torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Tokyo Mew Mew
Titolo Fanfic: IL POTERE DEL CUORE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: junjun-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/11/2004 21:30:27

non solo romanticismo, ma anche tanta azione, mistero e un po` di dark, ke non guasta mai..^^;; kisshu, pai e taruto sono tornati sul loro pianeta, e…
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
RITORNO A CASA (IN THE END)
- Capitolo 1° -

Sproloquio iniziale

Ciao a tutti! Io sono JunJun, e questa é la mia seconda ficcy su Tokyo Mew Mew.
Ed è decisamente diversa dalle solite...non so sia un bene o un male...o.o;;
Per cominciare la trama é un po' complessa, perché la storia è piena di misteri e colpi di scena, e perché molti avvenimenti accadono contemporaneamente sulla Terra e sul pianeta degli alieni.
A questo proposito, la prima parte della storia (i primi dieci/undici capitoli) è dedicata principalmente a Kisshu, Pai e Taruto; Ichigo, Mint e le altre Mew Mew appariranno solo in seguito, ma non per questo avranno un ruolo meno importante...anzi...^.^;;
Un'altra cosa, riguardo i personaggi: ne incontrerete moltissimi inediti, nel corso della storia; buoni o malvagi, alieni o terrestri, affascinanti o noiosi, frutto della mia mente malata...alcuni avranno solo ruoli marginali, ma altri saranno importanti.
Ok, spero che per questo, nessuno vi risulti una Mary Sue! ^_- (fidatevi di me: io detesto le Mary Sue! Ma se dovesse capitarmi di inserirne una per errore, vi prego avvertitemi!)
Però sappiate che in fondo non c’è uno, ma tutti i personaggi, ognuno con le sue storie e i suoi problemi, risultano un po' i protagonisti. =o)
Che altro dire...spero di riuscire a cavarmela bene!! Sono un disastro, come ffwriter ^^''' A volte mi getto nel dark più oscuro e sanguinoso (come potete notare nel capitolo "il sacrifico di Kisshu" e "il ritorno delle mew mew" ...), ma persino in quel frangente spesso aggiungo un po' di ironia, é una mia prerogativa, far ridere la gente.
Spero di scrivere almeno in modo decente!
La FF inizia con la fine della prima serie, dopo che Kisshu, Pai e Taruto sono partiti per tornare al loro pianeta, e Ryo avverte le Mew Mew dell’arrivo di un nuovo nemico.

Il primo capitolo non è granché, lo ammetto…ma vi prego, abbiate pazienza, vi prometto che il seguito migliorerà. Promesso!^o^;;; (Lettori: -_____________-;;;;;;;;)
E-ehm...^^''' se trovate qualche errore o qualcosa che non vi piace, o volete semplicemente lasciare un commento, sarei felice se postaste qualche recensione. Vi ringrazio fin da ora, ma adesso basta rompere le scatole, vi auguro buon divertimento e buona lettura! ^^''''''
Nyao, JunJun


*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

Capitolo 1 - Ritorno a casa.


It starts with...

One thing
I don't know why
it doesn't even matter how hard you try
Keep that in mind
I designed this rhyme to explain in due time
All I know


Una sensazione strana.
Un tuffo al cuore...
Era un brivido che faceva fremere il suo corpo, un’emozione che non sarebbe riuscito a spiegare, o almeno, non con le parole, la coscienza di Kisshu di essere ritornato al suo pianeta d’origine.
L’astronave su cui era a bordo insieme a Pai e Taruto, i suoi compagni, stava per entrare nella sua atmosfera nera, invivibile. Del tutto diversa da quella terrestre...
La Terra.
Osservando dal monitor il suo pianeta, Kisshu comprese che in fondo quel piccolo e azzurro pianeta gli mancava, e molto.
Due lunghi mesi erano trascorsi da quando l’aveva abbandonato per sempre.
Soltanto due mesi… 


Time is a valuable thing
Watch it fly by as the pendulum swings
Watch it count down to the end of the day
The clock ticks life away
...It's so unreal...
Didn't look out below
Watch the time go right out the window
Trying to hold on, but didn't even know
Wasted it all just to watch you go
 

Durante quel periodo di viaggio spaziale, sebbene avesse a lungo lottato contro ciò, la sua mente era spesso volata sulla Terra. Flash di ricordi non voluti riaffioravano nella sua mente: parole, azioni, sbagli, dolori…dolorosi sentimenti che aveva cercato di lasciarsi alle spalle.
Inutilmente.

 
I kept everything inside and even though I tried, it all fell apart
What it meant to me will eventually be a memory of a time when
 
I tried so hard
And got so far
But in the end
It doesn't even matter
I had to fall
To lose it all
But in the end
It doesn't even matter
 

Un ricordo, in particolare, gli era comparso più volte nella mente.
Una persona.
Nonostante i suoi tentativi di contrastarla, quell’immagine continuava imperterrita a comparire davanti agli occhi della sua mente.
Grandi occhi castani vivaci…
Capelli rossi…
...ma ormai era lontana.
Non doveva più pensare a lei. Ormai era a migliaia di chilometri di distanza da lei.
Era tornato a casa.
Aveva già perso troppi pensieri per Ichigo Momomiya.
E, cercando di scacciare per l’ennesima volta quel pensiero dalla sua testa e dal suo cuore, ricordò che si era anche dimenticato i comandi per l’atterraggio…
 

One thing, I don't know why
It doesn't even matter how hard you try
Keep that in mind
I designed this rhyme, to remind myself how
I tried so hard
In spite of the way you were mocking me
Acting like I was part of your property
Remembering all the times you fought with me
I'm surprised
It got
So far

 
"Pulsante quadrato o rotondo?" continuava a ripetersi Kisshu, fissando con poca attenzione il quadrante dei comandi.
‘Credo che se inizio a premere tasti a caso, Pai mi ucciderà. Meglio che stia fermo e faccia fare a lui’.
Sembrava piacergli, in fondo. Era lì, seduto nella postazione centrale, tutto intento ad azionare comandi ed analizzare i dati che arrivano attraverso il monitor. "Con la solita espressione da funerale" constatò Kisshu.
L’alieno osservò meglio il suo compagno di viaggio. Era pronto a scommettere che Pai non aveva provato quella strana sensazione. Forse non ne era in grado. "O forse", pensava, "sono io che mi sono rincitrullito".
A dire il vero, Kisshu non l’aveva mai visto tanto serio e concentrato come ora. Sembrava che i comandi dell’astronave fossero la cosa più importante per lui, ma che allo stesso tempo non li vedesse. Un po’ per curiosità, pochissimo per preoccupazione, Kisshu decise di indagare.
“Pai?” la sua voce squarciò l’odioso muro di silenzio che si era creato fra loro.
“Uh” fu la risposta.
“Quanto manca all’arrivo?” chiese quasi distrattamente Kisshu.
“Troppo poco, per i miei gusti”.
Kisshu rimase interdetto non tanto dalla risposta, quanto dal tono in cui era stata pronunciata. Pai sembrava davvero pronto per un funerale. Il suo.
"Bah, il mio fratellone avrà i suoi problemi" concluse.
"Ma come sto parlando? Sembro un terrestre. Senza dimenticare che…Pai e Taruto non sono i miei veri fratelli".
Kisshu ripensò velocemente alla storia che gli era stata raccontata quando era ancora un bambino. Era stato adottato dalla famiglia di Pai e Taruto dopo la morte dei suoi genitori.
I suoi genitori. Chissà che tipi erano? Non se l’era mai chiesto. Era troppo piccolo quando scomparvero per ricordarli, ed a lui in fondo non ne era mai importato molto.
Kisshu si chiese perché stava ripensando proprio a questo, proprio in quel momento.
Non sentiva Taruto.
Uhm, ciò era alquanto preoccupante.
Ah, eccolo, seduto accanto a Pai, che si stringeva alle cinture di sicurezza del suo sedile, fissando i finestrini laterali con preoccupazione crescente. Kisshu, ormai perso nel suo stato di trance, rimase ad osservarlo.
Da un po’ di tempo a quella parte, aveva notato che Taruto non era più lo stesso. A volte si comportava in modo strano, sembrava quasi...malinconico. Ogni tanto, alle sue labbra saliva una parola mormorata impercettibilmente.
Un nome...
Purin.
Gli mancava. Proprio come a lui mancava Ichigo.
Ma per Taruto era diverso...per quanto fosse ancora troppo infantile per comprendere l'amore, voleva bene a Purin, ed era ricambiato da lei...
...il suo amore, invece era di un solo verso. Ichigo…la terrestre per cui aveva dato tutto, nella quale aveva riposto tutta la sua anima e il suo cuore…
...lo aveva rifiutato…
...in cambio del suo amore, aveva ricevuto solo amarezze e sofferenze…
 

But now
things aren't the way they were before
You wouldn't even recognize me anymore
Not that you knew me back then
But it all comes back to me (in the end)
You kept everything inside and even though I tried,
It all fell apart
What it meant to me will eventually be a memory
Of a time when I, I tried so hard
And got so far
But in the end
It doesn't even matter
I had to fall
To lose it all
But in the end
It doesn't even matter
 
I've put my trust in you
Pushed as far as I can go
For all this, there's only one thing you should know...(*)
 

Di colpo, sentì una forza premerlo contro il suo sedile, e poi cercare di strapparlo via da lì. Un rombo invase le sue orecchie, coprendo la voce di Pai che gli urlava: “IDIOTA! TI AVEVO DETTO DI ALLACCIARE LE CINTURE!”.
Kisshu fu sbattuto contro il quadrante; l’intera astronave prese tremare, come scossa da un terremoto. Un secondo dopo, tutto cessò, e si sentì nuovamente trascinare all’indietro. Sembrava che l’astronave fosse in caduta libera. Kisshu avvertì uno strano peso allo stomaco, e pensò di trovarsi su una di quelle costruzioni che i terrestri chiamano “montagne russe”. Poi all’improvviso, quando ormai era a pochi centimetri dal fondo della scura voragine in cui si era tuffata, l’astronave si fermò. Sfiorò delicatamente il terreno, atterrando.
“Uhnnnnn….”.
In quel preciso istante, Taruto staccò la cintura di sicurezza e cominciò a saltare come un pazzo: “…siamo tornati a casa! EVVIVA! Finalmente! Non ne potevo più!”
“Sta’ calmo!” sbottò Pai armeggiando con i comandi.
“Spiacente, non ci riesco! Perché quella faccia? Non sei felice che siamo sul nostro pianeta? Finalmente torniamo a casa! Kisshu, tu cosa ne dici?”
“OUCH!” Kisshu non sembrava molto in vena di esclamazioni di gioia, dato che Taruto gli aveva appena mandato a sbattere nuovamente la faccia contro il quadro dei comandi “…tu non ci arriverai a casa intero, Taruto!”
“…sempre il solito! Sorridi solo con le ragazze!”
“E sta’ un po’ zitto” rimbeccò Kisshu.
“Nah!”
Kisshu ruggì come un leone infuriato.
Pai sbuffò mentre si alzava dopo aver premuto l’ultimo tasto. Trascinando Taruto per le orecchie, Kisshu lo seguì. In poco tempo furono davanti al portellone centrale dell’astronave, che si aprì automaticamente.
I tre alieni fecero un passo verso di esso.
Non avevano ancora messo piede sul loro pianeta natale, che una luce fortissima li colpì dritti in faccia, costringendoli a portarsi le mani al viso per proteggersi da quel bagliore accecante.
Contemporaneamente, sentirono intorno a loro rumori sempre più vicini, di passi e urla. Quando la luce cominciò a perdere chiarore Kisshu, Pai e Taruto poterono riaprire gli occhi.
Quale fu la loro meraviglia quando scoprirono di essere stati circondati da almeno una quindicina di quelle che sembravano guardie!
I nuovi arrivati avevano la pelle bianca e le orecchie dalla forma allungata come loro, ma il loro volto era nascosto da un pesante casco grigio, ed erano tutti vestiti con una sorta di armatura di metallo scuro. Erano armati di strane spade luminose, e sembravano decisamente arrabbiati.
“FERMI! E TENETE LE MANI DIETRO LA SCHIENA!” gridò uno di loro. Non indossava il casco, ma aveva una strana pietra argentata sulla fronte, ed era l’unica che sopra l’armatura portava una fascia bianca. Ciò faceva pensare che fosse il capo. “E NON PROVATE A VOLARE O SMATERIALIZZARVI O VI UCCIDEREMO!” continuò.
“…veramente abbiamo ordine di prenderli vivi…” disse un’altra guardia in un sussurro fin troppo forte.
“Buongiorno amici, c’è forse qualche problema?” salutò Kisshu sarcastico.
“TU STA’ ZITTO E SEGUICI!” gridò il capo delle guardie avvicinandosi a lui con la spada sguainata.
“Ehy, calma!” esclamò l’alieno dagli occhi ambrati, contrariato da quell’accoglienza.
“Razza di stupidi!” esclamò Taruto. “Non capite niente! Non siamo conquistatori, banditi occhenesoio! Siamo vostri fratelli! Siamo appena tornati dal viaggio sulla Terra! Avete presente quell’idiota di Profondo Blu che ci prometteva di liberar…” Taruto non poté continuare la frase, dato che una guardia gli aveva puntato la spada alla gola.
“Bravo, questo equivale ad una confessione, moccioso! E se continui così nessuno ti salverà dalla condanna!” sorrise crudele.
“Ma che state dicendo?!?!” strillò esasperato Taruto; due guardie lo afferrarono per le spalle e lo trascinarono via. “Non è giusto! Lasciatemi!”.
“BENE! E IN QUANTO A VOI DUE…” disse il capo delle guardie indicando con la spada Kisshu e Pai.
Kisshu alzò una mano: “Permetti una domanda? Urli così perché pensi che ti dia un’aria di importanza, o semplicemente perché sei un idiota?”
“..PRENDETELI!”
In pochi secondi, Kisshu fu immobilizzato da quattro guardie, mentre una quinta gli puntava contro una specie di pistola.
Pai, sebbene riluttante, portò le mani dietro la schiena senza dire niente, ma gli fu riservato lo stesso trattamento.
“Bene! Abbiamo catturato i traditori!” esclamò il capo con un sorriso soddisfatto “L’imperatrice sarà contenta del mio operato!”.
 

****
****

(*) In the end, Linkin Park

****
****

 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: