......... Ho visto le partite di tutte le squadre di basket del Giappone e tu mi sei da subito sembrato il migliore, perché sei allo stesso livello di Maki o di Fujima e credo......... credo che tu sia quasi alla pari con il miglior giocatore di tutto il nostro Paese! Ma tu hai sempre una marcia in più! Non sei solo bravo, tu migliori giorno per giorno, minuto per minuto, non hai un limite! E questo mi spaventa e allo stesso tempo mi fa morire d'invidia......... Insomma, sei l'unico giocatore che so di non potere mai battere ed è per questo che un po' ti odio.........
" Poi c'è anche un'altra cosa......... Io ho un problema a socializzare con le persone dolci e solari come te, e anche se all' inizio pensavo che tutti quei sorrisi fossero una ruffianata per conquistarti enormi stuoli di fan sfegatate, però poi mi sono dovuta ricredere......... Tu... per te la vita è così tremendamente facile, vero? Tu non sai minimamente cosa significhi soffrire! La mia infanzia, e non solo, sono state difficilissime! I miei genitori per via del loro lavoro mi lasciavano sempre sola, mai un sostegno morale, solo materiale......... Mi compravano di tutto, il loro lavoro di stilisti glielo permetteva, ma mi è mancato così tanto l' amore delle persone più care che avevo! Stavo con le babysitter, o d' estate mi spedivano qua a Tokyo a stare con gli unici parenti che mi abbiano dimostrato mai un po' di interesse e affetto! E forse è per questo che sono diventata così antipatica e scontrosa, forse è per questo che non ho un briciolo di femminilità............... Ma tu non sai cosa vuol dire! O no, certo che non lo sai, altrimenti come faresti a sorridere in quel modo alla vita! "
Sendoh sorrideva dolcemente alla ragazza. - Anche io ho vissuto qualcosa del genere da piccolo! I miei non mi calcolavano minimamente, mi davano tutte le cose di cui avevo bisogno materialmente, ma l'affetto che dovrebbero provare i genitori verso il frutto del loro amore non era coerente con ciò che provavano loro per me............ E sai una cosa? È proprio per questo che ho sempre il sorriso sulle labbra! Ho imparato ad asciugare le mie lacrime e ad affrontare a testa alta e sorridente quello che la vita mi riservava perché se sarei stato più fragile ad un certo punto sarei crollato......... A volte maschero dietro ad una faccia sorridente la mia vulnerabilità, ma credimi, anche io so che cosa significhi soffrire............ Ora fortunatamente i miei si sono resi conto del loro errore e mi danno tutto l'amore che mi era mancato! -
Natsumi non parlò, perché stranamente la sua lingua non riusciva ad emettere un qualunque tipo di suono, ma fissò dritto negli occhi il suo capitano e ne poté constatare la sincerità.
" Io non ti biasimo affatto per il tuo carattere! Davvero! Ci sono i lati negativi, ma scommetto che quelli positivi sono in maggioranza! Hai un carattere veramente forte, non sei crollata!
" Perché non possiamo trattarci come esseri umani? Ti và? ", e Akira asciugò una piccola lacrima che rigava la guancia di Natsumi.
" Ok! Io......... mi dispiace per averti riempito di pregiudizi! "
Insieme ritornarono al loro allenamento.




























Capitolo 4: Titolare in qualche modo
Natsumi, ora che aveva chiarito le cose con Akira, poteva allenarsi più serenamente, preparandosi per la nuova elezione dei titolari.
Ogni giorno andava in palestra senza perdere mai l'allenamento, certe volte si tratteneva il triplo degli altri, sottoponendosi al duro allenamento di Hiroaki e Sendoh. Sapeva che un giorno o l'altro sarebbe stata ripagata per le sue fatiche e soffriva in silenzio.
Quel giorno stava arrivando lentamente, Natsumi poteva anche corrompere il coach, ma un buon sportivo deve essere leale e poi anche quella schiappa di Hanamichi Sakuragi era diventato titolare senza usare un metodo così meschino... e poi se Mitsui avrebbe saputo la notizia -chissà in quale modo" non l'avrebbe più trattata gentilmente... in fondo voleva guadagnarsi le sue lodi lealmente...

Ecco! Il giorno era arrivato. Natsumi si sentiva malissimo, non faceva altro che mordersi le unghie.
In palestra tutti erano in ansia, anche i titolari ufficiali: Akira Sendoh, Hiroaki Koshino e Kitcho Fukuda.
Arrivò, finalmente, il signor Taoka con una lista. Si riunirono tutti davanti a lui mentre Fukuda, Sendoh e Kosh si appostarono al suo fianco.
"Bene! Sapete che oggi eleggerò i nuovi titolari, giusto? Qua abbiamo quelli ufficiali che, ripeto, sono il nostro capitano Akira Sendoh, Hiroaki Koshino e Kitcho Fukuda" (applauso) "In qualunque caso non arrabbiatevi se non sarete nella cerchia, anzi cercate di fare del vostro meglio... e chissà... E comunque sappiate che la mia scelta è stata molto difficile"
"Allora... veniamo al dunque... I nuovi due titolari sono:... Hikoichi Aida -(applauso)" perché ha saputo dimostrare di avere una grande passione per il basket che lo ha portato a non demordere mai, cosa molto difficile nelle sue qualità fisiche, e perché è sempre stato un grande aiuto per tutta la squadra. L'altro titolare è... Natsumi Shinohara "-(applauso)-" che ricordo, ha dimostrato di saper tenere testa a un giocatore del calibro di Sendoh, cosa evidentemente data dalla sua determinazione e perseveranza che non si è mai spenta".
NON POTEVA ESSERE VERO!!!!!!!!! Finalmente era una titolare, poteva affrontarsi con suo cugino, con Maki, con tutti i giocatori validi del Giappone!
Hikoichi si congratulò con lei in un forte abbraccio. Abbracciò anche Koshino, infine Fukuda (è stata una cosa difficilissima visto che Kitcho esprimeva i suoi sentimenti poco esplicitamente).
Akira si avvicinò a lei e le tese una mano dicendo:"Bravissima! Ho sempre creduto che ce l'avresti fatta!".
Natsumi la strinse sorridendo:"Grazie senpai!".
Poi Akira aggiunse un po' deluso:"Ehi! A me non mi abbracci?".
Natsumi non rispose, si avvicinò a lui e lo abbracciò forte forte, poi gli sussurrò:"Non prenderci gusto! Questa potrebbe essere l'unica volta in quest'anno che ti abbraccio, ci siamo capiti?".
"Stai tranquilla! Mi posso accontentare".
"Avete finito? Comunque per oggi l'allenamento è finito" disse il signor Taoka.

Natsumi si infilò la divisa e si diresse verso la palestra dello Shohoku. Non vedeva l'ora di dare la notizia a Kaede... e a Mitsui.
"Shinohara! Se stai andando allo Shohoku... beh... posso venire anch'io? E che è da un sacco di tempo che non ci vediamo con Rukawa e gli altri!", Sendoh la svegliò dalle sue fantasie.
"Ah! Ciao senpai. Comunque non credo che ti serva il mio permesso, in fondo non mi dai nemmeno tanto fastidio".
Così si incamminarono insieme verso la palestra mentre parlavano delle loro impressioni sull'impostazione della squadra.
Quando arrivarono, lo Shohoku aveva appena finito l'allenamento. Natsumi e Sendoh si imbatterono subito nella ' matricola più promettente dell'istituto'.
"Natsumi, che cavolo ci fai qua? Oh, vedo che non hai perso tempo, ti fai accompagnare anche qua da Sendoh! Siete proprio due calamite! Lo vuoi portare pure a casa? O cos'altro?", a Kaede non andava giù l'idea di avere Sendoh fra i piedi.
La ragazza prese subito la parola:"Sono venuta solo per dirti che sono, finalmente, titolare. E poi io e Sendoh non ci sopportiamo quindi non dire cavolate! Lo può confermare anche Akira che io e lui non andiamo per niente d'accordo, giusto?", "Innanzitutto, ciao Rukawa! E poi quello che tua cugina dice è assolutamente vero, è una vera rottura di scatole averla fra i piedi!".
Kaede non disse nulla e se ne andò.
"Ehi, Natsumi! Sei davvero titolare del Ryonan? Vedo che hai fatto in fretta a socializzare con i giocatori!". Ayako, sua grande amica, la salutò calorosamente. Natsumi andò ad abbracciarla:"Ciao Ayachan! Ti trovo in forma! E comunque non pensare male: stavamo appena cercando di spiegare a mio cugino che io e il senpai facciamo una fatica del diavolo a sopportarci".
"Ah! Ciao Sendoh! Natsumi sono felice di rivederti!" era Ryota Miyagi che era un amicone della ragazza. Natsumi andò ad abbracciarlo e gli chiese come stavano andando le cose.
Al discorso si aggiunsero anche Hanamichi, Akagi e Kogure.
Natsumi chiese dov'era Hisashi. Sakuragi le rispose:"Mitsui è negli spogliatoi... uh, eccolo sta arrivando!"
"Natsumi! Come và?" Hisashi la salutò dolcemente, lei andò ad abbracciarlo.
"Mitchi! Io sto benissimo e tu?"rispose Natsumi stringendo forte forte Mitsui.
"Anch'io me la cavo! Uh, vedo che hai la divisa del Ryonan... e c'è anche Sendoh! Allora sei tu quella ragazza che è entrata nella squadra maschile del Ryonan... pensavo fossero solo voci di corridoio. Beh! Complimenti!" disse lui sorridendo.
"Grazie! Sai che ora sono anche titolare?"disse eccitatissima Natsumi.
"Davvero? Sono orgoglioso di te!... E credo che lo dovrebbe essere anche tuo cugino... Beh! Mi potresti dare anche un bacio, no?" esclamò Hisashi.
Natsumi arrossì di brutto, ma riuscì a stampare un bacione sulla guancia di Hisashi senza crollare come una pera.
Il discorso, intanto, diventò molto animato, anche Akira parlava liberamente con i giocatori dello Shohoku pur essendone un avversario.

Fu una giornata indimenticabile per Natsumi... in fondo essere titolare del Ryonan non era così facile, ma lei sarebbe stata sicuramente in grado di tenere alto il nome della squadra...



























Capitolo 5:La partita con il Kainan
Ormai il Ryonan era una squadra ben impostata, aveva dei validi titolari: Akira Sendoh, il playmaker, la guardia... tutto; Hiroaki Koshino, centro; Kitcho Fukuda, l'ala grande oltre ad essere il più grande realizzatore; Hikoichi Aida, ala piccola; Natsumi Shinohara, guardia... e fantasista.
E ora che aveva passato le eliminatorie tutti si erano riempiti di grinta e fiducia in se stessi e nelle capacità della squadra. Ora, per vincere il campionato, dovevano solo battere il temibile Kainan e lo Shohoku.

"Fra soli 3 giorni ci sarà la partita con il Kainan e questa volta non ci possiamo permettere di perdere! Se proprio non possiamo essere primi, almeno secondi, giusto?", Sendoh, da buon capitano, spronava la squadra a dare il meglio di sé. Akira era assolutamente convinto di poter farcela, quest'anno non si potevano permettere di arrivare terzi e soprattutto non contro il Kainan...


Il giorno prima della partita successe un fatto gravissimo.
Natsumi era uscita a fare delle compere, visto che mancava poco al compleanno di Ayako e della zia; quando uscì dal Centro Commerciale, però, si imbatté in un temporale. Visto che la palestra era lì vicino, penso di andarci per ripararsi.
La palestra era vuota, non c'era nemmeno Sendoh, il che era molto strano, quindi si sedette davanti al campo mentre le veniva in mente tutta la fatica che aveva fatto per entrare in quella, a dir poco, magnifica squadra.
Dopo un po' le venne voglia di fare 2 tiri, che però dopo diventarono 20, diventarono più o meno un allenamento. Sudò talmente tanto che le sembrò di esplodere, non respirava quasi più, quindi crollò sul pavimento.
Arrivò Sendoh che si era assentato per una telefonata.
Quando trovò la ragazza semidistesa sul campo venne assalito dal panico.
Si inginocchiò per vedere se Natsumi dava qualche segno di vita, cercando di mantenere il sangue freddo.
Natsumi alla vista del ragazzo gli disse con una voce fiacca: "Ciao senpai! Che ci fai qui?".
"Ci sono da molto ad allenarmi, ma poi mi ha telefonato la mia <<più o meno ragazza>> e visto che avevamo molto da dirci... sai lei abita a Fukui... Tu, invece...che ti è successo?" chiese preocupatissimo lui.
"Ho pensato di ripararmi qua dal temporale. Poi mi è venuta voglia di fare 2 tiri ma mi sono accorta che sono qua ad allenarmi da più di mezz'ora. Ora mi sento avvampare, non ho più forze e desidero terribilmente un letto morbido".
Akira sorrise e poi le toccò la fronte: era bollente, evidentemente aveva la febbre altissima; a Sendoh non venne in mente che l'indomani Natsumi non avrebbe potuto giocare la fatidica partita con il Kainan, stranamente pensava solo alla salute della ragazza.
Telefonò a casa sua per chiedere e potevano venirla a prendere, ma era occupato.
Guardò l'indirizzo di casa dell'ammalata nella scheda personale che aveva compilato.
Ormai l'unica cosa da fare era portarla a casa. Akira era decisamente preoccupato, sperava solo che Natsumi non avesse nulla di grave. Caricò la ragazza sulla schiena e s'incamminò verso la fermata del pullman, ci avrebbe sicuramente impiegato il doppio del tempo col traffico che c'era, ma non poteva mettere a rischio l'incolumità di Natsumi camminando sotto quel temporale.
Finalmente arrivò il pullman. Akira entrò, tutti lo guardavano in modo strano ma a lui gliene poteva fregare ben poco.
Dopo un po' il pullman si fermò: c'era un ingorgo stradale. Quindi, visto che ormai stava solo gocciolando, Sendoh scese dall'autovettura e, dopo aver dato la sua felpa alla ragazza, si mise a correre in direzione della casa.

Quando arrivò gli aprirono la zia e Kaede.
"Che cosa le hai fatto Sendoh?" chiese Kaede dopo aver fatto coricare la ragazza.
"Si è presa una bella influenza perché si è messa a fare un allenamento pesantissimo dopo essersi inzuppata sotto la pioggia. Non mi sembra affatto colpa mia, visto che quando sono rientrato in palestra era distesa sul pavimento. Dovresti ringraziarmi! L' ho portata a casa".
A calmare la situazione fu la signora Rukawa.
Akira rimase un po' a casa Rukawa, sorvegliando Natsumi. Poi, visto che era tardi e lo stavano aspettando a casa, salutò e se ne andò.


Natsumi dopo 2 ore si svegliò. Diceva di stare molto meglio, che l'indomani poteva benissimo giocare, ma restava il fatto che la febbre era a 38°.
Non le restava altro che mettersi a riposare sperando che l'indomani avrebbe avuto delle condizioni migliori.
Si coricò; con la coda dell'occhio vide ai suoi piedi la felpa di Sendoh. Probabilmente doveva averla accompagnata a casa sotto la pioggia e si doveva essere dimenticato la felpa (sbadato com'è).
Natsumi prese la felpa e la annusò. Sentiva il buon profumo di Akira e quel calore rassicurante che emanava. Sentiva anche tutta la fatica che aveva fatto per arrivare dov'era ora; sentiva le lacrime di un bambino a cui era mancato l'affetto di cui aveva bisogno; sentiva tutta la sua sofferenza che nascondeva dietro a mille sorrisi; sentiva quanto Sendoh amasse il basket e quanto tenesse a vincere il campionato; sentiva la gioia in un canestro; sentiva la solarità di Akira nel suo dolce sorriso. Ora le sembrava di essere la persona che lo conoscesse meglio.
Natsumi strinse la felpa a sé, una goccia scese lungo la sua guancia ... Sendoh era una persona eccezionale e doveva avere sofferto molto.
Piano piano scivolò nel sonno...

Il giorno della partita era arrivato. Sia il Ryonan che il Kainan non avevano intenzione di perdere quella partita che li avrebbe assicurato il secondo posto.
Stranamente Natsumi mancava, e i ragazzi sentivano molto la sua mancanza, così Akira li avvisò: "Mi dispiace molto, ma Natsumi non può venire. Ieri si è presa una brutta influenza. La sostituirai tu Uesuka".
Erano abbastanza dispiaciuti che una certa forza della natura sarebbe mancata il giorno della partita più faticosa del campionato. Chissà se se la sarebbero cavati...

Natsumi, intanto, si era misurata la febbre, era a 37, 6 °.
Natsumi, siccome non aveva intenzione di mancare a quella importantissima partita, cerco di scappare ma venne colta in flagrante dalla zia.
"Natsumi! Per mille diavoli! Non devi uscire per nulla al mondo o rischierai veramente grosso. Poi i tuoi genitori se la prenderanno con me. Devi restare a letto, capisci?".
Sul volto di Natsumi comparve una lacrima: "Zia ti prego! Questa è una delle partite più importanti del campionato. Tu non puoi immaginare quanto Sendoh abbia sudato per arrivare qua, il suo sogno, e anche quello di tutta la squadra, è vincere il campionato e se per colpa mia quel sogno verrà infranto... non me lo perdonerei mai...Ti scongiuro zia! Anch'io voglio contribuire alla realizzazione di quel sogno!".
"Mamma! Falla andare! La passione per qualcosa, avere un obbiettivo può portare molto in alto. E da questo che nasce la determinazione", Kaede aveva preso le difese della cugina e sembrava avere convinto la zia che fece un sorriso a 64 denti.
"Grazie mille!" fu la risposta di Natsumi, dopodiché corse in direzione dello stadio in cui si sarebbe svolta la partita

La partita stava per cominciare, i giocatori stavano per uscire dagli spogliatoi, tutti molto tesi per la partita che si doveva svolgere.
Negli spogliatoi del Ryonan erano tutti tristi per la mancanza fisica e morale di Natsumi quando...
Una furia entrò tutta trafelata per cambiarsi. Era, naturalmente, Natsumi che venne accolta nel migliore dei modi.
"Ma non avevi la febbre?" chiese Hiroaki incuriosito.
"Si! E ce lo tuttora, ma non potevo mancare a una partita del genere".
Dopodiché entrarono in campo.


La partita era schematizzamene dominata da entrambe le squadre, più dal Ryonan, che però si era preparato meglio: Sendoh doveva marcare a uomo Shinichi Maki; Natsumi doveva difendere a zona l'area dei 3 punti, in particolare, quindi, doveva marcare Souichirou Jin; Kitcho Fukuda invece doveva marcare a uomo Kyota Nobunaga; Hiroaki Koshino era assegnato a Kazuma Takasago mentre Hikoichi Aida marcava Yoshinori Miyamasu.
Beh... nessuno poi conosceva la forza distruttiva di quella ragazza"furia. In fondo, anche se malata, Natsumi giocava quasi al pieno delle sue capacità, il che non era per niente consigliabile agli avversari. Si sentiva benissimo, o almeno così diceva...

A 15 minuti di distanza dalla fine della partita era proprio il Ryonan a dominare il gioco: 69 a 60 per loro.
Purtroppo successe una cosa inevitabilmente tremenda. Natsumi aveva appena segnato (aveva portato la squadra a 69), Sendoh era andato a farle i complimenti quando... la ragazza svenne. Praticamente crollò, e meno male che c'era Akira che riuscì a sorreggerla altrimenti avrebbe sbattuto la testa nel canestro (cosa non molto piacevole).
Chiamarono subito un'ambulanza, che la caricò nel furgone per portarla all'ospedale. Chissà se il mitico Ryonan ce l'avrebbe fatta a resistere per un quarto d'ora contro l'altrettanto mitico Kainan...


Natsumi aprì finalmente gli occhi. Davanti a lei c'era Akira che le teneva stretta stretta la mano; la ragazza ebbe un flash, si ricordò tutto: come era andata la partita contro il Kainan senza di lei?
Sendoh le chiese: "Come ti senti? Te lo dicevo che sarebbe stato un errore giocare la partita con il Kainan".
"Senpai, io mi sento benissimo, davvero! Piuttosto dimmi come è andata la partita! Non dirmi che avete perso!" chiese preocupatissima Natsumi.
Il volto di Sendoh s'incupì dopodiché disse: "Abbiamo...".
Il Ryonan al completo entrò nella camera gridando: "Abbiamo vinto!".
Natsumi era felicissima. Era valsa la pena di giocare nelle sue condizioni. Ora che avevano battuto la squadra più forte di Kanagawa ed erano al 2° posto potevano stracciare facilmente anche lo Shohoku. Sicuramente ce l'avrebbero fatta!
Hikoichi prese la parola: "Gli abbiamo stracciati! 75 a 62! Sendoh ha diretto il gioco meglio di Maki, il che è strepitoso!".
Comunque il dottore aveva permesso alla squadra di rimanere per tutto il giorno.
Il dottore disse alla ragazza che si era sfebbrata, giocare la partita le aveva fatto più che bene, il motivo per cui era svenuta era perché non era abituata ad un simile affaticamento.
Nella giornata erano arrivate anche altre visite. Gli zii, Kaede e tutto lo Shohoku erano andati a congratularsi, e naturalmente a vedere come stava.
La stanza era stracolma di gente e Natsumi era felicissima... anche Mitchi aveva pensato a lei e l'aveva pure coccolata (si fa per dire).
Arrivò anche Yayoi, la sorella maggiore di Hikoichi, e dopo avere parlato con Sendoh (Yayoi pende dalle sue labbra), andò a parlare con Natsumi. "Tu devi essere Natsumi. Mio fratello mi ha parlato molto di te e ho potuto constatare personalmente che sei una forza della natura. Ho intenzione di scrivere un articolo su di te nella rivista Basket"ball, sei d'accordo?".
Natsumi era abbastanza esibizionista, quasi quanto Asuka Soryu Langley quindi disse subito di si.
Finalmente tantissime persone avrebbero potuto conoscere la sua forza distruttiva tramite la sua rivista sportiva preferita.

La sera poté finalmente tornare a casa, incurante della partita contro lo Shohoku che si sarebbe svolta di lì a poco...





























Capitolo 6: La ragazza di Akira
Tutti al Ryonan erano euforici dopo la vittoria contro il Kainan, pensavano che battere lo Shohoku sarebbe stato uno scherzo. Intanto Natsumi era tornata in piena forma e si allenava sempre meno dicendo che tanto per battere la squadra di suo cugino bastava il 20% della sua forza. Beh, l'unico che si allenava seriamente era Akira, che conosceva bene le qualità di Rukawa e le temeva, specialmente ora che anche lo Shohoku aveva battuto il Kainan.


Dieci giorni prima della partita, Sendoh, finito l'allenamento andò a farsi una doccia come suo solito.
Natsumi, che stava pulendo la palestra insieme alle altre matricole, decise di prendersi un attimo di riposo per bere qualcosa di fresco. Certo che le matricole dovevano fare una fatica del diavolo!
La sua attenzione, intanto, si rivolse verso una ragazza molto carina che era appena entrata: aveva dei bellissimi capelli biondi, lunghi e mossi con alcuni riflessi rossi, i suoi occhi erano verde acqua ed esprimevano una dolcezza indescrivibile, era abbastanza alta, forse 5 cm in meno di Natsumi, formosa e aveva una minigonna un po' aderente che faceva risaltare le sue belle gambe. Era completamente l'opposto di Natsumi, bastava guardare com'era vestita, minigonna rossa molto mini, canottiera rosa con la scritta "True girl" dentro ad un cuore, scarpe nere con i tacchi altissimi e a completare il tutto c'era l'ombretto verde scuro, lo smalto bianco e un lucidalabbra rosa. Aveva anche una collanina con un tao: nella parte Yin c'era una S, mentre nella parte Yang c'era una A.
Natsumi si incuriosì. Si avvicinò e le chiese chi era.
"Sono Sara Makimura, piacere. Sai dov'è Akira Sendoh?" disse la ragazza tendendo una mano a Natsumi.
Natsumi strinse la mano e si presentò. "Io sono Natsumi Shinohara. Per caso sei la <<più o meno ragazza>> di Sendoh?".
"Io??? No!!!!!! Cioè... forse... credo di si... insomma... ci comportiamo come due fidanzati... Si!" rispose Sara, arrosSendoh violentemente.
"Capisco. Comunque Sendoh si sta facendo una doccia... Però credo che abbia finito. Andiamo a controllare".
Arrivate negli spogliatoi, si fermarono nella soglia.
"Ehi, senpai! Hai finito?" gridò Natsumi.
"Devo vestirmi" avvisò Akira.
"Infilati i pantaloni e vieni subito qui: c'è una ragazza che vuole assolutamente un tuo autografo, sennò muore all'istante".
Le due ragazze aspettarono un po', poi Akira fece, finalmente, la sua comparsa. Beh, doveva essere rimasto molto sorpreso!
L'espressione di Sara era decisamente estasiata e anche a dir poco sorpresa .
"Aki"chan! Hai visto che ho mantenuto la promessa? Sono venuta a trovarti il prima possibile, e da come vedo sei molto sorpreso!" esclamò Sara, con gli occhi lucidi.
"Si, sono l'uomo più felice della Terra in questo momento! Vedo che hai conservato la collanina che ti ho regalato" disse Akira sfornando uno dei sorrisi più belli che avesse mai fatto.
"Si! Non la tolgo mai...".
Natsumi capì il significato delle lettere nel tao di Sara, la A stava per Akira, mentre la S per Sara. Intanto Sendoh e Sara si fissavano; dopo un po' Sendoh accarezzò il viso dell' amica, facendosi più serio (prima, naturalmente, sorrideva), nelle guance di Sara scivolarono delle lacrime.
Natsumi capì che doveva andarsene: "Occavoli ragazzi! Devo finire di pulire la palestra, accidenti! Vabbè, divertitevi!".

"Finalmente abbiamo finito!" esultò Natsumi, Ora poteva tornare in pace a casa. Chissà che fine avevano fatto Sara e Sendoh... Non aveva visto che si erano allontanati mentre lavava per terra.
Uscita dalla palestra le venne voglia di fare un salto alle altalene che c'erano dietro la palestra. I suoi pensieri erano rivolti specialmente ad Akira e alla sua, molto probabilmente, ragazza, quando l'oggetto dei suoi pensieri spuntò da dietro di lei e si sedette nell'altalena, affianco a Natsumi. Rimasero un po' zitti poi la ragazza fu assalita dalla curiosità.
"Senpai, dov'è Sara?" chiese la ragazza.
"Mi sta aspettando a casa. Non puoi immaginare quanto sia felice!" rispose Akira con un sorriso a 64 denti.
"Già! Comunque pensavo che non eri capace di mantenere rapporti saldi e duraturi con una ragazza... Evidentemente mi sbagliavo..." disse Natsumi abbassando lo sguardo sulle sue scarpe.
"Infatti pensavi giusto! Solo che con Sara è completamente diverso: in fondo ci conosciamo da quando eravamo piccoli, siamo cresciuti insieme, stavamo sempre insieme sino a quando è partita per Fukui... è stato bellissimo rivederla!" affermò Sendoh mentre gli occhi diventavano brillanti come le stelle nel cielo.
"Si è fatto molto tardi, forse è meglio che torni a casa. Ci vediamo domani senpai" si affrettò a dire Natsumi.

Appena arrivò a casa Natsumi si distese subito sul letto.
'Certo che è proprio bello il rapporto fra Sendoh e la Makimura! Sarebbe bello averlo con ogni persona che si conosce! Di certo io non potrò mai averlo con Sendoh... Sicuramente non riuscirò mai ad essere la sua ragazza, io non sono il suo tipo, a lui piacciono le ragazze belle, aggraziate, formose, dolci e di certo più femminili, figuriamoci se gli può interessare un maschiaccio come me... Ma cosa vado a pensare? Come se mi piacerebbe essere la sua ragazza. Se fosse per me non sarei nella sua stessa squadra, io lo odio... più o meno '. Dopodiché scivolò nel sonno.
Capitolo 7: Kiss Kiss
La partita con lo Shohoku si avvicinava inesorabilmente.
Nella squadra tutti avevano moltissima fiducia in sé stessi, forse troppa.
Natsumi non era per niente preoccupata, continuava a ripetersi che non avrebbe avuto nessuna difficoltà a battere suo cugino, al contrario di Sendoh.
Proprio Sendoh, in quei giorni sembrava nascondere un'enorme tristezza dietro a mille sorrisi. Hiroaki sembrava preoccuparsi molto di tutto ciò, ma, come al solito, voleva aspettare il momento propizio per parlarne.

Un giorno, alla fine degli allenamenti, Natsumi ne approfittò per farsi una doccia. Era una cosa che in palestra faceva raramente, perché esSendoh l'unica ragazza il suo spogliatoio era lo stesso dei ragazzi. E se ci fosse stato un pervertito fra i giocatori, sarebbe stato tremendamente imbarazzante e spiacevole trovarsi di fronte uno che ti sta spiando mentre tu sei completamente nuda sotto la doccia.
Ma quel giorno i suoi presentimenti si avverarono, in parte.

Akira era estremamente affaticato, non vedeva l'ora di tornare a casa.
"Accidenti, devo riandare negli spogliatoi. Ho lasciato là il giubbotto" esclamò non ricordandosi chi si stava facendo la doccia.
Koshino, non fece in tempo ad avvisarlo, visto che Sendoh correva come un fulmine, e non gli restò altro che seguirlo in attesa delle urla di Natsumi.

"Ah, che bella doccia! Certo che oggi il senpai ci ha fatto faticare di brutto!" disse Natsumi appena uscita dalla doccia.
Mentre afferrava l'asciugamano in cui avvolgersi vide il suo capitano entrare dalla porta socchiusa, per poi finire davanti a lei. Non si poteva dire chi era il più sorpreso o imbarazzato.
"AAAAH! PERVERTITO!" gridò Natsumi mentre cercava di sistemarsi l'asciugamano.
Era talmente imbarazzata che scivolò nel pavimento bagnato.
Sendoh le si avvicinò per vedere come stava, ma più si avvicinava più capiva che Natsumi, che cercava di rialzarsi, voleva che lui se ne andasse. Del resto non poteva mica lasciarla in terra, magari si era pure rotta qualcosa.
Si stava per inchinare quando scivolò anche lui sopra la ragazza.
Si fissarono in silenzio.
Intanto Koshino era arrivato, ma intravedendo la scena pensò di non entrare e di vedere il seguito spiando dalla porta semichiusa. Se Natsumi avrebbe cominciato a prendere a calci Sendoh... beh, in quel caso sarebbe intervenuto.
Dentro gli spogliatoi regnava un silenzio talmente profondo che si sentivano soltanto i respiri dei due ragazzi.
Akira strinse il polso della ragazza, mentre a lei batteva il cuore ad una velocità impressionante.
All'inizio, a Natsumi, sembrava solo che Sendoh la stesse gentilmente aiutando ad alzarsi, ma dallo sguardo del ragazzo, poteva benissimo capire che non era così.
Lui, sempre stringendole il polso, la trasse a sé e... la baciò.
Era un bacio dolcissimo, ma allo stesso tempo passionale. Natsumi, stranamente non riusciva a staccarsi da lui, era attratta da quel semplice atto, e desiderava solo stare così ancora per molto.
Poi... Natsumi si accorse di quello che stava succedendo.
Si staccò subito da Akira e, mentre si metteva seduta, disse in un soffio: "Si può sapere che cavolo ti salta in mente?".
"Beh... è stato un riflesso incondizionato, scusami!" rispose lui un po' dispiaciuto.
"Ma scusa, hai già una ragazza e ti permetti di baciare chi ti capita sottomano. Insomma... Devo pensare che mio cugino avesse ragione?" disse Natsumi cercando di riprendersi.
A questo punto Akira si fece decisamente triste.
"Ci siamo lasciati..." spiegò dopo un po'.
"Allora è per questo che eri così triste, giusto?" chiese la ragazza a dir poco sorpresa.
Akira annuì debolmente.
"Comunque scusami! Se sono venuto non era per spiarti, dovevo prendere solo la mia giacca. E dimentica quello che è successo se vuoi. Ti prometto che, se non sarai d'accordo non succederà più..." disse facendosi cupo.
Uscì dalla stanza, non badando a Hiroaki, che lo seguì.

Appena tornata a casa, Natsumi incrociò gli sguardi dei suoi familiari.
Tutti potevano notare quanto la ragazza avesse il morale sotto i tacchi, ma al saluto soffocato della ragazza pensarono che fosse meglio lasciarla in pace.
Kaede e il signor Rukawa uscirono dalla stanza. Kaede però rimase ad origliare quello che avrebbe detto la cugina.
"Natsumi, che hai? Se non me lo vuoi dire, tesoro..." chiese la signora Rukawa in tono rassicurante.
"Zia, litigo continuamente con un ragazzo assolutamente dolce e carino, penso che sarebbe meglio non averlo fra i piedi ma nonostante questo ci sono volte che lo desidero tremendamente e non vorrei mai lasciarlo, però continuo a sopprimere tutto ciò cercando di pensare che questo ragazzo è un grandissimo deficiente; se poi questo ragazzo mi dà un bacio senza preavviso e io mi sento completamente coinvolta da quel semplice atto e non desidero altro che stare con lui eternamente e comunque dopo 5 minuti ripeto sempre ' ho fatto una sciocchezza a lasciarmi trasportare da quell'insulso bacio perché io odio quel deficiente che qualcuno chiama ragazzo ' ... Beh, che cosa pensi che debba fare?" chiese disperatamente la ragazza.
A queste parole, da dietro la porta, Kaede si sentì raggelare. Sapeva benissimo chi era quel ragazzo e sicuramente Natsumi, in qualunque caso, non lo trovava indifferente.
"Natsumi, io penso che questo ragazzo non ti sta indifferente. Comunque non potrai sopprimere questi sentimenti a lungo. Ma quando ti ha baciato?"
"Oggi, negli spogliatoi davanti alla doccia da cui ero appena uscita" spiegò Natsumi.
"Per caso è un pervertito?!?" chiese preoccupata la zia.
"No, è... il ragazzo più dolce del Giappone, è fantastico, una persona eccezionale!" disse sorridendo Natsumi.
"Cioè?" chiese la signora Rukawa, incuriosita da come la nipote descriveva quel ragazzo.
"Beh... è..." balbettò Natsumi arrosSendoh violentemente.
"Ho capito, non me lo vuoi dire. Non importa, tanto prima o poi lo saprò!" disse la zia facendo l'occhiolino.
"Zia... Diciamo che questo ragazzo ti piace molto! È molto carino, solare, spontaneo, dolce..." mormorò Natsumi mentre si sentiva avvampare.
Kaede, conscio del fatto che sua cugina provava qualcosa per Akira Sendoh, si sentiva raggelare.
Doveva accettare il fatto che per Natsumi, Sendoh era importante. Doveva accettare il fatto che, anche se non era amore, per Natsumi, Sendoh significava qualcosa.
Perché a Kaede non piaceva un tipo come Sendoh? Perché continuava ad odiarlo nonostante Natsumi?
Doveva dare un taglio a quella buffonata! Non era più un bambino dell'asilo. Non doveva avere nulla in contrario al comportamento di Natsumi verso Sendoh. In fondo, molto probabilmente, Natsumi non amava Akira, forse provava solo un grande rispetto ed una forte amicizia.

Akira non disse niente per tutto il tragitto, aveva lo sguardo come perso nel vuoto e i suoi occhi erano particolarmente spenti.
Hiroaki continuava a fissarlo, consapevole del fatto per cui Sendoh non sorrideva, non parlava e non aveva più un'aria allegra.
"Senti Akira, non mi piace per niente che tu stia così male, perché poi? Insomma, il tragitto fino a casa mia è ancora un po' lungo e non ho alcuna intenzione di non parlare per altri quindici minuti! Non mi va di vederti così... Lo so che per te non è tanto facile...". Koshino s'interruppe. forse faceva meglio a non far capire ad Akira che aveva visto tutta la scena.
Finalmente Akira aprì bocca: "Hiroaki, tu hai visto tutto, vero?".
"Si!" confessò Hiroaki "perché non provi a raccontarmi ciò che è successo, o meglio, dal tuo punto di vista?".
Akira alzò il capo, che prima aveva chino a terra. Ora i suoi occhi stavano prendendo vitalità, un sorriso sembrava far capolino sul suo viso illuminato dalla luna.
"Beh... Non sapevo assolutamente che negli spogliatoi ci fosse Natsumi. Quando le sono caduto sopra ho fissato i suoi occhi, erano splendidi, vivi, dolci, semplici e spontanei. Credevo di aver capito tutto quello che pensava, era nervosa, il suo cuore batteva a 2000, era imbarazzata ma allo stesso tempo pensavo che ricambiasse i miei sentimenti...".
"E quali erano i tuoi sentimenti?" chiese incuriosito Koshino.
"Un grandissimo casino! Ero terribilmente affranto per il fatto di Sara, nonostante ciò ero attratto da Natsumi. Chissà poi perché, io ho sempre creduto che le persone come lei non mi interessassero più di tanto, invece... mi sbagliavo di grosso. Mi sbagliavo anche su un altro punto, io non ero dispiaciuto perché Sara mi avesse lasciato, io desideravo Natsumi! In quel momento il mondo iniziava e finiva con noi due, mi sembrava che Natsumi fosse rimasta coinvolta dal bacio... Ma sono stato uno stupido, lei mi ha rifiutato, lei non mi ricambia affatto..."
"Tu credi, Akira? Perché secondo me non le è dispiaciuto affatto il tuo bacio, anzi... Ma sai come è fatta quella ragazza, lo hai detto anche tu, si domina troppo... Evidentemente ha soltanto soppresso i suoi sentimenti!"
Akira sorrise all'amico, poi alzò lo sguardo verso il cielo. Hiroaki aveva ragione?































Capitolo 8: Shohoku vs Ryonan
La partita con lo Shohoku era arrivata.
I giocatori del Ryonan erano particolarmente su di giri, comprese le riserve.
Natsumi sorrideva, ma con un sorriso falso.
Continuava a pensare a quello che era successo con Akira, lo fissava, lo vedeva sorridere con un sorriso falso quanto il suo. Chissà se era offeso...
Arrivati in campo, passò poco che l'arbitro fischiò l'inizio della partita.
Ma facciamo il piano della partita.
Sendoh doveva marcare Rukawa, perché, nonostante da capitano sarebbe stato più giusto ed equilibrato marcare Akagi, la rivalità fra i due era troppa.
Ad Hikoichi era toccato Miyagi, persona che il primo stimava moltissimo,
Fukuda marcava Akagi, e stranamente Kitcho riusciva a sostituire alla perfezione il colosso Uozumi.
Natsumi doveva marcare a zona, in particolare doveva tenere sott'occhio Hisashi Mitsui. Si sorridevano, certe volte si sussurravano qualcosa di dolce, ma Natsumi continuava a guardare altrove, dalla parte di Akira.
Riuscì comunque a giocare una bella partita, anche se i suoi sentimenti avevano una grande lotta fra loro.
All'inizio la ragazza non fu molto concentrata, Mitsui riuscì molte volte ad ingannarla e a dominare la zona dei 3 punti.
Poi, Natsumi incrociò lo sguardo di Sendoh. Ardeva come non mai, sorrideva dolcemente, chiedeva impegno.
Capì allora che doveva concentrarsi, avrebbe pensato ad Akira un'altra volta.
Dopo un po' conquistò l'intero dominio della zona dei 3 punti.
Era certa che avrebbero vinto, era certa che il Ryonan ce l'avrebbe fatta.

La fine della partita arrivò inesorabilmente. Il Ryonan aveva vinto, per 61 a 60, grazie ad uno splendido canestro di Sendoh.
La squadra esultava, non vinceva il campionato da molto tempo. Lo Shohoku era triste, ma rassicurato dal secondo posto che aveva conquistato.
Natsumi era come alle stelle, avevano vinto! Nonostante ciò il pensiero di uno splendido sorriso e del suo proprietario sfiorava la sua mente. Sendoh, prima, le aveva sorriso con lo sguardo, e forse era un buon segno. Ma ora rideva e abbracciava solo gli altri compagni, a Natsumi riservò soltanto uno sfuggente:"Sei stata davvero brava!" senza guadarla negli occhi, senza aggiungere altro.
Le premiazioni seguirono abbastanza velocemente. Sendoh fu nominato uno dei migliori giocatori del campionato.

"Non ti vedo felice come gli altri, Natsumi!" disse Hiroaki, mentre i due s'incamminavano verso casa.
"Sono talmente felice che non so cosa dire o pensare!" precisò Natsumi sorridendo a 64 denti.
"Hai qualcosa che ti disturba?" chiese Koshino.
"Si!" mormorò la ragazza, mentre pensava ad Akira. Era strano che non facesse la strada insieme ad Hiroaki, di solito tornavano a casa sempre insieme.
"Akira...?" chiese debolmente Hiroaki, guardando il viso della ragazza che arrossiva violentemente.
Natsumi annuì. "Vedi... dopo il fatto della doccia, che penso tu conosca, non sto più comunicando con Akira... Forse è arrabbiato o triste... Io non so quello che provo per lui, e come se dentro di me ci fosse una lotta tra il mio cervello, che mi suggerisce di lasciar perdere Sendoh perché dice che non ci andrò mai d'accordo, e tra il mio cuore, che invece desidera Akira tremendamente..."
"E chi pensi o desideri che vincerà?" chiese Hiroaki.
"Io... Spero il cuore!" sussurrò Natsumi guardando le stelle.
"Perché non provi a buttar fuori i tuoi sentimenti per una volta?"
"Perché non ci riesco, e forse Akira non prova niente di speciale nei miei confronti, forse è stata un'attrazione momentanea..."
Le stelle splendevano in cielo. L'unica cosa per cui Natsumi era strafelice era la vittoria del campionato.
Già, anche lei aveva contribuito alla vittoria, era una degna titolare del Ryonan, era quello che aveva sempre desiderato... Perché allora non era felice del tutto? Forse era per via di Akira o per cosa?






















Capitolo 9: Festa di luci
Il Capodanno era ormai alle porte.
Fra Akira e Natsumi non era cambiato nulla. Continuavano a prendere le distanze l'uno dall'altra, e possibilmente non incrociavano i loro sguardi.
Natsumi, che era sempre stata una ragazza decisa, non riusciva a fare chiarezza tra i suoi sentimenti.
Akira aspettava in silenzio che la ragazza si fosse fatta avanti, del resto nemmeno lui riusciva a dirle chiaramente quello che provava.
Koshino, come tutti i componenti del Ryonan, cominciava a preoccuparsi. Sapeva la situazione fra i due, ma incominciava quasi a stufarsi di tutti gli strani mezzi che adoperavano Natsumi e Akira per esternare i propri sentimenti.

Natsumi era appena stata allo Shohoku. Lì Ayako le aveva chiesto se voleva andare con lei e con le altre squadre principali del campionato, ad una fiera, il giorno di Capodanno.
Ovviamente la ragazza aveva accettato subito.
I titolari del Ryonan avevano accettato tutti l'idea della fiera, anche alcune matricole.
Anche lo Shoyo, il Kainan, e ovviamente lo Shohoku, dovevano partecipare.
Sarebbe stata una buona idea per incontrare gli altri giocatori, e per svagarsi un po'.
Anche Akira aveva accettato da subito la proposta. Anche a lui serviva qualcosa per distrarsi dal basket che ormai aveva occupato il 94% del suo tempo, e da Natsumi che era diventato l'unico suo pensiero costante e assiduo.

La sera della fiera Natsumi era molto contenta dell'aspettativa. Aveva messo il suo kimono celeste con dei disegni floreali blu, i suoi capelli erano stati abbelliti con delle forcine abbinate all'abito. Per una volta aveva l'aria un po' più femminile.
Kaede era già uscito. Natsumi, così, si era incontrata con Ayako e si erano incamminate insieme.
Ayako sapeva della situazione fra Akira e Natsumi, così la stava spronando giorno per giorno ad esternare i suoi sentimenti.
Anche per il giorno della fiera aveva rammendato a Natsumi di dire a Sendoh tutto quello che provava. "Secondo me oggi è un gran giorno! Quindi perché non ne approfitti per dire tutto a Sendoh?"
"Veramente sono venuta alla fiera per dimenticarmi del fattaccio successo con Akira!" rispose la ragazza a testa bassa.
"Natsumi, devi dirglielo!" la spronò Ayako.
"Ma se non so nemmeno se lo amo..."
"E diglielo che non lo ricambi! Oppure digli che sei pazza di lui! Devi farlo, ti sentirai meglio" esclamò Ayako ormai disperata.
"Ma non so che cosa dirgli!" rispose Natsumi fissando costantemente un disegno sul suo kimono.
"Ah, Natsumi! So che è difficile fare chiarezza fra i propri sentimenti, ma ci puoi provare! Insomma, se lo non lo ami lo sapresti!"
Natsumi non rispose più ad Ayako. Era andata alla festa soprattutto per allontanare i suoi pensieri dal dolce ragazzo che le aveva, in ogni modo, stravolto il cuore.
Cercava qualunque mezzo per distrarre Ayako dall'argomento 'Sendoh'.
Nel cammino avevano incontrato la manager del Kainan e quella dello Shoyo insieme a Fujima, suo cugino. Era un bene, Ayako non poteva di certo parlare di Akira davanti a tutti!
Miki Matsunaga, la manager del Kainan era davvero perfetta. Capelli biondo platinato lunghi, legati in una coda di cavallo, occhi azzurro cielo, sguardo provocante e seducente. Aveva un corpo da favola, era formosa, carina, e truccata com'era e con il kimono che aveva non avrebbe avuto problemi a conquistare la persona più impassibile del mondo. Era decisa e risoluta, talvolta capricciosa, esibizionista e veramente donna.
Hikari Fujima era molto somigliante a suo cugino Kenji. Capelli castani nocciola tagliati corti, occhi nocciola, dolcissimi e timidi. Era timida, dolce, aveva un sorriso delizioso, allegra, sincera, solare, generosa, gentile.
Fecero il tragitto insieme, parlando del più e del meno.
Ad un tratto da dietro l'angolo spuntò Mitsui.
"Ciao Hisashi!" strillò Natsumi. Era strano, ora Mitsui non era più fra i pensieri assidui di Natsumi. In confronto a lui Akira era così terribilmente attraente!
"Ehi Natsumi! Ciao!" disse subito Hisashi "Salve ragazzi! Anche voi state andando alla fiera?"
"Si! Come va dopo la partita?" chiese Natsumi.
"Stai tranquilla piccola! Il mio orgoglio si è rianimato dalla ferita che mi hai inferto!"
Natsumi arrossì. Nient'altro, arrossì e basta.

Arrivati nel luogo della fiera, gli altri partecipanti erano tutti arrivati.
Dopo aver salutato, tutti si diedero alla pazza gioia.
Koshino aveva innalzato un'animata conversazione con Hikari Fujima, parlavano delle regole del basket e di quello che pensavano in proposito.
Fujima, Akagi e Kogure parlavano in disparte delle partite più emozionanti del campionato.
Kaede e Nobunaga stavano litigando come pazzi, perché Kyota sosteneva di saper giocare meglio di Rukawa.
Sakuragi e Hanagata stavano discutendo sul fatto della partita Shohoku vs Shoyo dove Hanamichi aveva spaccato gli occhiali al ragazzo.
Hisashi e Hasegawa stavano scherzando insieme sulla loro rivalità alle medie.
Natsumi si sedette vicino ad Ayako e Ryota che discutevano animatamente su come si aspettavano il prossimo anno.
Tra tutta la gente che c'era e le varie bancarelle, Natsumi non riusciva ad individuare Akira......... E non ritrovava nemmeno Miki.........

"Vieni a fare una passeggiata?" aveva Hisashi a Natsumi verso le 22.30.
"Si, molto volentieri!" rispose sorridendo la ragazza.

Camminarono per un gran tratto senza dire niente.
Arrivarono in un posto lontano dal caos della fiera, e si sedettero su una panchina.
"Guarda che spettacolo!" disse Hisashi indicando la città in una festa di luci.
Natsumi sorrise al ragazzo. Continuava però a pensare ad Akira.
Poi d'un tratto sembrava che il tempo si fosse fermato.
Hisashi guardò fisso gli occhi di Natsumi. Lo sguardo del ragazzo era tremendamente dolce, e Natsumi ne era rimasta confusa.
Il ragazzo si avvicinò alle labbra di Natsumi e la baciò. Natsumi era confusa ma allo stesso tempo consapevole di non poter ricambiare appieno quel bacio.
Si staccò da Hisashi e cominciò a spiegare il motivo per cui non poteva ricambiarlo.
"Hisashi, mi dispiace ma non posso ricambiarti, non ci riesco!" disse in un soffio. Strano che Natsumi non voleva essere coinvolta da quel bacio di sua spontanea volontà! Aveva sempre desiderato assiduamente Hisashi.
"Sendoh...?" chiese lui fissando lo sguardo che Natsumi rivolgeva al cielo stellato.
" ... Si!" mormorò lei capendo che amasse Sendoh più di quanto immaginasse.
"Va da lui!" le disse Mitsui sfoderando un sorriso a sessantaquattro denti, e facendola alzare.
"Ma...... ma non ti dispiace nemmeno un pochino?"
"Oh sì, se l'avrei fatto di mia iniziativa! Mi ha fatto comunque molto ma molto piacere! Hai finalmente capito i tuoi sentimenti, sarai contenta!"
"Allora......... allora è per questo che lo hai fatto! Ti ha mandato Hiroaki, vero?"
"Chi? Koshino? No!"
"Allora è stata Ayako, quella birbantella?"
"No!"
"E allora chi?" chiese Natsumi.
"Tuo cugino!" rispose Hisashi sorridendo.
"Chiiiiiiiiiiii? Kaede? Ah però!"
"E ora puoi andare!" disse Hisashi dopo qualche attimo.
"Grazie anche a te Mitchi!", e la ragazza si avviò alla ricerca del suo amato.

Natsumi non se l'era fatto ripetere più di una volta ed era andata a cercare Akira.
Urtò contro qualcuno che poi si rivelò essere Kaede.
"Akira è ad una bancarella dei pesci con una ragazza. Se non vuoi farti mettere i piedi in testa da quella là muoviti ad andare da lui!" disse lui sorridendo.
"Grazie Kaede! Grazie mille!" rispose Natsumi più felice di una pasqua.
Stranamente anche Kaede ricambiò quel sorriso.
Natsumi ricominciò a correre più veloce che poteva.
D'un tratto Natsumi fermò la sua corsa. Aveva visto Akira che sorrideva a ... Miki.
Natsumi indietreggiò e vide che Akira la fissava e sorrideva. Poi corse via.
Dov'era finito il suo coraggio? Perché di fronte a quello spettacolo si era sentita raggelare? Forse la spaventava il fatto che Akira sorridesse ad un'altra ragazza?
Si fermò in un punto dove aveva la panoramica dell'intera fiera. La testa appoggiata alle ginocchia e le lacrime agli occhi.
Akira non la ricambiava sicuramente. Akira si era pentito del fatto del bacio?

Alle 23.50 Natsumi sentì dei passi che cessarono alle sue spalle.
"Natsumi, ti ho cercato per tutta la città! Non immaginavo che fossi qui! Mi fa piacere averti trovato!". Era Sendoh, che sembrava avere fatto veramente il giro della città. Le sue parole erano state pronunciate in modo così dolce che a Natsumi si riscaldò il cuore.
"Perché sei scappata così prima, quando mi hai visto alla bancarella???" chiese Akira poco dopo, constatando che Natsumi non voleva rispondere.
Dopo un attimo di silenzio Natsumi si decise a parlare. "Che cosa c'è tra te e Miki Matsunaga?"
"Assolutamente niente di niente! È solo un'amica!" rispose dolcemente lui.
"A me non sembrava affatto così" esclamò Natsumi debolmente, mentre cercava di fermare le lacrime che le cadevano inevitabilmente e le sfioravano le guance.
Akira si avvicinò a lei, la fece voltare per poi farla alzare.
"Ti giuro che mi sta completamente indifferente... Almeno in confronto ad un'altra persona! Perché vedi l'unica persona che potrei amare è..." disse in un soffio poco dopo.
"CHIIII?" chiese disperatamente lei piangendo ancora di più.
Akira non disse nulla, la strinse a se e la baciò. Aveva promesso di non farlo se Natsumi non gli avrebbe dato il consenso, ma non resisteva più!
Natsumi era al settimo cielo. Ricambiò quel bacio meglio che poté.
Un bacio dolcissimo e passionale, un bacio che aveva aspettato troppo tempo per essere dato, un bacio per cui valeva la pena affrontare le prove più dure, un bacio che ardeva intensamente perché più volte aveva desiderato ardere.
Sensazioni bellissime, uniche, desiderate troppo. Sensazioni magiche, indescrivibili, immaginate e sperate a lungo.
Un amore ardente, passionale, un amore che più volte era stato soppresso, un amore che era stato cercato, difficile da capire, sofferto, atteso con ansia. Un amore che finalmente poteva urlare al mondo quello che Natsumi e Akira provano. Un amore senza confini e limiti.
La mezzanotte scoccò. Fuochi d'artificio e luci immensamente colorate fecero capolino da ogni angolo della città.
"Bello spettacolo!" disse Akira che si era staccato dalla ragazza per prendere fiato. Era raggiante, felice, fremeva di gioia, estasiato.
"Bel modo di iniziare l'anno!" esclamò Natsumi anche lei decisamente gioiosa.
Si voltarono per guardare le luci. Era uno spettacolo veramente impressionante. Luci di tutti i colori immaginabili sfrecciavano per la città.
"Ti amo Natsumi! Sei la cosa più importante che ho!" sussurrò Akira sorridendo.
"Ti amo anch'io Akira! Anche se ci ho messo un po' troppo a capirlo sappi che vivo per te!" mormorò Natsumi sorridendo a sua volta.
Si baciarono di nuovo e a lungo. Il mondo iniziava e finiva con loro due.
Un nuovo anno era appena incominciato per il meglio. Un nuovo amore arse, incorniciato da una festa di luci.
 
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