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Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Final Fantasy VII
Titolo Fanfic: SAD DESTINY
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: ruky-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/11/2004 23:05:39

ed esce allo stesso modo in cui è entrato. in silenzio, da solo, solo e con la sua pazzia. sbagli sephiroth, o forse mi hai solo mentito... -yaoi-
 
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- Capitolo 1° -

Titolo: Sad destiny
Serie: Final Fantasy VII
Pairing: Zax/Cloud
Rating: PG – Angst (E come tutti i primi approcci è possibile sia senza una coerenza e soprattutto incomprensibile in più punti^^”””…)
Note: OMG, non ci credo O__o! Ma è vero??? Questa è davvero una fic su FF7?? E l’ho scritta io O.o? Shockante XD!! Bè, ero ispirata e vorrei ringraziare il bellissimo avatar di Zax by Slappo e la bellissima immy che ha usato by Yubinbasya che mi hanno dato l’imput e la voglia di scrivere qualcosa su uno dei miei personaggi preferiti di uno dei miei game preferiti! Purtroppo non ricordo quasi più niente di FF7 (L’ultima volta che ci ho giocato è stato circa sei o sette anni fa^^”) per cui è posibile che io abbia scritto boiate e che i pg siano OoC e tra l’altro non so perché ma ho questa convinzione che Zax fosse il Capitano dell’esercito Shinriano… Sbaglio O_o””? Anche qui il titolo è tutto un mistero… Cacchio mi sa che inizio davvero ad aver bisogno di un titolista, qui va sempre peggio T^T!
Cmq, io vi ho avvisato^^!

Che diavolo ci facciamo noi qui?
Chi ha reso cieca questa dannata umanità?
Chi l'ha resa schiava della guerra?
- Generale non possiamo farcela da soli, dobbiamo ripiegare! -
- Scordatelo, ormai ci siamo quasi!!! -
Ma perché non vuoi ascoltarmi?!?
- Generale questo è un suicidio bello e buono!!! DOBBIAMO ripiegare! -
- Zax! Taci! -
Taci. Ormai è l'unica parola che sa dirmi e non spreca voce in altre frasi che giustifichino questa sua carneficina.
Stai portando i tuoi soldati alla morte lo sai questo Sephiroth?!?
Dio, moriremo tutti. E' così. E lui non se ne rende conto. Non gli importa più nulla, non gli interessa nemmeno la vita dei suoi compagni che combattono al suo fianco, che combattono per lui.
Che cazzo ti è successo Seph, sei forse impazzito???
E non venirmi a dire che è perché sai che possiamo vincere comunque. perché non me la bevo!
Cosa diamine vuoi dimostrare così???
Lo sappiamo tutti che sei il più forte tra noi, nessuno può tenerti testa tra quelli di Shinra, ma anche il più forte a volte deve piegare la testa e ammettere la resa.
- Seph... -
- Zax ti ho detto di tacere!!! -
I suoi occhi acquamarina brillano di una strana luce sotto alla polvere e alla terra smossa dagli spari. Un proiettile sfiora la sua guancia e un rivolo di sangue macchia la pelle bianchissima del suo viso.
Ma non fa una piega, non se ne preoccupa minimamente. Forse non sente più dolore da tempo e così continua a fissarmi con uno sguardo duro, come se fossi io il suo nemico e non quei soldati dall'altra parte del campo che a centinaia ci hanno circondato.
Ci hanno fottuto. Fottuto alla grande, e noi siamo stati tanto stupidi da credere che questa fosse una missione come le altre.
Idioti.
Come potevamo credere che la visita di quel dottore non avesse alcun fine riguardante noi?!
E lo sguardo di Sephiroth mostra perfettamente il suo stato d'animo, i sentimenti che in questo momento stanno decidendo le sua azioni.
Lui odia.
Non può fare altro.
Non ne sarebbe nemmeno in grado.
Odia quell'uomo che ci ha ingannato tutti, che lo ha usato come una marionetta e che continuerà a muoverne i fili a suo piacimento.
Odia quello che è diventato. Una macchina da guerra con le debolezze dei sentimenti umani.
Odia me, odia tutto e tutti...
Seph dannazione smettila di torturarti così, tutto questo non farà altro che portarti alla pazzia!!! Se non la smetti ti annienterai! Se non la smetti... arriverai persino ad ucciderci per liberare la tua anima...
Lo accetteresti questo?
- D'accordo. - rispondo abbassando il capo a fissare il terreno fangoso in cui i nostri stivali sono impantanati.
- Bene. -
No che non va bene...
Non va bene affatto...
- Cosa conti di fare? -
Non avrei mai voluto fare una domanda del genere, ma la risposta che ne consegue è ancora più spaventosa di quello che avrei mai potuto immaginare.
- Vado avanti io. -
- Cosa?!? Ma sei impazzito del tutto?!? -
Non ha bisogno di ribattere.
La sua risposta è concentrata unicamente sul suo viso, su quelle labbra che si smuovono in un sorriso sinistro illuminato dallo sguardo ferino e crudele.
Che cosa sei Sephiroth, un mostro forse?
Avrei faticato a crederlo possibile se me lo avessero raccontato, ma così, con l'evidenza contro cui sono andato a sbattere, non posso negare di essere terrorizzato da quello che sto vedendo, da quello che finalmente ho realizzato e compreso.
- Dopo che sarò arrivato dall'altra parte darai tu l'ordine di completare l’attacco. -
La tua non è vita, vero Seph?
- Come vuoi... -
- Mi raccomando. -
In realtà sei soltanto un corpo morto che si muove per inerzia attirato dal cimitero delle anime in cui cerchi anche la tua.
- Addio. -
Da quanto hai iniziato a salutarmi così?
Addio.
Sai cosa significa quella parola?
Perché continui a ripetermelo come se non avessi intenzione di tornare?
Tu non morirai qui.
Non oggi.
Non in questo modo.
Lo sappiamo tutti e lo sanno anche loro, quei soldati dalla divisa rossa che ci stringono sempre di più in una morsa micidiale e ci sparano contro la loro pioggia di proiettili.
- Uomini, rispondete al fuoco, ora!!! - urlo con tutte le mie forze quando Sephiroth mi da il via e si prepara per entrare nel varco che subito dopo si richiuderà e lo imprigionerà in un inferno scarlatto.
Grido impugnando il fucile, comandato dalla forza della disperazione, guidato dal mio istinto perché la vista è del tutto appannata dal sangue che mi copre gran parte della fronte. Cola sul mio viso scivolando sugli occhi come le lacrime che non ho il tempo di versare.
E Sephiroth avanza.
- Generale devi tornare da noi, hai capito?!? -
Tornerà.
E' solo questione di tempo.
Tornerà e allora un altro pezzo della sua anima si sarà perso in quel marasma schifoso ricoperto soltanto di cadaveri.
E' così che lo vedo.
Una furia in mezzo all'inferno.
Un demone che colora di amaranto tutto ciò che tocca e distrugge.
Un mostro.
Per questo è stato creato.
Dio è spaventoso.
Ha fatto calare un silenzio che sa di morte tra la battaglia che fino a poco fa stavamo perdendo.
Ha fatto a pezzi qualunque cosa e, se lì in mezzo si fossero trovati anche i nostri, li avrebbe uccisi senza pietà, senza nemmeno distinguerli dai nemici.
Tutti sono suoi nemici.
Tutti non hanno altro che il suo odio.
E lui continua a combattere nell'unico modo che conosce, quello che gli hanno insegnato nel momento in cui ha aperto i suoi occhi.
- E' finita... -
Il fucile mi cade dalle mani, si aggiunge insieme ad un mitra abbandonato sul terreno circondato da bossoli ancora bollenti. E noi siamo circondati da corpi senza vita che ci fissano ghignando e annuendo per l'operato del nostro Generale.
Avanza tra l'intenso odore di sangue e carogne una sagoma nera che lascia al vento il compito di scompigliare i lunghi capelli argentati e spostare in continuazione il giubbotto nero, stringendo con forza l’elsa di una Murasame.
Avanza tra i cadaveri un corpo senza vita che ha imparato a tenere in mano un'arma ancora prima di sapere cosa fosse.
Sei un morto che cammina Seph...
So che ne sei conscio… e per questo continui a darmi il tuo addio sperando che sia l'ultima volta.
Ma tu sei nato anche per combattere, sei stato creato a questo unico scopo e non potrai mai tirarti indietro davanti al richiamo della signora in nero. Sei tu ora che tieni la falce sopra la tua testa e continui a colpire alla cieca sicuro che prima o poi tutto questo finirà.
Quando ti fermerai?
Quando troverai la tua pace?
Non puoi continuare a martoriarti in questo modo...
Morirai.
Morirai davvero un giorno...

- Sono tornati!!! Sono tornati i soldati!!! Hanno vinto!!! -
La gente ci accoglie come eroi nella città che proteggiamo.
Ci adora, ci acclama e chiede da noi la vittoria, non importa a che prezzo.
E per loro Sephiroth...
- Arriva Sephiroth!!! Il generale Sephiroth!! E' qui, presto venite, c'è il Generale Sephiroth. -
...è il più grande degli eroi.
Lo era anche per me tempo fa, quando ancora non lo conoscevo o quando forse la sua pazzia ancora non risplendeva nello sguardo smeraldino, veniva nascosta e rigettata nel buio antro da cui proveniva.
Continuerà ad esserlo per molti, non sono loro che rischiano la vita sul campo di battaglia, non sono loro a tremare impietriti davanti al demone che si manifesta quando lui combatte, non sono loro... a guardare in faccia la morte e vedere il volto di Sephiroth. L’imbattibile. L’immortale.
Per che cosa combatti se non per la gloria? Per che cosa continui a mandare avanti i tuoi colpi se non per la pace? In che cosa credi se cerchi solo la fine...?
In file da tre percorriamo la via principale che ci conduce alla caserma in cui ci aspetterà cibo e riposo.
E' tutto confuso quando riesco finalmente ad entrare e ritrovare un luogo familiare tra le pareti dell'edificio.
Devo aver perso molto sangue.
Il letto sembra si allontani in continuazione da me e, passo dopo passo, mi ritrovo sempre allo stesso punto di partenza sostenuto a fatica dallo stipite della porta.
Alla male peggio mi sposto in avanti di un altro passo - Cazzo... - e ho solo il tempo di imprecare prima di ritrovarmi steso a terra con la tempia che pulsa e la ferita alla gamba che torna a bruciare.
- Cazzo, cazzo, cazzo... che male!!! -
Brucia da morire quando cerco di stringere la gamba per impedire al sangue di scorrere a fiotti e macchiare il pavimento freddo.
- Chi è là...? -
Alzo la testa a cercare la persona che ha parlato. Un ragazzino visto il timbro vocale.
- Zax... sei tu...? -
Che stupido, sono finito nella stanza sbagliata e come se non bastasse proprio in quella di Cloud!
- Sì, sono io. Scusa, non volevo svegliarti. - mormoro cercando di farmi più indietro, trascinandomi verso il muro e l'ombra sperando che celi il mio stato.
- Non importa... E poi sono stanco di rimanere a letto... -
- Non dire sciocchezze, lo sai che ti è vietato di alzarti finché non ti sarai ripreso. -
- Sì, però io... -
- Non si discutono gli ordini, non te l’hanno insegnato all’accademia? -
- Sì... Ma tu... avvicinati... -
Se non fossi conciato in questo modo vergognoso lo avrei fatto da tempo. Ma non è per la vergogna che mi nascondo alla sua vista. Non voglio che si preoccupi per me. Perché lui non era lì, al mio fianco, non ha visto quello che io ho vissuto e spero che non lo vedrà mai... anche a costo di farlo continuare a credere nella leggenda del grande e magnifico eroe costruita su Sephiroth.
- No io... - con fatica mi rialzo spostandomi a tentoni lungo la parete bianca che si macchia del sangue che ha sporcato la mia mano - ...Sono venuto solo a vedere come stavi, ma ora devo andare... - e torno sui miei passi cercando la porta e un letto su cui lasciarmi cadere sfinito.
- Verrò più tardi Cloud. - gli lascio detto quando esco sul corridoio, incespicando nei piedi di qualcuno su cui cado miseramente senza la forza per sostenermi a qualsiasi cosa possa aiutarmi a stare in piedi.
Sono stanco e quello che vedo prima di chiudere gli occhi per un lungo riposo forse lo ritroverò nei miei incubi.
Lo smeraldo e la giada.
Sephiroth...
- Non dovresti andare a riposarti? - domanda reggendo il mio peso senza particolare sforzo, con un braccio soltanto che cinge la mia vita.
- Sì... -
Sto ansimando per la fatica e la stanchezza, vorrei davvero essere nella mia stanza e lasciarmi la realtà al di là di una barriera onirica in cui rifugiarmi per qualche ora.
Come se fossi poco più di un ragazzino che ancora deve diventare uomo, Sephiroth mi sostiene lasciando che appoggi il mio braccio alle sue spalle.
Non mi sta nemmeno guardando.
E' intento a fissare oltre l'entrata, sul letto in cui una figura esile è adagiata e cerca di ritrovare il sonno da cui l'ho destato. I capelli biondi come il grano incorniciano il volto infantile, bende bianche coprono buona parte del corpo e una flebile luce lunare fa da sfondo a quello spettacolo tenero nella sua tristezza.
Affascinato quanto me ha persino dimenticato di respirare e il suo cuore martella nel petto come nemmeno in mezzo alla viva guerra è capace di battere.
E' una macchina da guerra, ma è una macchina in grado di amare... E questo non l'ha capito bene nemmeno lui.
Perché per me invece è così chiaro? Chiaro come la luce del sole che si riflette nei capelli di Cloud, chiaro come l'acqua cristallina che risplende nei suoi grandi occhi limpidi... Chiaro per me che custodisco gli stessi sentimenti e desidero solo vedere il sorriso di quel ragazzo.
- Come sta? -
- Sta meglio. -
Non ha nemmeno ascoltato la mia risposta.
- Voglio vederlo da più vicino. -
Non ha occhi che per Cloud, non ha pensieri che per lui.
Chiudo gli occhi rivedendo per un attimo la furia che ci ha permesso ancora una volta di affermare l'egemonia di Shinra.
E' un mostro, non ha cuore... ma se lo avesse sarebbe solo suo...
- Allora avvicinati. -
E' così semplice quello che deve fare che ne sembra persino spaventato.
Lentamente mi sposto da lui, con movimenti cauti che mi portano ad appoggiarmi completamente alla porta aperta nel corridoio stretto.
Non voglio vedere, so già quello che mi aspetterebbe.
Non voglio sapere, so già quanto il mio cuore lo rifiuti.
Non voglio pensare a cosa andremo incontro...
- Cloud... come stai...? -
Persino da qui riesco a sentire e percepire con tutto il corpo quella sua domanda titubante e piena di apprensione per la giovane recluta ferita.
- Generale... Sto... sto bene. -
- Uhn... -
Ma lui ha già smesso di ascoltarlo.
E per me tutto questo supera il mio livello di sopportazione. Il dolore è diventato lancinante e il mio cuore urla di tornare indietro a riprendere quello che è mio, mi ordina di smettere di muovere piccoli passi verso la mia camera, di non accasciarmi sul letto che mai avrei pensato di trovare morbido e accogliente, di non chiudere gli occhi. Non vorrei chiuderli, rivedrò di nuovo quel mostro. Vedrò Sephiroth e lo vedrò portarmi via Cloud, portarlo in un luogo in cui non mi è permesso arrivare, e a nulla serviranno i miei sforzi.
Non vorrei davvero chiudere gli occhi, ma le forze mi mancano e il richiamo di Morfeo è forte...
Devo riposare...
Ne ho bisogno...
Soltanto per un pò...
...

- ...ax... -
- Uhm... -
- ...Zax... Zax, ma sei sveglio? -
- Uhm... no... -
- E allora perché rispondi? -
Passa del tempo prima che i miei occhi inizino a vedere quello che mi si pone davanti frapponendosi tra me e la luce del sole che rendeva ancora più bianco il soffitto impresso nel mio sguardo.
Lo guardavo e non vedevo nulla.
Lo fissavo inespressivo e perduto nel dolore che mi ha accompagnato per tutta la notte.
Sbatto più volte le palpebre voltandomi verso la voce che ha accolto il mio risveglio e scorgo ciuffi biondi di un capo appoggiato al cuscino mentre il suo corpo caldo è accoccolato tra le mie braccia.
- Cloud. Da quanto sei qui? -
- Da un pò. Non mi hai visto? -
- Dormivo. -
- Eppure avevi gli occhi aperti. -
Sorrido spostando dalla fronte una delle lunghe ciocche ribelli che gli coprono gli occhi, mi sposto per posarvi un bacio e una fitta alla tempia rende anche troppo comprensibile il motivo per cui mi è stato concesso di riposare più del solito.
Sospiro sconsolato accarezzando con un dito le labbra morbide e rosse di Cloud reprimendo un'imprecazione di dolore. Se non mi do un contegno diventerò una femminuccia!
- Come stai oggi? - chiedo cercando di occupare la mia mente con cose più piacevoli che riguardino il ragazzo al mio fianco.
- Bene, ormai riesco a camminare senza sforzo e le ferite si stanno rimarginando. -
- Mi fa piacere. - lo stringo in un abbraccio perdendo il mio sguardo nel suo e scorgendo per un momento la preoccupazione che ha per le mie condizioni.
- E' inutile che fai quella faccia, io sto decisamente meglio di te. -
E' un timido sorriso quello che vedo sorgere sul volto di Cloud, scivola con il capo al mio petto e si lascia cullare dal mio respiro fino a cadere vittima dei sogni e del sonno.
Solo allora scorgo infondo alla stanza, nella penombra, due occhi acquamarina che mi scrutano e mi spiano lasciando che la mente vaghi e si inerpichi in oscuri pensieri che non celerà mai al mondo.
- Sephiroth... -
Sei geloso?
- Voleva sapere come stavi. L'ho accompagnato per sicurezza. -
Quanta premura per un semplice soldato di Shinra.
- E' ora che vada. -
Scintilla il suo sguardo assassino e dolce nel contempo. Una contraddizione che può essere spiegata soltanto nella sua malata follia.
- Seph... -
Quando lo chiamo mi ha già voltato le spalle e si è avviato per uscire, ma si ferma, e mi concede una gelida occhiata solo per essere sicuro che io ascolti le sue parole prima di lasciare il gelo in questa stanza.
- Forse è meglio così… Io prima o poi… lo avrei sicuramente annientato. -
Ed esce allo stesso modo in cui è entrato. In silenzio, da solo, solo e con la sua pazzia.
Sbagli Sephiroth, o forse mi hai solo mentito.
Questa è l'unica cosa su cui sono sicuro.
Per quanto la nostra amicizia ci leghi e mi imponga di seguirti fedelmente, non so più in cosa credere, non sono più in grado di capire cosa stai cercando, cosa stai pensando.
Ma su una cosa non avrò mai il minimo dubbio.
- Sarebbe stato la tua salvezza... -
E invece è diventato un altro martirio nella tua immensa pazzia.

†THE END†
 
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