NADJA E IL RAGAZZO DI COLORE
- Capitolo 1° -
nadja dopo aver finalmente esaudito il suo primo desiderio, (baciare francis) si sentiva ancora strana, come se non fosse riuscita ad avere tutto quello che voleva. (cretina! l'hai baciato, non ti basta?) infatti voleva scoprire chi era il misterioso rosa nera (che visto che era l'unico ragazzo che non si era fatta, voleva a tutti i costi portarselo a letto).cercava dispeatamente da tutte le parti, persino nei locali porno ma non c'era traccia di lui.-ma dove cavolo si è cacciato rosa nera?- pensava -hai paura di me vero! se ti prendo non so che ti faccio! ti lecco e dopo ti sfilo le mutande!- (ke pensieri dolci per una bambina di appana 13anni). -nonna, sono disperata! ho cucito troppo il mio vestito!-disse un giorno -sai io lo voglio più...più...insomma lo voglio che mostri le mie mutandine, le mie tettine, insomma brutta vecchia questo me lo metto d'inverno! ti pare che sia adatto ad una come me?-
- ma cara- disse la nonna -è solo un reggiseno e una microgonna!-
- appunto brutta strega! lo vuoi capire che io sto bene "libera" senza niente?- nadja si stava incavolando. la nonna dopo quel bacio con francis la trovava cambiata:-cara, perchè sei sempre così cattiva con me!se stai bene senza vestiti, resta nuda!-
- no! adesso vado io a comprarmi una bella stoffa che sia trasparente!- prese l'unica cosa che indossava, una vestaglia e partì per il villaggio più vicino.
-io non so quella ragazza, da quando ha baciato quel figo è cambiata...- discuteva la nonna.
-che ci vuoi fare... vuol seguire le orme di sua madre...- rispose silvie.
-sappiamo tutti che sua madre è una puttana, basta pesare che ogni uomo con cui parliamo è stato con quella donna... lei vuole fare lo stesso mestiere- rispose abel
-povera ragazza, si ritroverà in cinta... purtroppo non sarò io a metterla...- sospirò kenosuke -non hanno ancora inventato i preservativi, farà presto a prendersi l'aids-.
intanto nadja andava di negozio in negozio-ciao bel signore, vorrei quella stoffa-
il negoziante-non te la posso vendere, questa e solo per le puttane.-
-e cosa pensi che sia io? io sono la grande figlia della moana (nome inventato da sua madre per il suo mestiere).-
-no! la grande moana!no! sua figlia! oh, grandissima, bellissima, facciamo così, io ti do la stoffa se passi la notte con me-
-no grazie, andrò da qualche altra parte-.
uscì dall'ultimo negozio di stoffa. sentì una dolce musica di un bongo provenire dalla piazza. si avvicinò e vide un giovane ragazzo di colore. era bello, più di francis (ma lei odiava i negri, scusate per la parola, che ci posso fare se è una bastarda?).
-smettila di suonare col tuo grande cazzo!- urlò lei.
-intanto è un bongo e poi non devi dire parolacce! io alla tua età ero a scuola! e ora sono laureato in bongologia, danza vudù, e giurisprudenza.- disse schifato il bel moro (in tutti i sensi).
alla notte nadja, come al solito, era in piedi in un vicoletto aspettando il cliente di turno.
-tu! eccoti! ti ho pagata ma sei filata via senza darmi niente!-disse uno dei due che sulla serie tv la inseguono sempre.
-e non ti darò niente!-
dopo come al solito lui si scaraventò su di lei ma arrivò rosa nera. dopo avergli spaccato il muso, rosa nera disse:- ragazzina, mi sono rotto le palle! o cambi mestiere o non ti salvo più-
-da quanto aspettavo questo momento! rosa noir! mon amour! vieni che ti scopo!-
rosa nera se la diede a gambe schifato.
il giorno dopo nadja si svegliò con la pazza idea che francis fosse rosa nera:-lui è biondo e francis pure, lui è bello e francis pure, lui è alto e francis pure, questo vuol dire che è lui rosa nera!-
chiamò francis al cellulare (anche se non esisteva ancora):- pronto? francis, ho scoperto chi è rosa nera!-
-ah sì? e chi è?-
-tu!-
-io? ma no! ti sbagli! io non sono così agile!-
-dimmi la verità!-
-senti stronzetta non ho tempo da perdere ho appena finito di far felice la suora madre di un oranotrofio!-
-mi hai tradito! sei andato con una suora?-
-no, gli ho regalato una chiesa, non sono mica come te!io faccio felici le persone in un altro modo!-le buttò giù il telefono (che ricordiamo non esisteva ancora). alla notte ritrovò ancora rosa nera:-ciao! allora ci hai ripensato?-
-no, perchè sei qua ti ho detto che non ti salvo più se ti accade qualcosa-
-aspetta, ti devo chiedere una cosa, francis....-
-francis? chi è?-
-come non sei tu?-nadja non voleva capire che rosa nera non era francis.
-no, chi è questo francis?-
-è uno alto come te, biondo come te, bello come te...-
-ma io non sono biondo!-
-mi gioco il lavoro se non hai i capelli biondi! quelli che sono?-
-questa? è paglia!
-no, scusa non ti seguo, quindi tu hai i capelli scuri?-
-si-
-bene, senti se ti togli la maschera ti sposo-
-non credo che se la tolgo mi vorrai sposare, vedi io sono quello che...-
-e sbrigati!
-va bè...-
si tolse la maschera, era il nostro bel "bongolaio"
-ma come è possibile non puoi essere negro!-
- brutta razzista! io ti salvo e tu mi tratti così? ora mi devi sposare lo stesso e devi rinunciare alla tua professione!-
-ma avevi la pelle chiara!-
-come fai a dirlo se mi hai sempre visto di notte?-
nadja si rese conto di aver fatto cilecca, per una volta capì che era solo una bambina deficente razzista, disgraziata mongola.si rassegnò:- e va bene, ti sposo marocchino!-
il bongolaio rispose-ok, però i tuoi figli studieranno bongologia!-
-va bè...- e piangendo si rassegnò a fare la moglie del "bongolaio".
se vi è piaciuta (cosa che dubito) scrivetemi e commentate (accetto di tutto specialmente insulti). grazi per aver letto!
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